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Arrampicata sportiva e allenamento: la base -
20-06-2008, 05:44 PM
Arrampicata sportiva e allenamento: la baseArrampicare, sugli alberi, sui muri, sulla roccia, è un’attività che, chi più chi meno, tutti hanno fatto nell’infanzia. Il movimento si svolge “puntando” i piedi, uno alla volta, e poi cercando un appiglio da tenere con le mani, per portare poi i piedi più in alto e tirarsi su con le mani, e così via. A dirla così sembra molto semplice e in effetti, se ci si arrampica su un muretto a secco alto un metro o poco più, è facile. Ma nell’arrampicata sportiva le cose si complicano…. E qui bisogna imparare l’equilibrio. Tralasciando i vari stili di arrampicata, la base è quella frontale in cui ci si trova con il corpo di fronte alla roccia e si sale progressivamente alternando la posizione di mani e piedi sempre più in alto sino ad arrivare in cima, o meglio, alla catena della via (la catena, o sosta, è la fine della via da arrampicare). In questa situazione, quasi ideale, la posizione migliore che possiamo mantenre durante la salita è quella a triangolo isoscele, dove la base con i suoi angoli rapprensentano i nostri piedi: [IMG]http://*****************/ggessa/piramide1.jpg[/IMG] Base del triangolo molto ampia [IMG]http://*****************/ggessa/piramide2.jpg[/IMG] Base del triangolo di media ampiezza Come si vede la base del triangolo non è molto ampia per permettere un buon compromesso tra equilibrio, stabilità e mobilità; una base troppo ampia è sicuramente la più stabile in quanto determina il miglior baricentro, ma una mobilità veramente scarsa, mentre una base molto stretta permette un’ottima mobilità ma anche una stabilià scarsa; quindi, come spesso succede, la verità stà nel mezzo e la soluzione più adeguata e di mantenere una base, e cioè una distanza tra i piedi non molto piu’ grande dell’ampiezza delle nostre spalle. Come prova, mettetevi con le gambe molto aperte e, spostando il peso su una gamba, sollevate un piede; ci riuscite? Se ci riuscite siete dei mostri, altrimenti siete umani come me e farete veramente molta fatica; se invece le gambe sono mediamente aperte riuscirete a sollevare, a turno, i piedi. Lo scopo della nostra piramide è quello di avere una posizione stabile e di equilibrio; quest’ultimo aspetto è di fondamentale importanza in quanto ci permetterà di proseguire la salita della nostra via in piena sicurezza. Qualcuno un giorno mi disse che arrampicare è in fondo la ricerca dell’equilibrio, e se ci pensate è proprio vero: quando devo mettere la corda nel rinvio devo staccare una mano dalla roccia, e se non sono in equilibrio è facile che la mia posizione nello spazio si scomponga costrigendo molti muscoli del corpo ad effettuare del lavoro extra per mantenerla; in alcuni casi questo non è possibile ed ecco che si possono verificare degli imprevisti: i voli. Come esercizio, su un pannello boulder, provate a salire, usando grosse prese e buoni appoggi per i piedi, enfatizzando lo spostamento del corpo su un piede per poi sollevare l’altro e metterlo sull’appoggio successivo, e così via; questo vi permettrà di “automatizzare” il movimento, di “sentire” il vostro corpo e di trovare la migliore posizione di equilibrio; il processo non è immediato e ci vorrà della pratica, però da qualche parte bisognerà pur partire!! |
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