Proteste e polemiche al via
 

Manifestazioni, proteste e blitz per ricordare le violazioni dei diritti umani in Cina. Nel giorno in cui i riflettori mondiali sono puntati su Pechino per l'inaugurazione delle Olimpiadi, in tutto il mondo si sono intensificati i tentativi di "rovinare" la festa. In Nepal 1.400 tibetani sono stati arrestati nel corso di una manifestazione si protesta davanti all'ambasciata cinese a Kathmandu, poche ore prima dell'inaugurazione delle Olimpiadi di Pechino. Alcuni attivisti che hanno tentato di sfondare il cordone della polizia sono stati ammanettati e portati via. Per il Nepal si tratta del numero piu' alto di arresti di manifestanti pro-Tibet in un giorno, dalla repressione della rivolta nella provincia cinese, nel marzo scorso. Reporter senza frontiere e' riuscita a fare un blitz nell'etere cinese. Una voce di donna si e' inerita su una frequenza radio Fm per chiedere la liberta' di espressione in Cina. L'organizzazione, che si batte per la liberta' di stampa, ha anche incassato una vittoria a Parigi dove un tribunale ha revocato il divieto della polizia per la manifestazione davanti all'ambasciata cinese in concomitanza con la cerimonia inaugurale. George W. Bush ha rilanciato il suo appello al rispetto dei diritti umani in Cina nel cvorso dell'inaugurazione della nuova ambasciata Usa a Pechino. "Noi", ha ribadito il presidente americano Bush, "continuiamo a essere schietti nella convinzione che tutte le persone debbono avere la liberta' di dire cio' che pensano, e di professare il culto di loro scelta. Credo fermamente", ha incalzato il capo della Casa Bianca, "che le societa' in cui e' consentita la libera manifestazione delle idee tendono a essere le piu' prospere e le piu' pacifiche". Bush ha avuto comunque un posto d'onore al banchetto nella Sala Grande del Popolo offerto agli 80 leader stranieri presenti all'inaugurazione delle Olimpiadi. Nel tavolo piu' importante degli otto, l'inquilino della Casa Bianca era seduto a destra del presidente del Cio, Jacques Rogge, che aveva alla sua sinistra i due anfitrioni, il presidente Hu Jintao e la moglie. "Il governo e il popolo cinese hanno tenuto seriamente fede agli impegni presi quando Pechino ottenne i Giochi nel 2001", ha affermato Hu Jintao nel suo discorso di saluto. La Cina, ha assicurato, "resta fedele ai principi di tenere i Giochi verdi, scientifici e umani". Ad animare la giornata c'e' stato anche un allarme-bomba, rivelatosi infondato, su un volo dell'Air China. Un aereo della compagnia di bandiera cinese diretto a Shanghai e' stato costretto a rientrare all'aeroporto giapponese di Nagoya, dopo che una e-mail aveva segnalato la presenza di un ordigno a bordo per contestare i Giochi di Pechino. (AGI) - Roma, 8 agosto -

AGI News On - OLIMPIADI AL VIA

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