FitUncensored Forum - I beceri e immorali, come farli ridere:

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Ho sempre rifuggito il lavoro come fosse un terribile morbo.
Non è che non mi piaccia il lavoro in se, ma evitarlo mi provoca un intenso piacere, certo sarebbe molto peggio essere ricco e non avere nessun bisogno del lavoro e quindi nessuna necessità di schivarlo.
All’età di sette anni, dopo aver rinunciato all’idea di fare il commissario di polizia, visto che non davano più il tv la serie del “Commissario Maigret”, mi disposi nella determinazione di fare il prete, non per improvvisa vocazione, ma dopo attenta valutazione, visto che si trattava di lavorare un’ora a settimana per celebrare la messa.
Il candore dell’infanzia mi aveva impedito di vedere la triste realtà consistente nel fatto che oscure vecchiette nascoste negli antri bui ed umidi di piccole chiesette di campagna mi avrebbero obbligato addirittura a celebrare una messa giornaliera ogni pomeriggio alle cinque e mezza.
Reputai, con mirata lungimiranza, insostenibile tale peso e rivolsi le mie attenzioni, per la programmazione della mia futura vita, verso altre occupazioni.
La conquista della luna mi aprì verso una magnifica prospettiva di vivere i restanti miei giorni da astronauta, una missione lunare doveva durare al massimo qualche giorno e poteva sembrare uno sforzo sopportabile per non fare nulla il resto della vita.
Passai le mie giornate a cercare sui giornali di concorsi, il bando per astronauta, ma stranamente le selezioni si rivolgevano maggiormente verso uscieri e bidelli che verso dominatori del cosmo.
All’età di 42 ani desistetti e cercai un posto nella pubblica amministrazione, cercando l’angolo più recondito di un appartato ufficio che fosse stanabile solo al momento di percepire lo stipendio.
Il compito sembrava semplice, ma talvolta il nascondersi era più faticoso che fare il lavoro che cercavo di scansare, elaborai un complicatissimo programma elettronico per valutare i costi e ricavi dell’ozio, con una complicatissima equazione potevo sapere se era più opportuno affrontare il lavoro o nascondermi.
Ma anche programmare era faticoso.
Adesso sono un dirigente della pubblica amministrazione, finalmente dopo anni di ozio sono premiato da un sistema altamente meritocratico che ha apprezzato la mia genialità, ma ho ancora, però un grosso problema: le riunioni collegiali, mi tocca lavorare anche la notte e questo è sottovalutato dai più, non capiscono il mio dramma, infatti, se è vero che alcuni giorni non faccio nulla, altri giorni mi tocca non fare nulla fino a tardi.