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Andrew 17-09-2012 09:43 PM

Egoismo
 
Secondo voi qualsiasi azione che l'uomo compie è frutto di egoismo più o meno evidente?
Molte volte mi viene da pensare che anche quando si compiono buone azioni non è tanto per fare del bene agli altri, ma si compiono perchè così ci si sente bene con se stessi. Ci sono pensieri filosofici o psicologici che riguardano quest'argomento? Voi cosa ne pensate?

orange 17-09-2012 09:55 PM

Se ne potrebbe parlare per ore, ma ora le mie facoltà mentali non sono a pieno regime come necessiterebbe un tale discorso, quindi sarà, e sarò, breve.

A volte è vero che un azione generosa è mossa da un secondo fine.
(io ti aiuto non perchè sono generoso, ma perchè almeno non mi rompi le scatole per essere aiutato, quindi visto che dovrei aiutarti comunque, lo faccio prima che tu me lo dica così almeno faccio bella figura)

Al tempo stesso però, magari non tutti, fanno cose mosse da vera generosità.
Per esempio a me sono capitate situazioni in cui mi sono mosso in prima persona e credo di poter dire senza problemi che non avevo secondi fini, nessun egocentrismo o egoismo. L'ho fatto perchè istintivamente mi è venuto di rendermi utile, di fare qualcosa per una persona che non conoscevo minimamente ma che vedevo in difficoltà.
Ovvio che è un caso personale, quindi mi giudico da solo rischiando di essere poco obiettivo, però essendo personale lo avevo a portata "di mente".

Poi ci sono atti di pura generosità, ma magari è solo superficiale, per esempio l'eroe di turno che mette a repentaglio la propria vita, la facciata ci dice che sia mosso dalla voglia di aiutare, magari la realtà è che è mosso dalla smania di protagonismo.

Andrew 17-09-2012 10:03 PM

Quote:

Originariamente inviato da orange (Scrivi 377983)
L'ho fatto perchè istintivamente mi è venuto di rendermi utile, di fare qualcosa per una persona che non conoscevo minimamente ma che vedevo in difficoltà.
Ovvio che è un caso personale, quindi mi giudico da solo rischiando di essere poco obiettivo, però essendo personale lo avevo a portata "di mente".

Ma può essere che questa tua azione di aiutare questa persona in fondo sia nata dal fatto che ti abbia fatto star bene e non tanto perchè vedevi in difficoltà l'altra persona?
Un po' come in amore: io compio un gesto d'amore (che sò..regalare un mazzo di fiori alla mia ragazza) perchè mi fa sentire bene vederla felice o solo perchè voglio vederla felice?

orange 17-09-2012 10:21 PM

Se vuoi ti spiego l'episodio, così fai le tue valutazioni.

Due estati fa c'era un ragazzo di colore che girava per la mia via spaesato, camminando piano come se stesse male.
Io sono uscito e mi ha detto che era stato tutto il giorno in giro a distribuire volantini sotto al sole.
Allora l'ho fatto entrare da me, gli ho dato da bere, gli ho fatto un panino e intanto mi ha parlato un po' di lui. (nome, da dove veniva, da quanto era qui in Italia ecc)
Poi l'ho cacciato (scherzo:D)

Da quel giorno quando passa in zona (vive lontano parecchi Km, e quel giorno era a fare volantinaggio per sostituire qualcuno se non ricordo male) passa a suonarmi il campanello e a vedere se mi trova. Ormai sa quando è più facile che mi trovi, e a volte mi porta dei "suovenir" dai suoi viaggi a trovare i parenti in Africa, tipo elefantini di pietra, o tartarughe visto che glie le ho espressamente richieste:p
Io gli ho pure offerto dei soldi in cambio, che ha sempre rifiutato, tranne di recente visto che è diventato papà e l'ho trovato abbastanza preoccupato (al di la della felicità dell'evento)

Francamente non è che l'ho fatto o lo faccio per sentirmi bene, anche se di sicuro mi sento meglio rispetto a non far nulla.
Ma quel giorno sarebbe stato da merde non offrire almeno una bottiglia d'acqua.
Poi sono abbastanza empatico, a volte la frenesia e gli impegni mi fanno girare con il paraocchi, ma quando vedo specialmente ragazzi che potrebbero avere la mia età ma con 1/10 della fortuna che ho avuto io, o di quello ho, non riesco a trovare ingiuste certe differenze causate solo dall'essere nati dal "lato sbagliato del mondo".

(non che ci sia un lato giusto o uno sbagliato, è solo una semicitazione di non ricordo chi...)

LiborioAsahi 17-09-2012 10:26 PM

Io ti aiuto perchè mi fa piacere che tu stia meglio, se non provassi stimoli a farti star meglio ti lascerei nel tuo brodo.
Altruismo ed egoismo sono termini che non ho mai concepito appieno.
Per quanto non trovi i termini di per se importanti, dovendoli usare cmq per una definizione ritengo l'altruismo una forma di egoismo, un sottoinsieme.

Andrew 17-09-2012 10:27 PM

Il problema è che secondo me potrebbe esserci un "fattore inconscio" o qualcosa del genere che fa sì che noi compiamo azioni generose. Lo hai detto pure tu che ti pareva essere una merda se non facevi qualcosa.
Credo non sia così semplice da spiegare il discorso.

orange 17-09-2012 10:29 PM

Boh, forse, ma non sempre.

A parte l'episodio che ho scritto ho avuto altre situazioni in cui ho aiutato qualcuno, però non è che ero sempre appagato.

Anzi, credo che a volte stavo peggio facendo qualcosa rispetto a fare l'egoista e far finta di niente.
Facendo finta mi sarei dimenticato alla svelta di lui, aiutandolo invece ho dato un nome ad un volto, ho conosciuto la persona, la sua storia, entri maggiormente in sintonia e ti sembra sempre di non aver fatto abbastanza.

orange 17-09-2012 10:31 PM

Quote:

Originariamente inviato da Andrew (Scrivi 377994)
Il problema è che secondo me potrebbe esserci un "fattore inconscio" o qualcosa del genere che fa sì che noi compiamo azioni generose. Lo hai detto pure tu che ti pareva essere una merda se non facevi qualcosa.
Credo non sia così semplice da spiegare il discorso.

Ma se in quella situazione non avessi provato nulla perchè avrei dovuto agire, è ovvio che l'altruismo deve essere smosso da un emozione, altrimenti non è tale.

Se fai qualcosa senza sentimento, quindi con distacco ci deve per forza essere la ragione a muoverti, e a quel punto il resoconto personale o l'egoismo è dietro l'angolo.

Andrew 17-09-2012 10:35 PM

Quindi dici se agisci con la ragione è facile ci sia dietro l'egoismo, mentre se agisci con sentimento no?

orange 17-09-2012 10:40 PM

Oddio, come detto sono alla frutta mentalmente, quindi non rispondo a pieno di scemenze che potrei dire.

Però al momento direi che in linea di massima si, credo che se agisci sotto l'effetto di tutti i sentimenti che ti portano ad agire nel bene (la rabbia per esempio meriterebbe un discorso a parte) è più difficile muoversi per un tornaconto personale.

A mente lucida, distaccata, invece entrano in gioco tutti i ragionamenti sui possibili effetti, vantaggi e svantaggi...

Però ripeto, se ci ragionassi su di più magari troverei situazioni o spunti differenti che cambiano le carte in tavola, ma al momento appoggio questa tesi

Andrew 17-09-2012 10:44 PM

Ci può stare come ragionamento. Ma secondo me anche le emozioni, sebbene si ameno evidente, possono essere scaturite da certe forme di egoismo. Alla fine è sempre il cervello che agisce, non il cuore come sarebbe bello che fosse.
Dai Liborio, fammi un discorso logico che riesca a chiarire questi dubbi che tu ci sai fare ;)

orange 17-09-2012 10:52 PM

Alla lunga, o dopo aver mosso i primi passi anche la ragione interviene. Ma almeno il primo passo lo hai mosso per sentimento, e spero che la convenienza o meno del gesto che si valuta dopo, non faccia tornare sui propri passi nel caso non porti reali benefici.

Comunque quel pensiero è una sorta di caso generale, poi ovviamente ogni situazione può avere mille sfumature e altrettante interpretazioni.
Quindi può valere in linea teorica, nella realtà può essere differente.

Comunque mi metto "non in linea", per sta sera ho già dato e seguo un po' eventuali altri spunti da spettatore. Al momento sono fermo su questi posizioni, e il modo migliore per progredire nel pensiero e confrontarsi con altri punti di vista.

Acid Angel 17-09-2012 10:52 PM

Andrew, ammesso che anche un atto d'amore abbia un "fondo egoistico", e che questo sia riscontrabile anche in un atto di cairtà (per evitare sensi di colpa, per vedere l'altro stare meglio, per sentirsi più buoni, ecc.), cosa ci sarebbe di male? Alla fine questo rispecchierebbe la nostra natura e non toglierebbe comunque nulla al bene che facciamo credo, no?

Comunque anche io spesso ho riflettuto su questa cosa... non so se ogni atto altruistico sia dettato da motivazioni profondamente egoistiche, però forse quando si tratta dei nostri figli, lì l'Amore è del tutto disinteressato (E probabilmente anche vs la persona amata ma non in tutti i rapporti). E' comunque una questione controversa...

Andrew 17-09-2012 11:09 PM

No no non dico ci sia qualcosa di male in questo. E' solo che fa pensare. Cioè in un primo momento tu credi di fare del bene o dimostrare amore per generosità e invece sotto sotto c'è qualcosa d'altro; non è bello in questo senso. Anche io ho pensato al caso di amore verso i propri familiari. Lì sono convinto che il fine egoistico non ci sia proprio.
Molti amori probabilmente finiscono perchè continuare a dimostrare amore a una persona dopo un po' non porta più benefici, e per quello ci si lascia. E' un'ipotesi eh, non so se sia realmente così.

LiborioAsahi 18-09-2012 11:37 AM

Prendendo un estremo, come l'amore viene ancora più facile come discorso, dal mio punto di vista.
Per me non si fa nulla di disinteressato, se non involontariamente.
Quindi un'altra definizione che non comprendo: amore disinteressato. Per me è un paradosso, un ossìmoro quasi.
In amore dovrebbe contare più la felicità altrui che la propria, ne dipende che se non si è disinteressati a se stessi, tantomeno lo si potrà essere verso la persona amata.


Cmq secondo me non cambia nulla. Il fatto che possa esser considerato una branca dell'egoismo non lo rende meno apprezzabile.
Semplicemente perchè nel passato qualche inetto ha promosso il trend di definire tutto, ma proprio tutto, come bianco o nero e noi ad oggi ci tiriamo ancora dietro questo imprinting balordo.
In realtà non è che l'egoismo sia meglio dell'altruismo come uno non è meno fisiologico o salutare dell'altro. Semplicemente ci saranno dei range accettabili ed altri meno.

Dire che una persona è brava e altruista perchè aiuta il povero bambino privo di cibo per strada o dire che lo fa perchè farlo gli reca piacere/realizzazione etc...per me non cambia nulla. Son solo due punti di vista riguardanti la stessa situazione.

Piuttosto mi fa pensare se l'azione "caritatevole" viene svolta per dovere, per obbligo. A quel punto personalmente valuto la cosa in modo negativo, mi da fastidio.

Cmq in linea di massima non sono argomenti sui quali mi sono perso in filosofeggiate. Anche perchè mi perdo in argomenti sui quali non ho risposta, qua invece la risposta la trovo chiara e comunque ininfluente (se dovrò valutare una persona lo farò per l'insieme di cose che fa, non in altre maniere). Quindi me ne sbatto :D

Andrew 18-09-2012 11:47 AM

Chiaro! Sono d'accordo! ;)

Veleno 18-09-2012 01:38 PM

la questione è più sottile: fare del bene rende felici, di una felicità autentica che nessun altro artefatto umano potrebbe mai concedere. Innesca un circolo virtuoso, che ci fa sentire bene perchè a nostra volta facciamo sentire bene, o almeno alleviamo una sofferenza, se ci è possibile...

Dovresti provare: per esempio, aiutando qualche animale in difficoltà, piuttosto che sparargli per mettertelo nel piatto; non c'è paragone su quale delle due cose ti faccia sentire più sereno e pacificato...

Andrew 18-09-2012 01:44 PM

Veleno ti aspettavo. Tralasciando il discorso caccia di cui ne abbiamo già ampiamente parlato e di cui posso benissimo comprendere le contrarietà, concordo sul circolo vizioso, ma la base da cui parte ste circolo vizioso è la felicità propria o altrui?

Veleno 19-09-2012 07:03 AM

Quando la motivazione alla base è autentica, facciamo del bene perchè sentiamo che "è la cosa giusta" da fare. Il punto di partenza è quello; non cerchiamo necessariamente la nostra o l'altrui felicità...lo facciamo e basta. La soddisfazione che ne deriva è soltanto una piacevole conseguenza che ci fa stare bene.
Quando invece la motivazione è egoistica, allora le cose cambiano, e il gesto diviene motivato e subordinato all'ottenimento di un beneficio: per esempio un buddhista che pratica poco maturamente potrebbe essere spinto dalla necessità di accumulare meriti per la vita successiva; molto più pragmaticamente, spesso facciamo del bene apettandoci la gratitudine del "beneficiario"...sono solo alcuni esempi di motivazione inquinata che porta a fare del bene "a condizione che"...

BodyCrunch 19-09-2012 10:20 AM

Ammettendo di essere nato con un forte deficit nell'avere fiducia nelle persone, sono tendenzialmente selettivo e per questo a volte giudicato egoista. Tendenzialmente sono spontaneo alcuni mi definiscono "sfacciato" perchè, pur razionalizzando quello che dico, non riesco ad esere inutilmente falso.
Per me, o meglio nel mio caso, preferisco pensare all'egoismo come una formula che mi da la libertà di scelta a chi dedicare o donare la mia più totale fiducia ed aiuto, da qui ovviamente ne scaturisce l'immenso piacere nel vedere la soddisfazione ed il benessere altrui, che quando sincera, non ha prezzo ne paragoni.

ciao

BodyCrunch 19-09-2012 10:22 AM

Quote:

Originariamente inviato da Veleno (Scrivi 378204)
Quando la motivazione alla base è autentica, facciamo del bene perchè sentiamo che "è la cosa giusta" da fare. Il punto di partenza è quello; non cerchiamo necessariamente la nostra o l'altrui felicità...lo facciamo e basta. La soddisfazione che ne deriva è soltanto una piacevole conseguenza che ci fa stare bene.
Quando invece la motivazione è egoistica, allora le cose cambiano, e il gesto diviene motivato e subordinato all'ottenimento di un beneficio: per esempio un buddhista che pratica poco maturamente potrebbe essere spinto dalla necessità di accumulare meriti per la vita successiva; molto più pragmaticamente, spesso facciamo del bene apettandoci la gratitudine del "beneficiario"...sono solo alcuni esempi di motivazione inquinata che porta a fare del bene "a condizione che"...


concordo... anche se a volte il "cetriolo" fa male :D

ciao

PO-OL 19-09-2012 10:35 AM

Quote:

Originariamente inviato da BodyCrunch (Scrivi 378221)
Ammettendo di essere nato con un forte deficit nell'avere fiducia nelle persone, sono tendenzialmente selettivo e per questo a volte giudicato egoista. Tendenzialmente sono spontaneo alcuni mi definiscono "sfacciato" perchè, pur razionalizzando quello che dico, non riesco ad esere inutilmente falso.
Per me, o meglio nel mio caso, preferisco pensare all'egoismo come una formula che mi da la libertà di scelta a chi dedicare o donare la mia più totale fiducia ed aiuto, da qui ovviamente ne scaturisce l'immenso piacere nel vedere la soddisfazione ed il benessere altrui, che quando sincera, non ha prezzo ne paragoni.

ciao

Andando oltre filosofeggiamenti vari, anche questa mi sembra una buona chiave di lettura.
Il piccolo problema che sorge è che per funzionare bene dovremmo avere tutti gli elementi per poter giudicare e non sempre, anche se crediamo di averli, li abbiamo.

Poi, al di là di qualche prete da fiction televisiva, credo che dipenda un po' da come ci gira. Qualche volta vediamo uno a piedi e non ci preoccupiamo neanche di evitare di lavarlo entrando in una pozzangherà, a volte ci fermiamo subito per dargli un passaggio, a volte tiriamo dritto e poi torniamo indietro...
In alcuni casi non ti fermeresti ma poi pensi "se capitasse a me", altri ti fermeresti ma poi pensi "magari è un serial killer ladro stupratore forse è meglio tirar dritto".

Comunque il fatto che quasi tutte le religioni abbiano istituito dei rinforzi per spingere le persone a non comportarsi egoisticamente (inteso qui nell'accezione della singola filosofia) non è che mi lasci ben sperare su questa motivazione innata nel far bene tanto per.

Anche la questione di un eventuale beneficio, non è sempre così palese. Ad esempio è stato studiato che sui forum, quando viene inserito un meccanismo di reputazione, le persone sono molto più disposte ad aiutare gli altri condividendo le proprie informazioni.

BodyCrunch 19-09-2012 11:39 AM

Quote:

Originariamente inviato da PO-OL (Scrivi 378223)
Andando oltre filosofeggiamenti vari, anche questa mi sembra una buona chiave di lettura.
Il piccolo problema che sorge è che per funzionare bene dovremmo avere tutti gli elementi per poter giudicare e non sempre, anche se crediamo di averli, li abbiamo.

purtroppo è come voler sapere i numeri di una giocata prima che essi escano!.... diciamo che cercando di selezionare si possono avere più probabilità di fare una scelta giusta rispetto al frate benedettino...
l'egoista è, per me, colui che pretende dagl'altri ma non ha nessuna intenzione di ricambiare... non colcui che sceglie le persone a cui dare ed è riconoscente con chi ha teso per primo la mano... io non mi sento egoista se decido di non aiutare una persona che rimane a piedi per strada o necessita di aiuto, ovviamente non mi lamento quando è capitato a me... dopo tutto nessuno mi obbliga a farlo!

ciao

Andrew 19-09-2012 12:21 PM

Facendo l'esempio dell'amore verso l'altro sesso, qui è già più evidente che si dà amore per avere qualcosa in cambio. Che questa è la natura dell'uomo non ci sono dubbi; però quando si ha la sensazione che una persona ti ama e ti considera perchè porta vantaggio più a lei che a te, beh allora se ci penso mi girano un po' i c.....i.

PO-OL 19-09-2012 12:23 PM

Se fai l'esempio dell'amore vai a complicare ulteriormente le cose, è già difficile orientarsi così :D

Andrew 19-09-2012 12:29 PM

GIà :) A volte mi perdo un sacco in questi pensieri che alla fine, probabilemente, non portano a niente.

PO-OL 19-09-2012 12:39 PM

No ma sia chiaro non volevo assolutamente portarti a pensare quello, solo che l'argomento è già intricato così!

LiborioAsahi 19-09-2012 04:46 PM

secondo me in amore dovresti esser più contento della felicità dell'amata/o che della propria realizzazione.

Andrew 20-09-2012 11:17 AM

A me invece sembra che in amore sia più evidente il secondo fine.
Almeno per quanto riguarda i primi tempi in cui si è ancora in fase "innamoramento"; poi subentrerà il rispetto per la persona e altre cose.

PO-OL 20-09-2012 12:06 PM

Quote:

Originariamente inviato da Andrew (Scrivi 378404)
A me invece sembra che in amore sia più evidente il secondo fine.
Almeno per quanto riguarda i primi tempi in cui si è ancora in fase "innamoramento"; poi subentrerà il rispetto per la persona e altre cose.

Ma questo perchè sovrapponi il concetto di amore con quello di "conquista". Chiaro che presentarsi con un mazzo di rose alla seconda uscita ha il secondo fine :D

Sammy.Stifler 20-09-2012 01:12 PM

Quote:

Originariamente inviato da orange (Scrivi 377992)
Se vuoi ti spiego l'episodio, così fai le tue valutazioni.

Due estati fa c'era un ragazzo di colore che girava per la mia via spaesato, camminando piano come se stesse male.
Io sono uscito e mi ha detto che era stato tutto il giorno in giro a distribuire volantini sotto al sole.
Allora l'ho fatto entrare da me, gli ho dato da bere, gli ho fatto un panino e intanto mi ha parlato un po' di lui. (nome, da dove veniva, da quanto era qui in Italia ecc)
Poi l'ho cacciato (scherzo:D)

Da quel giorno quando passa in zona (vive lontano parecchi Km, e quel giorno era a fare volantinaggio per sostituire qualcuno se non ricordo male) passa a suonarmi il campanello e a vedere se mi trova. Ormai sa quando è più facile che mi trovi, e a volte mi porta dei "suovenir" dai suoi viaggi a trovare i parenti in Africa, tipo elefantini di pietra, o tartarughe visto che glie le ho espressamente richieste:p
Io gli ho pure offerto dei soldi in cambio, che ha sempre rifiutato, tranne di recente visto che è diventato papà e l'ho trovato abbastanza preoccupato (al di la della felicità dell'evento)

Francamente non è che l'ho fatto o lo faccio per sentirmi bene, anche se di sicuro mi sento meglio rispetto a non far nulla.
Ma quel giorno sarebbe stato da merde non offrire almeno una bottiglia d'acqua.
Poi sono abbastanza empatico, a volte la frenesia e gli impegni mi fanno girare con il paraocchi, ma quando vedo specialmente ragazzi che potrebbero avere la mia età ma con 1/10 della fortuna che ho avuto io, o di quello ho, non riesco a trovare ingiuste certe differenze causate solo dall'essere nati dal "lato sbagliato del mondo".

(non che ci sia un lato giusto o uno sbagliato, è solo una semicitazione di non ricordo chi...)


Bravo orange ... L'avrei fatto anche io .... Ce ne fossero di persone come te in giro!!!

orange 20-09-2012 02:31 PM

Grazie, anche se, se ci pensiamo il mio dovrebbe essere un comportamento normale, una cosa ovvia che farebbero tutti.
Il fatto che non sia così mi fa pensare...

Questo articolo in parte può dare qualche spunto
Naufragi, quell'«eccezione» che salva - Corriere.it


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