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LiborioAsahi LiborioAsahi Non in Linea
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In merito a cosa?
Ragazzi è meglio che io non parli delle università italiane. E nemmeno di ingegneria ().

Posso solo dire una cosa estremamente scontata (affermazione che fra l'altro può rendermi imputabile di un brutto conflitto di interessi ):
il voto non conta un emerito cazzo.
Il voto da una sommaria idea di quanto sei simpatico al docente, quanto il docente è capace/inetto nel valutare l'importanza di una data lacuna o cognizione, quanto sei prestativo/inetto in sede di esame rispetto alla mole delle tue conoscenze, quanto il tuo docente è di manica larga/stretta, quale è la difficoltà e come è calibrata la valutazione in un test nel caso fosse scritto etc. e poi sì, nel minestrone ci mettiamo anche quanto davvero vali in quell'ambito e la tua capacità di ragionare (sempre che non sia una pecca perchè potrebbe benissimo entrare in conflitto con quello che il docente vuole sentirsi dire-se fosse uno che accettasse solo il suo modo di ragionare o di chi ha insegnato a lui-mera pecora-).
Non è sempre così ma raramente non lo è. Logicamente per quanto posso aver notato io. Spesso la strutturazione di esami e delle conseguenti valutazioni è fatta ad minchiam e in funzione dei propri comodi, tanto da non rendere possibile l'equiparazione di voti di studenti dello stesso corso, figurarsi studenti di facoltà lontane.

Detto questo spero che gli stessi esami in tutta la nazione vengano unificati con cognizione e rigore scientifico. Dando una sanata (o segata) alle teste calde in docenza in giro per lo stivale che fanno troppo spesso i loro porci comodi.

Ultima Modifica di LiborioAsahi : 18-01-2013 06:44 PM.
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IlPrincipebrutto IlPrincipebrutto Non in Linea
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LiborioAsahi
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Detto questo spero che gli stessi esami in tutta la nazione vengano unificati con cognizione e rigore scientifico.
Ti lascio uno spunto di riflessione.
In UK gli esami delle scuole superiori sono uguali in tutto il Regno, e sono fatti con dei test. All'esame lo studente si trova davanti una lista di domanda con alcune risposte possibili. Una sola e' la risposta giusta, e se si sbaglia risposta si perde un punto (quindi meglio usare l'opzione 'non rispondo' piuttosto che tirare a indovinare).
.
Dal punto di vista analitico, questo e' un sistema ottimo. I risultati di tutte le scuole sono comparabili, tanto che uno degli appuntamenti annuali dei giornali inglesi e' la pubblicazione dei risultati delle scuole, con media totale, per materia, per sesso.
.
Le scuole con il punteggio piu' alto sono spesso quelle che poi mandano piu' studenti a Oxbridge (dove pero', la selezione si fa con i colloqui a voce).
.
C'e' un piccolo, insignificante dettaglio in questo meccanismo cosi' analitico e imparziale: ha completamente cambiato l'ottica didattica della nazione. Dai risultati dipende la posizione della scuola nella classifica, dalla quale dipendono le iscrizioni, i finanziamenti e il salario dei docenti; la decisione logica del corpo insegnante quindi e' stata quella di insegnare agli studenti a passare il test.
Ogni altra considerazione didattica e' subordinata al risultato numerico del test. Il ragionamento libero, l'esplorazione autonoma, la capacita' di esprimersi con un discorso strutturato e sensato, tutto passa in secondo piano rispetto al mettere la crocetta nella casella giusta.
.
La realta' e' che il problema della valutazione del valore di uno studente e' molto ostico, e non si presta, secondo me, a soluzioni semplicistiche, ne' in senso tecnico ne' in altro senso.
.
buona serata.
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  (#33)
gian90 gian90 Non in Linea
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se è un professione sanitaria il voto è relativo...conta quello che sai fare visto che è professionalizzante...
Inoltre coi ritmi tirocinio/lezioni è difficile avere medie alte..
senza contare le differenze tra università (abissali)!
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  (#34)
greatescape greatescape Non in Linea
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gian90
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se è un professione sanitaria il voto è relativo...conta quello che sai fare visto che è professionalizzante...
Inoltre coi ritmi tirocinio/lezioni è difficile avere medie alte..
senza contare le differenze tra università (abissali)!
in molti campi poi conta come ti sai muovere e non il voto accademico, anche se ti dà la possibilità di poter entrare in certe realtà.
se sei avvocato pure con 110 e lode e poi non sai fare il tuo lavoro non vali niente.
però magari qui in italia molti che comandano poi alla fine fanno fare tutto a quelli che hanno sotto prendendone i meriti.
che poi si vede quando uno non è capace a gestire una squadra.
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Acid Angel Acid Angel Non in Linea
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Sono completamente d'accordo con le osservazioni di Liborio e posso confermare che anche negli ordini e gradi più bassi della Scuola la valutazione è veramente compito difficile per un qualsiasi docente.

Detto questo, tornando alla prima domanda di Alessandro, non vorrei essere stata fraintesa.
Ok, in certe facoltà avere 26 a un esame e uscire boh con 103 è un votone, ma qui si parla in termini relativi.

In termini assoluti, 105 non è un bel voto, o non è un risultato notevole. Insomma, nei casi in cui non ci sia un voto di una certa entità, io mi limiterei ai complimenti per la raggiunta laurea senza alcun commento sul voto in sé, anche perché, lo ripeto, non sappiamo quanto al neo laureato interessasse avere un certo voto.

A me interessava avere il massimo, ma io sono io, e aver avuto il massimo non ha fatto di me una persona né più intelligente né più abile nel mondo del lavoro, ha fatto di me una persona che ha raggiunto uno degli scopi che si è prefissata nella vita. Stop. Io mi ero fermata qui nelle considerazioni fatte ad Alessandro. Se io avessi lavorato per un risultato e non lo avessi ottenuto, avrei accettato solo complimenti veloci (ovvio, sinceri) ma finita lì, nessun commento al voto. Ecco cosa intendevo dire.

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  (#36)
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IlPrincipebrutto
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C'e' un piccolo, insignificante dettaglio in questo meccanismo cosi' analitico e imparziale: ha completamente cambiato l'ottica didattica della nazione. Dai risultati dipende la posizione della scuola nella classifica, dalla quale dipendono le iscrizioni, i finanziamenti e il salario dei docenti; la decisione logica del corpo insegnante quindi e' stata quella di insegnare agli studenti a passare il test.
Ogni altra considerazione didattica e' subordinata al risultato numerico del test. Il ragionamento libero, l'esplorazione autonoma, la capacita' di esprimersi con un discorso strutturato e sensato, tutto passa in secondo piano rispetto al mettere la crocetta nella casella giusta.

Non è l'Inghilterra e non è la realtà, ma nei Simpson questo aspetto lo mostrano benissimo
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  (#37)
LiborioAsahi LiborioAsahi Non in Linea
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IlPrincipebrutto
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Ti lascio uno spunto di riflessione.
In UK gli esami delle scuole superiori sono uguali in tutto il Regno, e sono fatti con dei test. All'esame lo studente si trova davanti una lista di domanda con alcune risposte possibili. Una sola e' la risposta giusta, e se si sbaglia risposta si perde un punto (quindi meglio usare l'opzione 'non rispondo' piuttosto che tirare a indovinare).
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Dal punto di vista analitico, questo e' un sistema ottimo. I risultati di tutte le scuole sono comparabili, tanto che uno degli appuntamenti annuali dei giornali inglesi e' la pubblicazione dei risultati delle scuole, con media totale, per materia, per sesso.
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Le scuole con il punteggio piu' alto sono spesso quelle che poi mandano piu' studenti a Oxbridge (dove pero', la selezione si fa con i colloqui a voce).
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C'e' un piccolo, insignificante dettaglio in questo meccanismo cosi' analitico e imparziale: ha completamente cambiato l'ottica didattica della nazione. Dai risultati dipende la posizione della scuola nella classifica, dalla quale dipendono le iscrizioni, i finanziamenti e il salario dei docenti; la decisione logica del corpo insegnante quindi e' stata quella di insegnare agli studenti a passare il test.
Ogni altra considerazione didattica e' subordinata al risultato numerico del test. Il ragionamento libero, l'esplorazione autonoma, la capacita' di esprimersi con un discorso strutturato e sensato, tutto passa in secondo piano rispetto al mettere la crocetta nella casella giusta.
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La realta' e' che il problema della valutazione del valore di uno studente e' molto ostico, e non si presta, secondo me, a soluzioni semplicistiche, ne' in senso tecnico ne' in altro senso.
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buona serata.
Bè fosse per me farei prettamente degli scritti con la possibilità di un orale per migliorare il voto in tutte le materie dove questo è possibile e lecito.
Quello che dici tu, oltre a essere interessante, la dice lunga su quanto anche in inghilterra il sistema sia "corrotto" anche se in un modo totalmente diverso.
Non sto qua a pontificare su quale potrebbe essere il metodo giusto o quello sbagliato, dico solo che in determinate facoltà-o meglio in determinati esami-il docente è solo tenuto ad accettare la "prestazione" dello studente o quasi, in altre può praticamente decidere il voto a prescindere da cosa lo studente ha saputo/fatto. è li che mi piacerebbe si lavorasse.
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