Consiglio scarpe per running
Devo rottamare le mie vecchie scarpe da ginnastica e prendere delle nuove scarpe da running per corsa sia all'aperto che su tapis roulant.
Gli unici modelli che ho visto sono i classici modelli generici della decatholon. Sapreste consigliarmi qualcosa di specifico? (rispettando rapporto qualità-prezzo possibilmente :D) grazie |
Quanto vorresti spendere?
Comunque per le scarpe da running non è importante avere il modello da 300€ firmato a mano da Bolt ma piuttosto averne un modello dignitoso ma cambiarlo spesso, cioè appena incomincia a non tenere più il piede perfettamente. |
Ciao Alberto86, se hai un appoggio del piede neutro, non fai lunghe percorrenze e non sei pesante, ti consiglio quelle che mi sono comprato 6 mesi fa e con le quali mi trovo benissimo sia nella corsa che nella camminata veloce su strada (nordic walking):
![]() Sono le Asics gel excel 33 e ci sono vari colori (alcuni modelli li trovi in offerta se li acquisti online). |
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No ma infatti meno spendo e meglio è!!! :D 300 euri non li spenderei mai per delle scarpe da corsa. Poi essendo un "anti-moda" per genetica guardo sempre e solo la qualità e mai la firma :) Quote:
Ciao Milo. Bhè diciamo che le medie/lunghe percorrenze sono il mio obiettivo (ora come ora in base alla mia capacità cardio-polmonare potrei farne solo molto brevi :D). Quindi come modello mi consigli quelle che, diciamo, generalmente propongono nei negozi sportivi? Quelle Asics posso sapere quanto le hai pagate? Hai aggiunto solette in gel? |
io inizierei con una scarpa piu ammortizzata, un A3 di fascia bassa nel mio caso da supinatore ho scelto saucony ignition (scarpa base).
se hai un appoggio molto buono van bene anche quelle che ti ha detto milo o cmq se farai pochi chilometri. |
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Scusa Scleb ma di scarpe non ne capisco veramente un :eek: Dovresti quindi tradurre cortesemente :D Comunque hai tirato fuori una cosa importante: ho problemi nella zona lombo-sacrale della schiena e dato che il medico mi ha detto di correre su "terreni morbidi" (vorrei vedere dove li vado a trovare nella mia zona 'sti "terreni morbidi" percorribili di decente estensione :o) ho bisogno di una scarpa che ammortizzi molto bene. |
A3 è la categoria massimo ammortizzamento.
io corro con le asics nimbus 13, davvero ottime e poi, visto che sono appena uscite le nimbus 14 le trovi anche in grande offerta (100-110 €) |
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http://www.williamsichel.co.uk/docum...njury_Free.pdf e con un motore di ricerca si possono trovare articoli eloquenti al riguardo (come digitando "Vuoi correre? Parliamone..."). |
Le scarpe messe da milo le ho viste giusto oggi su ebay a 75 euro più 8 di ss Colore giallo evidenziatore e nere.
Però viste le tue esigenze dovrebbero essere troppo minimal (seppur ben ammortizzate) Quelle dette da thunder sono belle scarpe, qualche serie precedente l'ho usata anche io. Comunque ora stanno uscendo tutti i nuovi modelli asics, non solo le nimbus. Stanno uscendo sia aggiornamenti sia nuove colorazioni, quindi se cerchi tra quelli vecchi trovi vari sconti. |
qui puoi fare un semplice test per valutare il tuo appoggio Mizuno Precision Fit Online Shoe Finder
Comunque le regole generali sono queste: 1) vi sono 4 tipi di scarpe A1 A2 A3 A4. Le prime due vanno ai corridori leggerissimi e/o veloci (sotto il 4'30" a km), da scartare per te. Le A3 sono molto morbide e quindi ammortizzate, sono adatte a tutti i podisti con appoggio neutro o supinatorio, ma anche a chi ha LIEVI problemi di pronazione, pesa meno di 70 kg e corre per pochi km. Le A4 sono stabili, adatte a chi soffre di pronazione buone anche in atleti con appoggio neutro che corrono tanti km. Ad esempio Stefano Baldini si allena sia con delle A4 che con delle A3, si parla di un podista leggero, veloce e che fa tanti km. Puoi capire quindi che conta molto il peso(anzi moltissimo) e i km fatti oltre che l'appoggio. 2)Scegli brooks o asics. 3)Compra il modello antecedente a quello scelto, anche quello ancora più vecchio, risparmi parecchio dato che 1 o 2 secs per km non ti cambiano la vita 4)Per la taglia infilale senza lacci (oppure allargali parecchio) spingi il piede fino a toccare di punta e infila l'indice dietro alla caviglia, deve entrarci bello stretto, ma deve entrarci. |
se corri atterrando di punta puoi usare anche scarpe poco ammortizzate, se hai il piede "rigido" come lo ho io non puoi permetterti di usare piu di tanto la punta e al bilancio dei pro e contro conviene usare una scarpa molto ammortizzata e atterrare con tutto il piede o leggermente di tallone.
sarebbe piu naturale atterrare di punta, ma se nn hai un buon appoggio usuri tendine d'achille e legamento del piede al contrario se atterri di tallone rischi di usurare ginocchia e schiena. devi valutare rispetto alle tue caratteristiche lo stile piu conveniente che minimizzi i danni tenendo conto che ci sono infinite vie di mezzo tra appoggio di punta e di tallone. io prudenzialmente come ti ho detto starei su una max ammortizzamento anche di fascia bassa. per salvaguardare piede e achilleo è importante il dislivello tacco punta. le a1\2\3 sono suddivise grossolanamente in base al peso, implicitamente ne consegue una maggiore o minore ammortizzazione, all'interno dei gruppi c'è molto divario in funzione della qualità dei materiali e del dislivello tacco, punta. una brooks t7 e una brooks green silence... sono entrambe a1... ma la prima ha dislivello taccopunta elevato, la seconda è piatta... ci cambia il mondo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! !!!!!!!!!!!!!!!! |
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la saucony ad esempio ha 4 step di dislivello 0,4,8,12mm, brutta la sua politica di non fare il modelli top con dislivello massimo (Triumph). |
Quindi, da quanto ho capito, un maggiore dislivello diminuisce il tempo di lavoro di estensione del piede sgravando in parte le strutture muscolari adibite. Al contrario, chi vuole sfruttare completamente la spinta per correre alla massima velocità, e non avendo problemi di questo tipo, può preferire un dislivello minimo o nullo, fermo restando che poi ci sono altri fattori e preferenze individuali.
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milo, ciò che ha scritto scleb è corretto, mentre le tue conclusioni hanno un errore di fondo.
quando si corre non c'è un lavoro concentrico attivo della muscolatura che riguarda il movimento della caviglia. Si tratta di pliometria allo stato puro, perciò una maggior rigidità è sinonimo i questo caso di maggior rimbalzo sul pavimento. Ora diminuendo la superficie di appoggio è come se noi allungassimo la molla. é chi non sfrutta questa molla -non è capace- che ha bisogno di un tacco ammortizzato. Allo stesso tempo però il tacco ammortizzato fa disimparare il piede a sfruttare la sua stiffness |
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io comincio ora a correre e capisco che la corsa è una cosa alquanto complicata.
Uno va a correre perchè pensa che bastino un paio di scarpette decenti e via; invece, come dice giustamente Spike, la faccenda è molto seria. Caricare la parte anteriore dl piede non è semplice e naturale come sembrerebbe, è più facile che si tenda a "trascinarsi" appoggiando prima il tallone e questo non fa certo bene alle articolazioni. Quindi il problema della scelta delle scarpe sarebbe da subordinare all'apprendimento di una corretta tecnica di corsa. Estremizzando: se sai correre correttamente lo puoi fare anche a piedi nudi, se non sai correrre puoi anche prendere scarpe da 200 € e avrai comunque dei problemi. |
Quindi i talloni sono un optional ?
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ammettendo che sia una domanda seria, no i talloni non sono un optional semplicemente nella corsa durante l'attimo di massima flessione in contatto con il suolo l'ideale sarebbe avere i talloni a 4cm da terra, 2cm è comunque un obiettivo sufficiente e raggiungibile da chiunque, meno è un errore in qualunque galassia. Se invece parliamo di equilibrio da immobile o attivazione dei muscoli posturali o semplicemente camminare il tallone ha un ruolo unico nell'essere umano. |
L'appoggio del piede è qualcosa di personale, e dipende da caratteristiche fisiche non modificabili e dal peso, oltre che dalla velocità con la quale si corre. Che poi il massimo della prestazione preveda quello che dici, ciò non trova riscontro nella realtà.
sono tanti runner, ognuno ha un proprio modo di correre, ed osservo che chi corre di punta fa un "brutto" passo, poco naturale. Questo perchè la corsa di punta si fa quando si è leggeri (imc <<22) e quando si corre di scatto, per passare ad una 'rullata' di tallone quando ci si rilassa sulle lunghe distanze ed il peso sale. https://www.youtube.com/watch?v=ZVqjVZf3Bik |
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Ma non è vero che la stanchezza ti fa appoggiare il tallone (se corri col primo appoggio sull'avampiede), anzi, se dopo 20 km iniziassi a "pestare" i piedi sarebbe la mazzata finale.
Poi se corri con la tecnica naturale del tacco ne fai ampiamente a meno, da quando corro così le scarpe nella parte posteriore non si usurano quasi più. Il video invece non so cosa debba dimostrare, visto che c'è gente che corre senza qualcuno che commenti a voce e nemmeno un testo scritto. Quello posso vederlo anche al parco, sarebbe stato un video utile se qualcuno analizzasse le varie persone filmate. |
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In effetti ho scritto schiantarsi chiedo venia |
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Sicuramente il genere di rullata viene influenzata dalla velocità della corsa ma il concetto è sempre lo stesso anche se l'effetto superficiale appare maggiore e breve in chi corre più lento. Che non corrisponda alla realtà il massimo della prestazione mi suona veramente strano detto da un runner dato che non esiste scuola che insegni una rullata in modo diverso: basta vedere le olimpiadi e dal primo all'ultimo dal centometrista al maratoneta applicano lo stesso concetto di rullata. Ovvio che nella marcia è un'altra cosa, ovvio che in alcuni allenamenti si faccia la rullata mozza (che personalmente non farei mai fare a chi ha il difetto di toccare per primo il tallone, ma questa è una mia idea personale) ma si tratta in ogni caso di allenamento e non di prestazione. Ci sono poi quelli che si sforzano di fare una corsa in punta e hanno una brutta corsa, ma sbagliano sicuramente altro, non è la punta che crea una brutta corsa anzi. Peso alto: quì invece hai ragione quando dici che i pesi alti rispetto alla lunghezza delle leve può dare fastidio alla corsa di punta. La persona sovrappeso tende sempre ad economizzare andando sul tallone (che poi è un'economia errata ma lo spiegherò dopo) e questo difetto tende a portarselo dietro anche quando poi perde peso, ma apparte questa difficoltà mentale non ho riscontrato difficoltà a far correre anche persone di 120kg con le punte. In ogni caso stiamo parlando di una caratteristica fisica che limita in ogni caso la prestazione e perciò non fa statistica sull'efficienza del movimento. Il video che hai messo è assolutamente inadatto al tema. Perché quando si corre su un TR manca la componente propulsiva, non è correre è praticamente portare una gamba avanti anche nei TR non elettrici. Mancando l'altezza giusta della gamba di riporto si è obbligati ad andare sul tallone o meglio potremmo anche andare di punta come fa pedros ma sprecheremmo energie inutili alla prestazione (spiego dopo) Quote:
la direzione della rullata è quella che hai indicato tu, ma al tallone completamente in terra non ci arriviamo mai, o almeno non ci dovremmo arrivare mai Quote:
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Il fatto che tu dica che non vorresti scaricare di tallone quando tocchi il piede a terra perchè vai velocemente in punta passando dalla parte estrna poco importa, nel momento in cui tu impatti tu appoggi in una articolazione morta e butti del peso che invece di facilitare la corsa ti rallenata. Ovvio che se provi immediatamente a cambiare non riuscirai a sfruttare la tua stiffness ma anche questo si impara. correre di tallone è più traumatico per le articolazioni (ma nemmeno di tanto) ma quello che vermente si perde è la nostra capacità di sfruttare la forza elastico reattiva dei muscoli: l'espressione di forza più nobile perché è quella a costo energetico minimo. Nel momento in cui si tocca il piede in terra (dico punta ma intendo il BOF) il nostro peso allunga gli estensori del piede che in una condizione di rigidità restituisce quasi tutta l'energia potenziale. Certo che comunque è leggermente più faticoso per la gamba e lo è ancora di più nella fase di apprendimento, ma questa fatica è ampiamente restituita in un minor dispendio generico e locale. |
Grazie per le delucidazioni Spike
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mi sentirei di dire anche se forse è una forzatura che correre molto su terreni a riposta zero puo mettere comunque a dura prova le strutture del piede tanto che una scarpa ammortizzata e con un po di dislivello taccopunta sarebbe sempre prudente.
ho spesso da discutere con un collega da 35min\10km che si ostina all'appoggio di tallone (non so quanto marcatamente di tallone). di certo non è scarso e non è un principiante (fa suigli 80-100km\settimana)! si trova bene cosi io gli dico sempre che dovrebbe cercare di usare di piu la punta strutture permettendo ma l'uso che ne fa è direttamente proporzionale alla velocità, idem l'ammortizzazione delle scarpe, a3 sopra i 10km , a2\a1 sotto quella distanza. |
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