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Medicina e Farmacologia Medicina generale e farmacologia.

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Predefinito nuovi studi sull'ossido nitrico - 23-11-2009, 10:07 PM

nuovi studi sull'ossido nitrico


non so se lo sapete ma ultimamente sono stati fatti nuovi studi sull'ossido nitrico una sostanza fino a poco tempo fa ritenuta pericolosa e da tenere a bada
riporto determinati studi tra cui anche quello di un premio nobel che ha sviluppato un prodotto con quelli del herbalife sono riuscito a trovare l'etichetta con i dosaggi e devo dire che la maggior parte sono carboidrati cmq è facilmente fattibile anche da noi pochi ingredienti utilizzati gia da chi va in palestra


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Predefinito 23-11-2009, 10:08 PM


Scoperta Al principio tradizionale è stato aggiunto ossido d' azoto. Nel mondo se ne consumano 54 miliardi

Arriva l' Aspirina salva stomaco

Studiata a Torino e Parma: funziona sulle cavie. Più potente contro gli infartiPotrebbe combattere anche infezioni, tumori (cancro al colon e alle ovaie) e proteggere alcune funzioni cerebrali


MILANO - Nata nel 1897, l' aspirina non smette di stupire. In oltre un secolo (ma già Ippocrate, nel V secolo avanti Cristo, consigliava il salice contro febbre e dolore) ha cambiato il corso della vita quotidiana dell' uomo e ancora oggi se ne consumano 54 miliardi di dosi annue in tutto il mondo. Questo nonostante le migliaia di morti per ulcera e grave sanguinamento dello stomaco. E' l' effetto collaterale dell' acido acetilsalicilico (principio attivo dell' aspirina) mai risolto. Finora almeno. Perché chimici italiani sembrano aver trovato l' éscamotage per riportare la «vegliarda» pillola anti-febbre e anti-dolore ad una nuova gioventù. La superaspirina è made in Italy. E in più sembra rispecchiare le ipotesi avanzate dai tre premi Nobel per la Medicina del 1998: Robert Furchgott, Louis Ignarro e Ferid Murad, che annunciarono per il 2010 un nuovo modo di curare le malattie cardiovascolari. Ma non basta. Anche infezioni, tumori (cancro al colon e alle ovaie) e alcune funzioni cerebrali erano allo studio dei tre farmacologi premiati per la scoperta di un' importante sostanza chiave dell' organismo: un gas, l' ossido di azoto o ossido nitrico. La nuova aspirina avrebbe tutte le caratteristiche ricercate dai tre Nobel. Una in particolare: proteggere dagli infarti senza intaccare lo stomaco. E' stata sviluppata dai laboratori delle università di Torino e di Parma, guidati da Alberto Gasco, e presentata con uno studio pubblicato ieri dalla rivista Journal of Medicinal Chemistry. L' acido acetilsalicilico «modificato» dagli italiani avrebbe le stesse proprietà curative dell' antenata con in più quelle dell' ossido nitrico. Come? Grazie al gruppo nitrossiacilico «attaccato» alla molecola madre per annullarne i difetti deleteri per la salute. Il gruppo nitrossiacilico impedisce all' aspirina di essere «rotta» all' interno dello stomaco, e favorisce il suo assorbimento successivo da parte del sangue. «Il vantaggio - spiega Loretta Lazzarato dell' università di Torino - è che questo tipo di derivato rilascia ossido di azoto, che ha un effetto addirittura protettivo sullo stomaco». La nuova aspirina è stata testata su cavie animali sia per l' attività antinfiammatoria sia per quella protettiva nei confronti dei danni cardiovascolari, mostrando la stessa efficacia di quella tradizionale. Inoltre, ha mostrato la capacità di far rilassare i vasi sanguigni proprio grazie al rilascio di ossido d' azoto. «I test sono estremamente promettenti - conferma Lazzarato - ma ci vorrà almeno un altro anno prima di dire se il nuovo composto è effettivamente equivalente all' aspirina. Per ora siamo molto soddisfatti». L' attesa è grande, perché se già l' aspirina tradizionale sembra per esempio proteggere dall' infarto, chissà che cosa accadrebbe con la nuova aspirina (quando avrà confermato anche sugli uomini le stesse «doti» dell' antenata) che ha in più i super poteri dell' ossido d' azoto o nitrico (per gli anglosassoni). La superaspirina è proprio quella a cui pensava, e pensa, il Nobel Ignarro, che lavora nei laboratori dell' Ucla di Los Angeles: «Fondamentale nelle malattie cardiovascolari (l' ossido nitrico regola vasodilatazione e vasocostrizione delle arterie, controlla la pressione del sangue e previene la formazione dei trombi) e nell' arteriosclerosi, protettivo delle cellule nervose (l' invecchiamento in particolare), rafforzativo delle difese immunitarie, killer delle cellule tumorali (induce il "suicidio cellulare")». E l' impotenza: il principio d' azione del Viagra riguarda proprio l' ossido d' azoto. Una vera «manna» farmacologica. L' abbinamento chimico di cui parlava Ignarro sembra proprio quello messo a punto ora dagli italiani. La storia dell' aspirina continua. I numeri *** 111 Sono gli anni dell' aspirina 54 I miliardi di compresse di aspirina (e farmaci simili) consumati ogni anno in tutto il mondo 5 I milioni di italiani che ne fanno uso abitualmente 4% La percentuale di italiani che la impiega nella terapia post infarto 16.500 Le gravi complicazioni all' anno, negli Usa, causate dall' uso scorretto di farmaci con acido acetilsalicilico *** La nascita L' aspirina viene inventata nel 1897 dal chimico Felix Hoffmann, poi brevettata e messa in commercio dalla Bayern nel 1899. Il ricercatore tedesco sperimentò il farmaco su suo padre per alleviargli i dolori causati da artrite. Prima di Hoffmann l' italiano Raffaele Piria, assieme al francese Henri Leroux, un chimico e un farmacista, isolarono nel 1828, la salicina, sostanza indispensabile per la creazione del medicinale. Nel 1950 l' aspirina entrò nel Guinness dei primati come antidolorifico più diffuso al mondo La nuova aspirina Il farmaco made in Italy, consentirebbe di mantenere le stesse proprietà curative del farmaco precedente ed evitare gli effetti collaterali peggiori, come i danni alla parete dello stomaco, che portano all' ulcera. L' aspirina potrebbe quindi essere utilizzata con maggiore continuità come strumento preventivo per tumori alla prostata, al colon e al seno, nonché per malattie cardiovascolari La scheda
Pappagallo Mario (corriere della sera)
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Predefinito 23-11-2009, 10:09 PM


ossido nitrico elisir di lunga vita

L'Ossido Nitrico promettente per Tumori e Alzheimer

Roma, 18 lug. (Adnkronos Salute) - L'ossido nitrico potrebbe rivelarsi una nuova, preziosa, arma contro Alzheimer e tumori. Ne è convinto il Nobel Louis J. Ignarro, in Italia per la presentazione di un nuovo integratore, realizzato in collaborazione con la multinazionale Herbalife, che stimola proprio la produzione di ossido nitrico.

Le ricerche sul ruolo di questa sostanza nella prevenzione delle malattie cardiovascolari sono valse ad Ignarro il premio Nobel per la Fisiologia della medicina, nel 1998.

I benefici derivanti dall'ossido nitrico - dice Ignarro all'Adnkronos Salute - sono ancora tutti da scoprire. E per questo continuerò ad indagare sulle sue funzioni. Il farmacologo ha scoperto che questo composto, prodotto dalle pareti dei vasi sanguigni, gioca un ruolo 'chiave' per il buon funzionamento del sistema circolatorio e, più in generale, dell'intero organismo.

"Mi piacerebbe - aggiunge - che questo composto, scoperto grazie agli studi sulla nitroglicerina, il cui uso bellico spinse Alfred Nobel a creare l'omonimo premio, potesse sempre di piu' contribuire a migliorare le condizioni di salute di tutta l'umanità".

Le ricerche hanno evidenziato che l'ossido nitrico ha un effetto vasorilassante e aiuta a mantenere le arterie pulite. Proprio per questo, è fondamentale per il benessere del sistema cardiovascolare e per la prevenzione delle patologie derivanti dal blocco del flusso sanguigno, come ictus ed infarti. Inoltre, la capacita vasorilassante dell'ossido nitrico, che favorisce l'afflusso di sangue nei corpi cavernosi dei genitali, è stata sfruttata per creare il Viagra, farmaco per combattere le disfunzioni erettili che ha cambiato la vita di molti uomini. google_protectAndRun("ads_core.google_render_ad", google_handleError, google_render_ad);


Tuttavia -spiega Ignarro- ulteriori ricerche hanno rivelato che l'ossido nitrico ha molte altre importanti funzioni, in quanto riduce i processi infiammatori, aiuta a combattere le infezioni, facilita la comunicazione tra neuroni ed inibisce la crescita tumorale. Attualmente -spiega ancora Ignarro- sono in corso diverse sperimentazioni, sui pazienti e sugli animali, per valutare l'efficacia e la sicurezza dell'ossido nitrico come terapia contro l'Alzheimer e i tumori.

Inoltre -aggiunge- l'effetto antinfiammatorio dell'ossido nitrico e la sua azione protettiva sul sistema circolatorio suggeriscono che potrebbe rivelarsi utile anche per ridurre l'artrite e per prevenire i disturbi cardiovascolari associati al diabete. Un'azione che, per quanto riguarda l'artrite, sarebbe gia stata confermata dalle persone che hanno iniziato ad utilizzare l'integratore Niteworks, prodotto da Herbalife. Infatti -riferisce il farmacologo- negli Stati Uniti l'integratore è gia commercializzato da alcuni anni e ho ricevuto numerose segnalazioni di persone che hanno visto ridurre il gonfiore delle articolazioni e che riferiscono di provare meno dolore durante i movimenti.

Ignarro prevede, inoltre, che il futuro della ricerca medica ruotera intorno all'utilizzo delle cellule staminali e, anche come cattolico, si dichiara contrario ai tentativi di limitare le sperimentazioni su queste cellule. Il Nobel suggerisce, poi, una possibile applicazione delle staminali che comprende anche l'ossido nitrico: infatti, le cellule potrebbero essere modificate geneticamente per stimolarne la produzione nei pazienti in cui questo composto è carente.
Fonte: Roma, 18 lug. (Adnkronos Salute)
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Predefinito 23-11-2009, 10:12 PM


L’importanza dell’Ossido nitrico. Una molecola strategica per i sistemi antiossidanti dell’organismo

Dr. Prof. Eugenio Luigi Iorio, MD, PhD Docente Scuola Specializzazione Biochimica Clinica – Seconda Università di Napoli (Napoli). Presidente Comitato Scientifico Osservatorio Internazionale Stress Ossidativo (Parma)

L’ossido di azoto (NO), impropriamente chiamato ossido nitrico, è una specie chimica reattiva di natura radicalica centrata sull’azoto. Considerato per decenni un gas altamente inquinante – responsabile, tra l’altro, del cosiddetto “buco dell’ozono” – solo in epoca molto recente esso è stato individuato come uno dei più potenti mediatori biochimici che gli organismi viventi producono al loro interno al fine di controllare molte delle loro funzioni (1).
È sicuramente degno di nota il fatto che a questa sostanza sia legato il premio Nobel 1998 per la Medicina/Fisiologia, attribuito, appunto, al ricercatore americano Louis Ignarro “per le sue scoperte riguardanti l’ossido nitrico come molecola segnale nel sistema cardiovascolare” (2). Sei anni prima, la prestigiosa rivista scientifica “Science” aveva eletto l’NO come “molecola dell’anno” (3).
L’NO è una sostanza abbastanza ubiquitaria prodotta a partire dall’amminoacido L-arginina in una reazione multi-step catalizzata dall’enzima ossido nitrico sintetasi (figura 1). Quest’ultimo esiste in numerose isoforme, alcune costitutive (cellule endoteliali, piastrine, sistema nervoso) ed altre inducibili (macrofagi, leucociti polimorfonucleati, cellule endoteliali, cellule muscolari lisce, epatociti), e ciò dà ragione dell’ampia distribuzione dei siti di produzione dell’importante mediatore nel nostro organismo (4).

Nei sistemi biologici, l’NO agisce come un importante messaggero intra- ed inter-cellulare regolando numerosissime funzioni, in primis quella dell’endotelio vascolare (1). Infatti, in seguito ad adeguata stimolazione (meccanica o chimica), le cellule endoteliali producono l’NO che, in parte, diffonde nel compartimento ematico, riducendo l’aggregabilità delle piastrine e l’adesività dei leucociti alle pareti dei vasi sanguigni, e, in parte, raggiunge la sottostante muscolatura liscia vascolare inducendone il rilasciamento. I conseguenti effetti anti-aggreganti, anti-infiammatori ed anti-ipertensivi sono ritenuti di grande importanza nella prevenzione dell’aterosclerosi (1). D’altronde, i famosi nitriti esteri e la stessa nitroglicerina sublinguale (Carvasin®), ampiamente usati come anti-anginosi decenni prima della “scoperta” dell’NO, sono, in realtà, dei “donatori” di questo mediatore ed è relativamente recente la messa a punto delle nitro-aspirine, derivati “nitrati” dell’acido acetilsalicilico in grado di rilasciare NO a livello periferico (1, 5). Rimanendo nell’ambito della farmacologia cardiovascolare, giova anche sottolineare che il sildenafil (Viagra®) agisce “prolungando” la durata d’azione dell’NO a livello dei corpi cavernosi del pene, contribuendo in questo modo a migliorare la funzione erettile, variamente compromessa nell’impotenza maschile (1).
Oltre all’effetto primario sull’endotelio, all’NO è riconosciuto un ruolo determinante di mediatore biochimico in numerose funzioni, a livello cerebrale (es. controllo dell’apprendimento e della memoria), gastrointestinale (modulazione delle secrezioni e della motilità), respiratorio (modulazione del tono della muscolatura liscia bronchiale), renale (autoregolazione del flusso ematico), e così via (6, 7). All’NO, in quanto radicale, è attribuita un’importante funzione di difesa nei confronti delle infezioni batteriche e, probabilmente, nel controllo della crescita dei tumori (7). A questo proposito occorre aggiungere, comunque, che condizioni di aumentato stress ossidativo – es. eccessiva produzione di anione superossido – comportano la conversione dell’NO in perossinitrito, una forma radicalica alla quale è legata la tossicità del mediatore primario (8).
Dopo che ha agito, l’NO viene trasformato in una serie di derivati, quali i nitriti ed i nitrati, che si accumulano, in funzione della quantità del mediatore primario prodotto, nel sangue ed in altri fluidi extracellulari per poi essere definitivamente allontanati dall’organismo attraverso le urine. Infatti, numerosi studi sperimentali e clinici hanno documentato che i livelli plasmatici ed urinari di nitriti/nitrati correlano abbastanza bene con la produzione “endogena” di NO, anche dopo particolari terapie (9).
Poiché la ridotta biodisponibilità dell’NO (figura 2) è ritenuta responsabile dell’insorgenza e/o dell’aggravamento di numerose quanto diffuse e temibili malattie, quali l’ipertensione arteriosa e l’aterosclerosi (2, 6-9), numerosi studi hanno valutato la possibilità di aumentare la sintesi endogena del mediatore centrato sull’azoto attraverso l’integrazione alimentare.


La strada più battuta, in tal senso, è stata la somministrazione di dosi generose di L-arginina per via orale. Infatti, come si è detto in precedenza, questo amminoacido semi-essenziale (10) è il diretto precursore dell’NO (2).
In tale contesto, studi condotti su animali da laboratorio hanno dimostrato che l’integrazione alimentare con L-arginina, favorendo la sintesi di NO, accelera la guarigione di ulcere in ratti diabetici Sprague-Dawley (11), migliora la disfunzione endoteliale in hamster resi sperimentalmente iperlipemici-iperglicemici (12) ed esercita un effetto benefico sull’ipertensione ed il metabolismo lipidico in ratti diabetici (13). Questi favorevoli effetti, confermati recentissimamente anche in ratti resi diabetici mediante streptozotocina (14), dimostrano che è sperimentalmente possibile, attraverso l’aggiunta di L-arginina alla dieta, migliorare la sintesi endogena di NO e revertire gli effetti sfavorevoli dovuti ad una ridotta biodisponibilità del mediatore. D’altra parte, sembra che la carenza di arginina eserciti di per sé effetti deleteri sullo sviluppo del sistema linfoide in animali da esperimento (15).
Studi condotti sull’uomo hanno confermato ed esteso le potenziali indicazioni “terapeutiche” della L-arginina che, sia come tale – grazie all’attività immuno- ed endocrino-modulatrice – sia, soprattutto, come precursore dell’NO, si sta rivelando particolarmente utile nel trattamento di numerosissime patologie, dalle varie forme cliniche della cardiopatia ischemica, quale l’angina pectoris, alla claudicatio intermittens, dall’ipertensione arteriosa all’insufficienza cardiaca congestizia, dalla preeclampsia alla disfunzione erettile (16-19). Inoltre, gli effetti dell’integrazione alimentare con L-arginina sono stati valutati anche nella terapia dell’AIDS, del diabete, della sindrome X, di alcune malattie gastrointestinali, dell’infertilità maschile e femminile, della cistite interstiziale e della demenza senile, con risultati molto interessanti (16, 20). Infine, esperimenti condotti su topi indicano che la L-arginina migliora le prestazioni muscolari in regime di esercizio aerobico attraverso un aumento della produzione di NO, e ciò conferma il già noto ruolo di questo amminoacido sulle performance atletiche (21).
Nel complesso, quindi, i dati sperimentali e quelli clinici qui analizzati, dimostrano univocamente che l’aggiunta di moderate quantità di L-arginina alla dieta abituale può migliorare alcune condizioni fisio-patologiche attraverso un aumento della sintesi endogena dell’NO, importantissimo mediatore biologico, di cui l’amminoacido è il diretto precursore.
Oggi sono disponibili numerose formulazioni orali a base di L-arginina, tra le quali andrebbero preferite quelle arricchite con antiossidanti, quali il selenio. Infatti, in talune circostanze, quali quelle legate allo stress ossidativo (squilibrio fra produzione ed inattivazione di specie reattive dell’ossigeno, quali l’anione superossido) l’NO, pur prodotto in quantità adeguate, viene rapidamente convertito in sottoprodotti biologicamente inattivi o addirittura tossici (es. perossinitrito) (vedi figura 2). Pertanto, sebbene la L-arginina possa esercitare di per sé un’azione anti-radicalica (22), la presenza di un antiossidante nella sua formulazione, è potenzialmente in grado di aumentare in maniera più efficiente la “biodisponibilità” dell’NO, sia fornendo il precursore fisiologico (L-arginina) sia neutralizzando le specie chimiche reattive che tenderebbero ad inattivarlo (selenio).
Le “dosi” di L-arginina da assumere variano a seconda delle indicazioni (23). Ovviamente, come per qualsiasi sostanza introdotta nel nostro organismo, vale la precauzione di ordine generale di consultare il medico prima dell’uso e di non abusare di queste formulazioni in termini di dosi e/o durata del trattamento. In particolare, sebbene alla usuali dosi, la L-arginina è ben tollerata – in quanto amminoacido normalmente presente nelle proteine – essa non dovrebbe essere assunta da soggetti in trattamento con altri farmaci che potenziano l’azione dell’NO, aumentando il rischio di tossicità da superdosaggio (23).
Bibliografia

1. Brennan PA, Moncada S. From pollutant gas to biological messenger: the diverse actions of nitric oxide in cancer. Ann R Coll Surg Engl. 2002. 84(2): 75-78.
2. Ignarro LJ. Nitric oxide: a unique endogenous signalling molecule in vascular biology. The Nobel Prize 1998 Medicine/Physiology Lecture. 1988.
3. Snyder SH. Nitric oxide: first in a new class of neurotransmitters? Science. 1992. 257: 494-496.
4. Förstermann U, Boissel J-P, Kleinert H. Expressional control of the ‘constitutive’ isoforms of nitric oxide synthase (NOS I and NOS III). FASEB J. 1998. 12: 773–790.
5. Ignarro LJ, Napoli C, Loscalzo J. Nitric oxide donors and cardiovascular agents modulating the bioactivity of nitric oxide. An Overview. 2002. Circ Res. 90: 21-28.
6. Ignarro LJ. Biological effects of nitric oxide. Proceedings of the “1st International meeting on nitric oxide. From basic science to clinical evidence”. Barcelona , Spain . 2003, May, 24. 2003.
7. Ignarro LJ. Plenary lecture. Proceedings of the “1st International meeting on nitric oxide. From basic science to clinical evidence”. Barcelona , Spain . 2003, May, 24. 2003.
8. Channon KM, Qian HS, George SE. Nitric oxide synthase in atherosclerosis and vascular injury. Insights from experimental gene therapy. Arterioscler Thromb Vasc Biol. 2000. 20: 1873–1881.
9. Fujiwara N, Osanai T, Kamada T, Katoh T, Takahashi K, Okumura K. Study on the relationship between plasma nitrite and nitrate level and salt sensitivity in human hypertension modulation of nitric oxide synthesis by salt intake. Circulation. 2000. 101: 856-861.
10. Lehninger AL, Nelson DL, Coc MM. Principi di Biochimica. 1994. 2: 563. Zanichelli, Bologna. II Ed.
11. Witte MB , Thornton FJ, Tantry U, Barbul A. L-Arginine supplementation enhances diabetic wound healing: involvement of the nitric oxide synthase and arginase pathways. Metabolism. 2002. 51(10): 1269-1273.
12. Popov D, Costache G, Georgescu A, Enache M. Beneficial effects of L-arginine supplementation in experimental hyperlipemia-hyperglycemia in the hamster. Cell Tissue Res. 2002. 308 (1): 109-120.
13. Kawano T, Nomura M, Nisikado A, Nakaya Y, Ito S. Supplementation of L-arginine improves hypertension and lipid metabolism but not insulin resistance in diabetic rats. Life Sci. 2003. 73 (23): 3017-3026.
14. Kohli R, Meininger CJ, Haynes TE, Yan W, Self JT, Wu G. Dietary L-arginine supplementation enhances endothelial nitric oxide synthesis in streptozotocin-induced diabetic rats. J Nutr. 2004. 134(3): 600-608.
15. de Jonge WJ, Kwikkers KL, te Velde AA, van Deventer SJ, Nolte MA, Mebius RE, Ruijter JM, Lamers MC, Lamers WH. Arginine deficiency affects early B cell maturation and lymphoid organ development in transgenic mice. J Clin Invest. 2002. 110 (10): 1539-1548.
16. Appleton J. Arginine: clinical potential of a semi-essential amino acid. Altern Med Rev. 2002. 7 (6): 512-522.
17. Wu G, Meininger CJ. Arginine nutrition and cardiovascular function. J Nutr. 2000. 130: 2626–2629.
18. Palloshi A, Fragasso G, Piatti P, Monti LD, Setola E, Valsecchi G, Galluccio E, Chierchia SL, Margonato A. Effect of oral L-arginine on blood pressure and symptoms and endothelial function in patients with systemic hypertension, positive exercise tests, and normal coronary arteries. Am J Cardiol. 2004. 3 (7): 933-935.
19. Stanislavov R, Nikolova V. Treatment of erectile dysfunction with pycnogenol and L-arginine. J Sex Marital Ther. 2003. 29 (3): 207-213.
20. Battaglia C. Adjuvant L-arginine treatment for in-vitro fertilization in poor responder patients. Hum Reprod. 1999. 14 (7): 1690-1697.
21. Maxwell AJ, Ho H-KV, Le CQ, Lin PS, Bernstein S, Cooke JP. L-arginine enhances aerobic exercise capacity in association with augmented nitric oxide production. J Appl Physiol. 2001. 90: 933–938.
22. Jablecka A, Checinski P, Krauss H, Micker M, Ast J. The influence of two different doses of L-arginine oral supplementation on nitric oxide (NO) concentration and total antioxidant status (TAS) in atherosclerotic patients. Med Sci Monit. 2004. 10 (1): CR29-CR32.
23. Fried R, Merrell WC. The arginine solution. 1999. Warner Books.


fonte anagen
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il prodotto fatto dal premio nobel insieme all'herbalife è questo
da prendere 5 gr al gg

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il prodotto fatto dal premio nobel insieme all'herbalife è questo
da prendere 5 gr al gg


Se ci fosse stata anche l'aakg allora avrebbero vinto un doppio premio nobel.
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Non è detto...
con me l'effetto pump funziona con L-arginina che con l'aakg...

Comunque secondo me il Nitrix è il top.
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ma se gli hanno dato il premio nobel vuol dire che ha fatto una scoperta a favore dell'umanita
non consideratela alla stregua di un integratore qui si mette in evidenza le proprieta posititve dell'ossido nitrico come cura e prevenzione è importante
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spesso i carboidrati sono aggiunti per avere migliore assorbimento, inoltre gli ingredienti del prodotto sembrano molto semplici, per i 5gr(dose) arginina e citrullina come dosaggi sono ridicoli, buoni dosaggi delle vitamine ma niente più di un buon integratore vitaminico, quest'olio di melissa mi è nuovo...antiossidante giusto?


che l'ossido nitrico fa bene anche se non era dimostrato noi che ci alleniamo lo dovremmo dedurre dai significativi aumenti di forza in trazione quando siamo ben vascolarizzati.
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spesso i carboidrati sono aggiunti per avere migliore assorbimento, inoltre gli ingredienti del prodotto sembrano molto semplici, per i 5gr(dose) arginina e citrullina come dosaggi sono ridicoli, buoni dosaggi delle vitamine ma niente più di un buon integratore vitaminico, quest'olio di melissa mi è nuovo...antiossidante giusto?


che l'ossido nitrico fa bene anche se non era dimostrato noi che ci alleniamo lo dovremmo dedurre dai significativi aumenti di forza in trazione quando siamo ben vascolarizzati.
veramente si diceva che l'ossido nitrico rilasciava scorie nel nostro organismo provocando il processo dei radicali liberi quindi un maggior invecchiamento e si diceva di ciclizzarlo per brevi periodi
che poi tu ti senti bene quando integri non vuol dire che al tuo corpo gli faccia bene
infatti qui si parla di abbinare stimolatori di ossido nitrico ad antiossidanti per contrastare questo effetto
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Blake Blake Non in Linea
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per antiossidanti,un multivitaminico completo e' sufficiente?
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NO supplements contain some form of arginine, an amino acid. There are many different forms of arginine compounds in the NO supplements today, promising to be better than the other. The goal of NO supplements are to have the arginine break down into NO (Nitric Oxide) into the blood. Arginine can break down into the bloodstream by enzymatic action, into citruline and Nitric Oxide. NO is a vasodilator and is thought to play a role in muscle building. There is some research showing NO levels increase post workout, leading some bodybuilders to believe it is crucial to protein synthesis. Many have theorized that because NO supplements increase blood flow due to NO in the blood, that increased blood flow from NO leads to better muscle growth. NO in the blood is also the same mechanism by which viagra works too.
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ma se gli hanno dato il premio nobel vuol dire che ha fatto una scoperta a favore dell'umanita
non consideratela alla stregua di un integratore qui si mette in evidenza le proprieta posititve dell'ossido nitrico come cura e prevenzione è importante
quoto...
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