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DesperateGymwife 18-11-2011 09:40 AM

problemi alle vene e attività fisica
 
Sono diversi anni che soffro di fastidi alle gambe dovuti a cattiva circolazione e ristagno venoso, ma quest’anno sono notevolmente peggiorati a partire dalla primavera. I sintomi sono stanchezza, pesantezza, calore sgradevole e gonfiore dal ginocchio in giù, soprattutto alla sera, e a volte crampi notturni al polpaccio. Ho provato ad alleviarli con farmaci a base di diosmina con dosi di 2 Daflon o 2 Venosmine al giorno, ma non ho avuto nessun risultato. In estate facevo anche docciature fredde sulle gambe mattino e sera, mentre ora da due o tre giorni mi sono decisa a provare le calze riposanti, nonostante mi facciano sentire decrepita.

Un mese fa ho fatto una visita dall’angiologo con ecocolordoppler che non ha evidenziato anomalie della circolazione o una vera e propria insufficienza valvolare, però poi mi hanno detto che i sintomi si presentano molto prima delle alterazioni visibili all’ecodoppler, per cui l’esito non è molto significativo. Il responso dell’angiologo è stato piuttosto vago: nulla di serio, ma neanche nessun rimedio, a parte quelli già tentati senza risultati.

Il problema è che, a parte i fastidi nella vita quotidiana, non riesco più ad allenarmi. Ho eliminato da mesi tutti gli esercizi per le gambe, lasciando solo l’allenamento cardio 2 o 3 volte alla settimana, ma nel corso dell’estate anche quello è stato molto condizionato e limitato dai fastidi che provo. Speravo che con il freddo il problema si attenuasse, ma non è stato così, sono solo cambiati un po’ i sintomi: da pesantezza diffusa sono passata a un dolore localizzato lungo il corso della safena, all’altezza del polpaccio, soprattutto a destra ma a volte anche a sinistra.

Adesso ho dovuto smettere anche di correre, perché ad ogni passo sento una fitta risalire lungo la gamba, da entrambe le parti, che soprattutto a destra si presenta anche a riposo.
L’unica attività fisica appropriata sarebbe il nuoto, ma non so nuotare e non ho la minima voglia di imparare. Per il resto, qualsiasi sforzo che porti sangue alle gambe è controindicato in teoria, e purtroppo anche nella pratica riscontro che l’unica cosa che migliora i sintomi è il riposo completo. La corsa noto invece che è la cosa peggiore, perché il contraccolpo mi fa male ad ogni passo.

D’altra parte l’attività fisica fa bene per altri motivi, e in particolare dovrei trovare il modo di mantenere un minimo allenamento a livello cardiaco.
Qualcuno ha qualche suggerimento o sui rimedi o su come conciliare questi problemi con l’allenemento?

Non riuscendo a correre pensavo di fare solo ellittica, cyclette e camminata in salita, ma visto che comunque le gambe si stancano ugualmente non so se sia il caso di provare così o se rischio solo di peggiorare la situazione...

novellino 18-11-2011 09:49 AM

Ciao Desp , invece del Daflon potresti provare la Diosmina Sandoz ( uguale al Daflon ) che però costa almeno 3,5€ in meno a confezione.;)
Per il resto in bocca al lupo , i nostri Docs penso ti consiglieranno bene :)

Supertizio 18-11-2011 09:54 AM

premettendo che non sono ferrato sull'argomento, così a logica mi verrebbe da pensare

-attività in acqua che non sia nuoto, quindi il fitness in acqua (acquagym, hidrobike e acquatreadmill), così avresti i benefici sulla circolazione senza il disturbo di dove imparare a nuotare se adesso non ne hai voglia (poi magari stando in piscina non si sa mai che ti venga..)

- a secco potresti provare il top xt, http://www.movingvarese.it/macchinemoving/top-xt.jpg

- sempre a secco magari inizialmente puoi dedicarti ad attività a basso impatto o che comunque si svolgono anche in altre posture che non sia in piedi (penso al pilates o allo yoga ad esempio)

-cardio a secco non saprei , parlando di attrezzi l'ellittica e il wave almeno tolgono l'impatto ad ogni passo permettendoti un movimento più fluido...


cosa ne pensi?

sOmOja 18-11-2011 10:58 AM

ciao, non saprei consigliarti ulteriori terapie farmacologiche però anni fa ho discusso con una persona che seguiva donne con problemi di circolazione agli arti inferiori.
pure la mia ragazza soffre dello stesso problema

una soluzione al problema potrebbe essere quella di favorire il drenaggio di liquidi (sia dai vasi sanguigni che dai linfatici) attraverso l'esercizio fisico e la postura.
naturalmente l'utilizzo della calza (per quanto fastidiosa e "da vecchietta") è consigliato durante la giornata.

per quanto riguarda l'allenamento la mia ragazza ha trovato grandi giovamenti quando, anni fa, ha abbandonato del tutto l'attività aerobica (faceva ore di step e cyclette) dedicandosi ai pesi (e poi al powerlifting).
sembra che l'esercizio a basse ripetizioni per gli arti inferiori riesca a migliorare il trofismo muscolare limitando (o riducendo) la stasi e la sintomatologia aggravata senza dubbio dall'acido lattico.

esistono altre "soluzioni" da attuare durante il workout.
una particolarmente efficace secondo me è quella di alternare gli esercizi per le gambe con esercizi per l'upperbody, eventualmente in rapporto 1:2
esempio:
1 set squat (3-5 reps)
1 set panca inclinata (8-10 reps)
1 set lat machine (10-15 reps)
ripeti

aggiungendo a fine allenamento un defaticamento con gli arti inferiori in scarico (in questo caso potresti approfittarne per fare delle serie di crunch).

un'alternativa è quella di impostare delle sedute fullbody nelle quali si inizia con l'allenamento degli arti inferiori (stretching, polpacci, quadricipiti\femo\glutei) e si prosegue verso la parte superiore del corpo, cercando di richiamare i liquidi verso l'alto.
in ogni caso, soprattutto in una prima fase, eviterei i lavori fortemente lattacidi che in genere vengono consigliati alle ragazze

Fondamentale, credo, in uno stadio precoce come il tuo, è la terapia comportamentale e conservativa (nella quale sarai già ferratissima ma mi permetto comunque di dare qualche indicazione)
- utilizzo del gambaletto
- evitare posizioni ortostatiche protratte
- evitare posizioni sedute protratte a meno che gli arti non siano sollevati (consigliatissimo)
- evitare l'esposizione ad alte temperature per tempi prolungati
- dei massaggi drenanti (finanze permettendo) potrebbero dare sollievo
- se non sei ipotesa controlla i sali nella dieta

spero di esserti stato utile.

DesperateGymwife 19-11-2011 01:34 AM

Quote:

Originariamente inviato da novellino (Scrivi 319198)
Ciao Desp , invece del Daflon potresti provare la Diosmina Sandoz ( uguale al Daflon ) che però costa almeno 3,5€ in meno a confezione.;)
Per il resto in bocca al lupo , i nostri Docs penso ti consiglieranno bene :)

Questo è già un ottimo consiglio, perchè il Daflon al ritmo di 2 al giorno non costa neanche poco. Fra l'altro io lo prendo su consiglio del mio medico curante, ma l'angiologo mi ha suggerito di prenderlo solo nella stagione calda. Così a ottobre l'ho sospeso, ma ora vorrei ricominciare. Non noto un gran beneficio, a essere sincera, ma non vorrei che far senza peggiorasse il disturbo.

Ho letto anche di rimedi erboristici, ippocastano, vite rossa e rusco (o pungitopo), ma non li ho mai provati e non ho idea di modalità di assunzione e dosaggi. Ammetto che sono un po' scettica perchè se già mi sembra che non faccia niente il Daflon temo che questi siano ancora meno efficaci, ma sarei ben lieta di cambiare idea se invece funzionano meglio della diosmina.

DesperateGymwife 19-11-2011 02:34 AM

Quote:

Originariamente inviato da sOmOja (Scrivi 319214)
ciao, non saprei consigliarti ulteriori terapie farmacologiche però anni fa ho discusso con una persona che seguiva donne con problemi di circolazione agli arti inferiori.
pure la mia ragazza soffre dello stesso problema

Questo in parte mi consola perchè dimostra che viene anche alle donne giovani ;)

una soluzione al problema potrebbe essere quella di favorire il drenaggio di liquidi (sia dai vasi sanguigni che dai linfatici) attraverso l'esercizio fisico e la postura.
naturalmente l'utilizzo della calza (per quanto fastidiosa e "da vecchietta") è consigliato durante la giornata.

infatti, mi sono rassegnata...e poi nera non è neanche così brutta (sotto i pantaloni)

per quanto riguarda l'allenamento la mia ragazza ha trovato grandi giovamenti quando, anni fa, ha abbandonato del tutto l'attività aerobica (faceva ore di step e cyclette) dedicandosi ai pesi (e poi al powerlifting).
sembra che l'esercizio a basse ripetizioni per gli arti inferiori riesca a migliorare il trofismo muscolare limitando (o riducendo) la stasi e la sintomatologia aggravata senza dubbio dall'acido lattico.

esistono altre "soluzioni" da attuare durante il workout.
una particolarmente efficace secondo me è quella di alternare gli esercizi per le gambe con esercizi per l'upperbody, eventualmente in rapporto 1:2
esempio:
1 set squat (3-5 reps)
1 set panca inclinata (8-10 reps)
1 set lat machine (10-15 reps)
ripeti

aggiungendo a fine allenamento un defaticamento con gli arti inferiori in scarico (in questo caso potresti approfittarne per fare delle serie di crunch).
quando ho tempo lo faccio già (gambe appoggiate alla spalliera e crunch ;))
ma dovrei farne un'abitudine

un'alternativa è quella di impostare delle sedute fullbody nelle quali si inizia con l'allenamento degli arti inferiori (stretching, polpacci, quadricipiti\femo\glutei) e si prosegue verso la parte superiore del corpo, cercando di richiamare i liquidi verso l'alto.
in ogni caso, soprattutto in una prima fase, eviterei i lavori fortemente lattacidi che in genere vengono consigliati alle ragazze

Fondamentale, credo, in uno stadio precoce come il tuo, è la terapia comportamentale e conservativa (nella quale sarai già ferratissima ma mi permetto comunque di dare qualche indicazione)
- utilizzo del gambaletto
(gambaletto o collant a compressione graduata, giusto? )

- evitare posizioni ortostatiche protratte (per fortuna lavoro seduta, e in piedi ferma ci sono sempre stata il meno possibile...)
- evitare posizioni sedute protratte a meno che gli arti non siano sollevati (consigliatissimo)
(molto maleducatamente, in ufficio infatti tengo i piedi appoggiati sulla seggiola di fronte)
- evitare l'esposizione ad alte temperature per tempi prolungati
(ehm...qui pecco, perchè d'estate amo prendere il sole, anche se in effetti quest'anno notavo un netto peggioramento dei fastidi)
- dei massaggi drenanti (finanze permettendo) potrebbero dare sollievo
(ci avevo pensato, ma in effetti non li ho mai fatti per sfiducia nel rapporto costo/beneficio, ma potrei provare)
- se non sei ipotesa controlla i sali nella dieta
ok, sono leggermente ipotesa ma credo che ridurre il sale mi farebbe molto più bene che male
spero di esserti stato utile.

Grazie Neo-Doc, mi sei stato molto utile ma ho un dubbio sull'allenamento: lo credo che eliminando del tutto il cardio si abbia un giovamento, ma non vorrei arrivare a quel punto perchè mi è utile per altri motivi di salute (oltre che per bruciare qualche caloria in più..;))

Anni fa infatti mi sono reiscritta in palestra dopo 4 anni di completa inattività perchè il cardiologo mi aveva caldamente suggerito 3 ore di attività aerobica a settimana per recuperare un po' di fiato e ridurre i problemi di tachicardia che avevo.
Da allora sono anni che cerco di fare 2 o 3 sedute settimanali di un'ora.

Quindi mi chiedevo come e soprattutto quanto allenarmi per non perdere del tutto il condizionamento aerobico.
Magari non c'è bisogno di fare sedute da un'ora, e potrei fare solo 40', composti da
10' riscaldamento con camminata veloce o cyclette (fino a 120 bpm )
15' ellittica o camminata in salita (molto in salita, per stare sui 140-145 bpm)
15' top xt (facendolo per ultimo per richiamare più sangue alla parte alta)
(grazie Supertizio, nella mia palestra c'è, ma mi ero del tutto dimenticata della sua esistenza ;))

Oppure hydrobike...anche se mi è un po' scomodo per via degli orari fissi e richiede un abbonamento extra, quindi lo terrei come ultima possibilità.

Oggi ho riprovato l'ellittica dopo secoli e devo dire che rispetto alla corsa mi dà meno fastidio perchè manca l'impatto. Purtroppo la corsa al momento mi sembra l'attività meno indicata, anche se fra quelle aerobiche è quella che preferisco...:(

sOmOja 19-11-2011 01:28 PM

ciao
in queste cose il risultato è dato dalla tua costanza nel mantenere tutte quelle piccole attenzioni (l'esempio del crunch con le gambe sollevate calza a pennello. fatto una volta è inutile, fatto tutti i giorni o a giorni alterni per un anno fa la differenza)

io non sono un grande sostenitore dell'attività aerobica (e vengo dall'atletica leggera e dalla pallavolo), non che la sconsigli ma secondo me è sopravvalutata. i pesi al contrario sono motlo sottovalutati anche come strumento per migliorare il livello di fitness.
esistono molte attività essenzialmente anaerobiche che potrebbero fare al caso tuo e ultimamente in america c'è una vera esplosione di questi allenamenti "alternativi" nel campo del fitness (prowler, esercizi con le funi, kettlebells, crossfit, circuiti vari)
probabilmente potrebbero fare anche al caso tuo.

se non hai la possibilità di attingere a questi attrezzi potresti inserire nei tuoi workout dei circuiti fullbody (con le attenzioni che ho accennato nel post sopra) a bassi recuperi
un'alternativa è quella di continuare ad usare l'attività cardio (corsa\camminata in salita\cyclette) ma inserendola in circuito con esercizi per l'upperbody.
il tuo problema è la stasi prolungata, frazionando l'esercizio aerobico puoi ridurre la stasi favorendo l'effetto "pompa" verso la parte superiore del corpo.

novellino 20-11-2011 10:16 PM

Quote:

Originariamente inviato da DesperateGymwife (Scrivi 319326)
Questo è già un ottimo consiglio, perchè il Daflon al ritmo di 2 al giorno non costa neanche poco. Fra l'altro io lo prendo su consiglio del mio medico curante, ma l'angiologo mi ha suggerito di prenderlo solo nella stagione calda. Così a ottobre l'ho sospeso, ma ora vorrei ricominciare. Non noto un gran beneficio, a essere sincera, ma non vorrei che far senza peggiorasse il disturbo.

Ho letto anche di rimedi erboristici, ippocastano, vite rossa e rusco (o pungitopo), ma non li ho mai provati e non ho idea di modalità di assunzione e dosaggi. Ammetto che sono un po' scettica perchè se già mi sembra che non faccia niente il Daflon temo che questi siano ancora meno efficaci, ma sarei ben lieta di cambiare idea se invece funzionano meglio della diosmina.

La diosmina funziona sempre , al limite devi solo aumentare i dosaggi , i rimedi erboristici in questo caso non so se siano idoneii ( sempre questione di dosaggi) , una buona alternativa sarebbe procurarsi dei bioflavonoidii vedi qui http://www.fituncensored.com/forums/...lavonoidi.html

DesperateGymwife 28-11-2011 09:17 AM

Questa settimana sono stata quasi ferma perchè mi sono ammalata, ma oggi o domani volevo sperimentare un circuito misto fra cardio e pesi upper body. Mi chiedevo
1) quanto fare lunghi gli intervalli cardio. Pensavo 10' il primo e 5' i successivi

2) come strutturare i pesi. Pensavo per non far scendere troppo il battito di evitare i recuperi fra le serie e di fare una sola serie x 5 esercizi: panca piana, lat machine, lento manubri, curl bicipiti e dips. Poi 5' di cardio, direi ellittica.

Cosa ne dite?

sOmOja 28-11-2011 10:08 AM

si, mi sembra una buona struttura
non credo ci sia il pericolo che i tuoi battiti scendano troppo, anche se recuperi 30-60'' tra le serie del circuito, ma se riesci senza recuperi va bene lo stesso (se mantieni questo schema per qualche settimana sicuramente ti verrà + naturale)
il cardio può essere progressivamente + leggero e\o breve

cardio 10'
- circuito upperbody
cardio 8'
- circuito upperbody
cardio 6'
- circuito upperbody
cardio 4'
- circuito upperbody
cardio 2'
- circuito upperbody
abs gambe sollevate.

sono 30 minuti di cardio e 5 set per ogni esercizio (se non devi fare la coda per l'ellittica o i pesi potresti terminare in poco + di 1h - 1.15h)
puoi decidere se riscaldarti prima fino al peso allenante (o quasi) prima del circuito o inserire le serie di avvicinamento nel circuito stesso (in modo da raggiungere il massimo carico intorno alla 3°serie)

puoi studiare diversi circuiti upperbody e associarli ad altrettanti esercizi cardio in modo da creare una buona variabilità nell'allenamento.

DesperateGymwife 28-11-2011 04:19 PM

Grazie Somoja, l'idea mi piace, stasera provo. Per il riscaldamento non c' è problema sui pesi, non lo faccio mai, quindi i dieci minuti di cardio prima sono già piú di quel che faccio di solito.:)

sOmOja 28-11-2011 04:41 PM

cioè scusami, devi fare ad esempio 30-40kg di panca e inizi direttamente dal peso allenante?
anche se dovessi fare 25kg farei comunque una o 2 serie con un peso + leggero per preparare muscoli\tendini\articolazioni e sistema nervoso per l'attività, secondo me è MOLTO importante anche se non ti alleni con il fine di sollevare pesi enormi (fa parte anche della prevenzione infortuni)

jak 28-11-2011 09:23 PM

Ciao, io soffro di problemi alla safena polpaccio destro e sinistro almeno da 15 anni, ho fatto per quasi vent'anni boxe agonistico per poi dedicandomi ai pesi. Quello che posso dirti è che sicuramente non fare nulla è molto peggio, io mi alleno normalmente' ovviamente uso delle calze elastiche quando lavoro e quando faccio pesi, nei periodi caldi anchio uso Daflon, probabilmente devi abituarti ad usare le calze.

DesperateGymwife 30-11-2011 11:32 AM

Quote:

Originariamente inviato da sOmOja (Scrivi 320801)
cioè scusami, devi fare ad esempio 30-40kg di panca e inizi direttamente dal peso allenante?
anche se dovessi fare 25kg farei comunque una o 2 serie con un peso + leggero per preparare muscoli\tendini\articolazioni e sistema nervoso per l'attività, secondo me è MOLTO importante anche se non ti alleni con il fine di sollevare pesi enormi (fa parte anche della prevenzione infortuni)

Faccio la prima serie con 27,5 e le altre con 30. Ma questo solo per la panca piana perchè è il primo esercizio per la parte alta. E poi quando le allenavo facevo una prima serie molto leggera di squat per le gambe (ora non le alleno più)
Forse è un po' poco, ma non mi sembra di aver bisogno di fare di più, per i pesi che faccio io. Invece ho bisogno di un lungo riscaldamento quando devo fare cardio, perchè non posso partire con 70 bpm e mettermi a correre di punto in bianco.

DesperateGymwife 30-11-2011 03:53 PM

Lunedì sera prima bozza di scheda mista cardio e pesi parte alta. Dopo secoli che faccio sempre le stesse cose, è stata molto divertente :).

10' stepper
circuito con 1 serie da 12 di panca piana, lat machine, lento manubri, curl bicipiti, dips fra due panche

8' corsa lenta
circuito pesi come sopra

6' camminata in salita 15%
circuito pesi come sopra

4' cyclette
circuito pesi come sopra

2' corsa veloce
circuito pesi come sopra

addominali: crunch e crunch obliqui con gambe appoggiate alla spalliera

Senza pause, se non quelle per regolare gli attrezzi, ci ho messo comunque 1 ora e 20'; quindi in pausa pranzo dovrei togliere l'ultimo giro di pesi per non sforare dai tempi a disposizione.

Pro:
1) unire le due cose mi fa sentire molto efficiente, anche di più che quando faccio pesi leggendo un libro nelle pause ;)
2) le gambe non si sono stancate come a fare un'ora di cardio, e questo era l'obiettivo principale :)

Contro:
1) la "resa" non è come fare una seduta tutta cardio o tutta pesi. Nel cardio faccio fatica a raggiungere la stessa intensità, e anche coi pesi l'ultimo giro ero decisamente più stanca del primo.
2) quindi mi dà un po' la sensazione di non aver lavorato al meglio
3) all'ora di punta saltare di qua e di là non è sempre possibile, ma in pausa pranzo ci dovrebbero essere meno problemi legati al sovraffollamento

Acid Angel 30-11-2011 04:24 PM

Sono contenta per i pro Desp, davvero, così come mi fa' piacere rileggerti su FU :)

Quanto al contro della non sensazione di efficienza, sembra anche a me ogni volta che mi cimento in qualcosa che non sia il pump, ma da "alte sfere" :rolleyes: mi dicono che cmq anche ALTRO può stimolare il metabolismo, far mantenere il peso corporeo o addirittura, magia, farne perdere ;)

sOmOja 30-11-2011 05:50 PM

sono lavori che necessitano di un certo rodaggio per farti rendere al meglio
dopo un mesetto di lavoro facendo cardio ti sembrerà di recuperare il lavoro fatto con i pesi e viceversa.

è possibile impostare dei circuiti con i pesi anche utilizzando 1 solo bilancere o 1-2 manubri (o kettlebells)
ultimamente utilizzo dei circuiti fullbody come "finisher" dei workout della mia ragazza (e talvolta anche per i miei) e ho dovuto ingegnarmi per evitare lo zompettamento da una macchina all'altra.

DesperateGymwife 01-12-2011 10:57 AM

Quote:

Originariamente inviato da jak (Scrivi 320849)
Ciao, io soffro di problemi alla safena polpaccio destro e sinistro almeno da 15 anni, ho fatto per quasi vent'anni boxe agonistico per poi dedicandomi ai pesi. Quello che posso dirti è che sicuramente non fare nulla è molto peggio, io mi alleno normalmente' ovviamente uso delle calze elastiche quando lavoro e quando faccio pesi, nei periodi caldi anchio uso Daflon, probabilmente devi abituarti ad usare le calze.

Wow, che qlo anche tu!
Posso chiederti
1) quanti anni hai
2) che calze usi, marca e articolo?
3) ma va indossata anche durante l'attività fisica?
4) posso chiederti che sintomi ti dà e come sei arrivato a capire di cosa trattava?

La domanda sembra sciocca, ma la faccio perchè secondo l'angiologo che mi ha visto un mese fa io non avrei praticamente niente di significativo, però io sento proprio dolore in un punto preciso del polpaccio, soprattutto a destra ma anche a sinistra nella stessa localizzazione.

Magari rispondimi in privato, se preferisci, grazie.

DesperateGymwife 14-12-2011 06:53 PM

Ci risiamo. Rieccomi alle prese con dolori e sintomi di cui non si capisce bene la causa, e di conseguenza non si sa come curare...:(

Oggi ho fatto una visita da un altro angiologo, perchè visto che i miei sintomi sono sempre più fastidiosi temevo che il primo avesse sottovalutato il problema.
Il secondo però è stato ancora più esplicito: secondo lui il dolore che sento lungo la safena all'altezza del polpaccio, in entrambe le gambe...non è dovuto alla safena! :confused: :confused:
Sostiene che vene messe molto peggio delle mie (che in effetti a vedersi sembrano a posto, dato che appunto non si vedono) non danno dolore, se non in caso di flebite.

E a cosa c@**o sarà mai dovuto allora?
Infiammazione di qualche nervo che passa giusto di lì?
Eppure, io sento il dolore proprio lungo il corso della vena, e a palparla fa male...
Il dolore, per la cronaca, sparisce o si attenua con un antidolorifico a base di ketoprofene (scoperta fatta per caso prendendo l'Oki per il mal di gola).

L'angiologo suggerisce di indagare altre ipotesi (postura, piede e schiena in particolare, o eventuali problemi muscolari).

Qualche parere o esperienza di fastidi simili?

sOmOja 14-12-2011 07:00 PM

ciao
dovresti parlare con uno specialista (un fisiatra)

lupin III 15-12-2011 01:32 AM

A livello di integratori mi permetto di consigliarti un buon integratore a base di semi d'uva ad alta titolazione di OPC, vitamina C e bioflavonoidi.

DesperateGymwife 15-12-2011 10:26 AM

E invece c'è. Un simpatico nervetto che corre giusto lungo la safena dal ginocchio al piede, e si chiama per l'appunto nervo safeno.
Se ho ben capito, innerva la cute ma nessun muscolo, e questo spiegherebbe perchè non c'è nessun movimento particolare del piede o della gamba che mi fa male, ma mi fa male la pressione, anche leggera, lungo la vena.

A questo punto comincio a pensare che i sintomi siano cambiati dall'estate all'autunno perchè in realtà i problemi sono diversi. Da una parte ci sono i sintomi legati al ristagno venoso, come pesantezza, stanchezza e gonfiore delle caviglie specialmente alla sera; questi sintomi mi hanno dato parecchio fastidio nel periodo caldo ma in effetti si sono molto attenuati ora che è venuto freddo, come appunto dovrebbe essere.
Dall’altra c’è il dolore al nervo, che invece ultimamente è molto peggiorato e non c’entra niente con i problemi circolatori, ma mi aveva tratto in inganno perché segue lo stesso percorso della safena risalendo dalla caviglia al polpaccio.

Ecco perché il mio problema se ne fa un baffo della diosmina, e perché entrambi gli angiologi consultati mi hanno suggerito di smetterla: il primo ha consigliato di riprenderla poi nella stagione calda, il secondo ha detto che male non fa, ma nel mio caso sono soldi buttati…

Quindi inutile che mi riempia di diosmina o integratori vasoprotettori, almeno adesso che il freddo non favorisce la vasodilatazione, e ancora più inutile che mi insalami le gambe in calze elastiche supercompressive. Continuerò a portare i collant e gambaletti a compressione media e a osservare alcune indicazioni per favorire il ritorno venoso, ma niente investimenti in altre calze propriamente terapeutiche, e la diosmina la riprenderò solo in primavera.

Ora invece bisognerebbe capire perché quel fottuto nervo fa male ogni volta che poggio il piede nel passo di corsa…Adesso che ci penso, il dolore è cominciato in agosto, la seconda volta che sono andata a correre fuori, quindi su un terreno più duro del tapis-roulant e per più tempo del solito.

Scarsa ammortizzazione, magari dovuta a scarpe inadatte o usurate?
Errata postura nella corsa, che alla lunga si fa sentire?
Compressione del nervo da parte di qualcosa?

Vabbè, smetterò di giocare al dott. House e consulterò un ortopedico, ma prima voglio fare qualche prova per capire meglio in quali circostanze sento dolore.

sOmOja 15-12-2011 10:54 AM

tra l'altro non è detto che la causa del dolore neuropatico sia localizzato nella gamba, banalmente potrei dire che una possibile localizzazione è a livello lombare
anche l'approccio integrativo sarebbe totalmente diverso

DesperateGymwife 15-12-2011 11:54 AM

Infatti così mi ha detto anche l'angiologo, che ha suggerito di fare una radiografia del rachide lombo -sacrale, da portare poi all'ortopedico.

Ma se fosse una compressione alla radice del nervo, sarebbe normale che il dolore si senta ugualmente su entrambe le gambe?

sOmOja 15-12-2011 10:40 PM

è improbabile una compressione radicolare bilaterale e simmetrica
credo sia + probabile un dolore irradiato dovuto ad una sofferenza discale (i dischi intervertebrali sono innervati dagli stessi nervi che portano la sensibilità delle zone cutanee e muscolari periferiche) o una spondilolistesi con riduzione del canale vertebrale, ma sono solo ipotesi
se il dolore è localizzato solo nella regione anteriore della tibia potrebbe essere dovuto ad una sindrome della loggia tibiale anteriore (anche qui sto sparando un'ipotesi)

DesperateGymwife 16-12-2011 05:23 PM

Il dolore è localizzato non proprio sulla parte anteriore della tibia, ma più all'interno, esattamente lungo il corso della safena, e la zona più dolente corrisponde al "crinale" del polpaccio, se immaginiamo il muscolo contratto come una collinetta. Il dolore è simile a quello che si ha premendo su un livido, ma più acuto e circoscritto.
Ecco perchè pensavo a un problema vascolare...

Identico in entrambe le gambe, ma è comparso prima sulla destra, che è quella su cui scarico di più il peso.

Non c'è un movimento particolare che lo scatena, ma è fondamentalmente l'appoggio brusco del passo di corsa; poi una volta innescato rimane e si ripresenta a tratti anche a riposo o anche solo camminando.
Non compare con la semplice contrazione del polpaccio, perchè non mi viene facendo esercizi per i polpacci coi pesi, ma una volta che ce l'ho è favorito da qualsiasi sforzo della gamba...

La posizione in cui mi fa più male è l'accosciata sui talloni, quando il polpaccio si schiaccia sotto la coscia. E non parlo di squat, ma del chinarsi nella vita quotidiana.

Boh...:confused: devo sentire un ortopedico, ma ci vorrei andare già con le lastre, e se ne riparlerà in gennaio. Intanto grazie dei suggerimenti :)

spike 16-12-2011 09:53 PM

propendo anch'io per la seconda ipotesi di somoja...periostite quasi sicuramente

DesperateGymwife 19-12-2011 01:04 AM

Nel weekend ho letto un po' di cose sulle patologie ipotizzate...
La spondilolistesi dai sintomi che ho letto non mi pare probabile, anche se per escluderla dovrei fare le radiografie.
Da una parte sarebbe opportuno che le facessi, perchè io non ho una "bella" schiena al punto di vista medico, e i medici spesso si stupiscono del fatto che finora non mi ha dato problemi (facendo i debiti scongiuri...). Dall'altra non ho molta voglia di farla, quindi sentirò anche dal mio medico se è proprio necessaria.

Invece mi sembra molto probabile un malanno della tibia, periostite o fascite tibiale, ancora più della sindrome della loggia tibiale anteriore. Mi pare comunque che in tutti e tre i casi la cura stia principalmente nel riposo, ed eventualmente antidolorifici al bisogno

Ora mi chiedo, visto che con un riposo assoluto forse mi passerebbe il male alle gambe ma nel giro di una settimana sarei da ricovero in una cella imbottita, secondo voi è sufficiente che smetta di correre, o dovrei proprio evitare qualsiasi forma di sforzo?

Al momento il dolore lo sento correndo, a ogni impatto del piede sul tappeto, e visto che ormai me lo trascino da metà agosto, ed è peggiorato, temo molto che se continuo andrà peggiorando ulteriormente.

Però stare proprio ferma del tutto mi fa paura: per la fatica e la frustrazione di quando dovrò riprendere, e perchè temo nel frattempo di diventare una balena che già ansima alla prima rampa di scale...:(

E non so nemmeno cosa fare degli esercizi per le gambe coi pesi. Li avevo esclusi da questa primavera, per timore che dilatassero troppo le vene e accentuassero il ristagno venoso, e perchè effettivamente mi lasciano spesso le gambe stanche e pesanti. In realtà secondo i medici il problema di ritorno venoso è molto lieve, e avevo quindi pensato di riprenderli.

Ma ora di nuovo non so se sia il caso per via della periostite o fascite o quello che è. Oggi ho provato leg-press e hyperesxtension e non ho avvertito il dolore che provo a correre, per cui mi piacerebbe ricominiciare...

spike 19-12-2011 08:22 AM

Ma non ci pensare nemeeno a stare completamente ferma, togli solo gli esercizi che ti danno fastidio, anzi io comincerei a togliere solo quello che ti dà più fastidio e vedere se la situazione migliora. Per ora quindi smetti di correre nel TR, con i pesi continua a fare tutto (se proprio vuoi avere uno scruolo non allenare in isolamento i polpacci). Potresti persino provare a correre sull'erba (ma mi sembrava che all'aperto non se ne parlava di allenamenti) o su cyclette o ellittiche, così ti rimane anche il tuo blando cardio.

Per quanto riguarda l'allenamento delle gambe, anche quì non sarà l'inattività a renderti migliore la vita...io farei tutto, stando bene attenta a fare un buon riscaldamento, scegliere carichi progressivi ogni volta e magari a finire l'allenamento allenando la parte superiore

In opgni caso passato un primo momento di riposo poi potrai riprendere a far tutto ma sarebbe il caso di chiedersi perché il problema è sorto. Non so se la memoria riuscirà a tornare esattamente agli allenamenti di agosto per capire cosa è cambiato però occorre fare attenzione alla progressione del carico di lavoro e al suo bilanciamento. DOvresti fare anche un controllo all'appoggio dei piedi (ed eventualmente utilizzare dei plantari) e controllare magari da un osteopata se è tutto a posto

sOmOja 19-12-2011 09:09 AM

se si tratta di una s. della loggia tibiale anteriore puoi fare qualunque cosa tranne gli esercizi che aumentino in modo importante il flusso in quella zona
praticamente l'unico esercizio problematico è la corsa (e la camminata a passo svelto)

DesperateGymwife 19-12-2011 10:33 AM

Oh, mi rincuorate un po' :)!
In effetti anche a me la cosa migliore sembrava sospendere solo la corsa. Così potrei continuare a fare cardio su cyclette, ellittica e anche tapis roulant se cammino in salita anzichè correre, e mantenere un po' di allenamento (e bruciare un po' di calorie). La camminata a passo svelto

Quanto ai pesi, speravo di avere qualche buona scusa per continuare a schivarli, ma vedo che non è così...:D;). Almeno però se non devo correre avrei comunque meno problemi a conciliare cardio e pesi.

Quanto alla causa, in linea generale sarà stato innescato da uno sforzo eccessivo, ma in particolare devo sentire l'ortopedico per eventuali problemi di appoggio nella corsa. Per esempio secondo me io tendo ad appoggiare il peso troppo in avanti, senza distribuirlo al meglio fra punta e tallone, e questo potrebbe essere un fattore predisponente (o magari è l'opposto, per quel che ne so...).

A gennaio andrò dal medico e vi farò sapere. Nel frattempo sospendo solo la corsa, ma fra feste e cose varie non sarà comunque un periodo di allenamenti molto frequenti.

DesperateGymwife 05-01-2012 12:20 PM

Sono andata dal mio medico a parlargli del problema, e mostrargli il referto dell'angiologo che suggerisce visita ortopedica e radiografia del rachide lombo-sacrale.

Responso: "Ma non ci pensi nemmeno a fare le lastre! Visita ortopedica? Ma stiamo scherzando? No, no,no lasci stare, non serve a niente!"
"Ma a me fa male..." :confused:
"Guardi, se corressi come lei farebbero male le gambe anche a me, perchè io non corro mai."
E se anche fosse? Non è che mal comune mezzo gaudio sempre e comunque :cool:.

"Ma non stia a perdere tempo e denaro in visite che poi non risolvono niente. Se le fa male a correre basta che smetta di correre per qualche mese, poi riprende pian piano con la bella stagione " :eek::eek:
Per qualche mese?! Ma non si rende conto?! Che poi nel frattempo divento una balena...!

In realtà, anche se l'atteggiamento del medico mi fa girare le palle, so che non ha tutti i torti. Cercare di scoprire la causa esatta del male comporta infilarsi in un tunnel di visite specialistiche ed esami, con notevole dispendio di tempo e denaro, e molto probabilmente la cura sarebbe in ogni caso sempre la stessa: il riposo, finchè il dolore non passa.

Fra un grosso raffreddore la settimana prima di Natale, le feste e una settimana di ferie, sono stata ferma tre settimane, e in effetti il fastidio era passato del tutto a riposo, ed è stato molto più sopportabile quando ho riprovato il tapis-roulant ieri l'altro.
Quindi per ora seguirò il consiglio di non andare dall'ortopedico e limitarmi al riposo, o meglio a cambiare il tipo di allenamento, correndo solo di tanto in tanto e privilegiando altre cose (e qui viene il bello, ma andrei off topic...)


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