Rispondo punto per punto:
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Originariamente inviato da matalo
(Scrivi 246948)
Si ma allora tu dimmi che si dovrebbe fare mettiamo sulla bilancia la riforma con i suoi pro e contro e dall'altra i baroni, siccome sappiamo che oltre ad essere il paese dei magna magna il nostro è anche il paese del bianco o del nero entrambi le cose non si possono/riescono a fare.
I fatti dicono: non si sono mai visti studenti manifestare contro il fenomeno del Baronismo, mai! Anzi sono sempre stati accondiscenti: in differenti concorsi se su 3 candidati se ne vogliono levare 2 che si fa? Gli si offre un lavoro da qualche parte ad ottime condizioni salariali, non vedo nessuna denuncia su questo.
Credo che se ci siano studenti che abbiano letto la riforma come ho fatto io si converrà senza dubbio che il problema è più che altro quello economico. Le università che diventano fondazioni----->
contributi statali dati alle alle università con bilanci in positivo(poche e nessuna)
Un ministero non è MAI responsabile della gestione del bilancio di qualsivoglia Ateneo, semmai il responsabile è il management: non si sono mai visti studenti protestare contro questi ultimi.
= riduzione drastica del numero delle borse di studio,
Questo è un vero problema! Ma questa possibilità viene dal fatto che a monte un ateneo è stato gestito male negli anni.
riduzione dei servizi dati allo studente e della loro qualità
A prescindere chiedi se in 40 anni alla Sapienza sono mai migliorati i servizi...forse è migliorato il Baronismo...
= l'università non è più per tutti ma solo per chi ha i dindi
Su questo ha risposto Yashiro, a cui vorrei aggiungere qualcosa.
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Originariamente inviato da spike
(Scrivi 246957)
Call che interventi vuoi che si facciano?
Sei convinto che se la norma avesse previsto solo la chiusura di parentopoli (peraltro decisa in un secondo tempo, segno che non era certo questo il vero obiettivo della riforma) ci sarebbe stata una sola manifestazione?
Se ti fosse sfuggito, neanch'io apprezzo questa riforma in toto, anzi ammetto che in alcuni punti è sbagliata e da rivedere, ma non da buttare. Se parliamo di parentopoli i provvedimenti sono iniziati a circolare 2 anni fà, faccio riferimento anche a proteste cui hanno partecipato anche i docenti per salvaguardare i loro interessi.
Più che altro, vedo tanta gente che da dentro i comitati studenteschi fa solo politica, in accordo al tipo di partito che appoggiano, sicuri che ciò che fanno un giorno li porterà a prendere il posto degli attuali politici SENZA AVER MAI LAVORATO. Anzi, se ho letto bene la storia, forse l'attuale classe politica ha protestato anche nel '68 da rappresentate studentesco, ma, scusate le domanda: in un altro thread non si stava biasimando l'attuale classe politica (dx e sx) che fa solo i propri interessi come una casta a se?
Poi ovvio che in questo caso chi può butta benzina sul fuoco
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Originariamente inviato da Trokji
(Scrivi 246959)
Sui baroni siamo d'accordo.. il problema è che semplicemente è una finta riforma, il problema era tagliare per risparmiare..non credere che riformare l'università per migliorare il funzionamento, l'apprendimento degli studenti o il rendimento nel percorso formativo interessi realmente a qualcuno.. purtroppo
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C'è da analizzare una cosa: in ogni paese stanno facendo riforme in senso economico. In francia alzano l'età pensionabile e giù proteste studentesche, in UK alzano le rette e giù proteste studentesche. Sorge una domanda: come è nata la recente crisi? Io penso: sistema organizzativo non adeguato e cattiva gestione in più ambiti (ad esempio la sanità nel 70% delle regioni del centro-sud), ciò fa capire che o stringiamo la cinghia o continuiamo così. Si può discutere più o meno sui modi di gestire questa crisi, ma il dato di fatto è che comunque C'E' questa crisi.
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Originariamente inviato da Yashiro
(Scrivi 246991)
Ma è così che deve essere. Non per chi ha i dindi, ma nemmeno per "tutti"; nella mia scarsa esperienza ho visto una MAREA di gente sottosviluppata, conosco anche molti "amici" che hanno il culo parcheggiato in facoltà, talmente pigri e svogliati da far di tutto per evitare di lavorare e farsi mantenere. Parlo di gente che è uscita a fatica da istituti professionali (previa bocciatura in altre scuole) e che va a far ingegneria... Ma su,su!
"Università per tutti" è un bel concetto, ma si traduce in "università mediocre", c'è poco da fare. Oppure ci vorrebbero criteri per scremare, del tipo max 1anno fuori corso e poi a casa, un minimo di esami sostenuti all'anno, frequenza obbligatoria per almeno una parte delle lezioni (ma per tutti, non solo per alcune facoltà come ora). Delle serie, stimolare e premiare chi davvero vuole studiare e ci crede, ed eliminare tutti gli altri. Perché tenerla aperta a tutti non fa altro che allargare il divisore dei fondi, con un quoziente pro capite che invece di essere cospicuo per i pochi diventa ridicolo per una massa caprona. E ci rimette sempre chi vale.
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Aggiungo una cosa: il 70% (sono pessimista, ma potrebbe anche essere il 60%) degli studenti di Ingegneria non ha una media nè pari nè superiore a 25. Più o meno stessa cosa anche a Scienze della Formazione, così come non sarà diverso in altri Atenei.
Le conclusioni sono due: - Studenti idioti, come dice Yashiro;
- Professori inaddeguati, e l'articolo specifica i criteri di scelta usati finora in due delle migliori Università Statali;
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