Originariamente inviato da Acid Angel
(Scrivi 297435)
Mi inserisco timidamente per dire una cosa. Non ho letto tutto, mi è saltata all'occhio la risposta di Janca a Veleno, e in effetti è vero, certe situazioni radicate non si cambiano in pochi anni, ma in decenni.
Tra l'altro quello che noto io nel mio piccolo è che la donna oggi si ritrova (per una fondamentale mentalità del maschio che sta iniziando ora a cambiare, mentalità forgiata dalle donne stesse, le madri super chiocce che continuerebbero ad allattare i figli maschi a trent'anni) a dover fare la casalinga e la madre come un tempo, con in più tutti gli obblighi lavorativi.
Sembra quasi che il femminismo ad oggi abbia peggiorato la qualità della vita delle donne.
In parte è così: sono aumentate le opportunità, ma anche le responasabilità i doveri e le aspettative.
Una donna ora spesso continua a percepire su di sè le aspettative legate del suo ruolo tradizionale (essere bella, gentile e disponibile, partorire e curare i figli, e chiunque abbia bisogno di cure),e insieme tutte quelle legate al mondo maschile (lavoro, indipendenza, autoaffermazione) e francamente non è facile.
Poi io credo ugualmente che per le donne sia molto meglio adesso, ma come in tutte le cose ci sono anche dei lati negativi.
Molte donne tra l'altro lavorano perché costrette, uno stipendio non basta.
Io sono felice del lavoro che faccio, ma mi lascia molto tempo libero. Se facessi un lavoro che mi tiene chiusa per 8 10 ore al giorno e per lavorare (anche facendo carriera, avendo posizione di prestigio) dovessi non riuscire a curare i miei figli, io credo che se con lo stipendio di mio marito vivessimo decorosamente io cercherei un impiego che mi occupi meno tempo. Lo so che può sembrare un passo indietro, ma ho il coraggio di dirlo. La famiglia è importante, lo sono i rapporti umani e se ci sono i mezzi (senza voler strafare ovviamente) per vivere bene, io non vedo perché dovrei ad esempio far stare mio figlio, MIO FIGLIO, che ho partorito IO, con la baby sitter perché io ho da fare la dirigente...
Infatti è una scelta di tante, e credo che l'avrei fatta anche io (se la pillola e i profilattici non mi avessero evitato il dilemma :D)
Rimane però il fatto che questa necessità di scegliere è uno svantaggio della condizione femminile.
Non dico che la donna voglia dimenticare se stessa e annullarsi per i figli, anche perché curando se stessa insegna al figlio l'autostima. Però occorre anche una ridefinizione delle priorità in certi casi.
Ovviamente nel caso di due stipendi di moglie e marito di poco più di 1000 euro a testa, il problema non si pone. Si lavora entrambi e zitti.
Esatto, e la donna si trova di solito a lavorare di più perchè spesso la cura dei figli e della casa non è equamente distribuita fra i coniugi
Però ecco... tutta questa volontà strenua di emancipazione, no è che a volte è portata avanti per mero principio dal sesso femminile? Io non credo che le donne in carriera sole, single a 45 anni no preferirebbero avere un uomo che le ami, da amare e magari un figlio, oltre al loro lavoro così figo.
Questo anche secondo me, ma torno al discorso di prima. Molti uomini di 45 anni che hanno portato avanti una bella carriera hanno anche moglie e figli, e non hanno dovuto fare una scelta fra le due cose. Per le donne invece spesso è così, per tutta una serie di fattori (anche se anche qui le eccezioni sono sempre più numerose)
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