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Aggiungo, su alcuni testi è consigliata una omogenea ripartizione, indipendentemente dalla quota totale, tra proteina animali (50%) e proteine vegetali (restante 50%). La domanda è mirata e non generale. |
il motivo di questo "consiglio" ???
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ahimè...fa nulla...
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Vorrei sapere se c'e' un motivo "fisiologico" per consigliare questo abbinamento, anche perche' nei testi che ho io non ne ho trovato traccia. |
...è scritto su alcuni libri di medicina e nutrizione, molto spesso sono "consigli" derivati da ricerche, alcune datate, altre meno, insomma il tipico..."è così".
Sicuramente un motivo biochimico c'è, anche per questo ho fatto una domanda specifica, per sapere/capire da chi è esperto di alimentazione/nutrizione se è una ripartizione sensata o meno e se c'è un motivo alla base. |
Adesso ho capito.
Io non sono un esperto in materia, quindi non ti so dire e al massimo potrei fare delle supposizioni. Vediamo se manakei ci legge :) |
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la domanda si basa su due errori di fondo: la prima è che io sia un esperto:D la seconda è che io conti, o meglio creda di organizzare una dieta a seconda di numeri. Fondamentalmente credo che i numeri in nutrizione siano una convenzione per evitare di "distrarci" dai junk food e per difenderci dalla sovrabbondanza del cibo: credo fortemente invece nell'educazione dell'appetito che, non so come, dovrebbe portarci nel lungo termine ad una dieta sana. Ma giacché siamo in un mondo saturo di cibo e soprattutto di junk food una regola numerica almeno per iniziare ci occorre. Nel computo totale IO conto anche le proteine vegetali in pieno, altrimenti mi sembrerebbe assurdo organizzare una dieta fra tre macronutrienti dato che se si contano differentemente le proteine vegetali è come se ci fossero a tutti gli effetti 4 macronutrienti. Proprio la vedo una complicazione inutile, se tanto dobbiamo mal considerare le proteine vegetali tanto vale limitarle il più possibile. Per il discorso invece del 50 e 50 (o una cifra simile) non ci credo, io mi ricordo solo 3 studi (oramai sono tutti studi anche la velocità media di sbucciamento di una banana per uno scimpanze) e mi ha parzialmente convinto solo uno. Tutti erano palesemente forzati e ad obiettivi già dichiarati: uno parlava della decalcificazione, ma era a palese sfondo vegetariano, non considerava l'eventuale integrazione e non metteva in risalto gli altri macro e micronutrienti che entrano nell'alimentazione un altro si riferiva alla composizione del latte materno che sarebbe meglio riproponibile nell'animentazione adulta con una particolare dieta (questo è quello che mi era sembrato più forzato di tutti, non mi ci sono messo a fare i conti ma son sicuro che giocando con i numeri si riesce a ricreare certi rapporti con una dieta sia paleolitica che totalmente vegetariana). un altro era uno studio su uno studio...quello originale non aveva nulla a che vedere copn le persone ma si riferiva all'alimentazione dei suini domestici (vabbé anche loro sono onnivori:))...considera che è quello che mi ha convinto di più non so se ti riferivi a una di queste citazioni o altro. |
volevo sapere solo il tuo pensiero, grazie! :)
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Eccomi ci sono!
Scusate se non ho risposto subito all'appello;) Mio pensiero...opinabile: Si dovrebbe arrivare ad alimentarsi correttamente senza dover contare ne proteine animali ne vegetali. Condivido il discorso di spike sui junk food e preparati industriali che servono solo ad aumentare la quota calorica spropositatamente, diseducano il gusto (troppi zuccheri semplici, troppo sale, troppi aromi, troppi conservanti, e troppo packaging) e contengono troppo pochi micronutrienti. Ritengo quasi inutile contare le proteine se l'impianto di base della propria alimentazione è corretto. Perchè? I conti che si trovano negli studi sono di una variabilità disarmante da meno di 1g/kg a oltre 2.5g/kg. Ciò che si legge nelle riviste di BBing non lo considero poiché spesso si fa riferimento a professionisti e sappiamo che il bilancio dell'azoto può essere alterato enormemente con l'impiego di farmaci. L'aumento della quota proteica nelle diete ha essenzialmente il fine di mantenere alto il conto calorico a scapito dei carboidrati non quello di promuovere l'anabolismo che non va oltre una certa soglia. Viceversa dicasi per il catabolismo. Tornando in tema: le proteine vegetali sono bistrattate per il loro profilo aminoacidico sulla carta limitante la sintesi proteica e di norma queste proteine sono accompagnate da carboidrati e grassi che complicano i conti per questo i dietologi/nutrizionisti hanno snobbato legumi, semi oleosi, cereali integrali a lungo. In realtà il miglior spettro aminoacidico è dato dall'associazione di alimenti come cereali e legumi (pasta e ceci, riso e fagioli ecc) ovviamente tutti integrali. Oppure le alghe come la spirulina o la Klamath hanno spettri aminoacidi migliori della ciccia. Prima ho accennato ad un fantomatico "impianto alimentare": non è altro che una base di sana alimentazione, cioè prima di tutto quando si pensa a comporre i propri pasti principali inserire i vegetali: verdure, legumi e cereali, frutta fresca e secca. Quando il fabbisogno è raggiunto con questi alimenti si può iniziare ad inserire (sottraendo e aggiungendo in base alle necessità) la quota di proteine animali alternandole ai legumi o ai cereali. Ovviamente il mio discorso è più orientato alla salute ed al benessere piuttosto che alla prestazione sportiva ma anche i professionisti possono trarre giovamento e minor incidenza di malattie che rallentano o intoppano gli allenamenti. |
Grazie Manakei per la risposta :)
Devo dire che mi trovo d'accordo con quanto scrivi, pero' volevo dipanare questa "sega mentale" su un'eventuale sbilancio di alcuni aminoacidi in una normale alimentazione: in quali problemi si potrebbe incorrere, se di problemi si puo' parlare eh ? ;) |
In condizioni normali non si incorre in nessun problema poichè variando i vegetali si assumono anche tutti gli aminoacidi essenziali.
Vorrei sottolineare che non sono un estremista del vegetarianesimo ma sono per un consumo più attento di alimenti di origine animale il chè apporta anche quantità adeguate di proteine così dette "nobili". |
Era quello che pensavo.
Grazie ancora per l'intervento :) |
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questa parte mi interessa molto! però volevo sapere: se io posso combinare pasta con legumi per ottenere proteine complete, non posso ottenere proteine altrettanto complete se nello stesso pasto mangio pasta e petto di pollo (e nel caso allora dovrei contare anche le pro della pasta)? anche io sono a favore di una limitazione di proteine (e grassi) animali ma la domanda l' ho posta perchè mi serve per capire se contare o no le pro della pasta e dei cereali nella mia attuale dieta (che prevede cereali con latte e albume a colazione e pasta e petto di pollo a pranzo; quindi pro vegetali e pro animali tutte nello stesso pasto) |
Lo spettro aminoacidico è completo combinando legumi e cereali integrali cioè i semi non lavorati non la pasta!
Se aggiungi il pollo ai cereali integrali non hai vantaggi significativi perchè il valore biologico delle proteine resterà quello del pollo in quanto dai cereali non caverai mai una quota di aminoacidi che pareggi gli squilibri del pollo (che già sono pochi). Associare legumi e cereali ha il fine di ridurre la quota proteica ma renderla il più efficiente possibile. Se inserisci il pollo non ha più significato fare questi conti. Inoltre il pollo ha anche molti più grassi dei legumi il chè modifica ulteriormente i parametri per un confronto... Sono due filosofie alimentari diverse è come domandarsi a che età fanno la comunione i buddisti;) |
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