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Work in Progress Dove postare il proprio programma di preparazione atletica, le proprie esperienze, il proprio diario personale.
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All the Truth Member
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19-01-2022, 01:56 PM
Mercoledi' 19 Gennaio 2022 Spero una botta cosi' non mi venga mai piu' che raramente mi sono sentito piu' giu'. L'intero giorno nel letto, del tutto spossato bollito, stordito e col battito, accelerato. La gastro, oh oh Disastro, oh oh oh La panza, my god what a mess Nel buio, piegato sul cess E cacciavo cacciavo cacciavo Neppure un po' d'acqua riuscivo a inghiottir. Cosi' stanco che neppure dopo un PR di Press. Che paura che ho avuto, ho pensato dovessi morir. La gastro, oh oh Disastro, oh oh oh (Domenico Modugno mi perdonera'). Buona giornata. |
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All the Truth Member
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19-01-2022, 03:50 PM
Ciao Principe, dopo un'assenza così protratta, mi dispiace sentirti in una situazione di malessere, spero che il peggio sia ormai passato. Comunque devo dire che anch'io, da qualche giorno, soffro di qualche disturbo intestinale. Che sia un virus che circola oltre Riviera? |
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All the Truth Member
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19-01-2022, 09:18 PM
Anche in Francia hanno aumentato l'elettricità del 60%? Almeno l'acqua è ancora economica, così con i frequenti sciacquoni e bidet (se presenti) non devi contenerti. La notizia positiva e che se hai composto una canzone con testo travisato dai segnali di ripresa a 360°. |
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All the Truth Member
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20-01-2022, 01:29 PM
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All the Truth Member
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27-01-2022, 05:25 PM
27 Gennaio 2022 Ricorre oggi la Giornata della Memoria. Giornata che viene celebrata con ributtante ipocrisia, mentre a milioni di persone sane e che non hanno compiuto alcun reato viene impedito di prendere il bus, recarsi al lavoro, o a scuola, o perfino di ricevere cure ospedaliere. Qualcuno non gradisce il paragone tra quella tragedia storica e la situazione attuale. Perche', a loro dire, gli ebrei erano perseguitati in quanto tali, e non potevano fare a meno di essere ebrei; mentre quello di non vaccinato e' uno status facilmente reversibile, basta decidere di vaccinarsi. E quindi, i non vaccinati, semplicemente, subiscono le conseguenze di cosa pensano e fanno, non di cosa sono. A queste persone, che immagino si trovino a meraviglia con quelle che famosamente scrissero di 'fottersene dei diritti costituzionali', faccio notare che nei campi ci finirono anche persone che venivano perseguitate per quello che pensavano e facevano, non per quello che erano. Come i Testimoni di Geova, o i comunisti. Giusto perche' le vittime vanno ricordate tutte, non solo quelle che fanno comodo. E quindi, delle due l'una: - o il paragone regge. Una persecuzione e' una persecuzione, a prescindere da come viene giustificata (e' il punto di vista di Primo Levi, che infatti oggi gode di meno popolarita' di certi altri scampati) - oppure non regge, alcune persecuzioni sono piu' giustificate di altre, e le relative vittime sono meno vittime di altre. A voi la scelta. Buona giornata. |
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All the Truth Member
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27-01-2022, 07:20 PM
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All the Truth Member
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27-01-2022, 07:38 PM
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All the Truth Member
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27-01-2022, 10:08 PM
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Assolutamente si, ed e' triste vedere che queste categorie vengono spesso dimenticate, a scapito di quella che numericamente ha patito di piu'. Ma il mio scopo era smontare l'alibi di chi dice che il paragone con la situazione e' inappropriato perche' i non vaccinati hanno l'opzione di cambiare il proprio status, mentre le vittime della persecuzione nazista quell'opzione non ce l'avevano. Buona serata. PS Le parole di Levi che avevo in mente sono queste: https://twitter.com/muntzer_thomas/s...57726516191237 |
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All the Truth Member
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03-02-2022, 10:36 AM
Leggo che il sollevamento pesi non e' nella lista provvisoria degli sport per le olimpiadi del 2028. "Saranno Olimpiadi con enfasi sui giovani", pare che abbia dichiarato qualcuno dei responsabili. Che tipo di giovani possano aver bisogno di essere protetti da uno sport maschio come il sollevamento pesi, non riesco a capirlo. Poi mi viene in mente che nel 2028 le olimpiadi si terranno a Los Angelese, e le cose diventano piu' chiare. Buona giornata. |
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(#6175)
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All the Truth Member
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03-02-2022, 08:29 PM
A Parigi entra la breakdance e lo skateboard come discipline olimpiche. Peccato che non abbiano trovato posto i monopattini, ma tanto i giovani atleti dell'aitante mezzo sono tutti presi dalle versioni elettrificate. Comunque la pesistica è stata tolta perchè "...il CIO ha considerato le sue forti preoccupazioni per quanto riguarda la governance della Federazione internazionale di sollevamento pesi (IWF) e la storia del doping di questo sport." Insomma, se parliamo storia del doping togliamo anche l'atletica? Ma poi per coerenza se prendi quel parametro di giudizio fai prima a non organizzarle. Io continuo a seguire gli sport che mi piacciono, ma sempre con più fatica. E non tiro più fuori un euro. Quello che è in chiaro bene, se ci sono repliche bene, altrimenti faccio altro. Tanto ormai l'unico obiettivo delle federazioni/organizzazioni è spillare più soldi possibili dai tifosi, e aumentare i tifosi per lo stesso motivo. Se però guardi chi è a capo dei vari sport, perdi anche ogni speranza. Che è meglio, almeno ti levi il pensiero. |
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(#6176)
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All the Truth Member
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12-02-2022, 09:50 PM
Visto che lavorare di braccia va di moda da queste parti, ecco un'idea workout in tema: carteggiare delle tapparelle di legno. A mano, ovviamente. Per rendere l'esercizio piu' impegnativo, specie sugli avambracci, e' meglio se le finestre dietro le suddette tapparelle sono dotate di pannelli laterali fissi. In questo modo, per carteggiare le zone della tapparella vicine alle guide, occorre infilare il braccio tra tapparella e finestra; ammesso che ci sia abbastanza spazio. Come bonus, la combinazione di movimento oscillatorio dell'avambraccio durante le operazioni di carteggio, e spazio esiguo, produce uno sfregamento della pelle dell'avambraccio stesso sulla superficie appena carteggiata; il che risulta in lente, diffuse ustioni superficiali di minimo grado. Ho i trapezi in sciopero. Buona serata. |
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(#6177)
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ParentalAdvisoryMember
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Località: Calabria
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14-02-2022, 10:41 AM
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(#6178)
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All the Truth Member
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31-03-2022, 01:34 PM
Tempo fa si era parlato di politiche ambientali, e di come tra le possibili strategie per affrontare il (supposto) problema delle emissioni antropiche di CO2 ci fosse quella di prezzarle con meccanismi di mercato. Uno dei commenti fu il seguente: Per caso, ho trovato alcuni giorni fa il riferimento ad un articolo apparso sul Financial Times alcuni mesi fa. E' un intervento in cui il meccanismo di prezzo delle emissioni proposto dalla conferenza COP26 viene paragonato a quello, anch'esso basato sui meccanismi di mercato, applicato a suo tempo all'ex-Unione Sovietica. In particolare, si usa quell'esempio storico, e le sue catastrofiche conseguenze, per mettere in guardia rispetto ad una applicazione simile nel contesto odierno della (sedicente) lotta alle emissioni. Trovo che sia un intervento molto interessante e di una certa ampiezza storica, quindi lo propongo. Il testo viene da un blog, che lo ha copiato dal sito originale, dove l'articolo e' ora a pagamento. (https://joaquimcardoso.blog/cop26-sh...the-economist/) <quote> COP26 should distance itself from carbon shock therapy BY Daniela Gabor and Isabella Weber @ The Economist Daniela Gabor and Isabella Weber November 8, 2021 This is a guest post by Daniela Gabor, professor of economics and macrofinance at UWE Bristol, and Isabella Weber, an assistant professor of economics at the University of Massachusetts Amherst and the author of How China Escaped Shock Therapy, in which they argue a markets-based approach to reducing carbon emissions could sow more instability than it is worth. If COP26 is to make any meaningful progress, the common wisdom goes, it has to be around carbon prices. Big finance would like a global $50 per tonne carbon price to be set at the meeting, which ends this week. Big business is finally on board too. Corporate lobby groups recently argued that a global price on carbon would encourage energy producers, industry, consumers and financial markets to switch to low-carbon technologies and activities. Global coordination at COP26 should enlist reluctant countries (notably the US, China and India) to ensure everyone faces the disciplining hand of the market.COP26 is the last collective chance to trust the power of price signals. Those of us who lived through the transition from centrally planned economies have another name for the mantra of ‘get prices right and the market will deliver’. We know it as shock therapy. In the 1990s, shock therapists told governments in Eastern Europe and the former Soviet Union that their economies needed rapid structural change. State-owned companies had to make way for a large private sector. Shock therapy would subject them to market discipline by liberalising prices of producer goods previously controlled by the state and by ending cheap credit, subsidies and tax concessions. Indeed, shock therapists insisted that only a strong dose of fiscal and monetary austerity would finally eliminate the ‘soft budget constraint’, that peculiar socialist affliction that kept deadbeat state firms alive, tying resources in the wrong sectors. The goal was to shrink heavy industry. The real test for governments hiking prices, shock therapists warned, was not just to remain firm when real wages fell, but to stick to policies of tight credit even as bankruptcies in state sectors increased unemployment. This was an austerity test even committed governments would fail when the market delivered, rather predictably, social and economic upheaval. But shock therapists had a formidable institutional apparatus to condition reluctant governments: the IMF and the World Bank. Formerly planned economies depended for crisis support on the Bretton Woods institutions, both firm believers in the power of price signals reinforced by macro austerity. Conservative economists in local central banks were successfully rallied to their cause. Look closer behind the rhetoric at COP26, and you can see the carbon shock therapists coming. The price narrative sounds eerily familiar: carbon price hikes will allocate resources, real and financial, towards the right sectors. Macro austerity may not be in the speech but it is on the menu: after nearly two years of pandemic-related monetary and fiscal expansion, we are back to calls for shrinking the public purse. The fiscal discipline fetishists are (still) in charge, and they dislike the alternative to carbon shock therapy — massive green public investment under the Keynesian motto ‘anything we can actually do we can afford’. Just like with the old shock therapists, their rejection is a political choice: state-led decarbonisation would require central banks and Ministries of Finance and Industry to work close together again after nearly 40 years of separation. It would involve central banks actively redirecting private capital flows from investment in dirty to low-carbon activities. It would mean developing public institutional capacity to rapidly steer the private sector towards low-carbon activities, and to respond dynamically to obstacles and unintended consequences of higher carbon prices. This is a bit like how China escaped shock-therapy: central planning institutions maintained control over strategic aspects of the economic system, while creating new market dynamics in an experimental and gradualist fashion. China used market signals but did not allow them to dictate the pace and direction of transition. Carbon shock therapy will not be applied everywhere. While the global momentum is ostensibly about high-income countries, the historical polluters, the institutional apparatus of carbon shock therapy is rapidly shaping to target middle-income and poor countries. Yet again, the countries most vulnerable to climate events and least responsible for the climate crisis will be the laboratory. Saddled with high external debt in the wake of the pandemic and limited access to vaccines, they will have to turn to the IMF and the World Bank for financial support. The IMF has been an early advocate of global carbon pricing. Its new Climate Change Dashboard approaches the transition in terms of lost tax revenue and pricing emissions from fossil fuels at ‘socially efficient’ level that would reduce both pollution and increase consumption tax revenue. It does not, however, compute the damage to local companies from higher carbon prices or the implications for employment and growth. The IMF’s new Climate Strategy, published in July 2021, presents carbon pricing as the only viable strategy for transition. In 42 pages, it mentions carbon pricing 23 times, green industrial policy once, and green public investments never. The turn to carbon shock therapy is spelled out in its plans to ‘green’ conditionality lending: IMF loans to countries in need will scale up experiments with (fuel and energy) subsidy cuts, carbon pricing, and financial resilience building. The emphasis on carbon pricing further sets up the central bank as a key local ally, recreating the institutional politics of shock therapy. Like its precursor, carbon shock therapy is inherently inflationary. Then, countries were promised that freely floating exchange rates would reinforce price signals, but what they got instead was higher inflation from weaker currencies, pushing central banks further into monetary austerity. Now, even if central banks refuse to selectively increase the cost of dirty credit (to high carbon industries), monetary austerity may be necessary to fight inflation from carbon pricing. Carbon shock therapists may not support green public investments, but they have a reassuring climate finance message. Countries can mobilise the trillions of dollars that global institutional investors like BlackRock are keen to pour into the low-carbon transition. These investors haven’t shown up at significant scale because climate investments in poor countries are too risky relative to returns. Besides regulatory reforms, the key to unlocking private finance is fiscal derisking: countries are expected to find fiscal resources to guarantee returns for private investors, including from official development aid. The IMF’s new Resilience and Sustainability Trust may also be enlisted to reallocate the newly created Special Drawing Rights from high income countries to global institutional investors, all in the name of derisking green private investments. The only sector that will be shielded from carbon shock therapy is private finance. Despite its devastating contribution to the climate crisis, via credit to polluters and greenwashing, is well known. It is tempting to dismiss the growing calls for carbon pricing as empty posturing from entrenched interests that bet on the continuous absence of political will. But poor and middle-income countries look set to be forced, yet again, into subjecting their economies to chaotic structural transformation. What they really need are carefully designed macrofinancial policies to adjust their productive structures. <unquote> |
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(#6179)
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All the Truth Member
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04-04-2022, 11:18 PM
Lunedi' 4 Aprile 2022 Nel frattempo, in pedana: Deadlift 145 x5 (cintura) Per la cronaca, siamo a pochi, pochissimi chili da quanto fatto un po' di tempo fa: http://www.fituncensored.com/forums/...tml#post298398 (Andando a rivedere, ho visto che facevo anche serie da sette trazioni con quasi otto chili di zavorra) Buona notte. |
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(#6180)
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All the Truth Member
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06-04-2022, 05:28 PM
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