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Allenamento: Periodizzazione e programmazione La teoria, la tecnica, le scuole di pensiero e tutto ciò che occorre per un allenamento proficuo e senza traumi.

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milo milo Non in Linea
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Predefinito 20-03-2012, 04:53 PM


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Originariamente inviato da orange Visualizza Messaggio
Una recensione tecnica mi pare giusto che non puoi farla...
Ci provo .

Questo fine settimana ho indossato le scarpe Asics Gel-Excell33 per molte ore consecutive e devo dire che quasi non mi sono accorto di averle avute ai piedi.

La tomaia è molto avvolgente ma confortevole e l’appoggio a terra risulta soffice conferendo una morbidezza piacevole nella passeggiata, la sensazione è di avere delle scarpe più leggere dei circa 300 gr di peso (cadauna) dichiarato.

Per quanto riguarda la corsa su strada danno un sufficiente sostegno alla volta plantare ed una discreta ammortizzazione, il contatto con l’asfalto è comunque ben distante da quella sensazione di piede nudo che la commercializzazione di scarpe minimaliste del momento vuol far credere.

Secondo me le caratteristiche sono ideali per persone di peso corporeo medio e leggero e le sconsiglio per chi ne pesa più di 80 kg, inoltre confermo che all’inizio non ci si può correre per lunghe distanze perché il piede e la muscolatura coinvolta lavorano di più con un conseguente affaticamento.

Possono andare bene per gli abitudinari della corsa a piedi nudi, con VFF o similari, che necessitano di recuperare un po’ e/o vogliono spingersi su distanze più lunghe ma in questo caso forse possono trovarsi meglio con le Hiper che, non avendo il gel sull’avampiede, risultano più reattive di queste Excell più adatte a corridori con andatura lenta.

Personalmente credo che avrei prima dovuto avvicinarmi alla corsa con una scarpa più tradizionale per evitarmi i notevoli indolenzimenti ai polpacci che sto accusando, vedremo con il tempo le evoluzioni.

Queste sono le mie prime impressioni da profano .


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asama000 asama000 Non in Linea
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Per migliorare sul lato indolenzimento polpacci io ho trovato utile inserire un po' di molleggi sugli avampiedi ogni giorno.
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milo milo Non in Linea
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Per migliorare sul lato indolenzimento polpacci io ho trovato utile inserire un po' di molleggi sugli avampiedi ogni giorno.
Ho pensato la stessa cosa inserendo il salto con la corda ma al momento aspetto di guarire, grazie per il consiglio.
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orange orange Non in Linea
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Quando ho ripreso a correre i polpacci erano il maggior problema.
Facendo del semplice allungamento stando con la punta del piede su uno scalino e spingendo i talloni in basso è passato tutto.
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milo milo Non in Linea
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Quando ho ripreso a correre i polpacci erano il maggior problema.
Facendo del semplice allungamento stando con la punta del piede su uno scalino e spingendo i talloni in basso è passato tutto.
Purtroppo per me non è sufficiente, comunque insisto e porto pazienza, grazie.
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  (#66)
orange orange Non in Linea
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Predefinito 21-03-2012, 04:56 PM


Ma quante volte hai corso?
Hai appena iniziato, vedendo il periodo di inattività prolungato (parlo di corsa) due o tre settimane di "dolorini" e fastidi sono normali.
Se non sono eccessivi, dove è bene rallentare, a volte porta benefici stringere i denti e andare avanti a correre.
E' come un porta che cigola, se metti l'olio all'inizio cigola ancora, ma dopo un po' di movimento forzato inizia ad andare liscia
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  (#67)
milo milo Non in Linea
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Ma quante volte hai corso?
Ho corso solo tre volte , ma non per questo salto le sedute previste che al momento sono due a settimana (più qualche richiamo di corda) .
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  (#68)
Dockedaunt Dockedaunt Non in Linea
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Predefinito 21-03-2012, 05:55 PM


Ragazzi, io ho praticato atletica per 12 anni, vi posso dire che correre con un appoggio tallone-punta è parecchio massacrante, specialmente in superfici dure come asfalto o cemento, i consigli che mi hanno sempre dato sono stati quelli di correggere l'appoggio del piede o vero in fase di appoggio o ammortizzazione usare più che il metatarso l'intera pianta del piede in maniera da non stressare i tendini rotulei e sollecitazioni alla schiena ( questo per quanto riguarda il riscaldamento o allenamenti di resistenza aerobica ), invece quando si affrontano scatti che siano di 50m o di 200m l'appoggio è di metatarso e punta, per non avere la così detta fase di frenata o decellerazione, dovuta ad un'appoggio tallone punta ( attenzione è scientificamente provato che una perdita di velocità al momento dell'appoggio c'è sempre e con conseguente carico su tendini e muscoli ), però è anche vero che per evitare certi problemi soprattutto ai tendini e alla schiena sono stati inventati i "tullis", una specie di soletta in gel che avvolge il tallone e smorza le vibrazioni prodotte dall'impatto del tallone al suolo ( io lo usavo solamente per il salto triplo ).
A questo punto dalla mia misera preparazione in questo campo mi sento di sconsigliare l'uso di scarpe ammortizzate ( queste cose le ho apprese dai diversi seminari del CONI ), in quanto fanno un effetto contrario, te non senti dolore ai tendini rotulei ma ne risenti parecchio nella schiena, in quanto una scarpa con un cuscinetto d'aria ( Nike AirMax o Silver ecc... ) ti danno solamente una sensazione di conforto nel breve periodo ma a lungo andare con il deformarsi della suola il piede inizia a lavorare malissimo, fino al punto di cambiarti l'appoggio del piede e quindi mi sento di consigliarvi per correre scarpe da tennis classiche con un tallone alto ( non in gel o aria ), e un'altro mio consiglio è quello di comprare una scarpa buona e non andare sempre a risparmio perchè poi il risparmio lo si può pagare in natura.
Mi sento di consigliarvi alcuni modelli di scarpe: Brooks t7 racer, Brooks launch, Brooks Glicerin 9, Brooks Ghost 4, Nike AirPegasus, Nike Lunarglide.
Spero di esservi stato utile
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  (#69)
milo milo Non in Linea
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Predefinito 21-03-2012, 06:14 PM


Ciao Dochedaunt, grazie per il tuo prezioso intervento .

Peccato che ho appena acquistato un paio di scarpe ma probabilmente sulle prossime passerò ad uno dei tanti modelli che mi sono stati già consigliati da altri utenti e che sono in linea con quelle che hai suggerito tu.

Visto che al momento sto soffrendo molto sui polpacci può essere che esapero la ricerca del metatarso mentre da quanto ho capito forse un appoggio più piatto è preferibile nella corsa lenta.

Una curiosità: nello stacco del salto in lungo (penso che valga anche per il triplo e l'asta) il piede come si appoggia?
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Dockedaunt Dockedaunt Non in Linea
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Predefinito 21-03-2012, 06:17 PM


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Visto che ci siamo ti dico anche la mia.
Allora fin da piccolo ho imparato a correre come lo schema 3 perchè ad atletica ci insegnavano così. Tuttavia esistono tanti fondisti ( anche campioni d'elite) che appoggiano prima di tallone. Da quando ho ripreso a correre (piccole distanze s'intende) ho preso scarpe A3 per la paura di avere fastidi dato il mio peso non leggero (sempre più di 80 con periodi anche lunghi tra 85 e 90). Ho anche delle scarpe da competizione per velocità che sono leggerissime ma assolutamente inadatte all'uso per fitness. Infatti sono convinto ( a parte la scomodità) che si distruggerebbero dopo pochi km. Attualmente anche le ripetute le faccio con le A3. Le scarpe tecniche per fondo A2 e A1 secondo me vanno bene quando sei un po' più esigente e cerchi di velocizzare alcune sedute. Il discorso della tecnica secondo me è complicato perché bisognerebbe considerare anche la mobilità delle anche e l'azione delle braccia.
Ti rispondo perchè anche tu come me hai fatto atletica e sai benissimo che le scarpe chiodate non possono essere utilizzate al di fuori del tartan o delle campestri con chiodi da 11mm ( piccola parentesi ), però non puoi dire che per il discorso della tecnica sull'appoggio del piede bisogna vedere la mobilità di anche e dell'azione delle braccia, perchè non è affatto vero, e ti spiego subito il perchè: la mobilità delle anche serve solo per un fatto di tecnica di corsa e per tecnica di corsa intendo movimento di bacino perpendicolare al terreno e proiettato in avanti ( per quanto riguarda i velocisti ) e proiettato in alto ( per i saltatori ) in modo da facilitare la salita delle ginocchia, elemento fondamentale per un velocista e un saltatore, in modo da poter gestire al meglio l'ampiezza del passo e soprattutto la completa decontrattura dei muscoli ( <scioltezza= > dispendio di energie ); il secondo aspetto è l'azione delle braccia, anche questo molto importante ovvero il giusto movimento partirebbe con il pollice all'altezza dell'occhio e termina con il pollice all'altezza di poco dietro la schiena ( gomito sempre a 90° ), però queste cose, come tu sai benissimo sono fondamentali per un punto di vista agonistico e tecnico, per una corsa libera o per un mezzofondista non puoi fare un simile discorso in quanto dopo 2km ad una media di 3minuti a km tutti questi particolari non vengono più rispettati ( guarda qualsiasi gara dai 3000m in su ), per motivi di dispendio energetico.
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Dockedaunt Dockedaunt Non in Linea
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Predefinito 21-03-2012, 06:31 PM


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Ciao Dochedaunt, grazie per il tuo prezioso intervento .

Peccato che ho appena acquistato un paio di scarpe ma probabilmente sulle prossime passerò ad uno dei tanti modelli che mi sono stati già consigliati da altri utenti e che sono in linea con quelle che hai suggerito tu.

Visto che al momento sto soffrendo molto sui polpacci può essere che esapero la ricerca del metatarso mentre da quanto ho capito forse un appoggio più piatto è preferibile nella corsa lenta.

Una curiosità: nello stacco del salto in lungo (penso che valga anche per il triplo e l'asta) il piede come si appoggia?
Per quanto riguarda lo stress causato al polpaccio è giustamente come dici te è l'esasperato appoggio sul metatarso, ti consiglio di provare ad appoggiare di meno sul metatarso, fino a quasi un completo appoggio della pianta. Invece per i vari stacchi, purtroppo non sono tutti uguali, in quanto nel salto in lungo lo stacco avviene con il busto leggermente inclinato indietro ( attenzione non esagerare), per permettere una parabola più ampia e quindi un balzo più lungo ( detto in maniera semplice ), mentre per il triplo lo stacco sembra non esserci, in quanto se si ha una corretta azione di corsa ovvero bacino alto e ginocchia che salgono parallele al terreno con il piede si fa un movimento chiamato azione graffiante ( piede a martello e graffi il terreno ) la quale ti premette di rimane vicino al terreno mantenendo la velocità di stacco e ottenendo una maggior velocità di esecuzione, mentre per l'asta non ho idea, è completamente differente e non mi sono mai avvicinato a questa specialità, comunque sia per il lungo che per il triplo l'appoggio non avviene mai di tallone ma nemmeno in punta, bisogna fare quest'azione graffiata che detta così sembra banale ma tecnicamente non lo è ( ci ho impiegato circa 1 anno e mezzo ), però per ottenere un ottimo stacco basta avere ottima velocità negli ultimi 2-4 appoggi della rincorsa, ginocchia parallele al terreno e bacino alto.
P.S. non è facile da spiegare a parole senza una dimostrazione pratica, non so che sport tu faccia, però spero almeno di averti un pò chiarito le idee.
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Scleb Scleb Non in Linea
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Dockedaunt tu consigli: Brooks t7 racer, Brooks launch, Brooks Glicerin 9, Brooks Ghost 4, Nike AirPegasus, Nike Lunarglide...

si passa da modelli minimali a intermedi a protettivi... cos'è che li accomuna?
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Dockedaunt Dockedaunt Non in Linea
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Dockedaunt tu consigli: Brooks t7 racer, Brooks launch, Brooks Glicerin 9, Brooks Ghost 4, Nike AirPegasus, Nike Lunarglide...

si passa da modelli minimali a intermedi a protettivi... cos'è che li accomuna?
Ti posso rispondere nulla ?? la scelta di consigliare queste 3 tipologie di scarpe è data dal fatto che leggendo questo 3d ho intuito che non tutti hanno gli stesi scopi di allenamento, quindi chi corre 30 minuti in maniera blanda usa una scarpa intermedia ovvero per una corsa equilibrata, per chi invece corre per affrontare una mezza maratona o una maratona fa un uso di una scarpa da voi definita "minimalistica" in quanto già dovrebbe avere un corretto appoggio del piede, mentre per chi purtroppo non riesce a cambiare il metodi di appoggio consiglio una scarpa protettiva ( cioè con un tacco ben evidente ) in quanto appoggiando tutto il peso del corpo sul tallone nella fase di ammortizzazione, una simile scarpa li "protegge" da eventuali traumi.
Spero di averti risposto.
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milo milo Non in Linea
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...P.S. non è facile da spiegare a parole senza una dimostrazione pratica, non so che sport tu faccia, però spero almeno di averti un pò chiarito le idee.
Io sono un appassionato di sollevamento pesi e mi alleno nello strappo e nello slancio per migliorarmi e partecipare a delle gare master (anche se con mediocri risultati) .
Ho da poco inserito la corsa per migliorare il condizionamento cardiorespiratorio e aiutarmi a recuperare prima dagli allenamenti con i pesi.

Ho una limitata esperienza passata (dall'età dei 15 ai 17 anni circa) di atletica leggera negli anni '80, che mi piace molto ma nella quale non avevo a suo tempo ricevuto questi importanti dettagli tecnici nell'appoggio del piede, penso di aver capito quello che intendi dire .


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...per chi purtroppo non riesce a cambiare il metodi di appoggio consiglio una scarpa protettiva ( cioè con un tacco ben evidente ) in quanto appoggiando tutto il peso del corpo sul tallone nella fase di ammortizzazione, una simile scarpa li "protegge" da eventuali traumi.
Spero di averti risposto.
Vuoi dire che la scarpa maggiormente ammortizzata è un ripiego per chi non appoggia correttamente il piede? In questo caso la corsa può comunque rivelarsi traumatica (per la schiena e non solo) e forse conviene fare altro.
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Vecchio
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orange orange Non in Linea
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Predefinito 21-03-2012, 07:33 PM


Va beh, ma allora anche se fai pesi senza un minimo di tecnica rischi di farti male e ti conviene far altro.

Basta un po' di pazienza ed entrare nell'ordina di idee che anche la corsa richiede cura.
Ma tra correre e fare strappo e slancio, non ho molti dubbi su quale delle due cose sia più facile imparare.
E mi sa che te hai imparato prima quelle più difficili.
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