rest between sets

[Baiolo Karonte]

armando rispose già tempo fa in maniera nn diretta a questa mia domanda (almeno se ricordo bene)

parlo di cosa fare durante i rest tra i vari set, sprtt quando questi sono lunghi 3-6 minuti, come durante il lavoro di forza, ma lo stesso potrebbe essere durante quello di velocità.

una teoria, nn mi ricordo come si chiama, dice che attivare distretti muscolari diversi da quelli che si sta allenando permette un recupero più veloce di questi ultimi. questo discorso può essere semplice se stiamo facendo esercizi x gruppi muscolari piccoli (bici, trici, petto ecc..), ma diventa più complesso se si fanno i grossi esercizi multiarticolari che coinvolgono una gran parte della muscolatura (stacchi, ols e company).
in soldoni, anche x una questione di tempo sarebbe intelligente allenare sempre gruppi muscolari piccoli, e sprtt fare questi es che sono di contorno (tipo alzate lat, abs e company) in una sorta di jump set tipo

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d1)curl su scott 4x10, rest 30"
d2)woodchop 4x10, rest 30"

e parlando di stretch invece, dicevamo come potrebbe essere intelligente allungare gli antago durante le pause. sempre solito problema. movimenti monoarticolari->facile stretchare gli antago.
ma x mov + complessi?

io x es sto facendo stretch x tutta la catena ant (abs, retto femore, ileo-p, pecs) stando 20-30 sec a pancia in su sopra una sb nelle pause durante gli stacchi rumeni e nn mi trovo malissimo.

pensavo anche di provare a stretchare l'upper body DURANTE un allenamento che coinvolge maggiormente la parte inferiore e viceversa.
es squat e stretch x intrarotatori spalla.

cmq si pensa sempre solo all'effetto locale dei vari esercizi, metodi, allenamenti, ma nn all'effetto generale, sprtt a livello dell'sn. la mia domanda è: metodologicamente potrebbe nn creare probl quello che ho appena detto, ma lo stretch (O micro) nn mi deprimerà (termine forse troppo forte) l'sn?

se mi devo fare delle singole ad alte % di stacco, nn mi conviene arrivarci "moscio"...

a voi la parola