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Arrampicata in autoassicurazione -
28-12-2008, 01:09 AM
Arrampicata in autoassicurazioneL'arrampicata in solitaria è una pratica molto controversa, ricca di luci e ombre, di sostenitori e detrattori, grandemente dibattuta tra gli appassionati, che se da un lato le accordano il vantaggio principale di non dover dipendere dalla disponibilità di un compagno per esercitarsi e praticare, dall'altra ne evidenziano i limiti di sicurezza, che la renderebbero molto più pericolosa di un'arrampicata con compagno a causa dei limiti oggettivi delle tecniche e dei dispositivi utilizzati. Ma cosa c'è di vero? E' sicura? Non è sicura? Quali dispositivi si utilizzano?Quali sono i loro limiti? Diciamo che, in linea di massima, arrampicare in solitaria resta una pratica da sconsigliare, per tutta una serie di buone ragioni legate alla sicurezza. Come vedremo, non esiste nessun dispositivo che possa garantire un funzionamento ineccepibile in qualsiasi situazione di caduta; ognuno di essi, per quanto efficace e magari geniale nella concezione, presenta limiti e carenze ben precisi che vanno tenuti in debita considerazione prima di un eventuale utilizzo;un' altra difficoltà inoltre, sta nel mantenere il controllo del sistema: la corda deve essere sempre libera, per tutto il percorso, non deve sfregare contro spigoli vivi, non deve agganciarsi da nessuna parte; questa cosa va valutata preventivamente; ogni moschettone incluso nella catena deve essere adeguatamente fissato per evitare che ruoti, si intraversi o si apra accidentalmente; inoltre la progressione diventa più difficile dovendo anche preoccuparsi di tenersi ad una certa distanza dalla parete per evitare di rendere inefficace il dispositivo, ed estrarre o recuperare corda o compensare gli attriti, e questo può rappresentare un handicap notevole in passaggi difficili o su livelli di difficoltà elevati. Va anche considerato che, a parte alcuni dispositivi espressamente concepiti e certificati per autoassicurazione, in alcuni casi si tratta di farne un uso improprio o addirittura di modificarne la configurazione originale, e questo ne fa decadere la garanzia e qualsiasi responsabilità del produttore in caso di cattivo o mancato funzionamento. Giusto per curiosità statistica, infine, l'autoassicurazione non è contemplata dalle norme UIAA che la prevedono solo per eventuali manovre di soccorso alpino, e nessuna scuola di arrampicata ne prevede l'insegnamento. Resta una pratica che può avere un suo senso per le sessioni di allenamento dove più che concentrarsi sul superamento di un certo livello di difficoltà si punta magari a migliorare presa, coordinazione, o altre caratteristiche, e quindi si lavora con un rischio di caduta molto contenuto già in partenza, a patto comunque, di essere già climber di consolidata esperienza, di essere consapevoli dei limiti dei dispositivi eventualmente utilizzati e di agire secondo buon senso in modo da esercitarsi con un ragionevole grado di sicurezza. Premesse per la sicurezza: - Essere climber di consolidata esperienza. - Scegliere vie al di sotto del proprio grado massimo di difficoltà. - Essere consapevoli dei limiti dei dispositivi e delle tecniche utilizzate. - Esercitarsi in luoghi dove si possa mantenere il contatto visivo e uditivo con altri climber. - Eventualmente portare con sè un telefono cellulare. - Prevedere un equipaggiamento di soccorso: cordini, un discensore di riserva, moschettoni a ghiera. Durante la progressione - Prevedere una linea secondaria di sicurezza. - Curare l'allineamento degli ancoraggi: in questo senso vanno presi tutti gli accorgimenti per evitare l'intraversamento o l'apertura accidentale di eventuali moschettoni utilizzati. - Evitare laschi tenendo sempre sotto controllo il recupero della corda. - Proteggere la corda dallo sfregamento nei passaggi critici. - Prendere tutti gli accorgimenti per limitare gli attriti nel sistema. Tecniche di salita La progressione in autoassicurazione può avvenire in due modi: - Top rope: La corda è fissata dall'alto; evidentemente la sosta deve essere raggiungibile a piedi, o qualcuno deve averla preventivamente fissata salendo da capocordata. - Bottom rope: La corda è fissata alla base della via, e viene "tirata" e moschettonata come se si salisse da capocordata. In questo caso la via deve essere specificamente attrezzata con una sosta bassa, oppure ci si aggancia al primo spit se l'altezza da terra consente di farlo in sicurezza. Dispositivi utilizzabili per l'autoassicurazione Ci sono parecchi dispositivi utilizzabili per la progressione in solitaria; alcuni di essi sono specificamente concepiti allo scopo, altri sono adattati, e non sempre con risultati soddisfacenti, come i risalitori, per esempio, tra i quali alcuni spiccano per pericolosità; altri ancora rappresentano, almeno nell'intenzione, lo stato dell'arte. Come vedremo, i limiti e le falle relative alla sicurezza e alla funzionalità, rilevati in test condotti da laboratori indipendenti quali Ropesafety.com e Lyon Equipment cambiano a seconda della filosofia di funzionamento o dell'utilizzo (improprio) del dispositivo: i risalitori, per esempio, danno la certezza del bloccaggio in caso di caduta, ma sono statici, tendono ad essere tutti troppo aggressivi con la corda, e non sono reversibili; altri dispositivi come il Rocker, invece, all'opposto, non danneggiano la corda, hanno poco attrito, ma in alcune situazioni potrebbero fallire complertamente l'intervento; altri ancora, come il GriGri modificato, offrono il massimo in termini di funzionalità, ma limiti pericolosi dovuti proprio alle modifiche apportate. Di seguito esamineremo tutti i dispositivi conosciuti e ne evidenzieremo pregi e difetti con particolare riferimento a questi aspetti. Dispositivi specifici BASIC Petzl Insieme allo Shunt, che vedremo in seguito, è un vecchio classico dei solisti. E' un dispositivo espressamente concepito e certificato per autoassicurazione, discretamente robusto e affidabile, che funziona come un risalitore, quindi permettendo lo scorrimento unidirezionale della corda. I limiti principali evidenziati dai test sono: - La camma di bloccaggio dentata. Questa caratteristica se da un lato rende il bloccaggio più sicuro, dall'altro può rivelarsi controproducente in presenza di elevati fattori di caduta, dove si si sono potuti osservare significativi segni di usura come minimo a carico della guaina della corda. Rende inoltre statico il bloccaggio aumentando la forza di arresto trasmessa al sistema. - Non è reversibile se non con disimpegno manuale della camma che renderebbe il dispositivo del tutto inefficace in caso di caduta. SHUNT Petzl Anche lo Shunt è concepito e certificato per autoassicurazione;rispetto al Basic ha la camma di bloccaggio liscia che lo rende meno statico e meno aggressivo nell'intervento, anche con elevati fattori di caduta; permette inoltre una discreta reversibilità. Ma quali sono i suoi limiti? - Attrito eccessivo: Si rende necessario contrappesare la corda all'estremità libera. - La camma di bloccaggio ha una leva sporgente (visibile nella foto) che serve per il disimpegno parziale nel caso si avesse bisogno di temporanea reversibilità , ma questa potrebbe essere azionata accidentalmente nel caso il dispositivo venisse forzato tra la parete e il corpo del climber, in passaggi difficili,"radenti", per esempio, oppure in caso di caduta, se il climber dovesse istintivamente afferrare il dispositivo. - Il comportamento della camma di bloccaggio sotto test non si è rivelato sempre prevedibile: nel tentativo di ottenere un intervento meno statico si possono in realtà verificare situazioni in cui il dispositivo non riesce a bloccare del tutto la corda causando lunghe cadute frenate solo in parte. Il malfunzionamento in questione non si è rivelato in un numero di casi statisticamente rilevante, ma comunque in alcune situazioni può succedere. - In alcuni test di impiego intensivo è emersa la possibilità che il corpo del dispositivo si spacchi e possa incidere la corda in profondità. Tali test tuttavia dovrebbero essere lontani dalle normali condizioni di impiego in arrampicata. MINITRAXION Petzl Il Minitraxion somiglia esteticamente ad una puleggia ma...non lo è! Condivide col Basic la filosofia di funzionamento a camma dentata, della quale sono state migliorate le caratteristiche in modo da ottenere un intervento meno statico e meno aggressivo sulla corda. Non ha inoltre leve sporgenti collegate alla camma che ne possano causare il disimpegno accidentale. Tuttavia nonostante le migliorie, i test hanno dimostrato che in presenza di fattori di caduta severi l'usura della corda resta elevata. MICROCENDER Petzl Il Microcender è classificato come risalitore. Peso e ingombro di questo dispositivo sono minimi. Le caratteristiche costruttive lo rendono molto sensibile nell'intervento e gli permettono di offrire un attrito veramente minimo; la leva di azionamento della camma, prevista per eventuali manovre di autosoccorso è difficile da disimpegnare accidentalmente. Si è dimostrato molto affidabile nei test, anche con fattori di caduta severi. Per contro, resta statico nell'intervento, e come tutti i risalitori, NON è reversibile. Dispositivi adattati per l'autoassicurazione GRIGRI Petzl (modificato) Apprezzato dai climber di tutto il mondo come freno da sicura tradizionale, il GriGri si rivela essere un ottimo dispositivo anche per l' autoassicurazione,con in più il vantaggio della versatilità, utilizzabile in top o bottom rope, e potendo funzionare egregiamente anche da discensore. I test ordinari classificano da sempre il GriGri come un dispositivo estremamente affidabile e robusto, capace di frenare in maniera dinamica e di preservare efficacemente la corda, ma nell'impiego in autoassicurazione ci sono alcuni aspetti legati alla sicurezza che vanno valutati con attenzione: - Il comportamento in frenata cambia notevolmente a seconda della tecnica di salita impiegata, e della quantità di corda in uscita dal dispositivo, nonchè in funzione del tipo e del diametro della corda utilizzata: In top rope, per esempio, L'azione tende ad essere molto dinamica nella fase iniziale di salita, quando c'è poca corda in uscita dal dispositivo, ma lo diventa sempre meno man mano che si sale e ci si avvicina alla sosta. In bottom rope, si può osservare invece il comportamento opposto. Analogamente, il dispositivo tende ad essere più dinamico con corde nuove, rigide, o prossime al diametro minimo di utilizzo, e, al contrario, più statico con corde usate, morbide, e prossime al diametro massimo di utilizzo. Poichè queste differenze possono essere significative, esse vanno preventivamente valutate per evitare il rischio di caduta su rocce sporgenti o addirittura al suolo (dinamicità eccessiva), come pure sollecitazioni anomale o eccessive del sistema (staticità eccessiva). - L'attrito nel dispositivo è elevato. Per ovviare a questo problema si opera una modifica nel carter di chiusura che rende il percorso della corda meno tortuoso; è stato osservato però, che a seguito della modifica (visibile nella foto sotto), possono verificarsi situazioni di caduta in cui la corda si impiglia sotto il bordo della leva della camma in posizione di apertura col rischio eventuale di rottura netta.Tale eventualità si è verificata in un numero di casi statisticamente non rilevante, ma può succedere. Particolare del carter modificato. - Esistono due condizioni di stallo: la prima si verifica se il climber cadendo si ribalta all'indietro; in questo caso il dispositivo verrebbe a trovarsi nella sua naturale posizione di scorrimento e NON bloccherebbe la corda fallendo totalmente l'intervento. La seconda si verifica se il climber cadendo afferra istintivamente la corda:in questo caso la velocità della corda potrebbe essere insufficiente e il dispositivo potrebbe fallire l'intervento fino a che non si abbandona la presa. Qui un ottimo articolo in inglese sulla preparazione e sull'utilizzo del GriGri modificato in bottom rope: www.UlrichPrinz.de : Alpine ROCKER Troll Il Rocker dell'americana Troll è un dispositivo per la sicurezza professionale adattato all'arrampicata. Utilizzato con successo nella protezione dei lavoratori a grandi altezze, tecnicamente classificato come anticaduta, è affidabile e semplice, caratterizzato da un attrito davvero minimo che può persino mettere psicologicamente in soggezione, pensato per non interferire troppo con le attività manuali. Il principio di funzionamento è semplice nella sua genialità: in pratica, in caso di caduta fa leva su se stesso e deflette la corda strozzandola sotto il proprio peso: è sufficientemente dinamico e non usura la corda; i test lo classificano addirittura come il migliore dispositivo per autoassicurazione. Può funzionare bene in top e bottom rope, e in caso di emergenza, anche come discensore. Sebbene Troll raccomandi di agganciarlo all'imbragatura tramite longe,per non ostacolare in alcun modo il movimento che ne garantisce il bloccaggio, il Rocker in realtà dimostra un elevato grado di affidabilità anche agganciato direttamente all'imbragatura,dovel'unico limite potrebbe essere rappresentato da una caduta a ribaltamento multiplo che forzerebbe il dispositivo ad uscire dalla posizione di blocco. Al di fuori di questo caso limite, esiste una sola condizione di stallo, e si verifica se, come per il GriGri, il climber cadendo dovesse afferrare la corda. Anche il Rocker, infine, è sensibile al tipo e al diametro della corda utilizzata, e per esso valgono al riguardo, le stesse considerazioni già fatte per il GriGri. Dispositivi per l'autoassicurazione in bottom rope Dagli USA... Solo aid Wren Si sa molto poco di questo dispositivo, se non che è totalmente passivo: in pratica si estrae la quantità di corda che serve e si blocca preventivamente nello strumento; chiaramente non ha posizioni di stallo o possibilità di malfunzionamenti... Soloist Wren Il Soloist di Wren è omologato per l'autoassicurazione, ed è in pratica la versione USA del GriGri modificato, del quale infatti condivide le condizioni di stallo, ma a differenza del quale non ha leve esposte che possano interferire col bloccaggio della corda. Silent Partner Wren Il Silent Partner è accreditato attualmente come il dispositivo per autoassicurazione più sicuro mai prodotto. Si tratta di una specie di verricello intorno al quale la corda compie alcuni giri; funziona esattamente come l'avvolgitore delle cinture di sicurezza per automobili:fino a che si estrae corda lentamente gira permettendo la progressione, se l'estrazione diventa brusca, quindi si cade, si blocca. I test ne hanno evidenziato l'elevato livello di sicurezza in tutte le situazioni; è dinamico e non usura la corda. Non sono note situazioni di possibile stallo, ad eccezione dell'eventualità, già considerata sugli altri freni automatici, in cui il climber cadendo dovesse afferrare istintivamente la corda. Quello che realmente risulta limitante è l'ingombro, paragonabile ad una bottiglia di birra da 33cc, se si hanno da spendere i 250 dollari necessari per l'acquisto. Dispositivi che non hanno superato i test... state alla larga da questi: Basic USHBA Risalitore in titanio di fabbricazione russa;nei test ha tranciato la corda di netto per valori di fa intorno ai 4 kN. Wild Country Ropeman mk-1 Il Ropeman non ha superato invece i 3.5 kN. Per concludere... Nessun dispositivo sostituisce l'essere umano. Arrampicare con un compagno è sempre preferibile al solo protetto. Ogni dispositivo ha le sue peculiarità e i suoi lati oscuri: bisogna stabilire il minimo livello di rischio; l'osservazione pratica vale più di qualsiasi test. Se si desidera la certezza del bloccaggio, più psicologica che reale, allora è necessario indirizzarsi sui risalitori tra i quali l'unico degno di nota è il Microcender. Ma bisogna portarsi dietro un secondo dispositivo per la discesa. Se si opta per un freno automatico, bisogna tenere presente che la sensibilità di questi dispositivi cambia in base al diametro e al tipo di corda utilizzata; se si desidera il massimo della versatilità allora il GriGri modificato rappresenta la scelta migliore, magari insieme ad un altro dispositivo armato su una linea di sicurezza secondaria, che potrebbe idealmente essere il Rocker; quest'ultimo può essere un ottima scelta anche come dispositivo primario soprattutto se si desidera un bassissimo livello di attrito nel sistema. In ogni caso Il Silent Partner è davvero il migliore, ma le sue dimensioni ed il costo non ne fanno di certo uno strumento user-friendly. |
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Mobile Suit Moderator
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28-12-2008, 11:39 AM
Bell'articolo, bravo Veleno Se non ricordo male tu avevi provato con l'autoassicurazione? |
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All the Truth Member
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28-12-2008, 02:16 PM
Sì, mi sono cimentato spesso, ed ho testato personalmente quasi tutti i dispositivi recensiti . |
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Rookie
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22-10-2009, 08:56 PM
avrei una domanda: hai mai provato il dispositivo della petzl B71 ASAP o quello della kong backup? In ogni caso cosa ne pensi? ciao stef |
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All the Truth Member
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22-10-2009, 10:04 PM
Ciao Stef, e benvenuto, Non conosco nessuno dei due dispositivi, anche perchè ho visto che sono piuttosto recenti, e io sono "fuori giro" da un pò; comunque mi sono documentato, e ti posso dire che dei due preferisco assolutamente il Backup della Kong, fondamentalmente perchè, da quello che vedo, è praticamente identico nel meccanismo d'azione, e quindi nell'azione di bloccaggio, e nei limiti di sicurezza, al Rocker di Troll, solo un pò più piccino forse. E siccome posso dire molto bene del Rocker, probabilmente varrebbe altrettanto per il Backup. L'ASAP di Petzl invece pare abbia un inquietante camma dentata che mi fa di molto arricciare il naso... Comunque entrambi vengono venduti ad un prezzo osceno... Qua puoi vedere la somiglianza davvero notevole tra Rocker e Backup: Qua puoi vedere bene i denti della camma sull'ASAP di Petzl: Davvero non capisco perchè questo costruttore, che vanta la paternità di un dispositivo valido e versatile come il Gri Gri, a camma liscia, si ostini a utilizzare sistemi dentati per l'autoassicurazione...mah... |
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Rookie
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22-04-2010, 11:37 PM
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In effetti non è un dispositivo creato per l'autoassicurazione ma un anticaduta da usarsi per lavoro su linee vita e va collegato all' imbrago tramite un apposita fettuccia dinamica ( quelle che si scuciono). In ogni caso sarebbe utile testarlo per vedere a quale sforzo va a tranciare la corda poichè io lo uso spesso per lavoro e posso dire in quanto a scorrevolezza e prontezza nel bloccaggio non ha eguali. Scusate l'intromissione. |
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Rookie
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come usare il Rocker quando, in autoassicurazione, si vuole discendere la corda? -
19-07-2010, 03:11 PM
Buon giorno a tutti, ho regalato il Rocker della Troll al mio compagno per arrampicare in auto-belay pero` non capiamo, una volta che uno e` arrivato in cima oppure cade e vuole ripartire, come si sblocca la corda (non esiste nessuna levetta tipo gri-gri o cinch che permetta una discesa controllata). Grazie mille! |
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Mobile Suit Moderator
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19-07-2010, 04:24 PM
Non conosco quel dispositivo di sicurezza, purtroppo non ti posso aiutare. |
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All the Truth Member
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22-08-2010, 02:31 PM
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Mobile Suit Moderator
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23-08-2010, 10:08 AM
Volevo fare qualche considerazione sull'arrampicata in autosicura... Qualche tempo fa in falesia ho visto un ragazzo che voleva arrampicare, ed era solo. Al momento non ci ho badato piu' di tanto perche' ho pensato che stesse solo guardando le vie, poi invece l'ho visto appeso e ho capito Arrampicava e si autoassicurava con il gri-gri, pero', diciamola tutta, quella non era di certo arrampicata sportiva, in quanto dopo un movimento qualsiasi poi ti devi "assicurare" con il gri-gri e perdi il bello dell'arrampicata stessa. Quindi a che pro una pratica del genere? A me viene solo da pensare allo studio di una via quando non si ha un compagno per la sicura, ma giusto se la via e' facile e non e' in strapiombo, altrimenti la vedo dura. Oppure??? Veleno, tu che l'hai fatto puoi scrivere il tuo parere in proposito? |
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All the Truth Member
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23-08-2010, 12:13 PM
Ciao Giuseppe, Non mi hai detto se il tizio arrampicava con corda dall'alto o dal basso. Ad ogni modo, se doveva manovrare ad ogni movimento qualcosa non andava, inquanto, proprio con il gri-gri non dovrebbe essere necessario nessun intervento se non occasionalmente. Una delle raccomandazioni per fare autosicura è quella di ridurre al minimo gli attriti nel sistema, quindi se la corda non scorre da sè con minima fatica e la devi sempre tirare con le mani vuol dire che l'attrito è eccessivo e il sistema diventa pericoloso inquanto in caso di caduta genera alti valori di forza di arresto, oltre che ostacolare un'arrampicata fluida. Per quanto riguarda il campo d'impiego, avevo già anticipato nell'articolo, che l'autosicura va bene per allenarsi, affinare la tecnica per esempio, ma non la impiegherei per cercare la prestazione o progredire nei livelli di difficoltà, dove come ben sai, tutta l'attenzione deve essere per il gesto. Del tutto escluso, dal mio punto di vista invece, l'utilizzo su vie strapiombanti. |
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23-08-2010, 01:50 PM
Il tizio arrampicava con la corda dal basso e non credo che stesse affinando la sua tecnica.... C'e' da dire che la via che avevo scelto non era proprio il massimo, dal punto di vista morfologico, quindi sicuramente questo ha influito sull'utilita' dell'autosicura |
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All the Truth Member
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24-08-2010, 09:44 AM
Con corda dal basso c'è molto più attrito, se poi usi la corda sbagliata l'arrampicata diventa un supplizio. Un'altra cosa importante è che il gri-gri deve essere usato con imbrago integrale o combinato perchè deve venire a trovarsi sullo stomaco in verticale, in posizione opposta a quella di normale utilizzo, solo così la corda scorre da sola. |
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Un piccolo contributo alla discussione -
26-09-2010, 01:51 AM
Buongiorno a tutti mi sono trovato a leggere con molta attenzione la relazione molto precisa e dettagliata di Veleno sui metodi di autoassicurazione; da qualche tempo stò analizzando anche io le varie tecniche e attrezzature per l'autosicura sperimentando su vie facili il funzionamento di apparecchiature di uso corrente come lo shunt, il grigri ecc. .Condivido in pieno i limiti indicati per il grigri modificato con rischi di sblocco involontario della leva (ed inoltre la modifica ne annulla ogni garanzia legale) e dello shunt che non ha nessuna scorrevolezza con corda dal basso; ho inoltre provato con il nodo marchand con corda dal basso ma la necessità di accompagnarlo durante la salita a volte con due mani lo rende impossibile da usare alla minima difficoltà; con la corda doppia gettata dall'alto e legata al fondo ad un peso (zaino o nodo ad un moschettone su piastrina) la salita con lo shunt è del tutto sicura, basta ricordarsi di portarsi un otto per la discesa, ma un'attrezzo adeguato a salire dando corda senza attrito (sopratutto quando si oltrepassa il rinvio e quindi la trazione sull'attrezzo avviene dal basso) non pare esista nè venga volutamente prodotto per l'arrampicata (quelli indicati anche da Veleno tipo Rocker sono pensati per sicurezza sul lavoro e quindi operano su corde fisse). Per concludere stò provando a progettare un attrezzo adeguato e informerò tutti voi se ci saranno risultati positivi. un saluto a tutti |
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All the Truth Member
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28-11-2011, 08:05 PM
Complimenti per il post.... sono nuovo in questo forum.. ma non nell' alpinismo.. Mi sono trovato a provare alcune delle tecniche descritte in falesia e in montagna...... Il primo esperimento l' ho fatto su due tiri di una via di montagna non attrezzata con un marchard....... Tra tutte le tecniche elencate a mio avviso la migliore è quella col gri-gri(o clinch) o se avete sordi da investì... col soloist.. Volendo si può anche usare il reverso (o simili) abbinato ad un imbracatura alta. Meglio però farlo solo in falesia perché in caso i caduta la corda viene bloccata di botto senza alcuni scorrimenti(il che lo rende però abbastanza sicuro in falesia o su vie spittate). In finale io sono dell' avviso che l' alpinismo in solitaria deve essere una scelta e non dovuta alla mancanza di compagni di cordata... oltretutto io credo fortmente che l' auto-assicurazione abbia senso unicamente nei tiri chiave più difficili....... nei passaggi più facili è meglio abituarsi ad andare slegati... ( anche per una questione di tempi) carlo |
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