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IronPaolo IronPaolo Non in Linea
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Predefinito Panca - Biomeccanica avanzata – Parte 3 – Un risultato sorprendente! - 22-11-2009, 10:46 PM

Panca - Biomeccanica avanzata – Parte 3 – Un risultato sorprendente!


Ieri stavo preparando delle foto per descrivere meglio la traiettoria del bilanciere durante una alzata di panca: per far vedere quanto il bilanciere si sposti sul piano orizzontale mi sono ripreso dall’alto, una angolazione molto inusuale. Con mio stupore ho potuto osservare questo:


La ripresa dall’alto permette di osservare una asimmetria esecutiva altrimenti impossibile da rilevare: la mia spalla sinistra è più “bassa” della destra, leggermente in partenza, in maniera decisamente evidente al petto per poi mantenersi disallineata allo stesso modo in chiusura: mi ero sempre chiesto cosa l’infortunio al pettorale avesse provocato, ecco la risposta.

Ovviamente, ogni risposta è il presupposto di una nuova domanda. Adesso la domanda è: pecchè? Perché ho questa asimmetria, io che cerco di curare la tecnica al meglio che posso? Stamattina mi sono svegliato e ho avuto un’idea che il mio modello di pettorale a stantuffi ha confermato. Questo mi dà modo di farvi un po’ di palle con le mie pippe mentali.

Anche a costo di sembrare presuntuoso, ma non lo sono, questo è il miglior contributo originale che abbia mai scritto, in un ambiente dove tutti noi non facciamo altro che riciclare roba già detta. Questa, se non altro, è roba mia.

Crack!


In alto il modello del pettorale con la suddivisione nelle tre sezioni viste nell’articolo precedente, a sinistra la rappresentazione con le asticelle. In basso un pettorale dove sono saltate le fibre clavicolari, come nel mio caso. Che succede adesso?


A sinistra un punto della traiettoria immediatamente prima la chiusura dell’alzata.
  • Al centro il contributo alla rotazione dell’omero per un soggetto sano: la trazione è a carico delle fibre sternali del pettorale, le uniche che contribuiscono alla rotazione dell’omero in questa posizione, e di quelle del deltoide.
  • A destra cosa accade per chi ha un infortunio come il mio: le fibre sternali sono assenti, pertanto la rotazione dell’omero è tutta a carico del deltoide che viene a sovraccaricarsi.

Il modello permette di determinare gli andamenti delle forze prima e dopo l’infortunio: la linea rossa seziona le curve ad una certa inclinazione dell’omero e risulta evidente che il pettorale genera meno forza mentre il deltoide è sovraccaricato.

Adesso, un punto di attenzione perché i grafici devono servire a comprendere e non a confondere: il pettorale è più debole non perché le fibre si contraggano di meno, ma perché un certo quantitativo di muscolo… non c’è più!

Ciò che la lesione ha cambiato è la configurazione meccanica del sistema, rendendola più svantaggiosa nella rotazione finale dell’omero sotto carico: notate come la curva del pettorale si sia spostata verso destra, ad indicare che se prima l’azione del muscolo terminava ad un angolo di rotazione di circa 80° adesso termina a 70°, proprio perché mancano le fibre che possono generare trazione a quell’angolazione. Di conseguenza il deltoide deve tirare di più proprio lì!

Quando l’omero è sotto il parallelo, cioè per angoli negativi, le differenze fra prima e dopo sono molto meno rilevanti, anche stavolta non perché il pettorale si contrae come prima, ma perché a quelle angolazioni il tessuto presente è sufficiente a generare quasi la stessa forza di prima.

Compensazione meccanica

Ok, ma allora perché ho recuperato totalmente la mia forza? Grazie a quali meccanismi? Ovviamente, il deltoide si è sicuramente rinforzato ma questa sarebbe una soluzione semplicistica, banale e il corpo umano non è mai banale!

Dato che in condizioni di riposo ho mantenuto le simmetrie corporee e sotto carico il mio deltoide sinistro non è diventato più grosso del destro, la soluzione adottata non è stata il semplice incremento della forza di questo muscolo!


Nella striscia di disegni in alto la situazione prima dell’infortunio, nel periodo successivo alla lesione quando ho iniziato nuovamente a fare panca e dopo il recupero completo.

Nelle strisce in basso ho ruotato la scapola per mettere in orizzontale la linea sternale del pettorale: si può notare come a seguito della lesione la “forma” del pettorale sia differente, mentre con lo spostamento in basso della spalla il mio corpo ha cercato di recuperare la sua configurazione di partenza.

La “forma” corporea determina in questo caso la sua meccanica, perchè è la forma del muscolo che influenza le leve articolari in ogni punto della traiettoria, cambiando i contributi dei fasci muscolari coinvolti. Il recupero è così specifico: una lesione che altera la meccanica porta ad un recupero della forma originaria per tornare alla meccanica di partenza.

Questo è il motivo per cui c’è stato lo slittamento invece di incrementare la massa del deltoide: il corpo cerca di tornare alla sua condizione di partenza!

Ovviamente, un recupero locale della forma non è detto che permetta di mantenere la forma globale, per questo la spalla è asimmetrica: tutto non si può avere!


A questo punto il gioco è fatto: la spalla, spostandosi in basso, recupera parte della forma corporea e permette al tessuto rimanente del pettorale, le fibre sternali immediatamente sotto le clavicolari, di poter dare trazione ad una inclinazione dell’omero in cui, in condizioni normali, non sarebbe possibile.

Il pettorale sternale assume le funzioni di quello clavicolare e viene a recuperarsi parte della funzionalità in questa parte d’alzata.


Questo è il risultato finale: il pettorale può generare più forza, il deltoide ne deve generare meno!


Questa è la “storia” della mia riabilitazione: lo spostamento verso il basso è del tutto involontario, non è che io so di farlo!

Esistono spiegazioni anche per questo comportamento, interessantissime perché sono legate alla neurologia dell’apprendimento motorio che a sua volta è connesso all’apprendimento in senso lato, alla memoria, alla mappatura delle sinapsi.

Sembra incredibile che un fottuto infortunio nella panca abbia elementi in comune tipici della riabilitazione dopo un ictus e che permetta di affrontare argomenti complessi quali la neurofisiologia del cervello… del resto i pesi sono una forma di apprendimento: imparare a far arrivare il proprio corpo ai suoi limiti di carico.

Gli infortuni non sono tutti uguali…

Ogni infortunio ha la sua storia,ogni infortunio ha la sua riabilitazione. Il bello di un modello matematico è che permette delle simulazioni senza dover squartare nessuno.


In alto il mio infortunio, in basso un altro tipo di infortunio al pettorale, tipico: uno strappo delle fibre sternali, cioè al centro della zona più carnosa del muscolo.


I grafici a sinistra descrivono ciò che accade nel periodo iniziale del recupero per le due tipologie di infortuni, il grafico a destra è l’andamento delle forze del pettorale nel soggetto sano, l’ho separato per non fare troppa confusione con le linee.

Uno strappo nella parte sternale del pettorale è meno grave da un punto di vista funzionale, perché la configurazione meccanica del corpo non è alterata in maniera sostanziale come uno strappo clavicolare:
  • Il pettorale nello strappo sternale generi forza per tutte le angolazioni dell’omero a differenza di quello che accade in uno strappo clavicolare.
  • Conseguentemente il deltoide deve compensare molto meno nello strappo sternale rispetto a quello clavicolare
Mi raccomando: non è una gara a chi ce l’ha più grosso! Oltre alla posizione è importante l’estensione della lesione, la vicinanza al tendine e tante altre belle cose. Stiamo solo discutendo della “gravità” meccanica della lesione e non di quella “biologica”!

La perdita della parte centrale del pettorale è compensabile con le fibre clavicolari ed addominali la cui funzionalità si sovrappone a quelle mancanti al centro. Viceversa una perdita di fibre clavicolari non è compensabile così facilmente dato che sono molto esterne o, se volete, “in alto” e le fibre sternali non arrivano fin lassù.

E’ da aspettarsi perciò che anche la “soluzione” al problema che il corpo mette in atto sia differente:


A sinistra la situazione immediatamente dopo l’infortunio e poi a seguito del recupero tramite slittamento della spalla per una lesione come la mia, a destra per una lesione al pettorale sternale: notate come in questo secondo caso le curve per ogni muscolo siano molto più vicine fra loro, ad indicare che lo spostamento in basso della spalla porti un beneficio minore.

Probabilmente in questo secondo tipo di lesione il recupero avviene con altri mezzi perché è inutile che l’organismo crei una alterazione dei suoi assetti muscolo-scheletrici se il gioco non vale la candela…

Conclusioni

Il modello presentato nell’articolo precedente permette di spiegare un fatto nuovo che non avevo osservato prima: spiegare anche eventi non contemplati nella formulazione iniziale di una teoria o di un modello è un elemento che ne aumenta la coerenza e pertanto l’affidabilità nel descrivere la realtà.

Un motivo in più per dare credito a quello che dico!

Un ulteriore passo in avanti sarebbe l’integrazione di questo tipo di approccio ai calcoli delle forze muscolari con un modello tridimensionale della panca. Il passaggio è difficile ma… perché non provarci?

Per finire non posso che ribadire ciò che mi sta a cuore: questa roba è complicata, è vero, però permette di capire tante cose. Il corpo umano è complicato, e complicate sono le spiegazioni di come funziona.

Compito mio è di fornirvi le spiegazioni più semplici per capirne il funzionamento (se mi riesce, ovviamente), compito vostro è “studiarle”. Se non ve ne frega nulla, amici come prima: io sono totalmente apatico nelle cose che non mi interessano! Ma se invece vi interessano… “studiare” è l’unico modo!


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ArmandoVinci ArmandoVinci Non in Linea
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Predefinito 22-11-2009, 11:24 PM


Sei semplicemente "out of balance", ovvero alcuni muscoli non lavorano in maniera adeguata e vanno corretti i pattern specifici (il tanto discusso neural drive).
La domanda da farsi sarebbe, ma prima di infortunarti eri fuori bilanciamento? Nessuno potrà mai dirlo con certezza
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silver silver Non in Linea
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Predefinito 07-03-2010, 11:54 AM


Ho potuto constatare anch' io di avere un difetto simile nell' esecuzione... Come si corregge?

Grazie a tutti...
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Gianlu..... Gianlu..... Non in Linea
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Predefinito 07-03-2010, 04:39 PM


anche io lo avevo, e anche lorenzo. è abbastnza comune credo in chi si allena da solo....

devi farti mettere dritto da qualcuno che di guarda
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Dritto come...?
Il fatto è che non ce ne si accorge durante l' esecuzione...
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Predefinito 08-03-2010, 03:24 PM


Io porre attenzione, e nn da poco, alla postura della colonna cervicale, durante l'esecuzione, nel mantenere la lordosi e non nell'appiattirla.

Paolo si e' focalizzato sulla spalla, visto il suo infortunio, giustamente.
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Predefinito 08-03-2010, 04:12 PM


Quote:
Originariamente inviato da silver Visualizza Messaggio
Dritto come...?
Il fatto è che non ce ne si accorge durante l' esecuzione...

devi essere perfettamente simmetrico....

ricercando la massima esplosività cmq dovresti addrizzarti da solo, ma probabilmente con uno che ti mette bene dal vivo si fa prima....
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  (#8)
silver silver Non in Linea
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Predefinito 08-03-2010, 05:12 PM


Il difetto è nell' eccentrica e nella posizione del gomito destro rispetto al sinistro: il primo è piu' chiuso mentre il secondo è piu' aperto, cosi' che con il braccio destro scendo di piu' e con il sinistro di meno e difatti il bilanciere scende asimmetrico...
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Gianlu..... Gianlu..... Non in Linea
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Predefinito 08-03-2010, 08:21 PM


fatti guardare in modo da scendere dritto!

fa una differenza enorme a livello di reclutamento e quindi di spinta...
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  (#10)
silver silver Non in Linea
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Predefinito 09-03-2010, 04:05 PM


Infatti è quello il punto del discorso...

Il problema pero' è trovare qualcuno disponibile a filmare e nel contempo a correggermi durante l' esecuzione...

In ogni caso come posso farmi correggere da qualcuno nel mentre che eseguo? Come puo' venirmi in aiuto se è un fatto automatico?
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IronPaolo IronPaolo Non in Linea
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Predefinito 09-03-2010, 04:50 PM


Per prima cosa, dovresti postare una clip per vedere se effettivamente il problema è rilevante.

Forse non è il tuo caso, ma tante volte si legge "sono storto" o "retroverto" o "salgo con le chiappe" e poi queste sono posture minimali mentre magari gli errori sono altri. E', come ha detto Gianlu, il problema di chi si allena da solo, praticamente tutti noi.

Considera che nel mio caso l'asimmetria, forte, deriva da un infortunio grave. Però me ne sono accorto solo con una particolare ripresa perchè alla fine ho recuperato tutta la forza. Ed era un infortunio grave...

Se scendi asimmetrico, ammettendo che tu non abbia dolori o che altro, hai memorizzato uno schema motorio errato. Scendi asimmetrico perchè ti vedi, non perchè lo senti. Se è così, l'ipotesi dello schema motorio è sempre più plausibile.

Dovresti fare la panca in un rack, appoggiando sulle barre di sicurezza ad ogni ripetizione. Lo scopo è far toccare praticamente in contemporanea i lati del bilanciere o con un piccolissimo dislivello.

Ti accorgerai che devi eseguire "storto" per essere veramente "dritto". Lo fai per un po' di tempo partendo da un 60% o meno del massimale fino a che non riesci a fare bene il tuo 80%. Poi togli le barre e ti riprendi e vedi cosa è successo.

In pratica curi l'effetto e non la causa che magari è il gomito messo in un certo modo. Però così facendo alla fine il gomito ti va a posto, mentre se sistemi il gomito hai bisogno di uno che ti dica continuamente se va bene oppure no.

Tu hai preso questa postura sbagliata non perchè il gomito abbia chissà quale squilibrio ma perchè hai... imparato così magari. E l'unico modo per cambiare è imparare nel modo giusto.

Non sono un terapista, perciò valuta con attenzione quello che ho scritto, ma se tu non hai particolari problemi fisici, nemmeno una sensazione di pressione strana... sei sano e hai imparato un movimento sbagliato.
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Gianlu..... Gianlu..... Non in Linea
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Predefinito 10-03-2010, 01:07 AM


ti quoto paolo!!

Lorenzo (qua sul forum) andava strorto, ma tanto... l'ho corretto l'altra volta vedendolo dal vivo.. e non è un pivello, fa 130 con fermo raw a 75kg..

perchè andava stroto? perchè gia al posizionamente delle spalle una rimaneva più alta. più verso le orecchie. non era ben abassat

quindi anche la traiettoria del bil era storta

per correggerlo è bastato mettergli la spalla bene... proprio fisicamente gliela metti nel posto giusto...


poi se non c'è un problema evvidente, come in questo caso, dice bene paolo: cura l'effetto.

fatti guardare e fatti dire se scendi perfettamente simmetric o meno... fatti mettere il bil giusto ad ogni ripetizione ecc eccc.. se ti senti storto da dritto è normale....

e ricorda che se ricerchi la vera fucilata quando spingi il corpo dovrebbe tendere a settarsi nel modo giusto da solo... cmq un pò di sensibilità te ne accorgi che se vai anche solo leggermente assimetrico quando spingi magari sei lostesso veloce, se il peso è besso, ma non recluti al massimo tutte le MU...

Ultima Modifica di Gianlu..... : 10-03-2010 01:11 AM.
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silver silver Non in Linea
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Predefinito 10-03-2010, 11:16 AM


Avete ragione, Paolo hai praticamente esposto in sintesi quello che nei miei post precedenti non ho detto, Gianlu hai sottolineato perchè è un aspetto - al di la' del fare una bella panca, anche esteticamente, perchè scendere asimmetrico rende deboli ed è questo cio' che conta - importante.

Sto cercando di fare riprese da piu' posizioni, ma avevo ipotizzato ci fosse qualche problema perchè al termine delle serie trovavo le piastre dal lato sinsitro spostate.
Quando ad un ragazzo ho chiesto di farme un video dall' alto, con me sulla panca mentre eseguo, ne è risultato questo difetto che riguarda il gomito: in pratica il sinistro tende a stare "aperto" bene, mentre il destro tende a stare piu' chiuso. Questo comporta che:

1) il bilanciere scende asimmetricamente in eccentrica, cioè piu' da un lato - il destro - e meno dall' altro;

2) il bilanciere, data l' asimmetria nella posizione dei gomiti, tende a essere storto se visto dall' alto, cioè segue la differente posizione che assumono i due gomiti, per cui giunto al petto non è perfettamente perpendicolare rispetto al punto in cui faccio il fermo.

Cosa fare?
Putroppo è difficile trovare qualcuno disposto a correggere l' impostazione o l' esecuzione perchè, sembra strano dirlo, forse non capiscono nemmeno dove sia il problema...
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  (#14)
Gianlu..... Gianlu..... Non in Linea
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Predefinito 10-03-2010, 12:49 PM


ma dove abiti silver?

cmq dai un tuo amico un pò ben dsposto non c'è in palestra? anche se non capisce una fava gli dici cosa deve controllare e stop....

cmq devi andare dritto... forzati anche da solo se hai capito l'errore... NON PENSARE AI GOMITI
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  (#15)
silver silver Non in Linea
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Predefinito 17-03-2010, 01:04 AM


Gianlu effettivamente è come dici, è una questione di differente posizionamento delle scapole/spalle: la sinistra riesce ad abbassarsi ed addursi meglio rispetto alla destra...
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