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E chi mi sono dimenticato!
(ho visto che è collegato),
l'utente Dimitry! se se...
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Solo questi due video metterebbero fine a questo farsopoli...

Quando avete tempo discutiamone

Vi raccomando, Ju29ro.com , andatevi a informare, questa è la vera informazione, no la gazzetta!
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Ma che favola ci hanno raccontato?

(di Antonio Corsa)

Lo so, ormai si è sempre più sommersi di telefonate che fanno crollare le tesi accusatorie dei Carabinieri che siamo costretti a fare gli straordinari. Nel frattempo, tra un articolo tecnico sulle incongruenze nelle date di Baldini/Auricchio/Antonelli e su quelle Auricchio/De Santis, vi proporrei qualcosa di più leggero ma – forse – proprio per questo, più sconcertante. E riguarda il metodo di lavoro assolutamente inconcepibile adottato dagli inquirenti. L’accusa: Moggi aveva un rapporto talmente privilegiato con Bergamo e Pairetto che bla bla bla… sapeva in anticipo i risultati dei sorteggi!

A parte che per dire una fesseria del genere bisognerebbe prima provare che i sorteggi fossero truccati (e quindi condannare il notaio cieco, il giornalista pagato e quelli omertosi, oltre al Martino, che metteva i bigliettini nelle palline)

Leggete questa, che è meravigliosa.

Di seguito vi posto una telefonata “attenzionata” (cit.) dai Carabinieri. E’ delle ore 11,56.

Testo Integrale della telefonata prog. 3487 del 26.11.04 utenza Moggi Luciano
MOGGI Luciano: Pronto?
ALESSIA: Direttore buongiorno, sono ALESSIA della segreteria sportiva!
MOGGI Luciano: Buongiorno Alessia!
ALESSIA: Buongiorno! Sono usciti gli arbitri!
MOGGI Luciano: Mi dica un po’ di RODOMONTI!
ALESSIA: Ah! Si! …Eh, lo sa già? ….ride…. Allora glieli dico tutti?
MOGGI Luciano: ….si me li dica tutti!
ALESSIA: Allora: Atalanta–Reggina BERTINI; Bologna-Lecce SACCANI; Brescia-Palermo TREFOLONI..
MOGGI Luciano: …Bologna-Lecce?
ALESSIA: …SACCANI, con la S di Salerno!
MOGGI Luciano: Poi?
ALESSIA: …Brescia-Palermo TREFOLONI; Chievo-Milan COLLINA; Inter-Juventus RODOMONTI; Lazio-Cagliari AYROLDI; Livorno-Udinese FARINA; Messina-Fiorentina PAPARESTA; Sampdoria-Parma MESSINA; Siena- Roma RACALBUTO.
MOGGI Luciano: Uh!
ALESSIA: E poi ci sono quelli di B!
MOGGI Luciano: …e gli assistenti?
ALESSIA: …e gli assistenti escono intorno alle 13,00-13,15!
MOGGI Luciano: …mi dica…mi dica quelli di B rapidamente.
ALESSIA: Allora: Arezzo-Piacenza CASSARA’; Catania-Albinoleffe RIZZOLI; Crotone-Verona LUCINI; Empoli-Catanzaro CASTELLANI che però ha già gli assistenti, Perugia-Venezia PIERI; Pescara-Cesena TAGLIAVENTO; Salernitana-Vicenza SQUILLACE; Ternana–Genoa BANTI; Torino-Modena ROMEO; Treviso-Bari BERGONZI; Triestina-Ascoli ROCCHI.
MOGGI Luciano: Ok!
ALESSIA: Ok!
MOGGI Luciano: Appena ci sono gli assistenti me li mandi!
ALESSIA: va bene! La chiamo?…Glieli leggo?
MOGGI Luciano: Si, si, me li legge e poi me li mette sulla scrivania!
ALESSIA: Va benissimo! Va bene! A dopo!

Leggete cosa scrivono a commento della stessa, nell’informativa dell’aprile 2005, gli Auricchio Boy’s!

Dalla conversazione che segue emerge chiaramente il filo diretto tra MOGGI e i due designatori, tale che il predetto conosce in largo anticipo i “sorteggi” (magnifiche le virgolette, ndr) arbitrali e ciò sicuramente sfruttando quelle predette comunicazioni riservate che i vari sodali utilizzano per comunicare tra loro. Alle ore 11,56 del 26 novembre u.s. (vds prog. 3487 utenza 335/80…. in uso a Luciano MOGGI ) ALESSIA della segreteria sportiva, chiama MOGGI per comunicargli l’esito delle designazioni arbitrali per la 13° giornata di campionato di serie A e B del 28 novembre 2004; all’esclamazione iniziale di ALESSIA “…sono usciti gli arbitri!…”, MOGGI risponde con un tono di voce sornione e lasciando chiaramente intendere che è a conoscenza già dell’esito del sorteggio relativamente alla squadra da lui diretta “…mi dica un po’ di RODOMONTI (RODOMONTI sarà il direttore di gara di Inter-Juventus)! …” e la sua interlocutrice ridendo aggiunge “…Ah ! Si !…eh, lo sa già ?…ride…al lora glieli dico tutti ?…” ricevendo risposta positiva. ALESSIA, dunque, procede all’elencazione delle partite e dei relativi direttore di gara.

Bene: abbiamo già chiarito, grazie anche all’esame di Antonio Valentini, come i sorteggi fossero aggiornati in diretta nel sito ufficiale della FIGC (!!!!) e come ci fossero, ogni volta, giornalisti presenti che, in diretta telefonica, dettavano i risultati per lanciare il prima possibile le notizie alle varie agenzie (cfr: dichiarazioni di Fulvio Bianchi e Simone Nozzoli). Sappiamo anche che quel sorteggio, dal verbale redatto dal notaio, iniziò alle 11,05 del mattino. Finirà alle 11,20.

Bene. Vi avevo promesso la risata. Eccola.

ANSA – 26 novembre 2004: “Calcio, arbitri: Inter-Juventus arbitra Rodomonti. Firenze…. [..]. Questo l’esito del sorteggio”…

L’orario della notizia? Ore 11,20 !!!!!!!!! (cfr: esame Di Laroni del 24-11-2009, Prioreschi)

Altro che “con molto anticipo!” La vera Cupola era l’ANSA!!! (mentre Moggi, da burlone qual è, prendeva semplicemente in giro la segretaria..)(e i Carabinieri!)

Ma fermi tutti, che non è finita!!

Avete capito di che partita stiamo parlando? Di Inter-Juventus, quella dove Facchetti apprende il giovedì (il giorno prima, 25 novembre) da Mazzei (designatore, e non… sorteggiatore!) il nome dei due assistenti, dicendo che non ci sarebbe dovuto essere sorteggio e che l’arbitro sarebbe dovuto essere Collina, anche a costo di taroccare il sorteggio mettendoci solo il fischietto bolognese e altri con preclusioni. Quella dove il giorno del sorteggio, alla mattina presto (“con largo anticipo”, direbbe Auricchio), l’ex presidente Interista chiedeva a Bergamo di inserire Collina nella griglia (“Metti Collina”) (cfr: dichiarazione in tribunale del perito Porto). Quella dove Rodomonti sbaglierà favorendo l’Inter (mancata espulsione di Toldo), come confermato dalle telefonate Rosetti-Pairetto e dalla Collina-Pairetto.

Quella partita lì.

Ecco, appunto: ma quale favola ci hanno raccontato?
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ASCOLTATE!



Desantis A Zero Su Farsopoli! Moratti sapeva, il processo va riaperto!







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orange orange Non in Linea
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Predefinito 12-10-2010, 10:55 AM


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Se a quel tempo venivano messe in luce oggi l'inter avrebbe mai potuto vincere la tripletta?

Mi piacerebbe discuterne con qualche tifoso dell'inter, tipo orange e MOLLOTUTTO (che ritengo uno che di calcio ne capisca qualcosa).
Ti avviso che di calciopoli non sto leggendo niente, come ti ho detto è una schifezza generale che mi da nausea perchè ne ho le palle piene di polemiche, tribunali e cazzate varie. Io guardo le partite perchè mi piace il calcio, poi come non ho esultato per quando ci hanno dato lo scudetto a tavolino nemmeno mi strapperò i capelli quando ce lo toglieranno.
Odio chi ha causato tutto ciò, spie e truffatori, arbitri e dirigenti e mi "difendo" fregandomene. Perchè se seguo o meno i processi cosa cambia? Niente, quando le sentenza usciranno, se mai riusciranno a dalre allora ne prenderò atto. Il calcio per me è uno svago, un passatempo. Se devo viverlo a incazzarmi allora non lo seguirei da un pezzo.
Sono giovane, prima di questo periodo non avevo mai visto l'inter vincere, eppure continuavo a seguirla perchè la passione va oltre al risultato e se allo stadio c'erano i soliti polemici che andavano solo per fischiare mi incazzavo, se devi venire per fischiare stai a casa frustrato che non sei altro!!!

Per quanto riguarda la tripletta ti dico, possibile che non l'avrebbe vinta, magari non vinceva neanche 4 scudetti di fila. Però magari faceva altre scelte, arrivavano altri giocatori e vinceva solo 2 scudi ma 3 champions...chi può dirlo.
Se con calciopoli si vuole mettere in dubbio il calcio di quel periodo allora è un conto; ma da qui a mettere in discussione questi ultimi anni di Mou allora dovrai coninuare a farlo anche se vince questanno, il prossimo e quello dopo.

Poi questo è il mio punto di vista, magari come pensi io di calcio non ne capisco, quindi parla con mollotutto che vi intenderete al volo come sempre
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Predefinito 12-10-2010, 11:30 AM


Quindi non mi sai dare nessuna risposta del perché sono state occultate queste ultime intercettazione (guarda caso intercettazioni sull'inter),
ovvero, perché sono state nascoste nel 2006?
Perché il signor auricchio ha "intercettato" a senso unico?
Perché Bergamo (ex designatore arbitrale) dall'inizio diceva che tutti i presidenti, compreso moratti, parlava con gli arbitri e nessuno lo crebbe?

Oggi se non era per gli avvocati di Moggi "calciopoli" sarebbe finita... e invece si sta vedendo lo schifo che ne sta uscendo fuori.

Però un pochino potresti seguirla "calciopoli", male non ti fa

Con MOLLOTUTTO è normale che ci sia stato qualche batti becco, lui interista sfegatato, io Juventino moderato.
Fino a oggi ancora qui non si è visto nessuno,
sarà preso dall'argomento sui cani, che vuoi che ti dica,
io lo vorrei qui, ma forse avrà pure i suoi motivi per non partecipare.

Ancora oggi conosco interisti che son convinti che paparesta sia stato chiuso in spogliatoio da Moggi.
Interisti che ancora oggi negano l'evidenzia dei fatti, delle ultime intercettazione,
insomma,
quando sbatterono la Juve in b, sai quante ne abbiamo sopportato noi Juventini? da parte degli onesti, oh, detto da loro, onesti interisti?
Oggi il vento è cambiato, la verità sta venendo fuori, e sono documenti che avvalorano il tutto.
Moggi e i suoi avvocati stanno smontando ogni cosa.
è un dato di fatto!
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Predefinito 12-10-2010, 11:36 AM


E di questo ne vogliamo parlare?
Narducci: PM
Auricchio: Colonnello dei Carabinieri, quello che indago la Juventus
Moratti: presidente dell'inter



Io a moratti in aula lo voglio ascoltare,
vogliamo delle risposte!!!
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Predefinito 12-10-2010, 12:48 PM


ESCLUSIVA TJ - ECCO IL DOCUMENTO CHE SMONTA L'ASSOCIAZIONE A DELINQUERE TRA MOGGI E DE SANTIS

Vincenzo Ricchiuti

Facciamola breve. Massimo De Santis è stato accusato di far parte di una Cupola che avrebbe condizionato il campionato di calcio 2004-2005. La Cupola facente capo a Luciano Moggi. L’accusa si basa sul lavoro investigativo dell’allora maggiore Attilio Auricchio al comando di una squadretta di carabinieri per l’occasione. Auricchio ha accusato De Santis di aver fatto parte della Cupola e di essersene fintamente allontanato a partire dalla ricezione di un avviso riguardante la proroga delle indagini preliminari svolte dalla Procura di Napoli in merito all’inchiesta sulla cosiddetta combriccola romana e il calcio scommesse. Inchiesta, è da aggiungere, sfociata in un nulla di fatto per gli arbitri indagati. La notizia di essere sotto osservazione investigativa da parte degli organi giudiziari avrebbe spinto De Santis, sino ad allora colluso con Moggi, a “sdoganarsi”. Ossia, a simulare un comportamento arbitrale insospettabile onde sviare sospetti e fugare dubbi. Un trasformismo furbo, all’italiana. Auricchio ha asserito in aula, l’unico momento che conti, che De Santis si sarebbe sdoganato a partire dal Febbraio 2005 quando avrebbe avuto una spiata informale in tal senso. Spiata confermata poi dalla ricezione materiale del documento nel mese di Aprile di quell’anno. De Santis sodale di Moggi sa a partire da Febbraio che ogni sua mossa è sotto osservazione. Si regola dunque di conseguenza smarcandosi apparentemente dal sodalizio criminale. E’ la cosiddetta teoria dello sdoganamento. Teoria tutt’altro che secondaria, anzi.

La teoria dello sdoganamento è essenziale perché altrimenti non si capirebbe come mai De Santis pur facendo parte della Cupola di Moggi abbia “danneggiato” dal Febbraio in poi la squadra di Moggi in diverse occasioni. Non si spiegherebbe Parma-Juventus con un rigore netto negato a Del Piero. Non si capirebbe Fiorentina-Milan, quella Fiorentina-Milan arbitrata una settimana prima dello scontro diretto Milan-Juventus valevole per lo scudetto durante la quale avrebbe potuto ammonire importanti diffidati del Milan come Nesta, Seedorf, Rui Costa decimando la squadra rossonera in favore della Juve di Moggi. E ce ne sono tanti altri di episodi “antimoggiani” del genere, sia prima che dopo quel benedetto Febbraio. Insomma, senza lo sdoganamento bisognerebbe pensare a un De Santis che pur associato a Moggi non lo favorisca. Un paradosso. Una forzatura.
Senza lo sdoganamento a Febbraio 2005, Massimo De Santis non può essere considerato a rigor di logica un membro della Cupola. Oggi questa è diventata una verità processuale.
Auricchio ha datato a Febbraio-Aprile la ricezione del documento che avrebbe sdoganato De Santis. Febbraio a voce, Aprile ufficialmente. Invece non è più così.
L’avvocato Gallinelli oggi 12 Ottobre del 2010 ha presentato il documento in questione, peraltro già preannunciato durante il riesame di Auricchio del 30 Marzo scorso. Il documento è datato 09/05/05. Maggio, non Febbraio. E sarebbe stato ricevuto materialmente da Massimo De Santis a fine Giugno del 2005, di ritorno da una trasferta. E’ la prassi. Ci vogliono dai venti ai trenta giorni per ricevere atti del genere. Quindi arriviamo a Giugno 2005. Giugno, non Febbraio. Con la serie A finita da un mese. E allora ?
Il documento dice dunque una cosa molto semplice.
L’arbitro Massimo De Santis ha saputo di essere sotto indagine a campionato 2004-2005 oramai terminato.
L’arbitro Massimo De Santis avrebbe “condizionato” o “controcondizionato” come vi pare a luci spente, a giochi oramai fatti.
L’associazione a delinquere tra l’arbitro Massimo De Santis e Luciano Moggi non è stata provata. Ergo, non esiste.
L’avv.to Gallinelli presenterà nell’udienza odierna insieme al documento in questione istanza di falsa testimonianza nei confronti dell’investigatore, l’ex maggiore Auricchio.
Comunque vada, finisce un’epoca.
E’ un atto dovuto, dice. O l’inizio dovuto di qualcosa che da quattro anni si deve a tanta gente. Al processo, certo. E alle sue verità. Ma è qualcosa che si deve non solo alla legge. Si deve alla giustizia, a Moggi, De Santis. Di più. Tutti noi. Fate voi.



Tutto Juve - ESCLUSIVA TJ - ECCO IL DOCUMENTO CHE SMONTA L'ASSOCIAZIONE A DELINQUERE TRA MOGGI E DE SANTIS
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Predefinito 12-10-2010, 01:49 PM


Diretta processo.

Ju29ro

Ore 10.15 - Moggi è in aula. Presenti anche Nesta e Ledesma chiamati a testimoniare. Presenti anche Bergonzi e Calcagno. Assente Alessandro Del Piero che non avrebbe ricevuto la convocazione. Inizia la testimonianza dell'ex arbitro Roberto Rosetti.
Rosetti conferma la lealtà dei designatori. Su Lazio-Fiorentina ammette il suo errore e dice che la partita fu corretta e leale.
Rosetti: Non ho mai ricevuto pressioni dai designatori. L'errore sul fallo di mano di Zauri in Lazio-Fiorentina? Io ho visto la testa, non la mano. Nell'intervallo mi disse che era stato involontario e in campo se ne accorse solo Chiellini.
Rosetti: Noi possiamo commetttere degli errori, l'errore è parte fondamentale della nostra attività, in campo è diverso dalla televisione, in Fiorentina-Lazio io non commisi un errore, non vidi semplicemente un fallo di mano.
Domanda: Se l'avesse visto?
Rosetti: Se l'avessi visto avrei dovuto dare rigore alla Fiorentina ed espellere Zauri. Non lo feci perché non vidi, nemmeno gli essistenti videro, neanche i giocatori si accorsero tanto era violento il tiro. Anche il telcronista se ne accorse al quarto replay.
Domanda: Come si procede adesso alle designazioni?
Rosetti: Per scelta diretta.
Domanda: Come svolgeva il suo rolo Pairetto? In modo imparziale?
Rosetti: Avevamo un buon rapporto perché eravamo entrambi di Torino, ma è sempre stato corretto; (sintesi: il fatto che fossero amici era cosa diversa dal rapporto professionale).
A Rosetti è stato chiesto se fosse mai stato invitato ad attuare qualche meccanismo relativo ad ammonizioni o espulsioni. Rosetti ha risposto: "Assolutamente no. Fare l'arbitro, è una passione, è la mia vita, non avrei mai potuto fare una cosa del genere".

Avv. Picca (avv. Della Valle): Su quello che ha detto, del fallo di mano, Lei cosa decise?
Rosetti: Non avendo visto il fallo di mano, diedi il calcio d'angolo. Aggiungo che poi tra il primo e il secondo tempo incontrai Zauri, Lui mi disse che era saltato per colpire il pallone di testa, poi 'potrei anche involntariamente averla colpita con la mano', il giocatore, si sa, fa la sua parte.
Avv. Picca Lei ha detto che solo un giocatore, Chiellini, protestò..
Rosetti: Sì, ma neanche tanto violentemente...
Avv. Picca Non è vero che anche altri protestarono, Di Livio, per esempio?
Rosetti: Non lo ricordo.
Avv. Picca Ma nelle riprese, Lei dice che è un maniaco delle riprese, le rivede più volte, si vede che tutti protestano.
Rosetti: In quella fattispecie non ci fu una protesta importante degli altri giocatori, può darsi che qualcuno disse qualcosa, ma non ci fu quella che noi chiamiamo mass confrontation.

Ore 11.30 - Hanno deposto: l'assistente Calcagno, Pirondini e Ledesma. Niente di "rilevante", per dirla all'Auricchio.
Ledesma all'epoca giocava nel Lecce e relativamente alla partita Lecce-Juventus ha dichiarato: "Lecce-Juve? Il campo era pesante ma nessuno chiese di interrompere la partita. Il campo pesante non favoriva la Juve".

Clicca per vedere il documento notificato a De Santis da cui si evince che, contrariamente a quanto asserito in aula da Auricchio, l'ex arbitro ha conoscenza diretta di essere indagato in data successiva ad aprile 2005.



Ore 11.50 - Terminato l'interrogatorio di Nesta. Interrogato sulla posizione di diffidati di Seedorf e Rui Costa alla vigilia di Milan-Juve 2005, ha dichiarato di non ricordare. Non ricorda nulla sulla partita, pur avendola giocata e dichiara: "Io mi ricordo a malapena quel campionato, figuratevi le diffide. Comunque De Santis non mi ammonì per Fiorentina-Milan e giocai la sfida scudetto contro la Juve".

Ci giunge notizia dall'aula che l'avvocato Gallinelli, difensore di Massimo De Santis, ha chiesto l'incriminazione per falsa testimonianza del tenente colonnello Auricchio.

Maggiori particolari sulla deposizione di Rosetti, che ha dichiarato anche: "Noi possiamo commetttere degli errori, l'errore è parte fondamentale della nostra attività, in campo è diverso dalla televisione, in Fiorentina-Lazio io non commisi un errore, non vidi semplicemente un fallo di mano. Se l'avessi visto avrei dovuto dare rigore alla Fiorentina ed espellere Zauri. Non lo feci perché non vidi, nemmeno gli essistenti videro, neanche i giocatori si accorsero tanto era violento il tito, anche il telcronista se ne accorse al quarto replay".

Ore 12.35 - Depone il notaio Tavassi, che certificava i sorteggi effettuati a Coverciano, e ribadisce che i sorteggi: "Erano regolarissimi". L'avvocato Prioreschi gli ha chiesto se fosse mai stato sentito dai carabinieri ed il notaio ha risposto laconicamente: "NO, e mi sono anche meravigliato di questo".

Ore 12.50 - Depone Antonello Capone, all'epoca giornalista della Gazzetta e Presidente dell'USSI. L'avvocato Prioreschi ha rivolto anche a lui la domanda "E' mai stato sentito dai carabinieri?". La risposta è stata: "NO".

Ultima Modifica di effect : 12-10-2010 02:16 PM.
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dai effect,è inutile continuare a seguire questi processi fasulli.

ormai quel che è fatto è fatto,lo sappiamo tutti che la juve del 2005/2006 era fortissima e giocava bene,niente da dire.
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dai effect,è inutile continuare a seguire questi processi fasulli.

ormai quel che è fatto è fatto,lo sappiamo tutti che la juve del 2005/2006 era fortissima e giocava bene,niente da dire.
inutile per chi?

Per gli Juventini?

dai!

Ma lo vedi lo schifo che sta uscendo fuori?

Che eravamo fortissimo non c'era ombra di dubbio.
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Perito ci ripensa: «Bergamo non Facchetti a dire Collina»

TORINO, 12 ottobre - Non fu Giacinto Facchetti a pronunciare il nome Collina durante la conversazione telefonica del 26 novembre 2004 con l'allora designatore arbitrale Paolo Bergamo in cui si faceva riferimento a una griglia arbitrale per una partita del campionato.

È quanto emerge da una integrazione della perizia fonica depositata oggi al processo di Calciopoli in corso a Napoli da Roberto Porto, il perito incaricato di esaminare e trascrivere le intercettazioni indicate dalla difesa di Luciano Moggi. Porto aveva depositato la perizia ufficiale nella quale veniva attribuita a Giacinto la frase «va, beh, ma metti dentro Collina» lo scorso 15 settembre e la stessa trascrizione peritale è finita con le altre 187 telefonate in mano alla procura federale per l'indagine sportiva di Calcipoli 2.

L'attribuzione del nome Collina a l'uno piuttosto che all'altro dei protagonisti della telefonata aveva scatenato le polemiche in questi mesi. Si trattava di quella che la difesa di Moggi aveva definito «la madre di tutte le intercettazioni», sostenendo che la frase «metti dentro Collina» era da attribuire all'ex presidente dell'Inter Facchetti. Il perito, a quanto si è appreso, ha invece accertato che il nome dell'arbitro è pronunciato dall'interlocutore, ovvero dal designatore Bergamo. Al di là di quanto emerso in queste ore a Napoli, reistono i dubbi sul lavoro peritale, che finiscono per coinvolgere -a questo punto- anche le altre trascrizioni: Porto aveva collaborato anche alla trascrizione delle tremila telefonate che hanno costituito il corpus dell'accusa. Martedì 19 si torna in aula e, si dovrà chiarire chi ha dato il necessario permesso all perito di "rivedere" la sua stessa perizia firmata solo 27 giorni fa.

tuttosport


-

Ma non cambia nulla,
perché ce ne stanno di altre più importanti...

E' Facchetti a dire "Hai messo in forma Trefoloni?"
E' Facchetti a dire 4-4-4 (pure all'arbitro)
E' Facchetti a dire a Mazzei di mettere i preclusi e così truccare il sorteggio
E' Facchetti a dire "Dillo a Bertini che domani è determinante".
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Comunque c'è da dire una cosa...
che questa notizia sia sky che la gazzetta l'hanno sbattuta subito in prima pagina...

chi vuol capire capisca...

SCHIFO!

E oggi nessuna testata giornalistica, sia in tv, che nei giornalini di colore rosa, ha riportato la richiesta di incriminazione per Auricchio da parte del legale di De Santis.

QUESTA è INFORMAZIONE?????????????????????????????????????? ???????????????

Ultima Modifica di effect : 13-10-2010 12:17 AM.
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"Metti dentro Collina": Facchetti o Bergamo. Cosa cambia?

Strano, curioso, bizzarro. Incredibile ma vero. Vien da ridere, o piangere, dipende dai punti di vista. Martedì 12 ottobre, il perito Roberto Porto, colui il quale il Tribunale di Napoli ha incaricato, nell'ambito del processo a Calciopoli, di esaminare e trascrivere le intercettazioni indicate dalla difesa di Luciano Moggi, ha cambiato versione. Lo scorso 15 settembre lo stesso perito sostenne che nella conversazione telefonica intercorsa tra il presidente dell'Inter Giacinto Facchetti e il designatore arbitrale Paolo Bergamo, fu Facchetti a pronunciare (e suggerire) il nome di Collina. Insomma un mese fa secondo il perito Porto, il "Metti dentro Collina" veniva detto da Facchetti e ora, invece, da Bergamo. Un'interpretazione sulla quale preferisco non pronunciarmi, lasciando al riguardo libertà di opinione a chi intende riascoltare per l'ennesima volta l'intercettazione in questione in calce all'articolo. Un'integrazione, tuttavia, quantomeno curiosa in ragione del fatto che costituisca un vero e proprio ripensamento, un'integrazione attraverso la quale più che integrare la precedente perizia la si smentisce totalmente, almeno in questo passaggio. Al punto da indurre lo stesso avvocato Prioreschi a sostenere: "E' un qualcosa di anomalo, perché le perizie e le prove si formano in contraddittorio delle parti".

In ogni caso, la qual cosa, non cambia sostanzialmente la questione dibattimentale e processuale. Perché? Poiché l'ex presidente nerazzurro, quand'anche non pronunciasse il nome del fischietto viareggino, mantiene un atteggiamento volto al suggerimento (e/o alla richiesta) di inserimento di una giacchetta nera piuttosto che di un'altra. A prescindere da Collina. Perché ascoltando la registrazione in questione si scopre che l'ex terzino della nazionale italiana successivamente intima a Bergamo di non mettere dentro Bertini, con il quale nella stagione precedente non si era trovato bene. Una comunicazione che, fondamentalmente, ha la medesima rilevanza di quella precedente. Che dire poi della conversazione telefonica intrattenuta ventiquattrore prima con il designatore degli assistenti arbitrali Gennaro Mazzei? Una chiacchierata nel corso della quale Mazzei comunica a Facchetti, con un giorno d'anticipo, i due guardalinee designati, una conversazione nella quale poi si discute di arbitri da inserire nella griglia del sorteggio, una formula di designazione che evidentemente qualcuno sembra non gradire, magari con l'aggiunta di qualche precluso illustre onde indirizzare la scelta verso un soggetto piuttosto che un altro. E non è tutto perché c'è altro. Questo non tanto per screditare qualcuno e beatificare gli altri, quanto piuttosto per conferire alla vicenda i crismi di un'obiettività di fondo che sembrano venir meno ad ogni passaggio mediatico della stessa. Di verità v'è n'è una sola, quindi, nell'interesse collettivo, sarebbe d'uopo emergesse nella sua più assoluta completezza.



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Aspettavo proprio studio sport,

addirittura l'argomento è stato inserito nei titoli di inizio.

Titolandola: Metti Collina è diventata la madre di tutte le bufala!

-

Quando gli fa comodo parlano di calciopoli...

Questo dovrebbe essere il giornalismo italiano?
Schifosi maledetti antijuventini.

Mi fanno tutti schifo.
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