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Predefinito Libia: ribelli in difficoltà - 13-03-2011, 08:45 PM

Libia: ribelli in difficoltà


La ritirata dei ribelli da Brega, riconquistata dalle forze leale a Muammar Gheddafi, è avvenuta su camion equipaggiati con armi antiaerei, lungo la strada costiera che porta a Ajdabiya: di qui passa la via maestra per le città ancora in mano ai rivoltosi in Cirenaica, Bengasi 150 chilometri più a nord, e Tobruk.
Città in cui i ribelli attendono con timore, consapevoli che non è possibile tornare indietro e intenzionati a resistere fino all'ultimo se Gheddafi riuscirà a riprendere tutta la Cirenaica.




Così la primavera araba che ha fatto crollare il regime di Ben Ali in Tunisia e quello di Hosni Mubarak in Egitto, si trascina in Libia, e i ribelli che attendevano un sostegno dall'estero per ora hanno solo incassato la disponibilità internazionale ad applicare una 'no-fly zone' sul paese, sul modello di quella che fu applicata all'Iraq di Saddam Hussein.
Dopo Gran Bretagna e Stati Uniti, anche la Francia oggi ha dichiarato che vuole accelerare i suoi sforzi sforzi per creare una no-fly zone: lo ha detto il ministro degli Esteri, Alain Juppé, plaudendo alla decisione della Lega Araba che ieri ha chiesto l'instaurazione di una zona di interdizione al volo sul paese per impedire alle forze di Muammar Gheddafi di bombardare i ribelli.
E importante per i ribelli che la Lega Araba abbia superato le divisioni interne e deciso di isolare Gheddafi. Ma la Francia è per ora l'unico dei paesi occidentali che ha apertamente riconosciuto come un organo legittimo il Consiglio di transizione dei rivoltosi.
Intanto profittando anche della minore esposizione mediatica degli ultimi due giorni, con i riflettori puntati sulla catastrofe del sisma giapponese, Gheddafi ha sferrato un contrattacco che ha riconquistato Ras Lanuf e poi Brega. In questa seconda città avrebbe bombardato e vi sarebbero stati anche attacchi aerei.
A Bengasi l'umore della popolazione resta bellicoso; molti combattenti feriti tornano ma molti prendono la via del fronte. A Misurata, ultimo bastione dei ribelli nella Libia occidentale, le truppe di Gheddafi sarebbero subito fuori del centro abitato.
La no-fly zone dovrebbe impedire a Gheddafi di usare aerei da guerra per attaccare le postazioni ribelli. A parte la disponibilità in linea teorica però, non vi sono disposizioni pratiche nè è chiaro se questa strategia avrebbe un impatto determinante sui combattimenti in corso nel paese.
Uno dei leader di Al Qaeda, Abu Yahya al Libi, ha esortato gli insorti in Libia a proseguire la loro lotta contro il regime di Muammar Gheddafi, in una videoregistrazione comparsa oggi su siti internet di area integralista. Si tratta della prima reazione della rete di Osama bin Laden dall'inizio, il 15 febbraio scorso, della rivolta, di cui Gheddafi ha più volte addossato la responsabilità proprio ad Al Qaeda. Al Libi, ritenuto uno dei più importanti 'teorici' di Al Qaeda, ha incitato i libici a proseguire la rivolta «senza esitazione e senza paura di far precipitare Gheddafi nell'abisso della sofferenza».

«Attenti a non lasciare le armi», ha esortato, aggiungendo che ritirarsi ora porterebbe a «nuovi decenni più duri, con più oppressione e più ingiustizie di quanto finora sopportato».«I libici - ha concluso Al Libi - hanno sopportato sofferenza di ogni tipo per oltre 40 anni a opera di Gheddafi, che li ha usati «per sperimentare le idee marce, le sue stravaganze, le sue politiche folli e le sue opinioni stupide».


Prosegue l'offensiva delle truppe di Gheddafi verso Bengasi - Il Sole 24 ORE


L'unica vera occasione di disfarsi dell'infame, e intanto l'occidente cincischia...
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Veleno Veleno Non in Linea
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Che qualcosa si muova??

Nazioni Unite verso via libera
alla no fly zone e ai raid aerei.
Gheddafi: «Prendere Bengasi».
I miliziani del raiss verso la città
ribelle: si teme bagno di sangue


L'avanzata sul terreno di Gheddafi spinge la diplomazia internazionale ad accelerare i tempi: il Consiglio di Sicurezza voterà nelle prossime ore su un intervento militare in Libia, o comunque per la messa in sicurezza dello spazio aereo, e anche gli Stati Uniti difendono ormai l'opzione della no fly zone per contrastare i bombardamenti del regime contro la popolazione civile.

Una nuova bozza di risoluzione chiede al Consiglio di sicurezza dell’Onu di approvare «tutte le misure necessarie» per proteggere i civili in Libia, tranne l’occupazione. «Raid aerei mirati contro le posizioni dell’esercito del regime libico di Gheddafi potrebbero avvenire già questa notte, non appena ottenuto il via libera dell’Onu per un ricorso alla forza», hanno spiegato fonti della diplomazia francese

L’ambasciatore francese all’Onu ha detto di «non voler iniziare a scommettere su chi dirà no alla risoluzione, ma ci saranno delle sorprese» al voto della risoluzione per bloccare gli aerei di Muammar Gheddafi. Fonti diplomatiche che hanno assistito ai negoziati hanno detto all’ANSA che Russia e Cina, che hanno potere di veto, potrebbero astenersi (la risoluzione avrebbe comunque luce verde). Secondo le fonti, l’India potrebbe astenersi o votare "no".

Non è chiara, infine, la posizione di Portogallo e Germania, che negli ultimi giorni hanno sottolineato di preferire un inasprimento delle sanzioni piuttosto che un’operazione militare. Tutti gli altri Paesi del Consiglio dovrebbero dare il loro via libera. La risoluzione dovrebbe raccogliere almeno dieci voti favorevoli. Sono necessari nove voti per l’approvazione. Naturalmente senza alcun veto da parte dei Cinque Grandi, cioè Usa, Gb, Francia, Russia e Cina.

In un discorso rivolto in particolare agli abitanti di Bengasi, la roccaforte dei rivoltosi nella Cirenaica, Gheddafi ha annunciato che la sua aviazione attaccherà stanotte: «Preparatevi, stiamo arrivando» ha detto il Colonnello, in un messaggio audio diffuso dalla tv libica. Gheddafi ha lanciato l'ultimo appello: «Chi consegnerà le armi e si darà alla fuga non dovrà temere - ha dichiarato - non sarà perseguito».

Il Ministero della Difesa libico ha poi minacciato di attaccare il traffico aereo e marittimo sul Mediterraneo in caso di intervento militare estero nel Paese: «Ogni operazione militare estera contro la Libia metterà a rischio tutto il traffico aereo e marittimo nel Mediterraneo, e ogni mezzo mobile civile o militare sarà obbiettivo di una controffensiva libica», ha dichiarato un portavoce del ministero della Difesa di Tripoli, citato dalla Jana. Secondo la tv di Stato, l'esercito e i miliziani avrebbero ormai riconquistato Misurata e sarebbero ormai giunti alle porte del capoluogo della Cirenaica anche via terra. L'aeroporto di Zuwaytinah, 150 chilometri a sud di Bengasi, è stato bombardato in mattinata dall'aviazione militare del rais come raccontato dall'emittente Al Jazeera. Il braccio armato dell'opposizione del 17 febbraio ha smentito che vi siano combattimenti nei pressi della città, affermando di aver abbattuto un caccia nel corso di un tentativo di bombardamento.

Gli ultimi sviluppi accorciano comunque il respiro della diplomazia, come ha sintetizzato il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen: «Prima l'Onu riuscirà a raggiungere un accordo sulla Libia meglio sarà», ha scritto sulla sua pagina Facebook. E in ogni caso l'Alleanza è «pronta ad agire per proteggere la popolazione civile dagli attacchi del regime». Anche gli Stati Uniti, dopo le titubanze delle ultime settimane, si sono schierati apertamente a favore della messa in sicurezza dello spazio aereo. «Vogliamo convincere il Consiglio di Sicurezza ad autorizzare diverse azioni» contro il regime di Gheddafi, ha detto il segretario di Stato Usa Hillary Clinton in visita a Tunisi, «compresa l'imposizione di una no fly zone». Nell'ultima versione della bozza in discussione all'Onu è previsto il «divieto di sorvolo per tutti i voli» nello spazio aereo libico. Stando al testo di cui la France Presse ha ottenuto una copia, la protezione internazionale dovrebbe essere estesa anche al capoluogo della Cirenaica e i paesi arabi saranno chiamati a «collaborare» all'applicazione della no fly zone. Fonti diplomatiche hanno suggerito all'agenzia di stampa francese che, con il via libera del palazzo di Vetro, potrebbero partire in nottata anche raid aerei mirati contro le postazioni militari del colonnello. Il voto dovrebbe arrivare alle 18 di New York (le 23 in Italia).


Attesa per il voto Onu sulla Libia Parigi: pronto intervento militare- LASTAMPA.it
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Non so, ma a me da la sensazione di una NATO dalla parte del beduino.
Se volesse la sua caduta avrebbe gia aiutato i ribelli, dove per aiutato intendo armi sottobanco. Cosa di cui gli USA sono esperti visto che l'Afghanistan ne ha ricevute molte (tutte), ovviamente senza ufficialità perchè la Russia che ne ha prese parecchie non doveva avere prove.

A questo punto mi chiedo, Che privilegi da' all'occidente il beduino? Credo che sia l'unico deterrente alla presa di potere degli islamici, la NATO teme l'instaurarsi di un governo fondamentalista quindi preferisce un dittatore pazzo e beduino che il rischio (che non è una certezza) della presa di potere fondamentalista.

Gli USA non hanno mai temporeggiato, se lo fanno è perchè hanno il loro tornaconto.
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Veleno Veleno Non in Linea
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Predefinito 18-03-2011, 01:15 AM


L' ONU muove il culo; la Libia minaccia rappresaglie contro obiettivi civili europei in caso di attacco militare; è guerra.

Libia, sì dell'Onu alla no fly zone
Parigi: "Blitz militare nella notte"



Via libera delle Nazioni Unite
ai raid, in cinque si astengono.
E Gheddafi bombarda Bengasi




Con 10 voti a favore, 5 astenuti (Russia, Cina, Brasile, India e Germania) e nessun voto contrario il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato la risoluzione che autorizza l’imposizione di una no-fly zone sulla Libia «con tutti i mezzi a disposizione», incluso il ricorso all’uso della forza.

L'avanzata sul terreno di Gheddafi ha spinto quindi la diplomazia internazionale ad accelerare i tempi: il Consiglio di Sicurezza ha di fatto autorizzato un intervento militare in Libia. La bozza prevde che siano adottate «tutte le misure necessarie» per proteggere i civili in Libia, esclusa l’occupazione. «Raid aerei mirati contro le posizioni dell’esercito del regime libico di Gheddafi potrebbero avvenire già questa notte», hanno spiegato fonti della diplomazia francese

In un discorso rivolto in particolare agli abitanti di Bengasi, la roccaforte dei rivoltosi nella Cirenaica, Gheddafi ha annunciato che la sua aviazione attaccherà stanotte: «Preparatevi, stiamo arrivando» ha detto il Colonnello, in un messaggio audio diffuso dalla tv libica. Gheddafi ha lanciato l'ultimo appello: «Chi consegnerà le armi e si darà alla fuga non dovrà temere - ha dichiarato - non sarà perseguito». A Bengasi però gli insorti hanno promesso battaglia e subito dopo il via libera dell'Onu all'intervento militare sono scesi in strada per festeggiare con canti e grida di giubilo.

Il Ministero della Difesa libico ha minacciato di attaccare il traffico aereo e marittimo sul Mediterraneo in caso di intervento militare estero nel Paese: «Ogni operazione militare estera contro la Libia metterà a rischio tutto il traffico aereo e marittimo nel Mediterraneo, e ogni mezzo mobile civile o militare sarà obbiettivo di una controffensiva libica», ha dichiarato un portavoce del ministero della Difesa di Tripoli, citato dalla Jana. Secondo la tv di Stato, l'esercito e i miliziani avrebbero ormai riconquistato Misurata e sarebbero ormai giunti alle porte del capoluogo della Cirenaica anche via terra. L'aeroporto di Zuwaytinah, 150 chilometri a sud di Bengasi, è stato bombardato in mattinata dall'aviazione militare del rais come raccontato dall'emittente Al Jazeera. Il braccio armato dell'opposizione del 17 febbraio ha smentito che vi siano combattimenti nei pressi della città, affermando di aver abbattuto un caccia nel corso di un tentativo di bombardamento.

Gli ultimi sviluppi accorciano comunque il respiro della diplomazia, come ha sintetizzato il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen: «Prima l'Onu riuscirà a raggiungere un accordo sulla Libia meglio sarà», aveva scritto sulla sua pagina Facebook poche ore prima del voto alle Nazioni Unite. E in ogni caso l'Alleanza è «pronta ad agire per proteggere la popolazione civile dagli attacchi del regime». Anche gli Stati Uniti, dopo le titubanze delle ultime settimane, si sono schierati apertamente a favore della messa in sicurezza dello spazio aereo. «Vogliamo convincere il Consiglio di Sicurezza ad autorizzare diverse azioni» contro il regime di Gheddafi, ha detto il segretario di Stato Usa Hillary Clinton in visita a Tunisi, «compresa l'imposizione di una no fly zone». Nell'ultima versione della bozza in discussione all'Onu è previsto il «divieto di sorvolo per tutti i voli» nello spazio aereo libico. Stando al testo di cui la France Presse ha ottenuto una copia, la protezione internazionale dovrebbe essere estesa anche al capoluogo della Cirenaica e i paesi arabi saranno chiamati a «collaborare» all'applicazione della no fly zone. Fonti diplomatiche hanno suggerito all'agenzia di stampa francese che, con il via libera del palazzo di Vetro, potrebbero partire in nottata anche raid aerei mirati contro le postazioni militari del colonnello.

Libia, sì dell'Onu alla no fly zone Parigi: "Blitz militare nella notte"- LASTAMPA.it
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LiborioAsahi LiborioAsahi Non in Linea
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Predefinito 18-03-2011, 12:02 PM


Alla buon'ora.
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Veleno Veleno Non in Linea
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Predefinito 18-03-2011, 01:54 PM


dobbiamo già ringraziare se sono riusciti a far passare la risoluzione, nonostante 5 astensioni...
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LiborioAsahi LiborioAsahi Non in Linea
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Predefinito 18-03-2011, 02:23 PM


Russia, Cina, Brasile, India e Germania... come si fa poi ad ammettere così platealmente di esser delle merde boh.
Che motivazioni han dato per essersi astenuti? se ne sa qualcosa?
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Veleno Veleno Non in Linea
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Predefinito 18-03-2011, 09:05 PM


Non sono tenuti a motivare l'astensione. Probabilmente avranno invocato la clausola "cazzi nostri"...

Piuttosto i francesi, dove sono finiti? Avevano detto che avrebbero bombardato alle prime luci dell'alba, non appena l' ONU avesse deliberato...non vorrei che non fosse suonata la sveglia dei piloti...
Immagino la scena...il comandante che si sveglia in ritardo ed esclama: "cazzo, dovevamo andare a bombardare la Libia!...E adesso chi lo dice a Sarko che non avevo cambiato le batterie..."



Ultima Modifica di Veleno : 18-03-2011 09:07 PM.
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Predefinito 18-03-2011, 09:21 PM


Potrebbe essere la scena iniziale di Hot Shot 3!!!



Comunque Russia e Cina meglio astenuti che schierati dalla parte sbagliata visto che hanno il diritto di veto.
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Predefinito 18-03-2011, 09:26 PM


E l'italia?


p.s.:ho paura della risposta
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Trokji Trokji Non in Linea
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Predefinito 18-03-2011, 09:39 PM


Ma non è che fosse così scontato un intervento militare, perfino una cosa "leggera" come la no fly zone, che comunque comporta l'abbattimento degli aerei o elicotteri che il governo Libico dovesse mandare in aria e comunque comporta il bombardamento delle contraeree qualora queste dovessero iniziare a sparare (difficile che facciano il contrario), dato che non è che i piloti possono starsene a prendere i missili o i proiettili che gli lanciano dalle postazioni anti aeree ed anche per il fatto che gli aerei stealth completi non esistono, specie non ci sono in europa e non lo sono gli aerei imbarcati americani.. hanno una tracciatura radar modesta ma la maggior parte dei radar li identificano.
Certo la situazione è diversa dall'Iraq, però ricordiamo che anche allora dei motivi presunti di intervenire c'erano, anche se c'è una differenza: cioè che qui parte della carneficina già c'è stata ma una parte (la peggiore) potrebbe ancora consumarsi, mantre in Iraq il genocidio effettuato da Saddam con l'utilizzo del gas nervino già c'era stato.
Ovvio che al piano "umanitario" di evitare migliaia di vittime si sovrappongono gli eventuali interessi economici degli stati, chi pensa un domani di poter trattare con Gheddafi nel caso vincesse (cosa possibile ma poco probabile anche perché è stato accusato di crimine contro l'umanità, ma comunque fino alla fine della storia non si può mai dire), chi ha più paura di un governo Islamico eventuale, che comunque non è detto che si instauri ma possibile, di Gheddafi stesso, chi dall'altra parte spera al processo democratico e chi ha mire alle fonti di energia, chi ancora si preoccupa dell'esodo di migliaia di persone verso l'Europa e soprattuto l'Italia se le cose andassero in un certo modo, quindi ci sono vari piani, alcuni più nobili altri meno, che si sovrappongono.
Però sono semrpe situazioni delicate e non da prendere con leggerezza, è da situazioni simili che sono scoppiate le guerre mondiali, alla fine sono le scintille che possono far aprire vecchi rancori tra gli stati o mettere in risalto gli interessi contrastanti, per cui dal mio punto di vista è giusto un intervento ma la cautela non è mai troppa, soprattutto il coinvolgimento della lega araba come pare stiano facendo.
L'italia metterà a disposizione le basi ma non interverrà direttamente da quanto ho capito, sicuramente comunque vada l'Italia visti i comportamenti passati non ci farà una bella figura

Ultima Modifica di Trokji : 18-03-2011 09:41 PM.
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Veleno Veleno Non in Linea
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Predefinito 19-03-2011, 08:06 PM


I francesi si sono destati; a giudicare dalla veemenza Sarko deve avere un conto personale in sospeso col bastardo:

Raid dei caccia francesi attorno a Bengasi


Migliaia di civili in fuga dalla città. Colpito da un jet un veicolo militare di terra libico



(Ap)
Muammar Gheddafi non molla ma i caccia francesi hanno inziato a colpire obiettivi militari della Libia. Alle 17,45 un aereo transalpino aveva già aperto il fuoco contro un mezzo delle truppe governative.
Nel giorno del summit di Parigi che ha deciso l'intervento internazionale, e all'indomani della dichiarazione di «cessate il fuoco» (e dei dubbi sollevati dagli Stati Uniti, secondo i quali il Colonnello non starebbe rispettando la tregua), il Colonnello aveva attaccato Bengasi e minacciato l'Occidente.
RAID AEREI IN CORSO - «Da 30 minuti sono in corso raid dell'aviazione francese su obiettivi militari» appartenenti alle truppe del colonnello Muammar Gheddafi. Lo ha riferito l'emittente Al-Arabiya, senza aggiungere ulteriori dettagli.
«Il primo obiettivo è stato distrutto» ha poi detto il portavoce del ministero della Difesa francese, Laurent Teisseire, annunciando che un veicolo militare di terra libico è stato raggiunto e neutralizzato da una bomba lanciata da un caccia francese. Alle 17:45 ora italiana sono iniziate le operazioni militari aeree contro le forze libiche leali a Muammar Gheddafi, in una zona di 100-150 chilometri intorno a Bengasi, bastione dei rivoltosi nell'est del Paese.
«RIMPIANGERETE L'INGERENZA» - In una lettera indirizzata a Nicolas Sarkozy e a David Cameron, il Raìs aveva minacciato in precedenza il presidente francese e il premier britannico, spiegando che le potenze occidentali non hanno diritto di intervenire in Libia e che «si pentiranno» della loro ingerenza. Secondo quanto detto dal portavoce del governo libico, Mussa Ibrahim, la lettera, oltre che ai leader francese e britannico, è indirizzata anche al segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon. Nella missiva Gheddafi scrive che ogni azione militare contro la Libia sarebbe una «un'ingiustizia, una chiara aggressione. Ve ne pentirete se interverrete nei nostri affari interni». «La Libia non è vostra... - prosegue la missiva, citata da Al Jazeera -. Voi non avete il diritto di intervenire nei nostri affari interni. Questo è il nostro paese, non è il vostro paese. Noi non potremmo sparare un solo proiettile contro il nostro popolo». In un'altra lettera inviata a Barack Obama, il leader libico scrive: «Tutto il popolo libico è dalla mia parte, tutti sono pronti a morire per me, io qui sto combattendo contro Al Qaeda, cosa pensa di fare?».
Gheddafi sfida il mondo

BATTAGLIA A BENGASI - Le forze del Raìs in mattinata erano entrate alla periferia ovest di Bengasi, città roccaforte dei ribelli, dove si è combattuto intensamente. Le truppe del leader libico sono inoltre avanzate dalla costa e da sud e starebbero bombardando anche i quartieri della zona orientale della città. Il bilancio dei raid delle forze pro-Gheddafi è al momento di 26 morti e e una quarantina di feriti, i civili in fuga sono migliaia. Un aereo militare dei ribelli è stato colpito e abbattuto. Il velivolo, che era passato sulla città diverse volte, è stato visto sorvolare un'ultima volta con il reattore destro in fiamme e poi schiantarsi al suolo in una palla di fuoco.

ESPLOSIONI NELLA NOTTE - Nella notte si erano udite fortissime esplosioni, almeno quattro, a Bengasi. Diverse colonne di fumo si sono alzate dall'area sudoccidentale della città. Il Colonnello avrebbe quindi ignorato il «cessate il fuoco» che il suo regime si era impegnato a rispettare dopo la risoluzione di giovedì del Consiglio di sicurezza dell'Onu per accelerare l'avanzata prima del summit di sabato pomeriggio a Parigi che dovrebbe mettere a punto i dettagli per un intervento militare internazionale volto a proteggere i civili.
«IL GOVERNO: ATTACCATI DAI RIBELLI» - Il portavoce del governo libico nega che ci stato «alcun attacco» contro Bengasi, denunciando anzi l'assedio dei rivoltosi. «Il cessate il fuoco è in vigore» ha affermato il viceministro degli Esteri libico, Khaled Kaaim, in un'intervista alla radio Bbc 4.

Raid dei caccia francesi attorno a Bengasi - Corriere della Sera
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killbill killbill Non in Linea
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Predefinito 19-03-2011, 08:55 PM


beh però io non ci sto capendo molto...
è vero che il Beduino era un vero e proprio uomo di m...., ma ora mi chiedo, cosa succederà ora?
chi e come fermerà l'invasione di clandestini nella nostra Italia e nel resto dell'Europa? chi terrà a bada i terroristi islamici che da anni tentano di entrare nel nostro paese dal nord-Africa?
Io non sto seguendo la vicenda, infatti sono rimasto alle rappresaglie in egitto mesi fa... cosa c'è di buono in questo attacco alla libia da parte dell'ONU?
qualcuno può spiegarmelo almeno così ci capisco pure io qualcosa? grazie
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Veleno Veleno Non in Linea
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c'è di buono l'abbattimento di una delle tante dittature che ammorbano il globo. Che è sempre un guadagno e un vantaggio, persino per chi degli ideali di libertà se ne strafotte.
Cosa succederà adesso?
E chi può saperlo...quando si è in ballo, si balla, e fino alla fine.
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LiborioAsahi LiborioAsahi Non in Linea
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Predefinito 19-03-2011, 09:41 PM


è certamente meglio ballare in certe situazioni.
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