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Supertizio Supertizio Non in Linea
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Predefinito che pensieri avete sulla morte? - 09-06-2011, 10:23 PM

che pensieri avete sulla morte?


Come vivete il rapporto con la morte? ci pensate? o preferite non pensarci?
a me la visione fredda, sinistra e ansiogena data dalla religione e dalla maggioranza delle persone non piace.

Preferisco di gran lunga un modo di vedere la cosa come un passaggio, un "lasciare il corpo" diciamo


Certo è che non è facile quando capita a una persona che conosci


Vi saluto linkando uno spezzone di un film che mi piace e che condivido

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  (#2)
LiborioAsahi LiborioAsahi Non in Linea
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Predefinito 09-06-2011, 10:50 PM


Io vivo male al pensiero che mi possa accadere qualcosa anzitempo. Non sopporto il pensiero di straziare i miei cari, per la mia precoce dipartita. Ma, in realtà faccio fatica a sopportare tutto ciò che possa far soffrire coloro a cui tengo. Ma l'idea di non esserci nemmeno per poterli sostenere, peggiora il tutto.
Per il resto io la vivrei bene, con spensieratezza. D'altro canto già mi è capitato di pensare di morire ( e vi svelo che in realtà sbagliavo ) e appunto la mia unica preoccupazione fu appunto quella.
Sì, sarà stupido ma vorrei esser l'ultimo a morire dei miei cari. Non vorrei causargli tale sofferenza. Preferisco soffrire io, in questo caso.

La visione religiosa mi tocca come quella di dragonball, quindi non parlerò molto in merito (in realtà DragonBall è un capolavoro vero e proprio, non volevo sminuirlo, è il target d'età che fa giudicare male ).

Per inciso è una figata la visione buddista della morte(una volta si facevano mangiare dai lupi affamati in tibet. Un po alla morte tua vita mia!)! Soprattutto per me che, fin da piccolo, ho idealizzato alla mia morte (non che ci tenessi, ma da piccolo ti fai dei viaggi mentali su tutto...) di esser messo in terra, in un campo senza bare/muffa/fiori recisi e compagni di dormita non voluti nelle vicinanze. Cmq la mia idea da piccolo era di mangiare un nocciolo di qualche pianta quando sentivo che era ora, poi morire e venire seppellito e diventando concime () far crescere un enorme e imponente albero grazie all'ormai inutile carcassa.
E dir che ero solare da piccolo...non immaginatemi come uno dei bimbi della famiglia adams .
Bè poi continuo dopo a scrivere, se avrò l'ispirazione, ma ora stop che sono in ritardissimo!
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  (#3)
Gianlu..... Gianlu..... Non in Linea
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Predefinito 09-06-2011, 10:58 PM


io non so cosa c'è dopo e non mi pongo problemi, quando accadrà si vedrà... serenamente... per ora cerco di godermi la vita...
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  (#4)
orange orange Non in Linea
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Predefinito 09-06-2011, 10:59 PM


A volte ci penso, quando la senti vicina è inevitabile. Per vicina non intendo necessariamente a me, ma anche quando viene a mancare qualcuno a cui tieni. Però francamente entro in percorsi tortuosi della mia mente che non mi piacciono.
Inevitabilmente mi intristisco, mi chiudo e inizio a fare tipo filosofo. Penso al senso della vita, al tempo che passa, a quello che è passato e non torna. Sono discorsi profondi e importanti. Ma ogni volta mi tolgono il sorriso.
Quindi ormai mi limito, mi blocco e non ci penso.
Se devo deprimermi per cercare risposte che non posso trovare a sto punto...beata ignoranza e vivo sereno.
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  (#5)
Shade Shade Non in Linea
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Predefinito 09-06-2011, 11:04 PM


io la vivo molto male, la morte mi fa paura......... Preferisco non pensarci proprio altrimenti cado in paranoia e assolutamente non voglio essere seppellito, diventare cibo per vermi non mi piacerebbe preferirei essere cremato e sparso in un bel luogo
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  (#6)
Doc Doc Non in Linea
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Predefinito 09-06-2011, 11:04 PM


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Supertizio
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a me la visione fredda, sinistra e ansiogena data dalla religione
Per le altre religioni non mi pronuncio, ma per la religione Cattolica la morte è tante cose ma non certamente sinistra e ansiogena.
La morte è un passaggio.

Il Cristianesimo lega, in modo indissolubile, la morte alla risurrezione. Anzi, per san Paolo sarebbe vana, inutile, assurda la nostra fede se non ci fosse la risurrezione. Non avrebbe quindi senso il Cristianesimo se non ci fosse alla base la risurrezione. Noi, infatti, risorgeremo perché Cristo è già risorto.

Nella prima lettera ai Corinzi, San Paolo scrive: "Si è sepolti mortali, si risorge immortali. Si è sepolti miseri, si risorge gloriosi. Si è sepolti deboli, si risorge pieni di forza. Si seppellisce un corpo materiale, ma risusciterà un corpo animato dallo Spirito."

Io ci penso alla morte, e prego che Dio mi conceda la fede, ci lavoro ogni giorno, il Cristianesimo è ricerca, e non possesso della verità.
Ho accompagnato alla morte un frate, con un tumore che lo aveva oramai ridotto a poco più che un mucchietto di ossa, ma si è spento serenamente, sorridendomi e dando lui forza a me.

Ultima Modifica di Doc : 09-06-2011 11:06 PM.
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  (#7)
newfit newfit Non in Linea
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Predefinito 09-06-2011, 11:13 PM


beh...la morte....prima mi avrebbe angosciato pensare che magari domattina potevo non esserci...posso dire ed affermare che non ho paura di lei...anzi,mi è stata amica facendomi capire che tutto deve avere un senso logico prima o poi e che tutto può essere accettato....è come quando da bambini si ha paura del buio,poi cresci e t'accorgi che avevi paura del buio perchè la tua mente non vedeva ciò che c'era percependo il tutto come un pericolo un'ansia interiore
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  (#8)
Yashiro Yashiro Non in Linea
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Predefinito 09-06-2011, 11:14 PM


Ci ho pensato tanto e ci penso saltuariamente. Della mia non mi preoccupo, al contrario di Liborio mi spaventa più quella altrui...anche perché è un pò misinterpretabile il discorso "muoio per primo per non darvi problemi" sì ma campi di più tu
Non mi piacerebbe morire di una malattia che più della vita ti tolga la dignità, credo che "accelererei" il processo in una simile ipotesi. Sul "dopo" ho le mie idee, non posso dire di non credere in nulla ma la storia che risorgeremo belli e immortali dalla terra mi sembra un pò una novella raccontata per esorcizzare la paura della Fine.
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Acid Angel Acid Angel Non in Linea
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Predefinito 09-06-2011, 11:26 PM


Ho paura di perdere le persone che amo, sia improvvisamente che per una malattia.
Per quanto mi riguarda, quoto Doc sull'interpretazione del Cattolicesimo. Sono convinta che la mia anima vivrà dopo il mio corpo, perciò più che della mia morte ho paura del dolore e della malattia.
Soprattutto della solitudine nella malattia.
Più volte mi sono immaginata sola, vecchia e malata in un letto d'ospedale, senza nessuno se non il SSNN a prendersi cura di me.
Questo per me è un incubo ben peggiore della morte.
Questo e malattie come certi tumori e anche malattie degenerative come l'Alzheimer che tolgono dignità sono incubi di fronte ai quali la morte è una liberazione.

E nonostante io abbia 30 anni ci penso quasi ogni giorno.
Perché è opportuno secondo me ricordare che non siamo eterni, e conseguentemente comportarsi con un certo senso di rispetto verso il nostro corpo.
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Predefinito 09-06-2011, 11:45 PM


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Ci ho pensato tanto e ci penso saltuariamente. Della mia non mi preoccupo, al contrario di Liborio mi spaventa più quella altrui...anche perché è un pò misinterpretabile il discorso "muoio per primo per non darvi problemi" sì ma campi di più tu
Non mi piacerebbe morire di una malattia che più della vita ti tolga la dignità, credo che "accelererei" il processo in una simile ipotesi. Sul "dopo" ho le mie idee, non posso dire di non credere in nulla ma la storia che risorgeremo belli e immortali dalla terra mi sembra un pò una novella raccontata per esorcizzare la paura della Fine.
Infatti anche io la penso al contrario di Liborio, cioè penso che magari sarebbe meglio morissi presto così da non vedere la sofferenza e la morte delle persone alle quali tengo, ma ora che ho letto il post di liborio capisco che forse sarebbe un pensiero egoistico. Però del resto ho anche dei progetti e quindi va da sé che per farli può volerci tempo e male si concilia questo. Tutti vorrebbero non morire, ma alla fine l'entropia fa il suo lavoro, e la morte anche se magari ci pensiamo poco è dietro l'angolo anche se meno di una volta. Ma del resto alcune persone della mia età vicine a me e qualcuno che conoscevo piuttosto bene sono già morti. Sembra scontato si cresce, si invecchia, si muore, ma ognuno ha una sua storia, c'è a chi è dato poco tempo ed a chi molto, chi vive una vita intensa e chi meno. Il fatto è che quando sopraggiunge realmente la morte non ci sei più, perlomeno nella forma raziocinante normalmente vivente, quindi non vale preoccuparsi troppo per questo
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Credo che quasi a tutti dispiaccia più la morte dei cari che non la propria purchè veloce e indolore.
Comunque non pensateci troppo perchè è un attimo:
oggi siamo qua e domani non ci siete più
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Ci ho pensato tanto e ci penso saltuariamente. Della mia non mi preoccupo, al contrario di Liborio mi spaventa più quella altrui...anche perché è un pò misinterpretabile il discorso "muoio per primo per non darvi problemi" sì ma campi di più tu
Non mi piacerebbe morire di una malattia che più della vita ti tolga la dignità, credo che "accelererei" il processo in una simile ipotesi. Sul "dopo" ho le mie idee, non posso dire di non credere in nulla ma la storia che risorgeremo belli e immortali dalla terra mi sembra un pò una novella raccontata per esorcizzare la paura della Fine.
Avevo fretta e non son stato preciso...Parlavo dei miei parenti stretti. Dico così anche perchè influenzato dalle condizioni attuali della mia vita. Non ho figli, non ho nipoti. Morire dopo di loro non avrebbe senso. Sono abbastanza convinto che il padre non debba sopravvivere al figlio, per vari motivi, sia da quello meramente biologico sia perchè, per quel che ho visto io, i miei genitori(anche in funzione del fatto che sono figlio unico), anche se biologicamente vivi, cesserebbero di vivere con la mia morte. Non posso pensare di straziarli, trapassando. Non posso dire che non sia un peso avere questa convinzione. Ma non potendocisi fare nulla, la si "carica in spalla" e si va avanti.
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Predefinito 10-06-2011, 12:46 PM


Più che sulla morte, m'interrogo sulla vita: alle volte mentre sto all'università, mentre mangio, faccio la doccia, parlo con gli amici, mi guardo le mani...è una cosa che faccio da quand'ero bambino e mi domando: perchè son venuto al mondo? perchè esisto? Perchè faccio questo? Chi sono veramente?

Poi guardo all'enormità dell'universo, penso: come mi sento piccolo, ma a che servo io?

Paradossalmente della morte non mi interessa molto: in quel caso smetterei di interrogarmi...
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LiborioAsahi LiborioAsahi Non in Linea
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Io ho smesso da piccolo di chiedermi "perchè sono?", però è una domanda che mi ha turbato e incuriosito, per molto tempo.
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  (#15)
greatescape greatescape Non in Linea
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Predefinito 10-06-2011, 12:56 PM


io nessuno è sbagliato pensarci ... spero che dopo ci sia qualcosa un posto dove ritrovare i miei cari e persone a cui ho voluto bene
pensare che tutto finisca è brutto ... spero che ci sia qualcosa
intanto non ci penso e vivo sereno
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