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  (#46)
Trokji Trokji Non in Linea
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Predefinito 11-02-2012, 03:06 PM


Mah insomma.. anche Galilei non ha mai detto di non credere, così come tanti scienziati di altre epoche, pur avendo visioni diverse da quella "oscurantista" erano comunque credenti. Ed il non credere non è certo una cosa di oggi, c'è sempre stato, sicuramente ai tempi dell'illuminismo ma anche molto prima, l'ateismo non è una conquista della modernità. Io sostengo la laicità (non l'ateismo), ma credo che possa essere una violazione della laicità chi pretende di fare delle leggi dello stato secondo la propria religione, come chi vorrebbe farle in ragione dell'ateismo, a tutti gli effetti in quel caso l'ateismo prende tutti gli aspetti negativi di un integralismo religioso. Oggi poi sicuramente è un aggregarsi alle masse essere atei piuttosto che credere, ma è solo per puntualizzare, non sarebbe certo un discorso intelligente seguire le masse dove vanno per essere in maggioranza e quindi partire con maggiori probabilità di vedere certificata la propria ragione dall'approvazione degli altri.
Il discorso dei rematori era semplicemente: con la ricerca più immediata qui ed ora puoi perfezionare le cose, ma non cambiare radicalmente le conoscenze e la tecnologia, è molto raro. E' la ricerca di base, compresa quella delle particelle subatomiche e delle tecnologie spaziali, dei materiali, della biologia molecolare a puro fine conoscitivo senza dietro nessun ritorno immediato a permettere, nel lungo termine, grossi cambiamenti nella capacità di progresso.

Ultima Modifica di Trokji : 11-02-2012 03:15 PM.
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Infatti Galileo non aveva bisogno di essere ateo. I suoi ragionamenti, e quelli dei tutti gli uomini di scienza del periodo, andavano oltre un discorso religioso.
Loro scindevano le due questioni, lasciavano fuori la religione dal metodo scientifico.
Galileo voleva dimostrare che il Sole era al centro dell'universo, ma con quella scoperta non diceva che Dio non esisteva, spiegava semplicemente che una delle credenze religioso-scientifiche come il geocentrismo erano sbagliate.
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  (#48)
Trokji Trokji Non in Linea
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Infatti è così. Semplicemente ci sono stati scienziati sia atei che credenti, in entrambi i casi hanno potuto contribuire al progresso dell'umanità
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  (#49)
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Predefinito 11-02-2012, 03:33 PM


Allora libo, non sono affatto d'accordo con te: il fatto che si studi qualcosa che "oggi" non è utile non significa assolutamente che non lo sia un domani.

Con questo presupposto se ne deduce che:

- se non cominci, neanche arrivi;

Inoltre, il neutrino non è stato proprio inventato, ma è stata una felice intuizione di Fermi mentre studiava le reazioni a catena a livello atomico (fissione nucleare) poi confermatasi. A che serve oggi studiare l'universo? per lo stesso motivo per cui Galileo ha studiato i gravi. O per lo stesso motivo per cui Volta ha studiato (e inventato) la pila. Ora ne raccogliamo i frutti, ogni tecnologia e scoperta ovviamente ha due facce: quella bella e quella brutta a seconda degli usi.

Un esempio di utilizzazione delle attuali scoperte sui neutrini? I livelli di energia, pensa se l'energia creata dai neutrini fosse immagazzinabile come si fa tutt'ora con il fotone (vedi pannelli solari). Ma questo non è un problema della scienza: è un problema dell'ingegneria.

Però se non avessimo mai pensato di studiare l'universo, sicuramente non avremo neanche il cellulare...

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Perchè lo scienziato, a differenza del "contadinotto" capiva la differenza tra fede e religione, tra Dio e la chiesa.

Tutti i teoremi religiosi erano creati dall'uomo, erano deduzioni o credenze basate sulla scarsa conoscenza. Quindi potevano essere giusti come assolutamente sbagliati.
Uno scienziato lo capiva e non aveva problemi morali nello smontare certe teorie, perchè sapeva che avrebbe messo in discussione la chiesa, non Dio.
Ovviamente questo era peggio in termini di rischio, perchè la chiesa era molto attenta a mettere a tacere tutti coloro mettessero in discussione le proprie credenze e leggi.
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  (#51)
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Predefinito 11-02-2012, 03:47 PM


Si inventa un idea di fondo.
Poi guarnisce la torta.
Per millenni la guarnitura viene caratterizzata, particolareggiata etc.
Negli anni tutti questi festoni messi in giro si sono rivelati inattendibili, perlopiù ridicoli alla luce dell'odierna conoscenza ma resta il fatto che l'idea di fondo è caratterizzata in modo tale da rendere impossibile dimostrare la sua inesistenza.

Domanda A: Un passaparolone millenario, ritrattato addirittura più volte delle dichiarazioni di Misseri, da l'idea di essere affidabile?

Domanda B: se un barbone scende da un monte con delle scritte su un sasso e ti dice che glielo ha detto dio, tu che numero di telefono digiti? 112o118?

Domanda C: se arriva uno che dichiara di essere il figlio di dio e sei all'esterno di un manicomio, come ti devi comportare per non aggravare la situazione?

D
E
F
...

Domanda finale: Se una cosa ad oggi risultasse totalmente fantascientifica e inverosimile, c'è la possibilità che sia lecito credere che sia successa 2000 anni fa solo perchè citato da qualcuno?
E se, non si capisce per quale strano motivo, fosse lecito crederla vera oltre che verosimile, allora perchè oggi quando si riverifica, si parla di sette criminali, pazzi schizofrenici o cose del genere? Son cose vere solo la prima volta che accadono?

Solo per capire un po i metodi di pensare altrui.


Logicamente ogni riferimento a cose e persone è puramente casuale.

Ultima Modifica di LiborioAsahi : 11-02-2012 03:50 PM.
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  (#52)
LiborioAsahi LiborioAsahi Non in Linea
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Allora libo, non sono affatto d'accordo con te: il fatto che si studi qualcosa che "oggi" non è utile non significa assolutamente che non lo sia un domani.

Con questo presupposto se ne deduce che:

- se non cominci, neanche arrivi;

Inoltre, il neutrino non è stato proprio inventato, ma è stata una felice intuizione di Fermi mentre studiava le reazioni a catena a livello atomico (fissione nucleare) poi confermatasi. A che serve oggi studiare l'universo? per lo stesso motivo per cui Galileo ha studiato i gravi. O per lo stesso motivo per cui Volta ha studiato (e inventato) la pila. Ora ne raccogliamo i frutti, ogni tecnologia e scoperta ovviamente ha due facce: quella bella e quella brutta a seconda degli usi.

Un esempio di utilizzazione delle attuali scoperte sui neutrini? I livelli di energia, pensa se l'energia creata dai neutrini fosse immagazzinabile come si fa tutt'ora con il fotone (vedi pannelli solari). Ma questo non è un problema della scienza: è un problema dell'ingegneria.

Però se non avessimo mai pensato di studiare l'universo, sicuramente non avremo neanche il cellulare...

Mi devo essere spiegato male. Non era così assoluto il mio pensiero (a parte sulle religioni logicamente)
Io infatti non dichiaro che sia inutile fare studi del genere. Andar sulla luna potrà aver avuto qualche utilità, mandare una sonda su marte anche. Invece stipendiare un cervellone per teorizzare qualche inezia su un posto a 13milioni di anni luce è una cagata pazzesca.
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Mi devo essere spiegato male. Non era così assoluto il mio pensiero (a parte sulle religioni logicamente)
Io infatti non dichiaro che sia inutile fare studi del genere. Andar sulla luna potrà aver avuto qualche utilità, mandare una sonda su marte anche. Invece stipendiare un cervellone per teorizzare qualche inezia su un posto a 13milioni di anni luce è una cagata pazzesca.
- Nel '600 studiare i gravi poteva essere una cagata pazzesca, ma nel '900 si teorizzò la relatività ristretta grazie a ciò;

- Nel'600-700 si fecero i primi esperimenti a fluido (bollire l'acqua praticamente), una cagata pazzesca, scoprendo il comportamento del'acqua e nel'800 si inventarono i primi motori a fluido (idraulica), e tutt'oggi i motori a combustione nascono dallo studio dell'acqua;

Sinceramente se ora stiamo studiando cosa c'è a 13 milioni di anni luce, significa che abbiamo solo spostato un pò più sù l'asticella delle cagate pazzesche con la differenza che nessuno si azzarda ora a dire che ciò che studiarono Galileo, Newton, ecc...fossero cagate...

In ogni caso alla scienza non frega dell'utilità a cui porta un determinato studio, semplicemente la scienza studia il fenomeno cercando di capire; l'esperimento è la riproduzione del fenomeno e l formuletta che ne consegue è la descrizione del modello matematico-rappresentativo.

All'uni alla prima lezione di fisica il prof chiarì: la matematica è la filosofia del sapere scientifico, la fisica è lo studio del fenomeno e l'ingegneria è l'utilizzare il risultato conseguito dalla fisica per risolvere un problema in un modo economicamente conveniente....
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Trokji Trokji Non in Linea
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Quoto Call: è estremamente difficile sapere a priori cosa può essere utile e cosa inutile nella ricerca, specie quando si tratta di conoscenza di fenomeni, quindi un sapere apparentemente slegato dal progresso materiale. Ma è proprio questo tipo di sapere che è molto più importante come prospettive a lungo termine anche per consentire il progresso materiale. A priori è estremamente difficile dire cosa è utile e cosa no. Poi penso la maggior parte delle persone sia d'accordo sul fatto che è più utile per l'umanità debellare in cancro (o perlomeno trovare terapie in grado di guarire tutte o quasi le terapie maligne nel 99% dei soggetti diciamo) piuttosto che scoprire unaa galassia a 10 miliardi di anni luce o avere astronavi per passeggiare su Io nel week end (forse arrivo a ciò che, seppure forse in altro modo e per altre vie, voleva dire Liborio), il problema però è che non è così scontato che sia più facile debellare il cancro investendo le risorse nella cosa x piuttosto che in quella y, e così via per altre cose dato che era solo un esempio.

Venendo al discorso di Orange: non credo che Galilei, ed altri scienziati della storia "credenti", credessero soltanto in un principio creatore e non in un Dio come ne parla il cristianesimo, perlomeno nella maggior parte dei casi e nei secoli passati, nè che non credessero nella chiesa.
Per la reazione che spesso ha avuto la chiesa nei secoli passati invece è indubbio che sia così come dici. la religione in quei secoli era un modo per mantenere potere e privilegi non solo del clero, ma anche per legittimare il potere dei sovrani negli stati europei rinascimentali e ridurre i dissensi.

Ritornando al discorso di Liborio, è inutile fare sillogismi o valutazioni, per chiunque abbia fatto un minimo di storia della filosofia sa bene che la storia ha visto chi voleva dimostrare l'esistenza di DIo utilizzando la logica, prontamente smentito poco tempo dopo sempre usando la logica, e così nessuno è ugualmente mai riuscito a dimostrare la non esistenza di Dio
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Vedetela come volete, solo il fatto che per poter inviare uno stimolo e denotare cosa comporta ci vorrebbero 26milioni di anni tutto ciò denota che sarà molto importante e porterà a tante nuove scoperte utili. Fra 26milioni di anni quando arriverà la risposta, sempre che possa essere significativa, saremo scomodi

Di fronte a un concetto di priorità, latitante e ormai sconosciuto al giorno d'oggi, studiare cosa c'è a 13milioni di anni luce dovrebbe stare subito dopo all'inventare un braccio robotico per pettinare la bambola di vin diesel. Sempre a mio modesto parere logicamente.
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Infatti il fotone e l'attuale impianto solare vengono dallo studio: com'è fatto il sole? che velocità ha la luce? come è composta la luce? roba che capisci studiando qualcosa a 13 milioni di anni luce da noi...
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LiborioAsahi LiborioAsahi Non in Linea
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Il sole è a 8 minuti luce.
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Il sole è a 8 minuti luce.
una passeggiata insomma....
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Quasi , ma di sicuro non è nemmeno da rapportare a una distanza di qualche decina di milioni di anni luce.
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e nemmeno da rapportare alla distanza tra gli occhi e il naso...
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