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All the Truth Member
Messaggi: 6,442
Data registrazione: Jun 2007
Località: Non omologata
Età: 51
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15-04-2012, 01:26 PM
Certamente la disciplina è necessaria per conseguire un risultato. Ma non è sano scadere nell'eccesso ossessivo/compulsivo. Saltare un allenamento per qualche DOMS di troppo è pigrizia. Saltare un allenamento per una bronchite è buon senso. Il punto non è quello di riuscire a fare come o più di tizio, ma quello di riuscire a fare il TUO MEGLIO. Se il tuo meglio, in questo momento è fare tre ore a settimana, dovresti concentrarti su questo e FOTTERTENE degli altri. Finchè insisterai con i paragoni, troverai SEMPRE chi è in grado di fare più e meglio di te, e SEMPRE chi è in grado di fare più e meglio persino del migliore degli atleti (o ritenuto tale), alimentando un circolo vizioso che non porta a nulla di concreto. Oltretutto, vale la pena riflettere sulla caducità della forma fisica, che prima o poi ci abbandonerà, perchè tale è la natura delle cose, dunque, attribuirgli un eccessiva importanza è sbagliato per principio. |
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(#32)
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All the Truth Member
Messaggi: 5,825
Data registrazione: Aug 2010
Età: 44
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18-04-2012, 10:18 AM
Non mi interessano gli altri, in realtà combatto con una forma più subdola di "altro da me", perché me lo sono imposto. Così come da adolescente non mi sono mai veramente ribellata ai miei, io mi sentivo al guinzaglio ma alla fine la vita era la mia, bastava a provare a tirare un po' e loro avrebbero dovuto mollare la presa. Ma ero io ad attorcigliare il guinzaglio intorno alla loro mano, legandomi ancora di più. Sto volutamente semplificando, è ovvio. Poi la ribellione l'ho fatta tutta insieme, e va beh da lì i c@sini. Tornando IT, allo stesso modo io mi sono costruita, filtrando le informazioni che ricevo dall'esterno e misinterpretandole, distorcendole (però facendo fossilizzare in me questi pensieri e determinati comportamenti, così come talune ossessioni), un prototipo di Acid Angel che probabilmente non è la me stessa autentica. L'elastico mi tira, l'elastico del dovere e della non indulgenza verso me stessa. Se sgarro rispetto ai miei ideali di comportamento non me lo perdono. O meglio, oggi me lo perdono anche troppo secondo me (rispetto al passato nemmeno troppo remoto), perciò, vista la tendenza che ho a pensare al tutto/nulla, temo di sfasciare tutto quello che ho fatto. Alla fine non ho fiducia in me stessa e alla mia capacità di avere un rapporto equilibrato con l'attività fisica, perché probabilmente tutti passano alti e bassi nella frequenza/intensità di allenamento. Io no, io non me lo concederei mai. Io vorrei essere un robot. Quanto all'importanza che attribuisco alla forma fisica... sinceramente non mi sento una persona superficiale. Il mio pensiero fisso è su quello, ne sono consapevole, ma per motivazioni che hanno una stratificazione profonda. Lo so che tu non volevi darmi della superficiale, ma in effetti dall'esterno potrebbe sembrare così. "Cosa vuole questa che fondamentalmente sta bene, non ha deformità corporee, ha un volto guardabile, un lavoro, un fidanzato, un tetto sulla testa e un cane meraviglioso?" Me lo chiedo anche io, ma in fondo lo so. So anche che la forma fisica prima o poi ci abbandonerà, io spero il più tardi possibile. Quello che mi spaventa è non raggiungere mai la forma che vorrei prima che questa mi abbandoni (ce l'avevo fatta ma mi hanno detto "Signorina lei così non va', lei è malata, deve fare un passo indietro e ingrassare. Altrimenti i rischi per la sua salute sono altissimi). Temo di non vedermi mai come vorrei, seguendo però un percorso sano. Pensa a essere considerato per una vita un "cervello" il cui corpo è impacciato e goffo, dalle forme rotonde e paffute. Sei considerato intelligentissimo, simpatico MA... Quel MA ti lavora dentro se sei fragile su altri punti, è l'ostacolo alla tua idea di perfezione globale. E allora lavori su quello, fai tutto per ottenerlo. Una volta che oltrepassi il limite, poi torni indietro, come sei oggi ti va' poco, perché sai che il tuo corpo può spingersi oltre, può raggiungere determinati risultati. Il problema però insorge quando il corpo stesso grida aiuto, perché tu, portandolo in un certo stato, ne hai leso la vera natura. Perché? Perché in fondo la tua natura ti è sempre stata stretta. Penso molto spesso alla mia volontà di avere un corpo mascolino, e ti confesso che avere sempre la pancia gonfia (ah, che cosa tipicamente femminile!!!) non mi aiuta affatto. 2 giorni fa ho incontrato una carissima amica, attivista dell'Arcigay di Grosseto. Lei convive con una ragazza molto femminile. Questa mia amica invece, sebbene sia carina, è estremamente mascolina nell'abbigliamento, nei gesti, nel modo di parlare, nel modo di camminare. Io non vorrei mai essere così. Io vorrei essere femminile come sono ma apparire fisicamente più muscolosa, venosa, maschile. Ecco che si denota proprio la violenza autoimposta su un'esteriorità che grida donna ma vorrei intrappolare in un ideale mascolino. Tutto ciò che invece mi caratterizza a livello di sessualità, quello non lo posso né voglio cambiare. Un po' come se volessi mascolinizzare il mascolinizzabile diciamo. Ovviamente se sto male e non riesco ad allenarmi, il mio corpo tenderà (secondo la mia visione negativistica) inesorabilmente da subito a farmi assomigliare a un quadro di Botero. In estrema sintesi questo è il motivo per cui la mia attenzione è sulla forma fisica, e in aggiunta a ciò non dimentichiamo il timore di ingrassare e tutto quello che comporta a livello di salute. Mio padre ha sviluppato il diabete di tipo 2 dopo anni di alimentazione dissoluta e ingestione di porzioni enormi di cibo e di bevande zuccherate (che si è aggiunto ai trigliceridi alti e al colesterolo alto che io come tendenza ho ereditato), mia madre è una grande obesa che sta facendo un percorso importante di riabilitazione nutrizionale. Non è che, oltre al metabolismo lento, la mia genetica sia delle più favorevoli... |
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(#33)
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All the Truth Member
Messaggi: 5,825
Data registrazione: Aug 2010
Età: 44
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18-04-2012, 10:39 AM
Il fatto che tu dica che ho sopportato oltre la soglia dell'umana sopportazione mi fa' sorridere, perché ancora mi do' della pigra. Venerdì all'ora di pranzo sono andata nell'altra palestra dove la mia istruttrice fa' pump, perché poi alle 16.00 dovevo partire per Genova e non volevo saltare un altro allenamento. Ero andata solo mercoledì, giovedì ho fatto una corsetta di 2 km in città per andare a prendere la bici da mia nonna (con i dolori anche lì, ma DOVEVO farlo) e insomma... lunedì avrei avuto i consigli di classe fino a tardi, forse non sarei andata (e invece no, ho fatto appena in tempo ma sono andata) e venerdì come potevo non andare? Come potevo permettere a me stessa di prepararmi con calma, magari pranzare con i miei, fare una passeggiata in centro... cavolo c'era un allenamento da fare... e io lussuriosa potevo andare in giro per negozi? Il mio corpo me l'avrebbe fatta pagare. Pranzare in allegria invece di bruciare kcal? Nossignore! Sai il risultato? A metà son dovuta andare via. Il dolore (intestino e ciclo) mi faceva piegare in due, le gambe mi cedevano, avevo anche fame (avere fame, quello sì che non me lo perdono). Sono andata via quasi in lacrime. Hai centrato perfettamente. Forse il mio corpo mi sta dicendo BASTA, così come me lo disse a ottobre 2010 quando svenni, o quando quasi mi cadde il bilanciere in testa nel 2008, quando a malapena mi reggevo in piedi e mi sentivo invincibile. Il pump... sai che il martedì e il giovedì mi sento spesso più rilassata perché non ho l'assillo del dover andare a pump? Mi posso concedere di avere 2 crampetti in più, non sento di dover andare per non perdere un risultato. Per me ormai allenarmi è spesso la "tassa da pagare" per poter mangiare. Nel 2001 iniziai pump perché volevo bruciare qualche kcal in più e poter mangiare più liberamente. E poi ho finito per volere sempre di più, mangiando sempre meno liberamente. Provare altro... mah sai poi quando sto bene e sono lì, mi alleno volentieri, mi piace il tipo di allenamento, ovviamente si collega tutto, come ben sai, al risultato che mi ha dato negli anni. Ho passato a gennaio e febbraio 2 mesi ad allenarmi anche il martedì e giovedì, interrompendo pump e facendo altro 4 5 giorni a settimana. Volevo perdere peso. Non ho ottenuto nulla se non una grande frustrazione e il senso di DOVER fare qualcosa, il senso di colpa se saltavo un allenamento e i sensi di colpa si cumulavano perché gli allenamenti in schedule erano troppi per me, insostenibili. Era Lorenzo a programmarmi i wo. Ho provato a correre, riesco ora a correre per 25 minuti a 9 km/h, che non è NIENTE, ma per me è tantissimo, ma non mi piace, non mi piace, non mi piace e mi sento in colpa perché lui l'adora e a me non piace. Dopo la corsa c'era allenamento con i pesi, e anche affrontare la sala pesi da sola è stato uno scoglio. Le prime 2 volte son tornata via piangendo. Poi mi sono sciolta, ho superato la vergogna. Però dopo 3 settimane a fare pump quasi per niente, sono tornata e quasi mi veniva da piangere dalla gioia. Ho ricominciato ad allenarmi le mie max 3 volte, come sai ho modificato la dieta e anche fisicamente mi sento molto meglio. Accanirmi non è servito perché non lo sentivo, non lo volevo fare. Rispondendo alla tua domanda: non so cosa altro provare per ora, sono legatissima al mio Graal per via del mantenimento dei risultati. Qualsiasi altra cosa io faccia, nella mia testa è un DI PIU', che non mi migliora poi tanto, mentre il MIO allenamento, quello non lo voglio (ancora) abbandonare. Se sto bene ci vado più che volentieri, semmai il problema è far girare tutto intorno all'allenamento e alla gestione del senso di colpa se salto una sola volta. So che la corsa non mi piace, e l'idea che sia l'unico modo per modellare le gambe come vorrei mi fa' soffrire. In realtà sacrifici so di farne, negli orari, guidando ogni giorno per 120 km, nell'alimentazione... fare un allenamento faticoso che mi fa' fondamentalmente c@g@re... non ce la faccio. Un pochino mi voglio bene anche io. Anche se poi ho il tarlo della corsa e mi dico ogni volta (questa è una sega mentale nuova ahimeh) che avrei potuto arrivare mezz'ora prima a pump e, invece di cazzeggiare, correre un po' sul tappeto. Sempre un avrei dovuto fare... avrei potuto fare... Bacio. |
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All the Truth Member
Messaggi: 2,699
Data registrazione: Aug 2009
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18-04-2012, 06:38 PM
Dio, Acid, ti risponderò con calma quando posso, ma la somiglianza fra il tuo modo di pensare e il mio su certe cose è impressionante... |
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All the Truth Member
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Data registrazione: Aug 2010
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18-04-2012, 06:57 PM
Approfitto per dirti che non mi perdo una riga del tuo thread sulla donna bradipo ma non mi sono ancora sentita in grado di aiutarti, sorryssimo... Quanto alla somiglianza... te l'ho sempre detto che siamo due facce della stessa medaglia... |
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All the Truth Member
Messaggi: 2,699
Data registrazione: Aug 2009
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19-04-2012, 01:57 AM
Guarda, ti metto in rosso le frasi che io avrei potuto scrivere identiche In fondo, due casi simili dovrebbero essere più semplici anche per lui, no? |
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(#37)
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All the Truth Member
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19-04-2012, 11:07 PM
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(#38)
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All the Truth Member
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19-04-2012, 11:56 PM
No problem, prendo anche la tua dose, per vedere se funzionano meglio... In realtà prendo la dose minima; nei periodi di crisi sono molto tentata ad aumentarla e ne avevo anche già parlato con lo psichiatra, ma finora non l'ho fatto perchè cerco di superarli in altri modi, e per evitare gli effetti collaterali che sono più probabili al crescere del dosaggio. Però io credo che non dovresti scartarle a priori, per partito preso. Potrebbero essere anche un aiuto contro i tuoi disturbi fisici. Giusto oggi parlavo con una collega a cui lo specialista che la segue ha prescritto un vecchio antidepressivo per una serie di problemi dell'apparato genito-urinario, mentre alla mia migliore amica sono stati prescritti come terapia contro un dolore cronico che la stava facendo letteralmente impazzire. A dire la verità, neanche io ho iniziato a prenderli dopo una diagnosi di depressione vera e propria, ma per una serie di problemi fisici di cui non si riusciva a venire a capo (e che certo nel frattempo mi avevano anche buttato giù di morale). |
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All the Truth Member
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20-04-2012, 11:37 AM
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All the Truth Member
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A distanza di 2 mesi... -
21-06-2012, 05:55 PM
... non è che le cose siano cambiate molto. Questa settimana ho saltato l'allenamento a pie' pari, anzi, una volta ho provato ma dopo 10 minuti sentivo le vertigini e non riuscivo a stare in sala con gli altri e sono dovuta andare via. Il quadro oggi, oltre a presentare sempre i dolori addominali con i quali convivo in maniera cronica e che se sono acuti non mi permettono nemmeno di stare seduta senza provare dolore, oltre alla diarrea quotidiana, è aggravato da altri fattori: - Sto mangiando meno (media di 1150 kcal/die, e meno male che non mi riesce scendere) e i carboidrati li sto prendendo quasi esclusivamente dalla frutta. - Il caldo mi ha sempre dato problemi, e quest'anno mi sta dando effetti collaterali aumentati. Forse la disidratazione dovuta alla diarrea fa' il suo... non ho mai bevuto tanto, ma fino all'estate scorsa mangiavo il triplo della verdura e forse il doppio della frutta (con più kcal, ma nemmeno troppe in più, ma soprattutto senza grassi per niente, quindi avevo kcal a disposizione che mi giocavo con gli altri macro), perciò mi reidratavo meglio rispetto a quest'anno, anche se sto cercando di bere di più - La stanchezza derivante dall'insonnia e dai ritmi (per me) schiaccianti (parlo delle due cose abbinate) dell'inverno appena trascorso mi sembra che me la stiano facendo pagare tutta insieme L'idea che ho di me stessa è sempre più lontana vs quello che in realtà vedo accadermi ogni giorno, ma quando non ho voglia che di dormire (e manco quello mi riesce!!! Infatti sto in casa a leggere libri o su internet... perché sono sempre sveglia... il cervello non si spegne mai) non posso, come in questi giorni, non assecondare un po' il mio corpo. Tutto questo insieme ad altri fattori che sono OT rispetto al thread generano un umore piuttosto depresso, che non aiuta sicuramente a un rilassamento delle pareti addominali che io ho perennemente contratte in spasmi più o meno tollerabili. |
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Tags: allenamento, dolore |
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