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All the Truth Member
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L'antidoping, nelle federazioni sportive non riconosciute da CONI -
18-07-2013, 12:28 PM
L'antidoping, nelle federazioni sportive non riconosciute da CONICome da titolo , come funziona in realtà ? Se il CONI è : Il CONI quale Organizzazione Nazionale Antidoping (NADO) è l’ente nazionale al quale compete la massima autorità e responsabilità in materia di attuazione ed adozione del Programma Mondiale Antidoping WADA ivi comprese la pianificazione ed organizzazione dei controlli, la gestione dei risultati dei test e la conduzione dei dibattimenti. Il CONI ha, a tal fine, adottato le Norme Sportive quale documento tecnico attuativo del Programma Mondiale Antidoping WADA e segnatamente del Codice Mondiale Antidoping WADA (di seguito Codice WADA) e degli Standard Internazionali. vedasi http://www.comitatoparalimpico.it/co...%20%202013.pdf Che valore hanno i testi antidoping effettuati appunto da federazioni sportive non riconosciute dal Coni ? Ovvero, le sanzioni applicate da codeste federazioni che valore giuridico/legale hanno ? vedasi : ...nel frattempo sospeso dal servizio ed in attesa del processo d’Appello (dove verrà giudicato col rito abbreviato), è accusato della violazione dell’articolo 2.7 del codice “Wada” – il codice mondiale antidoping – che punisce il traffico illegale di sostanze vietate o di metodi proibiti. Il deferimento a carico del militare salentino lo inibisce dal tesserarsi e dal rivestire, per i prossimi 20 anni, cariche od incarichi presso il Coni, presso le Fsn (le federazioni sportive nazionali riconosciute dal Comitato olimpico), presso le Dsa (acronimo di disciplina sportiva associata, che indica le federazioni sportive non riconosciute dal Coni) e presso tutti gli Eps (enti di promozione sportiva) presenti sul territorio nazionale. E, ancora, il deferimento prevede il divieto di frequentare in Italia gli impianti sportivi affiliati al Coni, gli spazi destinati agli atleti ed al personale addetto, nonché di prendere parte a manifestazioni ed eventi, organizzati dai vari enti sportivi sull’intero Stivale. Carabiniere arrestato per traffico di anabolizzanti, la Procura Antidoping chiede l’inibizione per 20 anni Spero di essermi espresso in maniera comprensibile . |
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(#2)
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All the Truth Member
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18-07-2013, 03:18 PM
Servirebbe qualcuno che tratta la materia (almeno la legge) Comunque credo che le sanzioni per doping da un punto di vista legale non cambino in base alla federazione. Se io creo una nuova disciplina, organizzo un campionato e prendo prodotti illegali passerò gli stessi problemi di un ciclista, un calciatore o un altro atleta professionista. Anche perchè un caso come quello riportato non ha molta importanza da un punto di vista sportivo, li non ci sono gare falsate, premi intascati o altro. Quello è traffico di sostanze illegali, e che l'accusato sia uno sportivo, un manager o un contrabbandiere poco importa. Da un punto di vista sportivo poi non vedo perchè il CONI dovrebbe non considerare sanzioni di federazioni che non riconosce, però è il mio punto di vista, in genere la politica (sportiva e non) ragiona sempre in modi sorprendenti. |
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(#3)
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All the Truth Member
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18-07-2013, 03:25 PM
Spero di essermi spiegato bene... |
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(#4)
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All the Truth Member
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Data registrazione: Apr 2008
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18-07-2013, 03:39 PM
Il tuo punto di vista l'ho compreso, io più che altro traslavo sulla realtà i miei pensieri pensando/sperando che corrispondano. In realtà come detto in chiusura sono argomenti da "chi ci capisce è bravo", o probabilmente ha avuto solo culo nel trovare il percorso mentale giusto. Però diamo per scontato che il CONI non riconoscendomi (mi immedesimo anch'io nella federazione fantasma) non si preoccupa dell'uso o meno del doping. Se però nasce la tua domanda vuol dire che ci sono regolamenti interni e regolamenti, che quindi prevederanno delle sanzioni più o meno congrue con quelle del CONI (questo punto non è importante, conta che ci sia un regolamento, la sanzione è secondaria). Quindi se io sono un giocatore di "palla battaglia" e vengo squalificato alla fine che importanza ha se il CONI ne tiene conto o meno? Dopotutto nel mio sport sono fuori, o almeno sospeso per tot tempo. Potrebbe avere rilevanza se io da dopato di palla battaglia mi do alla boxe (o altro), allora potrebbe sorgere il problema etico di far combattere un dopato proveniente da discipline non riconosciute. Nascerebbe un contenzioso legale perchè il CONI potrebbe rinfacciarmi la squalifica della FPB (federazione palla battaglia) dicendo che non mi può tesserare o non può accettare il mio tesseramento. Io a mia difesa potrei dire che come il mio sport non è riconosciuto non possono far valere un eventuale squalifica. O il CONI ha un asso nella manica legislativo (qualche comma, anche scritto piccolo piccolo) oppure per me è una vittoria facile. |
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(#5)
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All the Truth Member
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18-07-2013, 03:51 PM
Il CONI quale Organizzazione Nazionale Antidoping (NADO) è l’ente nazionale al quale compete la massima autorità e responsabilità in materia di attuazione ed adozione del Programma Mondiale Antidoping WADA ivi comprese la pianificazione ed organizzazione dei controlli, la gestione dei risultati dei test e la conduzione dei dibattimenti. Il CONI ha, a tal fine, adottato le Norme Sportive quale documento tecnico attuativo del Programma Mondiale Antidoping WADA e segnatamente del Codice Mondiale Antidoping WADA (di seguito Codice WADA) e degli Standard Internazionali. vedasi http://www.comitatoparalimpico.it/co...%20%202013.pdf ...nel frattempo sospeso dal servizio ed in attesa del processo d’Appello (dove verrà giudicato col rito abbreviato), è accusato della violazione dell’articolo 2.7 del codice “Wada” – il codice mondiale antidoping – che punisce il traffico illegale di sostanze vietate o di metodi proibiti. Il deferimento a carico del militare salentino lo inibisce dal tesserarsi e dal rivestire, per i prossimi 20 anni, cariche od incarichi presso il Coni, presso le Fsn (le federazioni sportive nazionali riconosciute dal Comitato olimpico), presso le Dsa (acronimo di disciplina sportiva associata, che indica le federazioni sportive non riconosciute dal Coni) e presso tutti gli Eps (enti di promozione sportiva) presenti sul territorio nazionale. E, ancora, il deferimento prevede il divieto di frequentare in Italia gli impianti sportivi affiliati al Coni, gli spazi destinati agli atleti ed al personale addetto, nonché di prendere parte a manifestazioni ed eventi, organizzati dai vari enti sportivi sull’intero Stivale. allora il Coni è l'ente etc......... il deferimento del militare ....riguarda CONI FSN DSA EPS .....etc... per 20anni.... Di fatto....se mi beccano per doping in altre federazioni( non riconosciute da CONI) .... avviene questo ? Ed inoltre che valore legale ha l'antidoping di queste federazioni... considerando che se non sono riconosciute dal CONI , ma poichè il CONI è questo : Il CONI quale Organizzazione Nazionale Antidoping (NADO) è l’ente nazionale al quale compete la massima autorità e responsabilità in materia di attuazione ed adozione del Programma Mondiale Antidoping WADA ivi comprese la pianificazione ed organizzazione dei controlli, la gestione dei risultati dei test e la conduzione dei dibattimenti. Come si mette la cosa ????? Io bovinamente comprendo che un test antidoping al di fuori dal'ambito del CONI.... ha valore = 0 ; ma non credo sia così "semplice" ergo chiedo.. sperando di capirci qualcosa..... ( LupinIII dove sei ????????? ) |
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(#6)
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All the Truth Member
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18-07-2013, 08:58 PM
Gli ho appena mandato un mp su Fb, anzi gliel'ho mandato ancor prima di leggere la tua invocazione Vincenzo, spero si connetta presto. |
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(#7)
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All the Truth Member
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18-07-2013, 10:47 PM
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(#8)
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All the Truth Member
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19-07-2013, 02:48 PM
IL DOPING E IL DIRITTO PENALE: PROBLEMI E PROSPETTIVE DELLA LEGGE 14 DICEMBRE 2000, N.376 di Marina Salmistraro http://www.bcp-lex.com/pdf/2003/2003-04.pdf LEGGE 14 DICEMBRE 2000, N.376 L. n.376/2000 interessante questo : Art. 9. (Disposizioni penali) 1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni e con la multa da lire 5 milioni a lire 100 milioni chiunque procura ad altri, somministra, assume o favorisce comunque l’utilizzo di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive, ricompresi nelle classi previste all’articolo 2, comma 1, che non siano giustificati da condizioni patologiche e siano idonei a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo, al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti, ovvero siano diretti a modificare i risultati dei controlli sull’uso di tali farmaci o sostanze. 2. La pena di cui al comma 1 si applica, salvo che il fatto costituisca più grave reato, a chi adotta o si sottopone alle pratiche mediche ricomprese nelle classi previste all’articolo 2, comma 1, non giustificate da condizioni patologiche ed idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo, al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti ovvero dirette a modificare i risultati dei controlli sul ricorso a tali pratiche. 3. La pena di cui ai commi 1 e 2 è aumentata: a) se dal fatto deriva un danno per la salute; b) se il fatto è commesso nei confronti di un minorenne; c) se il fatto è commesso da un componente o da un dipendente del CONI ovvero di una federazione sportiva nazionale, di una società, di un’associazione o di un ente riconosciuti dal CONI. 4. Se il fatto è commesso da chi esercita una professione sanitaria, alla condanna consegue l’interdizione temporanea dall’esercizio della professione. 5. Nel caso previsto dal comma 3, lettera c), alla condanna consegue l’interdizione permanente dagli uffici direttivi del CONI, delle federazioni sportive nazionali, società, associazioni ed enti di promozione riconosciuti dal CONI. 6. Con la sentenza di condanna è sempre ordinata la confisca dei farmaci, delle sostanze farmaceutiche e delle altre cose servite o destinate a commettere il reato. 7. Chiunque commercia i farmaci e le sostanze farmacologicamente o biologicamente attive ricompresi nelle classi di cui all’articolo 2, comma 1, attraverso canali diversi dalle farmacie aperte al pubblico, dalle farmacie ospedaliere, dai dispensari aperti al pubblico e dalle altre strutture che detengono farmaci direttamente, destinati alla utilizzazione sul paziente, è punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da lire 10 milioni a lire 150 milioni. Notare bene il "riconosciuti dal CONI" Per il resto, credo ci sia una specie di limbo . |
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(#9)
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All the Truth Member
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25-07-2013, 02:18 PM
Ho sentito or ora Lupin, si trova in Bulgaria e non riesce ad accedere a Fu, chiede scusa perché vorrebbe sinceramente intervenire... FU risulta bloccato sia con Mozilla che con Internet Explorer e non ne sta venendo a capo. Ci tenev ad informarvi (e lo capisco) vista la serietà che lo contraddistingue. Ciao |
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(#10)
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All the Truth Member
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Data registrazione: Jun 2007
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25-07-2013, 02:21 PM
digli di usare dei siti proxy |
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(#11)
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All the Truth Member
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Data registrazione: Oct 2009
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25-07-2013, 03:00 PM
e quando lo risenti...salutalo da parte mia |
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(#12)
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All the Truth Member
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Data registrazione: Sep 2008
Località: Mvtina
Età: 40
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25-07-2013, 03:20 PM
Se riesci salutalo anche da parte mia |
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(#13)
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UncensoredModerator
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27-07-2013, 04:35 PM
Eccomi ragazzi, scusate l'assenza e grazie per l'affetto! Vediamo se ho capito bene la questione: sostanzialmente ci si interroga su i riflessi penali di un test antidoping positivo, nella misura in cui il soggetto non appartenga ad una federazione riconosciuta dal Coni. E' questo il quesito? Novellino, dimmi per favore se e' questo che volevi sapere In ogni caso, mi servira' qualche giorno per documentarmi, nel frattempo mi riavrete tra le balle anche per il resto |
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(#14)
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All the Truth Member
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27-07-2013, 05:01 PM
A noi sinceramente bastava averti su 'sto thread eh! JK ovviamente. Il mio lavoro ambasciatoriale termina qui. |
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(#15)
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UncensoredModerator
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Età: 46
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27-07-2013, 05:14 PM
Grazie acidella! |
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