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(#16)
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UncensoredModerator
Messaggi: 2,858
Data registrazione: Jun 2008
Località: Faenza
Età: 48
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29-10-2008, 08:13 PM
Proprio perchè i sistemi biologici sono così noumenali nella loro complessità (lasciatemi usare qualche termine fico anche a me vi siete mangiati la biochimica in culla voi?!?) si rende necessario formulare teriore semplici (non semplicistiche) che permettano alla nostra limitata razionalità di comprendere almeno il disegno che la natura ha intessuto. Amo affidarmi al mio istinto ed alle mie sensazioni, così leggendo per caso la teoria di homer sono rimasto colpito dall'intuizione che ci sta dietro. Non sto dicendo che sia perfetta, inattaccabile o universale ma è interessante è potrebbe essere illuminante, ovvio che il terzo rubinetto di cui parla non è un ormone, un messaggero, una ammina ecc. è una terza "serie di cose" ma non importa in realtà cosa sia nello specifico, questo verrà in un secondo tempo, sempre che sia applicabile, e con l'applicazione della tecnica. La teoria di homer mi piace perchè può permettere di descrivere qualcosa che altrimenti ci annichilirebbe per la sua complessità. Avete presente come lavorano i grandi geni dell'architettura (o dell'arte)? Fanno uno schizzo della loro idea che è per i comuni mortali incomprensibile, poi il loro staff (o i loro apprendisti se si parla d'arte) riesce a rendere concreto il progetto e solo alla fine qualcun altro fa i calcoli ingegneristici per permettere alla struttura di stare in piedi...è chiaro il parallelo? La teoria di homer può essere uno schizzo geniale, il resto che abbiamo studiato sui libri può attendere. |
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(#17)
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UncensoredMember
Messaggi: 164
Data registrazione: Sep 2008
Età: 52
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29-10-2008, 08:57 PM
Su questo sono daccordissimo, come diceva Kuhn, una teoria è solo un modello di rappresentazione della realtà, finchè funziona la si usa così com'è. Lasciami spiegare una cosa di me, al momento, mi sto laureando a tempo perso in psicologia. Il mio centro d' interesse è l' intelligenza artificiale. Quindi le discipline come la cibernetica, i linguaggi di programmazione, la psicolinguistica, la psicologia del pensiero, la logica formale e la filosofia del pensiero sono un piacere quotidiano. Partendo dall' algebra booleana fino alla computazione dei processi logici occorre essere estremamente formali, dato che le macchine non possiedono meccanismi di ridondanza naturali (non ancora) per "intuire" di cosa si parli. Quindi, benchè sia d' accordo con Homer sul fatto che intervengano altri meccanismi regolatori dopo un certo periodo, ho trovato irresistibile intervenire facendo notare che il "terzo meccanismo" non può essere messo sullo stesso piano qualitativo dei primi meccanismi regolatori. Ma si tratta di un piano puramente filosofico formale, dato che con un approccio olistico possiamo tranquillamente analizzare tutta la catena di processi metabolici come uno solo. Ma non farci caso, io mi diverto così "L' architettura è una cosa troppo importante per lasciarla agli architetti" Giancarlo De Carlo |
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