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All the Truth Member
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07-10-2010, 11:28 PM
Comandano sempre loro : le femmine... La mia giocava sempre con un altro Dobermann maschio , e facevano proprio cosi.... A volte però la lotta era decisamente rude , e il maschio soccombeva sempre... |
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All the Truth Member
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Data registrazione: Jun 2007
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07-10-2010, 11:47 PM
metto altri video il bello che sono cani comprati qui in italia ma che vivono all'estero quindi come vedete ci sono allevamenti buoni qui da noi il colore che mi piace di più è il nero o quello argento/antracite che in america chiamano blu (c'e' anche il pitbull cosi dello stesso colore) nel secondo pessima musica |
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All the Truth Member
Messaggi: 1,614
Data registrazione: Oct 2008
Età: 42
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08-10-2010, 02:20 AM
Molto belli... davvero.... la musica non è pessima per me, è solo che era meglio sentire le smusate e i tonfi che facevano sul terreno... |
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All the Truth Member
Messaggi: 20,462
Data registrazione: Jun 2007
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08-10-2010, 02:46 PM
avrei preferito anche io a questo punto i rumori naturali dei cani come nel video sulla neve. a me sinceramente il corso piace piu con le orecchie a punta pero forse non mi dispiacerebbe se avesse un look tipo il dogo o il presa e cioè orecchie a punta e coda integra penso che non ci starebbe male e sempre per pura curiosita vorrei vedere come sarebbe un mix corso/presa o corso/dogo dato che hanno tratti e caratteristiche simili certamente il presa è un cane non adatto per padroni inesperti sopratutto il maschio dato che tende molto a dominare ed essere aggressivo di natura, pero ci sono certi esemplari che colpiscono per la muscolatura tipo pitbull |
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ParentalAdvisoryMember
Messaggi: 249
Data registrazione: Aug 2009
Età: 43
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08-10-2010, 03:25 PM
tutta la vita italian mastiff! ti posso raccontare tuto ciò che vuoi su questo cane |
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All the Truth Member
Messaggi: 20,462
Data registrazione: Jun 2007
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08-10-2010, 03:27 PM
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All the Truth Member
Messaggi: 1,614
Data registrazione: Oct 2008
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08-10-2010, 05:31 PM
Devi andare all'estero per intervenire chirurgicamente alle orecchie... mi sembra , come ti ho detto che anche a San Marino... Io so di gente che porta i cani la.... Tutti i cani son più belli con l'oirecchio eretto , quello è naturale , come lo tiene il lupo , la iena , il leone ...tutti gli animali della terra . L'orecchio pendulo è un errore della selezione umana.... Fortuna che l'Amstaff al massimo con due cerotti per un paio di settimane , poi lo porta bene .. Che schifo di paese il nostro...mio dio... Le palle ce le possiamo tagliare , le ricchie per riportarle allo stato naturale , NO.. |
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(#458)
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All the Truth Member
Messaggi: 1,614
Data registrazione: Oct 2008
Età: 42
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08-10-2010, 07:12 PM
Sarebbe una cosa decisamente positiva , coerente. Senato, sì alla mutilazione di orecchie e code per i cani |
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ParentalAdvisoryMember
Messaggi: 249
Data registrazione: Aug 2009
Età: 43
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08-10-2010, 07:53 PM
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(#460)
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All the Truth Member
Messaggi: 20,462
Data registrazione: Jun 2007
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08-10-2010, 07:59 PM
voglio sapere tutto caratteristiche, carattere, comportamento con bambini, famiglia, usi del passato e moderni, rusticità, discendenza in comune con mastino napoletano ecc ecc dimmi tutto quello che sai alla fine ho cercato di documentarmi il piu possibile su questa razza, sul fatto che avesse natali comuni con il mastino napoletano e altre cose insomma mi farebbe veramente piacere conoscere questa razza cosi poco apprezzata in italia e stimata all'estero almeno da quello ce ho potuto vedere in america (usa), canada e qualche paese dell'europa dell'est |
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(#461)
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ParentalAdvisoryMember
Messaggi: 249
Data registrazione: Aug 2009
Età: 43
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08-10-2010, 08:24 PM
prima cosa devi capire se sei interessato a fare le expo devi prendere il prognato che ti sconsiglio perchè Il prognatismo è nocivo sia per la salute che per il morso del cane , è un difetto selezionato poi hanno il muso piu corto tipo boxer per farla breve. quindi mi orienterei su un ortognato personalmente. Per quanto riguarda l'indole è un cane da difesa quindi molto territoriale per farla breve non fare mai entrare nessuno in casa tua senza che tu sia presente soprattutto con un corso non so cosa ritroversti al tuo rientro . il carattere dipende moltissimo dalla selezione naturale con cui l'allevatore e qui entra in campo la scelta fondamentale dell ' allevamento decidere come incrociare le varie linee di sangue è fondamentale cioè possono esistere vari caratteri ovviamente dipende dai genitori e in base a quello il cucciolo sarà + o - equilibrato. ovvio che se hai famiglia bambini etc un allevatore serio ti dirà quando avrà disponibile una cucciolata per il tuo obbiettivo. Ci sono cani corsi che vengono addestrati al rescue salvataggio con la protezione civile di persone sotto le macerie etc questi cani ovviamente hanno un indole totalmente diversa sono molto iper attivi quansi saltano nelle gabbie . Per famiglia e bambini non ci sono problemi se il cane e trattato con rispetto e amato come tutti i cani di solito un cane che attacca e un cane che ha sofferto mancanza di cibo maltrattamenti etc. etc. altra cosa a differenza di quanto uno possa aspettarsi di solito il corso vede come suo padrone la persone piu debole ed indifesa è molto geloso ed ubbidiente con loro ti riporto la tua domanda del mastino qui sotto ------------------------------------ Il Cane Corso è un discendente del Canis Pugnax, il molosso dell'Antica Roma. Nella sua storia è stato utilizzato per la guardia delle proprietà e del bestiame, ma anche per la difesa personale grazie alla sua imponente mole unita ad una notevole agilità. Negli anni '70 rischiò l'estinzione, ma grazie al recupero effettuato da appassionati, che selezionarono e incrociarono i migliori soggetti rimasti, la razza si è salvata. L'appellativo Corso non si riferisce alla Corsica. Ha comunque una derivazione non univoca; legato al linguaggio latino e a quello volgare delle regioni meridionali dell'Italia. I due significati più probabili sono quelli di "Robusto" e quello di "cane da Cortile". come puoi capire è sicuramente il corso che deriva dal mastino, anche se inequivocabilmente il mastino dell'antica roma non è lo stesso che abbiamo ad oggi, se vogliamo fare i puntigliosi possiamo dire che le due razze hanno un antenato in comune il canis pugnax... ma questo pugnax ha caratteristiche molto + simili al mastino che al corso. ---------------------------- Carattere: Essendo durante i secoli sempre stato utilizzato per i compiti più svariati, il cane corso si è fatto strada fra le altre razze coniugando talento per la difesa e obbedienza al lavoro dell'uomo. L'appiattimento della modernità e il declino dei lavori a cui era preposto, non hanno impedito alla razza di mantenere le sue doti caratteriali. È quindi rimasto un cane con temperamento tenace (non morde a sproposito). È una delle migliori razze per la protezione della proprietà. Se attaccato molto al proprio padrone sa essere molto sensibile al suo umore e quindi occorre trattare bene il cane se non si vuole che abbia dei traumi. Nonostante la sua ottima fama di cane guardiano e di utilità, il Cane Corso è di indole molto dolce e pacata, leale e protettiva. Il legame forte che stabilisce con il padrone diventa superiore a qualunque necessità del cane.Ama il contatto con il proprio padrone e ne ha molto bisogno. Può essere estremamente discreto e intelligente, inoltre riuscire a cogliere tutto quello che succede intorno a sé. È poco adatto a persone sedentarie. È iperprotettivo e si affeziona facilmente ai bambini, anche se dimostra una forte diffidenza con gli estranei, specialmente se viene infastidito. L'attaccamento al padrone è dato anche dal fatto che se quest'ultimo è minacciato la reazione del cane sarà improvvisa e determinata. È un cane fiero e nobile, denominazioni che gli attribuiscono un massimo rispetto e orgoglio. Amare e rispettare il cane Corso vuol dire proteggere questa meravigliosa razza che da secoli ha accompagnato e protetto i propri padroni, e che lo ha fatto con tenacia, fierezza e forte determinazione. |
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ParentalAdvisoryMember
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Data registrazione: Aug 2009
Età: 43
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08-10-2010, 08:33 PM
ORIGINI & STANDARD: STORIA Il nome Cane Corso significa cane guardiano della proprietà recintata. Infatti corso, ossia "del recinto", è parola che attribuisce al nostro cane la funzione primaria e per antonomasia di guardia attenta e strenua della proprietà. Corso non significa dunque "della Corsica", come erroneamente ancora recita il monumentale vocabolario Battaglia ("grosso cane di indole feroce, originario della Corsica"). È invece una parola d'auguste tradizioni e che appartiene al lessico d'uso del meridione d'Italia, in particolare della Puglia, con qualche variante, come quella alto-lucana (cane-corsicano), e anche con qualche alternativa, come il calabro-lucano cane guzzo o il siculo dogo di Sicilia. A suo tempo, il professor Giovanni Bonatti, zootecnico di grande valore, in lunghi colloqui aveva manifestato al dottor Stefano Gandolfi qualche perplessità sull'aggettivo corso da attribuire al nostro cane, poiché, a suo parere, veniva da sempre riferito genericamente al molosso italiano. E, ad ogni modo, egli riteneva che il termine si dovesse riportare ad un'antica matrice celtica o provenzale e che significasse "robusto", come dimostrerebbe la sopravvivenza nell'aggettivo inglese corbe, ossia "grossolano", "ruvido" (contrapposto a fine, ossia "minuto", "sottile"). Un'altra ipotesi appare più plausibile: il già menzionato dottor Gandolfi propone come matrice il sostantivo latino cohors, ossia la romana "coorte" pretoria; il che suggerirebbe un'antica funzione di guardia del corpo affidata al nostro cane. Altri ravvisano in corso una certa consonanza con corsiero, nel senso che ad un tipo di molossoide pesante e stanziale (per esempio l'attuale mastino napoletano) si contrapporrebbe appunto un tipo di cane più leggero e agile, in grado di raggiungere la preda o di percorrere ampi tratti di strada a fianco di gabellieri e carrettieri o a protezione delle mandrie durante la transumanza. Queste due ultime ipotesi ci conducono – com'è evidente – a contenuti morfologici e soprattutto funzionali, che sono in definitiva le ragioni storiche della presenza del cane nelle diverse società umane: perciò ogni congettura siffatta finisca per cogliere una sia pur parziale verità. L'avvistamento dell'etimo apre molti spiragli, ma non risolve tutte le perplessità inerenti al nome e alla sua concreta immagine. Del resto, come non pensare ad altre analoghe titubanze concernenti termini assai consolidati nell'uso e nella classificazione, come lo stesso molosso (i Molossi furono un popolo di probabile origine macedone, stabilitosi dal 1200 a.C. in Epiro), titolo che può a ragione apparire di troppo stretto passaggio storico-geografico; o come mastino (formatosi dal tardo latino mansuetinus), giudicabile al contrario troppo generico, poiché applicabile ad ogni rampollo del Canis familiaris? Quando, qualche anno fa a Stefano Gandolfi o a Giancarlo Malavasi, della città del grande Virgilio, e, ancor oggi, ai tanti cultori della razza sparsi in tutta Italia e anche oltre le Alpi, si pose e si pone con ardua concretezza il recupero del Cane Corso, la questione del nome non è mai stata di pura ed oziosa erudizione, anzi era ed è legata strettamente all'impresa stessa della rinascita. Il termine corso appare rispettoso del nome da sempre impiegato per indicare il nostro cane proprio nei luoghi della sua massima diffusione e del suo impiego più intenso. E sembra l'etichetta più convincente, applicata nel punto esatto in cui s'intersecano alcune linee cinologiche fondamentali: la linea separativa, che diversifica con decisione ed estrema chiarezza il Cane Corso da altre razze affini, in particolare da altri tipi molossoidi pur presenti e impiegati nell'Italia del sud. Il nome nelle testimonianze scritte La parola corso compare nelle testimonianze scritte a partire dai primi anni del XVI secolo, da subito legata strettamente alle funzioni della caccia e della guardia. La usa Teofilo Folengo (1491-1544) che tratteggia il Cane Corso nel mortale assedio all’orso o al leone ferito dal cacciatore; in quest’ultimo caso il Corso è posto in alternativa assai interessante al molosso (“canes inter seu corsos sive molossus”). Niccolò Machiavelli (1469-1527) impiega il Cane Corso in un enigmatico e incompiuto poemetto, intitolato L’Asino: “Vidi una volpe maligna e importuna che non truova ancor reste che la pigli; e un can còrso abbaiar alla luna”. Lo svizzero Konrad von Gesner (1516-1565), nella Historia animalium, che è – si può dire – il primo trattato moderno di zoologia, tratta piuttosto ampiamente del Cane Corso. Benché equivochi sull’origine del cane (deriverebbe, cioè, dalla Corsica), offre una descrizione meticolosa della testa grossa e del labbro superiore pendente (“cervice et capite maximum, labro superiori super inferius dependente”), della forte dentatura, del collo muscoloso e del petto ampio (“acutis dentibus, collo tumente, pectore amplo”), delle dita arcuate e delle unghie forti e ricurve (“duris ac curvis unguibus”). Questa condizione morfologica è del tutto finalizzata alla caccia grossa, quindi a fattori caratteriali e funzionali assai marcati: il Cane Corso è audacissimo nel raggiungere e nell’affrontare in un mortale corpo a corpo gli animali selvatici (“sunt feroces inprimis et ad quaecqumque animalia invadenda capiendaque audacissimi”). Grazie alle possenti articolazioni il Cane Corso aderisce al suolo con massima stabilità, afferra tenacemente la preda e la abbatte (“ut solo inhaerere magis possint, quo validius feram prosternant coonculcentque”). Tito Giovanni Scandiano, nel Poema della caccia (1556), ritrae il Cane Corso nel poderoso assalto e nella formidabile presa (“per assalire, mordere e tener cinghiali, orsi e lupi”). Nel poemetto Leporea (1628), scritto in onore del cardinale Scipione Borghese, per la villa da poco terminata in Roma, ritroviamo il nostro, a fianco dei levrieri, nella caccia ardita: Qui li ciechi lepier e corsi Can, di ferocità rabiosa armati, affrontar lupi, apsi, leoni et orsi co’ i cacciatori suoi vedrete entrati. Minà Palumbo, nei Mammiferi di Sicilia (1868), separa il molosso (“Canis molossus”: nome volgare “Cani corsu inglisi”) dal mastino e interpreta il nome corso come volgarizzazione di quest’ultimo (“Canis mastivus”: nome volgare “Cani corsu”); inoltre propone una descrizione morfologica succinta e tendenziosa (“testa ottusa, e corta, muso molto grosso, orecchie all’apice pendenti, peluria cinericcia, fasciata obliquamente di nero, poca intelligenza”).Morso e cipiglio giungono persino al proverbiale. Giovanni Verga, nei Malavoglia (1881) dice “Morde peggio di un cane corso”; il Tommaseo, nel suo vocabolario, propone la metafora “Can corso, uomo di aspetto e attitudine fiera”. Riserviamo all’estrema postazione, in questa breve rassegna, due testimonianze poetiche. La prima appartiene ad Erasmo di Valvason (1523 – 1593), letterato trasferitosi dal suo feudo in Friuli alla corte mantovana dei Gonzaga. Nel suo poema didascalico La caccia (1591), comprende nel termine corso sia un tipo di mastino pesante, sia un tipo più leggero, adatto all’inseguimento – oltre che alla presa – dell’orso, del lupo e del cinghiale. Ecco la descrizione efficacissima di quest’ultimo: Come il veltro sia destro et sia spedito Ma di persona più gagliarda et magna: sia grosso, ma non grave od impedito da tanta mole, che la lena fragna; abondi di grand’osso et di gran nerbo et sia facile a l’ira, aspro et superbo. Si noti che il Valvason, per descrivere il Cane Corso, meglio non trova che stabilire confronti con gli estremi opposti: da una parte, espressamente, con il veltro (grossomodo l’attuale levriero), di cui possiede l’agilità ma non l’esilità fisica; dall’altra, implicitamente, con il cane di grossissima mole (sul tipo del mastino napoletano o del mastiff inglese), dalla cui pesantezza si distanzia per liberarsi nella corsa resistente e nevrile. La seconda testimonianza appartiene a Giovan Battista Marino (1569 – 1625). Il mito d’Atteone, formidabile cacciatore, mutato per vendetta da Artemide in cervo e quindi rincorso e sbranato dai suoi stessi cani, accende la fantasia fervida e la pirotecnica abilità formale del poeta. Nell’omonimo idillio incluso nella raccolta La sampogna, Marino organizza la descrizione della caccia ad Atteone, e scrive tra l’altro: I veltri liberi e franchi sono i primi alla pesta. Più lontani e più lenti vengon gli alani e i corsi. Seguono i medi e i persi temerari e ardenti... Segue un elenco di razze tanto sovrabbondante da esaurire l’intero popolo canino. Quello che va sottolineato comunque è la presenza del Cane Corso, colto nell’azione tumultuosa dell’inseguimento, appena più lento dei veltri, eppure potente, tenace e irriducibile. In ambedue le descrizioni del nostro potremmo anche oltrepassare alcuni aspetti importanti (l’efficacia descrittiva, i particolari anatomici in funzione della caccia grossa per cui è adibito il Corso…) e giungere immediatamente all’essenziale: il bagliore complessivo della figura del Cane Corso, l’impressione totale, che ancor oggi colpisce e affascina il “corsista”, è l’assenza di qualunque eccesso morfologico, anzi la compresenza mirabile ed equilibrata d’elementi opposti, quali la velocità e la forza, l’agilità e la resistenza in un corpo possente e massiccio. Brevi cenni storici È discendente diretto del Canis pugnax (molosso) romano, del quale rappresenta la versione leggere impiegata per la caccia alla grossa selvaggina e quale ausiliare bellico. Per secoli è stato prezioso compagno delle genti italiche che lo hanno utilizzato per la guardia della proprietà e del bestiame, per la caccia e per la difesa personale. Diffuso un tempo in tutta la Penisola, come una vasta iconografia e storiografia testimoniano, ha trovato un’ottima isola di conservazione in Puglia, Lucania e Sannio. Deve il suo nome al latino cohors, che significa guardia, protettore. |
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One of Us
Messaggi: 36
Data registrazione: Sep 2010
Località: Padova
Età: 39
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08-10-2010, 09:59 PM
Comunque continuate ad elogiare i pitbull: muscoli come il pit, tenace come un pit, affettuoso come un pit, gameness come un pit, morso come il pit, agile come un pit, veloce come un pit, resistente al dolore come un pit, orecchie erette come i pit.... Ho scelto il cane migliore :-D |
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(#464)
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All the Truth Member
Messaggi: 15,115
Data registrazione: Sep 2008
Località: Mvtina
Età: 40
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08-10-2010, 10:06 PM
Però è vero, in rapporto alla taglia sono al limite del possibile prestazionalmente/fisicamente. è poi evidente che non si possa non tener conto che il loro peso ideale è abbastanza light e come tale non lo si possa confrontare con cani propriamente "grossi"!!! |
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(#465)
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One of Us
Messaggi: 36
Data registrazione: Sep 2010
Località: Padova
Età: 39
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08-10-2010, 10:21 PM
Il mio è un UKC percui il suo standard prevede un peso tra 25 e 35 kili, più o meno intendo quelli nelle gare...il mio è più o meno 27, xke è bello snello anke se qualche chiletto in più non starebbe male anzi... Quelli in standard ADBA invece si spostano su un peso di 18 chili e vi posso assicurare che sono macchine da guerra (specificando che peró non ho mai visto combattimenti)...gli UKC sono più da Expo per così dire e sono un più "fermi" e "tranquilli".... |
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