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Injury Clinic Metodi rigenerativi alternativi per infortuni muscolo scheletrici e recupero post training

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sOmOja sOmOja Non in Linea
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Sindrome sovrallenamento cronico - Sto messo male. Aiutatemi per favore


@doc: non è lo studio sui libri ma gli anni di esperienza con i pazienti che mi distanziano anni luce da te .. su internet sono bravi tutti

la penso come te, in questo caso potrebbe essere sufficiente una terapia ad hoc impostata dal medico di famiglia (probabilmente un ansiolitico soprattutto per dormire e un trattamento con SSRI)
naturalmente dopo aver escluso cause organiche (se c'è il sospetto)



Ultima Modifica di sOmOja : 08-06-2011 11:05 PM.
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Doc Doc Non in Linea
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Originariamente inviato da ??sOmOja?? Visualizza Messaggio

la penso come te, in questo caso potrebbe essere sufficiente una terapia ad hoc impostata dal medico di famiglia (probabilmente un ansiolitico soprattutto per dormire e un trattamento con SSRI)
naturalmente dopo aver escluso cause organiche (se c'è il sospetto)
da manuale
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INDIO79 INDIO79 Non in Linea
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@doc: non è lo studio sui libri ma gli anni di esperienza con i pazienti che mi distanziano anni luce da te .. su internet sono bravi tutti(Su questo hai pienamente ragione io non avendo nessuno titolo mi sono permesso di intervenire pechè mi sono sentito emotivamente coinvolto)

la penso come te, in questo caso potrebbe essere sufficiente una terapia ad hoc impostata dal medico di famiglia (probabilmente un ansiolitico soprattutto per dormire e un trattamento con SSRI)[questa è la prassi ma non tutti i medici di base hanno adeguata esperienza con questi farmaci,il mio medico di base me li prescrisse e dopo aver provato per due anni diversi farmaci le mie condizioni erano peggiorate mi ero abituato a convivere con i miei problemi(insonnia,attacchi di panico che con i farmaci erano diventate più frequenti e più forti, con evitamento fobico) avevo toccato il fondo ed dopo aver trascorso le mie notti insonni a pensare come suicidarmi,iniziai a valutate cure alternative come trainingautogeno,meditazione,tecniche di autorilassamento iniziandole a mettere in pratica riuscendo a smettere di prendere farmaci sopportando anche le crisi di astinenza iniziai ad uscire e da allora ho iniziato le mie prime conquiste(allontanarmi da casa,riuscendo a percorrere distanze sempre maggiori)mi rivolsi ad uno psichiatra che vedendo i progressi che avevo fatto, mi ha incoraggiato a proseguire su questa strada,ripetendomi più volte che si fa troppo spesso ricorso alle benzodiazepine e agli ssri senza tener presente che questi sono utilissimi nella fase acuta ma poi bisogna accostarle a terapie alternative altrimenti si creano sempre più azionisti inconsapevoli per tutta la vita delle case farmaceutiche.
naturalmente dopo aver escluso cause organiche (se c'è il sospetto)
Non voglio spaventare nessuno il mio è solo un caso,conosco persone che dal mio medico di famiglia si sono trovate bene superando i miei stessi problemi.Ma trovo un pochino superficiale non valutare la persona nel suo insieme,se si ritiene che lo stess di qualsiasi origine(organica o psichica)sia un sistema di difesa del nostro organismo per comunicarci che stiamo facendo qualcosa che va oltre le nostre capacità psicofisiche(ingestione di alimenti o farmacia cui siamo allergici o intolleranti,allenameni troppo intensi e frequenti ,approcio alla vita troppo emotivo o ansioso;Credo che se si vuole definitivamente risolvere il problema bisogna ricercare l'origine degli eventi stressogeni,evitando di interrompere il meccanismo di comunicazione tra mente e corpo(se questo non è eccessivamente invalidante).Mi scuso con somoja e Doc per la mia inconsapevole presunzione ma dopo quello che ho passato non vorrei che nemmeno il mio peggior nemico si trovasse a passare quello che ho trascorso io e ancora oggi porto le cicatrici dentro.
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.Mi scuso con somoja e Doc per la mia inconsapevole presunzione ma dopo quello che ho passato non vorrei che nemmeno il mio peggior nemico si trovasse a passare quello che ho trascorso io e ancora oggi porto le cicatrici dentro.
Non scherziamo, non c'è nulla da scusarsi, anzi è un' occasione di confronto che può aiutare a capire il pensiero di chi si trova dalla parte del paziente.

Al paziente innanzitutto bisogna guardare in faccia, nessun paziente è uguale ad un altro, ci sono delle linee guida che possono indirizzare che però vanno applicate in collaborazione medico-paziente, e applicate in modo personalizzato su ogni singolo paziente.

Alcune precisazioni:

Molte forme ansioso depressive solo legate ad un' alterazione dei livelli di serotonina, quindi che la patologia sia o meno legata ad un evento esterno, correggere, almeno inizialmente, questa alterazione accelera la guarigione.

Paragonare che assume antidepressivi ad un tossicodipendente è lo stesso che paragonare un diabetico che usa l' insulina a un eroinomane.
E' una malattia come tutte le altre e se l' altreazione dei livelli di serotonina endogeni è basso non tanto a causa di un evento esterno, quanto a causa di una predisposizione, la terapia farmacologica è la Terapia.
Anche qualche mio paziente diabetico è guarito con una rigorosa dieta + attività fisica e non ha più avuto bisogno dei farmaci, questo non vuol dire che tutti i pazienti diabetici possono guarire così, molti necessitano di cure costanti nonstante buone abitudini di vita.
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Originariamente inviato da INDIO79 Visualizza Messaggio
Non voglio spaventare nessuno il mio è solo un caso,conosco persone che dal mio medico di famiglia si sono trovate bene superando i miei stessi problemi.Ma trovo un pochino superficiale non valutare la persona nel suo insieme,se si ritiene che lo stess di qualsiasi origine(organica o psichica)sia un sistema di difesa del nostro organismo per comunicarci che stiamo facendo qualcosa che va oltre le nostre capacità psicofisiche(ingestione di alimenti o farmacia cui siamo allergici o intolleranti,allenameni troppo intensi e frequenti ,approcio alla vita troppo emotivo o ansioso;Credo che se si vuole definitivamente risolvere il problema bisogna ricercare l'origine degli eventi stressogeni,evitando di interrompere il meccanismo di comunicazione tra mente e corpo(se questo non è eccessivamente invalidante).Mi scuso con somoja e Doc per la mia inconsapevole presunzione ma dopo quello che ho passato non vorrei che nemmeno il mio peggior nemico si trovasse a passare quello che ho trascorso io e ancora oggi porto le cicatrici dentro.
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Originariamente inviato da Doc Visualizza Messaggio
Non scherziamo, non c'è nulla da scusarsi, anzi è un' occasione di confronto che può aiutare a capire il pensiero di chi si trova dalla parte del paziente.

Al paziente innanzitutto bisogna guardare in faccia, nessun paziente è uguale ad un altro, ci sono delle linee guida che possono indirizzare che però vanno applicate in collaborazione medico-paziente, e applicate in modo personalizzato su ogni singolo paziente.

Alcune precisazioni:

Molte forme ansioso depressive solo legate ad un' alterazione dei livelli di serotonina, quindi che la patologia sia o meno legata ad un evento esterno, correggere, almeno inizialmente, questa alterazione accelera la guarigione.
Personalmente non credo che i farmaci interrompano la comunicazione fra mente e corpo, cosa che mi sembra anche molto difficile da realizzare...Piuttosto il problema mi sembra che questa comunicazione non avviene sempre nel modo ottimale, e a volte si normalizza proprio grazie ai farmaci. Perchè a volte non basta capire l'origine del disagio psicologico per liberarsene.

Secondo me in questo tipo di disturbi ci sono due ordini di cause e nella maggior parte di casi bisognerebbe agire su entrambe:
1) quelle psicologiche, percepite in maniera più o meno precisa, e considerate dal paziente come le uniche esistenti e le uniche da risolvere, ma spesso eliminarle non è affatto semplice (se no lo avrebbe già fatto e non sarebbe in crisi...)
2) quelle organiche, di solito non percepite, o percepite come sintomi fisici che però facilmente rimandano ad altro e confondono le idee tanto dei pazienti che dei medici, come possono essere squilibri di ormoni, neurotrasmettitori ecc.

La proporzione varia da caso e caso, e per questo concordo con Doc quando dice che il percorso va personalizzato con grande attenzione.
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Trokji Trokji Non in Linea
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Il fatto che ci sia una prescrizione o meno non cambia gli effetti positivi e quelli collaterali dei farmaci, quello che cambia è la finalità per la quale vengono utilizzati.
Ma tutti i farmaci sono droghe o veleni, per questo vanno usati con attenzione. Ultimamente c'è d'altra parte più leggerezza nella prescrizione di certi psicofarmaci, anche se è un fenomeno soprattutto americano, ma i numeri affermano questo. Comunque sia poi tutte le malattie presentano una componente prettamente organica ed una più psicologica. Certo ci sono malattie dove una di queste componenti risalta di più sull'altra. La guarigione però è un processo sia organico che psicologico, le sue cose non possono essere tra loro separate, anche per questo è necessario aver fiducia dei medici ai quali ci si affida per la terapia. Se cade questa fiducia è bene cambiare, semplicemente perché le possibilità di guarigione solo per questo motivo vengono a ridursi
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