Nel giusto noi o gli altri paesi??

[cippalip]

Leggendo un po' in questa sezione mi sto chiedendo se poi sia così sbagliato vietare la vendita di certi prodotti come avviene in Italia.
Alla fine ammettiamo che per alcuni prodotti si sia un po' troppo restrittivi, ma diciamo anche che è quasi un bene che non si possa accedere ad altri tipi tendenzialmente pericolosi.
Ma ammettiamo che non siano pericolosi, il problema è che lo diventano a causa di una generale disinformazione di base.
E' un po' come per gli atleti professionisti, il 90% si dopa, ma alla fine con un rischio limitatissimo perché seguiti da équipe mediche specializzate.
Prendiamo l'esempio di una persona che non ne sa un cazzo e si imbatte in pro-ormoni o simili, alla fine rischia perché prende un prodotto reclamizzato come sicuro, "sano" e che aiuta la crescita muscolare non dando nessunissimo tipo di problema.

Forse è proprio questo l'errore di base, è un po' come il ragazzo che va in disco se magna una pasta e schiatta perché fatta con veleno per topi e stronzate varie.
In Olanda per esempio c'è un controllo di esse fuori dalle disco per evitare che si mangino cazzate che ti possano veramente massacrare.
Ora non vuole essere un discorso né proibizionista né abolizionista, ma vuole solo ragionare sul fatto che grazie ad una mala informazione di base, dovuta anche, e soprattutto, agli interessi delle case produttrici di certe sostanze, tutti possano accedere liberamente a tutto senza una preparazione di base necessaria per non farsi del male.
Quindi chi è nel giusto? lo siamo noi che ne vietiamo la vendita o gli altri che spesso se ne sbattono liberalizzando il commercio di sostanze tendenzialmente pericolose?
Ma soprattutto è corretto non informare in modo veritiero il potenziale cliente?

[boypr]

di fatto è giusto che siano illegali come sono

[Guru]

Il Ministero della Salute fa bene a vietare certi principi.

Il problema nasce la dove un soggetto, senza prepararzione specifica, sfrutta il fatto che non ci siano più dogane, per acquistare fuori dal territorio nazionale, prodotti che può ignorare essere pericolosi.

Chi deve farsi carico di avvisare questi soggetti?

Il Ministero pubblica una lista con le erbe non ammesse, ma a parte la difficile individuazione delle risorse, non tiuene conto che chi vende gli integratori spesso usa termini non di uso comune per identificare le molecole adoperate.

Se non sei chimico come fai a sapere che c'è dentro?

E' vero, c'è anche la lista dei prodotti notificati, ma la lista è aggiornata con molto ritardo e la consultazione è nebulosa.

Servirebbe un presidio che educhi i consumatori e che li guidi nell'acquisto.

Dobbiamo anche tener presente che certi prodotti sono considerati affini agli stupefacenti, con conseguenti risvolti legali che abbiamo avuto modo di vedere con i sequestri che ci sono stati a carico di un noto importatore/distributore di integratori.

Serve che il Ministero si muova.