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Integrazione L'azione fisiologica, i protocolli d'assunzione, le materie prime ed i prodotti in commercio. Discutiamone senza censure e veti commerciali
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UncensoredMember
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Fosfatidilcolina vs cardo mariano vs NAC(n-acetil-cistrina) -
14-10-2012, 10:14 PM
Fosfatidilcolina vs cardo mariano vs NAC(n-acetil-cistrina)ciao amici..chiedo consiglio ai piu esperti...cercando il solito integratore disintossicante ,che tutti dovremmo avere,mi ritrovo a dover scegliere fra i tre... la fosfatidilcolina: La fosfatidilcolina, isolata nel 1850 da Maurice Gobley dal tuorlo d'uovo, è un fosfolipide costituito da acidi grassi, glicerolo e colina, un precursore dell'acetilcolina; essa è abbondantemente presente in natura; tra gli alimenti ricchi di fosfafatidilcolina ricordiamo la lecitina di soia, il tuorlo d'uovo e il fegato. Nell'organismo umano la fosfatidilcolina è presente in quanto componente fondamentale della membrana plasmatica; il suo ruolo principale è quello di regolare la permeabilità e la fluidità di tale membrana. La fosfatidilcolina viene utilizzata largamente nell'industria alimentare grazie alle sue proprietà emulsionanti (i prodotti emulsionanti rendono miscelabili tra loro sostanze che normalmente non lo sono). Altri impieghi della fosfatidilcolina sono quelli relativi ai settori salutistico ed estetico. Sotto forma di integratore alimentare, la fosfatidilcolina viene consigliata sia per il trattamento delle ipercolestemie sia per quello delle ipertrigliceridemie; altre indicazioni sono il miglioramento della funzionalità epatica e il trattamento del surmenage psicofisico (questo ultimo punto sembra peccare di eccessivo ottimismo). I dosaggi consigliati per questo tipo di integrazione variano dai 400 agli 800 mg giornalieri. In ambito estetico l'utilizzo principale della fosfatidilcolina è quello del trattamento dell'adiposità localizzata: a tale scopo la fosfatidilcolina viene iniettata nel tessuto adiposo tramite aghi molti sottili; ciò permette la solubilizzazione dei lipidi e la conseguente riduzione del volume degli adipociti. Questo metodo viene generalmente utilizzato per la rimozione di quelle adiposità localizzate che resistono agli interventi di tipo dietetico e comportamentale. Effetti dimostrati La fosfatidilcolina ha mostrato una certa efficacia nella protezione dei danni ossidativi a carico delle cellule e nel miglioramento della funzionalità epatica. L'integrazione con fosfatidilcolina permette di compensare la diminuzione dei valori sierici di colina e lecitina provocata dall'assunzione di farmaci a base di acido nicotinico e nicotinamide utilizzati per la riduzione del quadro lipidico ematico. Avvertenze In alcuni casi la somministrazione di fosfatidilcolina può causare disturbi gastrointestinali, nausea,,vomito, aumento della salivazione e vertigini. Dose efficace Chi decide di ricorrere all'integrazione con fosfatidilcolina non dovrebbe superare la dose di 1 g al giorno. I dosaggi dovrebbero essere comunque stabiliti dallo specialista. A chi serve La fosfatidilcolina può essere utilizzata in alternativa alla colina da coloro che necessitano dell'integrazione di quest'ultima. In questi casi l'integrazione e il dosaggio devono essere consigliati dal medico. cardo mariano: Il cardo mariano (Silybum marianum) è una pianta erbacea biennale appartenente alla famiglia delle Asteracee. In fitoterapia il cardo mariano viene utilizzato per il trattamento delle affezioni epatiche. Gli effetti epatoprotettori sono dovuti alla silimarina, un insieme di tre sostanze: la silibina, la silidianina e la silicristina. Oltre che nel cardo mariano, la silimarina è contenuta in molte piante fra cui il cinara cardunculus(l'antenato del carciofo). I preparati a base di cardo mariano, grazie alla presenza della silimarina, hanno un effetto epatoprotettivo e accelerano il processo di rigenerazione del fegato, dato che aumentano l'attività metabolica delle cellule epatiche. La silimarina contenuta nel cardo mariano stimola la sintesi proteica (con un incremento dell'attività del ribosoma RNA attraverso la polimerasi nucleolare A) e la rigenerazione del parenchima epatico. La silimarina esplica una funzione di difesa contro parecchie sostanze come il tetracloruro di carbonio, la galattosamina, le tossine dell'amanita falloide (falloidina) e l'alcol. Inoltre è un antiossidante che previene l'ossidazione dei lipidi e la distruzione delle membrane cellulari. I preparati a base di cardo mariano sono privi di tossicità (20 g di silimarina per kg di peso sono perfettamente tollerati); per questo motivi il cardo mariano è considerata una delle piante epatoprotettive per eccellenza. Nella maggior parte dei casi, la silimarina produce un miglioramento netto dei sintomi soggettivi e oggettivi nel giro di una-due settimane di trattamento (aumento dell'appetito, del peso, scomparsa dell'astenia, dei disturbi digestivi, diminuzione del volume del fegato ecc.). I miglioramenti sono ancora più importanti considerando ammalati cronici (etilisti di lunga data). La silimarina viene eliminata tramite la bile. Effetti dimostrati La silimarina ha mostrato effetti epatoprotettivi ed è in grado di accelerare i processi rigenerativi dell'organo epatico. Avvertenze Dal momento che la silimarina viene eliminata attraverso la bile, l'uso di prodotti a base di cardo mariano, o comunque di prodotti contenenti silimarina, è controindicato in soggetti con occlusioni alle vie biliari. L'assunzione di prodotti a base di cardo mariano può causare eruzioni cutanee e disturbi gastrointestinali. Dose efficace Se assunta a scopo di cura, la dose di silimarina considerata efficace va dai 400 ai 600 mg 3 volte al giorno (preferibilmente va assunta dopo i pasti). La dose di mantenimento si attesta sui 200 mg al giorno. A chi serve Il cardo mariano è utile per coloro che soffrono di lievi patologie epatiche. Può risultare di una certa efficacia nella cura e nella prevenzione della cirrosi epatica indotta dall'abuso di sostanze alcoliche. n-acetil-cisteina L'acetilcisteina (o N-acetilcisteina) è un derivato N-acetilato dell'aminoacido L-cisteina. È uno dei precursori del glutatione, un tripeptide con notevoli proprietà antiossidanti formato da cisteina, glicina e acido glutammico. L'acetilcisteina viene sintetizzata dal nostro organismo, ma può venire introdotta anche attraverso la normale alimentazione. L'acetilcisteina viene utilizzata come principio attivo di diversi farmaci che vengono commercializzati come mucolitici nella terapia di quelle patologie respiratorie che sono caratterizzati da ipersecrezioni dense e vischiose come per esempio le bronchiti, l'enfisema polmonare e la fibrosi cistica; l'acetilcisteina infatti ha la capacità di ridurre l'attrazione tra le molecole di mucopolisaccaridi; ciò fa sì che il catarro diventi più fluido facilitando la sua espettorazione. L'acetilcisteina viene inoltre utilizzata quale antidoto nei casi di intossicazione da paracetamolo. Effetti dimostrati e avvertenze L'acetilcisteina incrementa la fluidità del muco nell'albero respiratorio e nei polmoni. Protegge l'organo epatico mantenendo i livelli di glutatione e incrementando il metabolismo ossidativo. Avvertenze L'assunzione di acetilcisteina non è scevra da diversi effetti collaterali tra i quali i più comuni sono i disturbi a carico degli apparati gastrointestinale e cutaneo. Altri effetti collaterali degni di nota sono le reazioni allergiche quali orticaria, rash, prurito e broncospasmo. Dose efficace La dose efficace (supplementazione orale) di acetilcisteina raccomandata è di 250-1.500 mg. A chi serve L'assunzione di acetilcisteina viene consigliata nel trattamento di diverse patologie a carico dell'apparato respiratorio. È considerato un farmaco salvavita in caso di intossicazione da paracetamolo. |
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All the Truth Member
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14-10-2012, 10:44 PM
Prenderei NAC e silimarina. L'altra costa molto e principalemtne non è un detossificante. |
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All the Truth Member
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15-10-2012, 12:31 AM
Io invece non ti so aiutare ma ti vorrei chiedere se li hai trovati come integratori oppure solo in farmacia |
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Uncensored Magister
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15-10-2012, 02:22 AM
Sono cose completamente diverse, ognuna agisce in modo peculiare. In teoria sarebbero da abbinare. Comunque, parlando dell'argomento disintossicazione, non è detto che se ne abbia bisogno e, prima di tutto, bisogna rivedere la dieta visto che di certo non si può integrare "per il fegato" se intanto ci si intossica di grassi saturi, alcool, farmaci ecc. |
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UncensoredMember
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15-10-2012, 02:10 PM
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UncensoredMember
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15-10-2012, 02:13 PM
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