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Medicina e Farmacologia Medicina generale e farmacologia.
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All the Truth Member
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Data registrazione: Sep 2009
Località: Lombardia
Età: 58
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06-02-2013, 04:06 PM
Non conosco le statistiche (se esistono), però nella mia esperienza lavorativa vedo capitare spesso che, quando il maschietto si sposa e/o diventa papà, sviluppa una qualche forma ansioso depressiva. Io, empiricamente, lo attribuisco al fatto che il "ragazzo" a quel punto deve prendere coscienza di essere diventato uomo, con le responsabilità che questo comporta; lo sviluppo di questa consapevolezza può essere destabilizzante. La depressione post partum delle donne è un fatto prettamente ormonale endogeno, mentre questa forma del maschio è un fatto reattivo ad una situazione ambientale. |
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All the Truth Member
Messaggi: 1,464
Data registrazione: Jan 2011
Località: Taurano (av)
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06-02-2013, 06:40 PM
Quote:
Genetici(o meglio Psicogenetici)cioè la tendenza a vivere la vita in modo malinconico rivolta molto al passato ricordandone solo i momenti difficili ed aspettarsi dal futuro solo cose spiacevoli. Ambientali perchè un pò si tende ad avere empatia con le persone che ci circondano ed assorbirne i loro umore oltre alla situazione ambientale e socioeconomico di cui noi siamo protagonisti e da come ci facciamo condizionare la vita da essa(es. un evento negativo ha una durata breve mai ci sono persone che la rimuginano per mesi con pensieri negativi come"paura,rabbia"). Hai fatto bene a scrivere ciò che pensi perchè la tua situazione ha una doppia lettura,perchè potrei dirti e non prenderla come un'accusa che sei proprio l'opposto di tuo nonno visto che lui per il 99% dellla sua vita è stata una persona felice. Anche nella mia famiglia ci sono sia da parte materna che paterna casi di suicidio,mio padre non può bere caffè altrimenti ha crisi di panico,ma già in questo piccolo microcosmo che è la mia famiglia la maggior parte ha un approccio alla vita totalmente diverso dal mio(li vedo e vorrei avere il loro modo di pensare,a volte per me troppo superficiale ma sicuramente più utile ad affrontare le avversità). La mia situazione socio economica è disastrosa,ma cerco di trovare sempre la serenità anche quando non avrei motivo di averla,gli eventi esterni della vita non possiamo prevenirli ma le reazioni interiori sì,non ti invito ad essere ottimista ad ogni costo so che non ci riuscirai, ma solo di vedere la vita in modo oggettivo"sto male quando sto male,la giornata è negativa quando è negativa"evita di proiettarti nel futuro, ogni giorno ha il 50% di essere positiva ed il 50% di essere negativa,alla fine si fanno i conti,ricordati che niente è positivo e niente è negativo tutto è neutro, siamo noi che gli diamo un valore(se piove per un cercatore di lumache è un buon giorno,ma per un venditore di sale è una giornata di m.) |
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All the Truth Member
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Data registrazione: Feb 2011
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06-02-2013, 07:39 PM
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Quindi immagino che questa spiegazione sia quanto meno ben più probabile della genetica ereditata dal nonno. |
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All the Truth Member
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Data registrazione: Jun 2007
Località: Non omologata
Età: 51
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06-02-2013, 07:46 PM
Più che altro la genetica offre un alibi... |
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All the Truth Member
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Data registrazione: Sep 2009
Località: Lombardia
Età: 58
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06-02-2013, 11:11 PM
Quote:
E' come dire che il freddo causa il mal di gola; non è così, sono invece i batteri o i virus che causano il mal di gola, il freddo è solo un fattore favorente. Allo stesso modo il matrimonio e/o i figli sono un fattore ambientale che agisce su una predisposizione genetica. |
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All the Truth Member
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Data registrazione: Jun 2007
Località: Non omologata
Età: 51
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07-02-2013, 01:12 AM
Veramente io intendevo dire che la genetica offre un alibi psicologico al depresso, che può in questo modo attribuire il suo status ad una causa fisica (esattamente come le teorie "organiche" da deficit di serotonina) anzichè mentale. Per il resto, invece, quanto il modo di vivere un determinato evento sia frutto di una predisposizione genetica anzichè di un apprendimento deleterio in età infantile, è argomento oggetto di perenne dibattito. |
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All the Truth Member
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Età: 58
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07-02-2013, 10:20 AM
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Perchè la carenza di insulina di un diabetico non è un alibi e la carenza di serotonina di un depresso è un alibi? Se la carenza di serotonina sia poi endogena (ovvero causata da una predisposizione) o sia indotta da un fatto esterno (un evento luttuoso ad esempio) se ne può discutere. Però se io ho un paziente con il mal di gola non mi interessa più di tanto se l' infezione l'ha contratta perchè ha preso freddo o perchè ha baciato qualcuno che era già malato, mi interessa come curare l' infezione. |
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All the Truth Member
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Data registrazione: Aug 2009
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07-02-2013, 11:02 AM
Che diamine Doc, ma su che pianeta vivi? I depressi non vedono l'ora di sentirsi dire che hanno una predisposizione genetica a fare una vita di m***@, perchè star male (possibilmente per delle sciocchezze) è la loro aspirazione suprema, e così possono sentirsi autorizzati a pensare "Che pacchia, non devo fare nulla se non frignare un po' di tanto in tanto". Non te n'eri mai accorto nella tua lunga pratica clinica? |
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All the Truth Member
Messaggi: 5,414
Data registrazione: Feb 2011
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07-02-2013, 11:27 AM
Quote:
Per continuare con l'esempio del corpo, se si fosse predisposti alla depressione l'unica cosa che si può fare è evitare lo stress ambientale, se invece la genetica riguarda la capacità di resistere allo stress bisogna lavorare su se stessi (tesi che propone veleno, se non ho capito male). Nel secondo caso non è molto diverso dai muscoli, se io geneticamente non sono molto muscoloso e magro... mi farò il mazzo in palestra. Al di là di questo, quello che volevo dire è che il caso del nonno non mi sembra sufficiente per assicurare di per sè un fenomeno ereditario. Non sarà ne la prima ne l'ultima persona che dopo aver vissuto tutta la vita al massimo si trova a 80 anni con un corpo che non riesce più a star dietro alla sua mente e decide di chiudere la questione alla sua maniera. |
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All the Truth Member
Messaggi: 11,284
Data registrazione: Sep 2009
Località: Lombardia
Età: 58
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07-02-2013, 12:46 PM
Quote:
(poi se uno non ha voglia lo stesso di fare nulla allora è pigrizia e non patologia) Quote:
Certo, il singolo caso non è molto significativo. |
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All the Truth Member
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07-02-2013, 02:29 PM
Quote:
il nocciolo della questione è tutto lì: è nato prima l' uovo o la gallina? Quello che è certo, indipendentemente dalla tesi che si decide di sposare, è che alla base delle sindromi ansioso-depressive vi è sempre una percezione in qualche modo alterata della realtà, che porta il soggetto a rispondere agli stimoli ambientali in maniera insufficiente, inappropriata e/o inadeguata. La differenza è, che per la Medicina questo avviene a causa della carenza del famoso neurotrasmettitore, per cui ripristinato il livello tutto torna ok, mentre per la Psicologia, questo avviene soprattutto a causa di schemi mentali maturati in anni di apprendimento comportamentale in seno ad una situazione disfunzionale, per cui limitarsi alla sola terapìa farmacologia sarebbe l'equivalente di tentare di riempire un serbatoio che perde, se alla base non si correggono gli schemi suddetti attraverso la psicoterapìa. Personalmente non ho dubbi che l'equazione cervello=pancreas=curo il disturbo allo stesso modo rappresenti quantomeno una semplificazione eccessiva, non foss'altro che per il fatto che quando parliamo del cervello ci addentriamo nel campo della Consapevolezza e del processo del Pensare, che sono attività la cui origine e il cui funzionamento ci sono ancora del tutto sconosciute, e che seppure abbiano un substrato biologico, di fatto producono un risultato che è quanto di più empirico ci è dato di conoscere... Nondimeno, le percentuali non eclatanti di successo terapeutico attribuibile ai farmaci fanno pensare, così come, di converso, il fatto che ci sono persone che escono da questi problemi senza farne neppure minimamente uso... |
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All the Truth Member
Messaggi: 5,414
Data registrazione: Feb 2011
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07-02-2013, 03:49 PM
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Ok, ti volevo giusto chiedere quanti casi di una specifica malattia debbano esserci in famiglia per poter dire che c'è una qualche rilevanza genetica trasmessa in via ereditaria. |
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All the Truth Member
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Data registrazione: Sep 2009
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Età: 58
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07-02-2013, 05:20 PM
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Allora premesso che chi ha avuto una polmonite ed è stato guarito completamente ha comunque un pochino di rischio in più di contrarre un altro episodio di polmonite, la Depressione può avere entrambi i comportamenti (ovvero sia quello della polmonite che quello del diabete) a seconda che l' episodio ansioso depressivo sia prevalentemente endogeno o esogeno. Mi spiego: come forse ho già scritto, mia madre, mia sorella, mio zio sono in terapia antidepressiva; se e quando a mia volta contrarrò questa patologia, presumibilmente la componente endogena (genetica) sarà prevalente, quindi io sono persuaso che dovrò gestirla come si gestisce il diabete, magari con periodi di remissione ma me la porterò finchè campo. Viceversa una depessione sviluppata dopo un grave evento luttuoso (reattiva), per esempio nell' unico sopravvissuto di una famiglia di 4 persone morte in un incidente stradale, è plausibile che dopo un anno di terapia questa si possa (con i dovuti modi) sospendere e è possibile che la cosa sia finita li. Quote:
Quote:
Però per poter commercializzare un farmaco bisogna ottenere l' autorizzazione dell EMEA e della FDA. Per ottenere l' autorizzazione bisogna presentare studi di efficacia clinica del farmaco versus placebo su migliaia di persone. Anche gli SSRI e gli SNRI hanno presentato i suddetti studi e ottenuto l'autorizzazione, però si tratterà dell ennesimo complotto... |
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All the Truth Member
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Data registrazione: Jun 2007
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08-02-2013, 12:36 AM
Le mie "statistiche" si basano sulle informazioni generali normalmente reperibili in argomento, dalle quali si evince che le percentuali medie di efficacia sarebbero intorno al 60-70% se non ricordo male, il che non solo NON rappresenta un dato eclatante di per sè, ma per di più è un dato che va anche interpretato, perchè bisogna detrarre ad esempio l'incidenza degli effetti collaterali, spesso ben al di sopra della soglia di accettabilità, che finiscono comunque per condizionare la vita del paziente, e le ricadute sul medio-lungo termine... Ma soprattutto, è in discussione il concetto stesso di "successo terapeutico", che per la Medicina e la Psicologia ha significati completamente diversi. |
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All the Truth Member
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Età: 58
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08-02-2013, 04:16 PM
Quote:
Se aspetti che la psicologia (?) ottenga gli stessi risultati, se li ottiene, i tempi sono talmente lunghi che nel frattempo i figli sono diventati grandi e non lo riconoscono neanche più, si è separato dalla moglie e ha perso il lavoro (poi non so se è facile uscire da una depressione). E' bello essere sofistici dicendo che gli effetti della terapia farmacologica sono fasulli, che si deve andare alle cause con la psicologia; anche ammesso che sia vero e fondamentalmente non lo è, prima bisogna salvare la vita del paziente (vita intesa anche come qualità di vita), poi ci si può permettere il lusso di fare tutte le altre cose più o meno inutili. |
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