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Medicina e Farmacologia Medicina generale e farmacologia.
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All the Truth Member
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Località: Taurano (av)
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08-02-2013, 07:24 PM
Quote:
Quando ho risposto a Riccardo non ho citato come patrimonio genetico il sistema serotoninergico e adrenergico oltre al sistema nervoso simpatico e parasimpatico,proprio per non ritrovarci in questa situazione dove tu a causa mia e delle mie convizioni ti ritrovi in un fuoco incrociato( e come al solito noi continuamo a discutere ma chi ha posto la domanda non batte un colpo);oltre al fatto che non è possibile stabilire se ci sia effetivamente un deficit organico.La tua buona fede è innegabile ma secondo me ogni caso andrebbe valuatato in modo opportuno al di fuori dell'eredità genetica. Se una persona senza un evento specifico inzia da essere triste con crisi di pianto,e magari questo si protrae per un lungo periodo fino a compromettergli la qualità della vita,il farmaco potrebbe essere utile. Un'altra persona che ha subito un evento spiacevole inizia a rimuginarci sopra enfatizzandone le emozioni e i pensieri negativi per un periodo abbasatnza lungo,si può valutare se associare la terapia farmacologica a quella psicoterapeutica o solo una delle due. Mentre una terza persona che inizia a vivere una fase della sua vita in modo sbagliato,come ad esempio la vecchiaia o l'essere lasciato da una persona,se non lavora sull'accettazione di questi eventi ai voglia a somministrargli farmaci,come dice Veleno è come tentare di riempire un secchio bucato.Lo stesso vale per le fobie. Questo per dirti che non sono completamente contro gli psicofarmaci ma solo che l'asticella per il suo utilizzo e scesa moltissimo rispetto al suo reale utilizzo necesssario. io purtroppo non mi fido delle varie assiociazioni mondiali e nazionali,Perchè prima che mettessero la scritto sul foglietto illustrativo avvertendo che l'impiego deglli ssri sui minori potesse portare a conseguenze irreversibili un bel pò di loro hanno dovuto togliersi la vita. Prima che un farmaco per il parkinsons fosse accusato di aver portato sull'astrico e alla rovina con il gioco d'azzardo un bel pò di gente ci ha rimesso tutto. GOLIA: Il morbo di Parkinson e gioco - Video Mediaset Non so come fai a dire che una psicoterapia è lunga o breve rispetto al farmaco ma avrai i tuoi motivi.Penso che una volta la medicina e la farmacologia erano la stessa cosa ma oggi non è più così,non si tratta di complotto ma della potenza del dio Denaro. |
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All the Truth Member
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Data registrazione: Sep 2009
Località: Lombardia
Età: 58
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08-02-2013, 09:14 PM
Premetto che non ha importanza perchè ne stiamo discutendo, ma è comunque importante quantomeno illustrare i vari punti di vista così chiunque ne abbia bisogno possa farsene un idea. Comunque non voglio convincere nessuno e quindi non insisto a ribadire alcuni concetti. Però tieni presente questo: Io non amo parlare di esperienza personale con i miei pazienti perchè anche un centinaio di casi non avrebbero valore statistico, ma quello che ho scritto sopra circa il padre di famiglia che (a causa della depressione) si stà rovinando la vita e al quale, con la terapia farmacologica antidepressiva, quella vita viene restituita, per me sono quasi pane quotidiano. Io lo vedo succedere tutti i giorni e chiedermi di consigliare qualcosa di diverso sarebbe come dirmi di credere che il sole domani non sorgerà. Io non prendo soldi per usare un farmaco piuttosto che un altro, ma l' evidenza schiacciante dell efficacia di un farmaco vissuta in prima persona non può che confermare gli studi di cui sono a conoscenza. |
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All the Truth Member
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Località: Mvtina
Età: 40
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08-02-2013, 09:37 PM
Io non dico che non funzionino sul momento. Dico che ad esempio in america qualche decina di anni fa se uno era stanco e andava dal dottore per quel problema, a 1 su 5 venivano prescritte delle anfetamine. E anche quelle funzionavano egregiamente per abbattere la stanchezza. E non ci vedo nessuna cospirazione dietro, solo un semplice meccanismo di causaeffetto. |
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All the Truth Member
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Data registrazione: Jan 2011
Località: Taurano (av)
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08-02-2013, 11:22 PM
Doc le nostre posizioni sono chiare e non mi permetto di contraddirti perchè sai che sulle vicende vissute ho un mio bagaglio che mi porta a rispettare quello degli altri sopratutto quando si parla di sofferenza. Solo preciso che già avevo sottolineato la tua buona fede e che per quando riguarda i soldi non mi referivo a te e ne tanto meno al singlo medico ma bensì proprio a quelle commisioni di controllo sul farmaco che sono costituite da uomini e non da Santi. un esempio,Ammiravo Veronesi ,ma come potrei spiegarmi il comportamento di uno che fa tanto la morale sul consumo della carne e poi sulle scorie nucleari e sui telefoni cellulari va in senso opposto. |
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All the Truth Member
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Località: Non omologata
Età: 51
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09-02-2013, 01:40 AM
Quote:
Direi quindi, che non possano essere considerati di certo una terapìa ad azione rapida. Una psicoterapìa breve, mirata e ben impostata impiega circa lo stesso tempo e produce risultati straordinariamente superiori in termini di recupero della qualità della vita che non si limitano soltanto alla remissione dei sintomi, ma che permettono al paziente di IMPARARE a gestire emozioni e stati d'animo in maniera appropriata e per lui produttiva. Io non dico che gli psicofarmaci non funzionino: possono essere un aiuto significativo soprattutto nelle forme reattive, e in particolare, nella fase di "attacco" dove è necessario trovare un varco nel circolo vizioso in cui ristagna la malattìa, ma quando parliamo di forme depressive caratterizzate da una larga predominanza della componente psicologica come le distimìe ad esempio, o come talune reazioni post-traumatiche caratterizzate dalla persistenza di sentimenti ostili etero-autodistruttivi, allora diventa tutta un' altra storia, e lo psicofarmaco può ottenere soltanto risultati modesti, o parziali, perchè se non si RI-EDUCA la psiche del paziente (leggi capacità di cambiare prospettiva, di elaborare e di accettare gli eventi della vita percepiti come avversi), la prognosi resta tendenzialmente sfavorevole: se una persona ha maturato nel corso degli anni una visione pessimistica che lo porta a coltivare pensieri mesti, attraverso il farmaco potrà mitigare gli stati di angoscia, di ansia e irrequietudine che a questi pensieri eventualmente si accompagnano, ma resterà comunque un pessimista, perchè quello è l'unico modo che conosce di rapportarsi al mondo, e questo continuerà ad essere per lui causa di problemi. Allo stesso modo, se una persona coltiva un forte sentimento di ostilità nei confronti di una figura di riferimento, ad esempio un figlio prova odio nei confronti del genitore che lo ha abbandonato, difficilmente ci sarà per lui margine di miglioramento se non c'è disponibilità da parte sua ad elaborare detto sentimento... Che ci si creda o no, la nostra psiche può essere ri-educata, e spesso con MOLTO meno sforzo di quanto si possa pensare, e non solo attraverso la psicoterapìa. A volte intuizioni improvvise possono sbloccare situazioni congelate da anni e produrre benefici profondi già sul brevissimo termine, ma sono tutte cose comprensibili solamente se se ne fa direttamente l'esperienza, altrimenti restano soltanto "facili sofismi". |
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All the Truth Member
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Data registrazione: Aug 2009
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09-02-2013, 05:47 PM
Beh, a me hanno fatto una diagnosi di distimia, che non so neppure se sia azzeccata o meno, e alterno periodi in cui sto abbastanza bene a periodi negativi (come tutti, suppongo, per cui non so se sono distimica o se semplicemente così è la vita...ma forse questo stesso ragionamento pessimista potrebbe essere un sintomo di distimia? ). Ovviamente questi periodi non capitano dal nulla, e soprattutto quelli negativi hanno sempre una causa ben precisa, nel senso che so sempre molto bene che cosa mi rende depressa in un dato momento, e che cosa dovrebbe succedere per farmi stare meglio. Però, noto che anche nell'ambito dello stesso periodo negativo ci sono giorni in cui la tristezza e l'apatia sono schiaccianti, e io personalmente prenderei qualsiasi cosa per sentirmi appena un po' meglio, esattamente come quando uno ha mal di denti e cerca un analgesico per farselo passare. Nello stesso modo ci sono anche giorni in cui il pensiero negativo che trascina l'umore in basso è meno ossessivo e non so come spiegare questa variabilità, perchè le condizioni oggettive sono le stesse e cambia solo l'importanza che gli do io. Per cui è verissimo che bisognerebbe lavorare su se stessi per cambiare prospettiva, ma io mi chiedo: perchè in certi giorni, nello stesso periodo e sullo stesso problema, questo è realizzabile e in altri no? Io sto cominciando a pensare che nei giorni "no" veramente qualcosa in me non funzioni come dovrebbe a livello bio-chimico, e il cervello si inceppi come un disco rotto su pensieri disfunzionali. Quando si arriva al punto che prevalgono i giorni così, secondo me è il caso di provare lo psicofarmaco, nonostante tutti i suoi limiti, cioè il fatto che il sollievo non è immediato (almeno se parliano di SSRI), che dia effetti collaterali, e che in alcuni casi non funzioni affatto. Però secondo me è un tentativo che va fatto, e spssso anche lo stesso paziente si sente così giù che è disposto a tutto pur di uscirne. E fino a qui in realtà mi pare che anche Veleno e Indio concordino sull'utilità di una cura. Sul lungo termine, e nelle situazioni croniche, che siano costituzionali o cronicizzate per altri motivi, credo anche io come loro che l'efficacia sia minore. Non tanto per i motivi portati da loro, ma perchè l'effetto nel tempo si logora, forse perchè il cervello si assuefa (esiste la possibilità di una down-regulation dei recettori anche in quel campo? ) o perchè ogni nuova sfiga funge da nuovo innesco. Sulla psicoterapia però non sono molto più fiduciosa nella sua possibilità di risolvere casi cronici e complessi. O meglio, da una parte penso che il lavoro su stessi vada fatto comunque, anche se si prendono i farmaci, e anche se non si fa una vera psicoterapia. Anzi, per la mia modesta esperienza, checchè ne dica Veleno, che poi parla sempre in astratto quindi non so se parli di esperienze sue o no, è proprio il farmaco che facilita lo sforzo di cambiare prospettiva, perchè appunto sblocca il cervello dai suoi ragionamenti inceppati. Dall'altra stando alle mie esperienze dirette o indirette anche la psicoterapia ha un' efficacia variabile e soggettiva, nel senso che conosco chi ha risolto il suo disagio con una terapia breve (era però un disagio molto circostanziato, legato a difficoltà sul lavoro) e anche chi è stato in terapia anni e anni con l'unico risultato di pagare la villa allo psichiatra. |
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All the Truth Member
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Località: Non omologata
Età: 51
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10-02-2013, 11:20 PM
In termini di percentuali di successo, la psicoterapìa non credo offra maggiori possibilità rispetto alla farmacoterapìa, perlomeno se consideriamo il breve/medio termine. A mio avviso però, resta da preferire per la qualità dei risultati (leggi valenza riabilitativa), e per il fatto che non produce dipendenza, assuefazione, sindrome da dismissione, effetti avversi di qualunque tipo. Quanto agli insuccessi, una psicoterapìa può certamente fallire, per il semplice fatto che le variabili implicate sono molteplici, e forse questo è l'unico punto realmente discutibile, anche se in realtà, la maggior parte delle psicoterapìe fallisce quasi invariabilmente per mancanza di collaborazione da parte del paziente. Sui complessi narcisistici e masochistici che spingono una persona a preferire la mallattìa alla guarigione sono stati scritti interi trattati, ma ovviamente sono soltanto una gran barcata di frottole. |
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All the Truth Member
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14-08-2014, 10:43 PM
Rispolvero un pò questa discussione perchè per me era doveroso visto che io l'avevo aperta. Come già detto in precedenza convivo da molti anni con l'agorafobia, una volta erano attacchi di panico ed agorafobia poi dopo una cura farmacologica disastrosa sono ricorso a strade alternative che mi hanno permesso di migliorare moltissimo la mia vita ormai a pezzi,ma purtroppo non ho tempo a disposizione e ne tanto meno ho una vita sociale economica e familiare che mi possa aiutare ad uscire completamente dal problema,così ho deciso dopo tanti ripensamentie perplessità di riprovare con i farmaci,supportato e sopportato da un utente di questo Forum a cui sto rompendo non poco le scatole con ogni mia paranoia,da Due giorni ho iniziato questa cura a base di Ssri(paroxetina),per il momento tutto sta andando liscio ovvero è presto per valutarne i miglioramenti ma non ho effetti collaterali di nessun tipo,spero di poter scrivere tra qualche mese che tutto è andato bene senza problemi incrocio le dita e speriamo bene. |
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All the Truth Member
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18-08-2014, 12:05 AM
Lo spero anche io per te con tutto il cuore Indio. |
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All the Truth Member
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Località: Taurano (av)
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18-08-2014, 12:08 AM
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All the Truth Member
Messaggi: 1,464
Data registrazione: Jan 2011
Località: Taurano (av)
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06-01-2015, 10:51 PM
cIAO A TUTTI CREDO CHE SIA ora di aggiornare il post. cercherö di essere sintetico. Ho iniziato la curA IL 10/8/2014,come ultima spiaggia di un lungo percorso fatto di sacriifici e privazioni,attingendo molto dalle pratica buddhiste e non ultimo rivolgendomi ad uno psicologo,molti migliaramenti ma mai una quarigione che mi permettesse un autonomia necessaria alle mie esigenze. si inizia con paroxetina e xanax,subito dopo qualche settimana inizio ad avere forti effetti collaterali ,insonnia e problemi gastrointenstinali molto violenti e ripetitivi,c` Èstato un momento in cui avevo pensato che per me non céra speranza,grazie al supporto di Doc e alla mia testardaggine nel non mollare e cercare comunque di trovare una starda che portasse al successo,a piccoli passi sono riuschito a raggiungere la dose minima terapeutica,per poter valutare la cura come si deve,dopo alcuni mesi le cose sono migliorate molto,8premetto che la mia era sindrome ansiosa con evitamneto fobico),lo scopo della mia cura era quello di poter finalmente uscire di casa per recarmi in cerca di lavoro anche all´estero. qualche giorno fa e´arrivato il treno che stavo aspettando o meglio una audi station wagon diretta i Germania,ho deciso che era ora di rischiare,forse l´ídeale sarebbe stata qualche tappa intermedia in italia,ma questo e´capitato ed ho preso lóccasione con molti dubbi.ma alla fine dopo 1500km di autostrada alternandomi alla guida per tutta la notte eccomi qui a stoccarda precisamente ad aldingen a scivere questo breve resoconto,poiche´non so se riuscirö ad allenarmi per un pö,ma qualcosa mi inventerö ed e´gia molto se ho reperito una connessione wi-fi ed un pc. premetto che non lavoro ancora ma volevo condividere questa mia vittoria spero definitiva con gli amici di ieri,di oggi e spero di domani. spero di poter aggiornare il mio diario con nuovi allenamenti,non sapete che trstezza e´stato dovere riporrere i miei attrezzi in un angolo della cantina,e quello e´stato anche per i miei conoscenti il segnale che questa volta sarebbe cambiato qualcosa,ciao e spero a presto............ |
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All the Truth Member
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Età: 58
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06-01-2015, 11:21 PM
Sono felice di questo tuo post! ... questa tua vittoria vale più di 300kg di stacco. Vivi la vita, se e quando potrai riprenderai ad allenarti |
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All the Truth Member
Messaggi: 1,464
Data registrazione: Jan 2011
Località: Taurano (av)
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06-01-2015, 11:27 PM
Grazie Doc. |
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All the Truth Member
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Età: 40
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07-01-2015, 10:57 AM
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(#75)
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All the Truth Member
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Località: Furlè
Età: 38
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07-01-2015, 05:50 PM
Quote:
Io non ho avuto gli stessi tuoi problemi ma ho sofferto di ansia "generica" qualche anno fa + attacchi di panico e derealizzazione Roba tosta...pensavo di non riuscire mai più ad uscirne ma grazie a una brava psicologa ce l'ho fatta Tieni duro!! |
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