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  (#16)
matalo matalo Non in Linea
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Predefinito 23-12-2010, 04:02 PM


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Originariamente inviato da megalex Visualizza Messaggio
Scusa yashiro ma secondo il mio modesto parere hai scritto una montagna di assurdità
Se una persona ha voglia di parcheggiare il suo deretano nell'università non vedo dove sta il problema
Se uno ha voglia di rimanerci a vita non vedo dove sta il problema. Io ci posso stare per 100 anni purchè pago le tasse e non vedo dove sta il problema ma sopratutto non vedo che tipo di problema dovrebbe creare agli altri. Se poi si tratta di invidia e di disprezzo verso i tuoi amici che hanno i genitori che gli pagano le tasse a vita questo è un problema che non ha nulla a che vedere con l'università
I criteri di cui parli te per scremare si chiamano esami di ammissione e sono uno degli sbagli piu grossi e colossali che siano mai stati inventati per il semplice motivo che limitano il diritto allo studio.
L'obbligo di frequenza è una aberrazione perchè cosi impedisci alle persone che vogliono studiare a casa di poterlo fare. Ce ne sono moltissime di persone cosi e te vorresti privarle del diritto allo studio?
Poi cosa vorrebbe dire il tuo discorso iniziale? Che chi è bocciato e chi viene da un'istituto professionale non puo andare all'università?
Il fatto che un'università sia mediocre non è una conseguenza del fatto che sia per tutti.
Condivido e preciso yashi quando dico che l'università non sarà per tutti faccio riferimento a condizioni economiche. Conosco gente che trasferita dal sud praticamente per condizioni familiari ed altro riesce ad andare avanti all'università con le borse di studio quello dei fannulloni è un altro discorso. Call evidentemente l'anno scorso non hai seguito per niente le manifestazioni qui a Roma non si era fatto altro che parlare e protestare contro i baroni magari oltre a dover leggere il disegno di legge chi fa richiami in toto al passato dovrebbe informarsi sugli eventi precedenti
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  (#17)
Call Call Non in Linea
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Predefinito 23-12-2010, 04:21 PM


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Originariamente inviato da matalo Visualizza Messaggio
Condivido e preciso yashi quando dico che l'università non sarà per tutti faccio riferimento a condizioni economiche. Conosco gente che trasferita dal sud praticamente per condizioni familiari ed altro riesce ad andare avanti all'università con le borse di studio quello dei fannulloni è un altro discorso. Call evidentemente l'anno scorso non hai seguito per niente le manifestazioni qui a Roma non si era fatto altro che parlare e protestare contro i baroni magari oltre a dover leggere il disegno di legge chi fa richiami in toto al passato dovrebbe informarsi sugli eventi precedenti
Beh, matalo, l'università non la faccio a roma, ma se vuoi citarmi articoli di giornale che fanno riferimento a queste manifestazioni sarò lieto di fare mea culpa, in fondo il foro nell'antica Grecia serviva appunto allo scambio di qualsiasi informazione che potesse modificare il pensiero, eh!
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  (#18)
Call Call Non in Linea
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Predefinito 23-12-2010, 04:28 PM


Comunque ricordate il 2003? La riforma Moratti: in quel caso non mi feci nessun problema a protestare, eh! E andavo pure a scuola...
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  (#19)
matalo matalo Non in Linea
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Predefinito 23-12-2010, 04:30 PM


appunto a Roma è stato il fulcro delle proteste anche dell'anno scorso non so se ricordi "l'Onda" addirittura si era parlato l'anno scorso di un nuovo '68 ed uno dei motivi della protesta era proprio il "baronismo" e il problema del turn over
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  (#20)
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Predefinito 23-12-2010, 04:37 PM


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appunto a Roma è stato il fulcro delle proteste anche dell'anno scorso non so se ricordi "l'Onda" addirittura si era parlato l'anno scorso di un nuovo '68 ed uno dei motivi della protesta era proprio il "baronismo" e il problema del turn over
Sì, ora ricordo, ma paragonarci al '68 proprio no, perchè a parte roma s'era 4 gatti...
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  (#21)
matalo matalo Non in Linea
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Predefinito 23-12-2010, 04:39 PM


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Beh, matalo, l'università non la faccio a roma, ma se vuoi citarmi articoli di giornale che fanno riferimento a queste manifestazioni sarò lieto di fare mea culpa, in fondo il foro nell'antica Grecia serviva appunto allo scambio di qualsiasi informazione che potesse modificare il pensiero, eh!
Volevi degli articoli a riprova che anche nel 2009 c'erano state delle proteste e proprio per il baronismo??? eccoti i link adesso ho cercato di fretta perchè devo scappare poi se volessi altri documenti a riprova te li cerco con calma

Statale, occupato il rettorato Gli studenti: no ai baroni

Milano, inaugurazione con protesta Irruzione alla 'prima' del Politecnico - Scuola&Giovani - Repubblica.it
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  (#22)
Trokji Trokji Non in Linea
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Predefinito 23-12-2010, 04:52 PM


Infatti c'è gente che studia e lavora, per certe facoltà è possibile, sinceramente per medicina,ingegneria o giurisprudenza o altre facoltà impegnative avere un lavoro a tempo pieno e pensare di larearsi in tempi umani è molto difficile. Se uno si "parcheggia" all'università può farlo benissimo, paga le tasse e non fa altro che dare soldi all'università. Casomai ci sarebbe da discutere sul malcostume, nient'affatto cessato, di alcuni "finti bisognosi", che magari usufruiscono di alloggio gratis, mensa gratis , esenzione dalle tasse ecc.. mentre vedi le bmw parcheggiate nel parcheggio della residenza universitaria e qualche dubbio viene.. quando magari chi davvero ha bisogno gli tocca aspettare e non può usufruire di alcun tipo valido di agevolazione, e quando magari gli incentivi per il merito sono pari a 0 o quasi
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  (#23)
Yashiro Yashiro Non in Linea
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Predefinito 23-12-2010, 07:31 PM


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Aggiungo una cosa: il 70% (sono pessimista, ma potrebbe anche essere il 60%) degli studenti di Ingegneria non ha una media nè pari nè superiore a 25. Più o meno stessa cosa anche a Scienze della Formazione, così come non sarà diverso in altri Atenei.

Le conclusioni sono due:
  • Studenti idioti, come dice Yashiro;
  • Professori inaddeguati, e l'articolo specifica i criteri di scelta usati finora in due delle migliori Università Statali;

La media bassa può essere sia una, che l'altra, che entrambe le cause. Ma nessuno ha parlato di medie alte o basse. Sto parlando di impegno e capacità, che si possono tradurre in medie sì alte, ma anche in tempi celeri di laurea. Se ooi i docenti sono inadeguati questo ben poco ha a che fare con la media: per assurdo, se ti spiegano le tabelline e le impari hai tutti potenziali 30, anzi più il livello d'insegnamento è basso e più, per definizione, è accessibile.

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Originariamente inviato da Trokji Visualizza Messaggio
Il fatto è che per qualche mela marcia che c'è non puoi fare di tutta l'erba un fascio. Specie nelle facoltà che non sono a numero chiuso è più facile che ci sia la produzione di lauree in eccedenza rispetto a quello che può essere l'impiego reale nel mondo del lavoro. Però se togli la possibilità di accesso all'università a tutti non è che un ritorno al passato, oppure l'accedere ad un modello americano di un certo tipo, dove solo se sei ricco puoi studiare ed alla fine la laurea te la compri o quasi perché in quel modello, a parte poche università, la difficoltà è quella che è (anche da noi in Italia in alcune università private a volte è così). Anche ora comunque l'università non è per tutti, 2000 euro all'anno per le facoltà scientifiche e 1500 euro per quelle letterarie (nelle università pubbliche ovviamente), di sole tasse, non sono per qualunque tasca, e salvo che non hai reddito 0 oppure non dichiari le tasse hai ben poche agevolazioni. Sicuramente in Europa siamo uno dei paesi o forsei l paese con le tasse universitarie più elevate
Stiamo travisando il discorso...Il problema non è "qualche mela marcia che si laurea", ci saranno sempre i meno capaci. Stiamo parlando di un esercito di pseudo studenti che grava sul sistema università già ridotto ai minimi termini senza potenzialità di resa alcuna per la nazione in cui viviamo, mischiato al popolo di studenti che si fa un mazzo tanto e si spacca la schiena per proseguire. Perché uno che si laurea in 10-12 anni di certo difficilmente arriverà a svolgere con profitto la disciplina che ha studiato, e questo per molteplici fattori in qualsiasi modo la si voglia vedere: se ci ha messo tanto perché studia e lavora inevitabilmente è difficile apprendere al meglio il tutto e cambiare magari una professione sicura guadagnata negli anni di studio con un'altra incerta ma inerente agli studi (credo siano ben pochi quelli che studiano e lavorano già nel settore di destinazione). Oppure se ci metti tanto vuol dire che le tue capacità sono limitate; ok può essere utile come bagaglio culturale, ma niente più.

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Scusa yashiro ma secondo il mio modesto parere hai scritto una montagna di assurdità
Se una persona ha voglia di parcheggiare il suo deretano nell'università non vedo dove sta il problema
Se uno ha voglia di rimanerci a vita non vedo dove sta il problema. Io ci posso stare per 100 anni purchè pago le tasse e non vedo dove sta il problema ma sopratutto non vedo che tipo di problema dovrebbe creare agli altri.
Il problema è che partiamo dal presupposto (sbagliatissimo) che lo studente pagando la retta universitaria abbia incidenza zero sui bilanci del ministero della pubblica istruzione. Se così fosse, perché mai l'università avrebbe bisogno di finanziamenti e fondi?

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Se poi si tratta di invidia e di disprezzo verso i tuoi amici che hanno i genitori che gli pagano le tasse a vita questo è un problema che non ha nulla a che vedere con l'università
Questa sì è un'assurdità...non me ne frega niente dei "figli di papà" che si fanno mantenere, ma non è sempre così. Un mio ex-amico continua a far finta (perché questo è) di studiare, pur di non andare a lavorare e la sua famiglia (bambina piccola, padre pensionato, casa in affitto) sta facendo sacrifici per mantenerlo lì quando tutti sanno benissimo che non ha alcuna intenzione di uscirne. Se ci fossero criteri validi di scrematura, visto il suo rendimento inesistente verrebbe cacciato a casa e la smetterebbe con questa farsa crudele.

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Originariamente inviato da megalex Visualizza Messaggio
I criteri di cui parli te per scremare si chiamano esami di ammissione e sono uno degli sbagli piu grossi e colossali che siano mai stati inventati per il semplice motivo che limitano il diritto allo studio.
L'obbligo di frequenza è una aberrazione perchè cosi impedisci alle persone che vogliono studiare a casa di poterlo fare. Ce ne sono moltissime di persone cosi e te vorresti privarle del diritto allo studio?
Non sono affatto i criteri di cui parlavo io. Quelli che tu citi sono criteri di ammissione, io parlo di criteri di permanenza. Non fai un cazzo (niente corsi, niente esami passati)? Sei fuori corso di 2 anni? Te ne vai, radiato dalla facoltà, soldi o non soldi. Perché uno studente incompetente è una zavorra per tutti, a maggior ragione su quelle a numero chiuso dove i posti preziosi vengono occupati da gente che entra a calci in culo e così impedisce ai volenterosi di entrare.

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Originariamente inviato da megalex Visualizza Messaggio
Poi cosa vorrebbe dire il tuo discorso iniziale? Che chi è bocciato e chi viene da un'istituto professionale non puo andare all'università?
Il fatto che un'università sia mediocre non è una conseguenza del fatto che sia per tutti.
Siamo realisti, invece che buonisti a tutti i costi. Tendenzialmente è così, perché (non parlo di medie, ribadisco) chi è pluribocciato o esce a malapena dalle superiori o ha capacità limitate, oppure è un lavativo. In entrambi i casi è un peso, ma io sono favorevole a dar una chance a tutti, rientrando nei criteri che ho espresso poco fa. Se il lavativo si dà da fare e riesce a seguire il programma di studi universitario, ben venga. Ma se sgarra come ho scritto sopra, fuori.

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Originariamente inviato da matalo Visualizza Messaggio
Conosco gente che trasferita dal sud praticamente per condizioni familiari ed altro riesce ad andare avanti all'università con le borse di studio quello dei fannulloni è un altro discorso.
Il discorso borse di studio è un argomento spinoso. Qui dalle mie zone (prevalenza agricola) moltissimi vanno avanti a borse di studio, perché? Perché l'unico metro di giudizio è il reddito familiare. Figli di contadini con centinaia di migliaia di euro sul conto ma denuncia fiscale pari a zero si portano a casa tutte le agevolazioni del caso, anche se hanno rendimenti pessimi. Invece bisognerebbe tenere conto (visto che siamo in Italia e la denuncia dei redditi è inattendibile) sia delle capacità dello studente che dell'effettivo reddito, ma con accertamenti collaborati con l'agenzia delle entrate (valutando le proprietà di famiglia ad esempio, si accorgerebbero che è "bizzarro" che un dichiarante 10'000€ annui abbia una mercedes da 80'000).

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Originariamente inviato da Trokji Visualizza Messaggio
Infatti c'è gente che studia e lavora, per certe facoltà è possibile, sinceramente per medicina,ingegneria o giurisprudenza o altre facoltà impegnative avere un lavoro a tempo pieno e pensare di larearsi in tempi umani è molto difficile. Se uno si "parcheggia" all'università può farlo benissimo, paga le tasse e non fa altro che dare soldi all'università. Casomai ci sarebbe da discutere sul malcostume, nient'affatto cessato, di alcuni "finti bisognosi", che magari usufruiscono di alloggio gratis, mensa gratis , esenzione dalle tasse ecc.. mentre vedi le bmw parcheggiate nel parcheggio della residenza universitaria e qualche dubbio viene.. quando magari chi davvero ha bisogno gli tocca aspettare e non può usufruire di alcun tipo valido di agevolazione, e quando magari gli incentivi per il merito sono pari a 0 o quasi
Ecco, concordo con te sulle borse, ma non sul parcheggiarsi in facoltà. I soldi che elargisci non sono altro che un parziale rimborso spese per lo Stato che investe su di te. Non pensate che pagando la retta vi paghiate totalmente gli studi, forse forse sarà vero in inghilterra ora che le hanno triplicate. Quanto al lavoro e studio, bisognerebbe sistemare molte cose. O ti laurei, ed in tempi brevi (conveniente per tutti, Stato e studente) e nel tempo che ti avanza se riesci fai qualche lavoretto, oppure se la tua mansione principale è il lavoro e lo studio la secondaria bisognerebbe creare una divisione dall'università ordinaria. Vuoi ampliare il tuo bagaglio culturale, bene: segui questi altri corsi, organizzati per non pesare sul sistema ordinario, ti fai queste sessioni d'esame più rarefatte e tenute in concomitanza ad altri esami regolari, si ottimizza il sistema per essere più flessibile ma anche meno costoso, meno ricco e meno invitante. Per stimolare a seguire il principale, con i criteri di permanenza che ho detto. Se non ce la fai o non puoi, ti accontenti della laurea di "serie B"...
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  (#24)
Call Call Non in Linea
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Predefinito 23-12-2010, 10:36 PM


Yashi...la cosa bella è che quando parli, parli di tempi brevi...

Io mi ddomando: ma i piedi all'università ce li hai messi, oltre che per visitarla, per frequentarla....

Però forse, parlando in giro (in tutt'italia), mi rendo conto di essere l'unico studente sordo, che peraltro lavora e fa volontariato, a seguire pure un corso di ing. aerodinamica...

P.S. scusa l'errore...
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  (#25)
Trokji Trokji Non in Linea
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Predefinito 23-12-2010, 10:44 PM


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Stiamo travisando il discorso...Il problema non è "qualche mela marcia che si laurea", ci saranno sempre i meno capaci. Stiamo parlando di un esercito di pseudo studenti che grava sul sistema università già ridotto ai minimi termini senza potenzialità di resa alcuna per la nazione in cui viviamo, mischiato al popolo di studenti che si fa un mazzo tanto e si spacca la schiena per proseguire. Perché uno che si laurea in 10-12 anni di certo difficilmente arriverà a svolgere con profitto la disciplina che ha studiato, e questo per molteplici fattori in qualsiasi modo la si voglia vedere: se ci ha messo tanto perché studia e lavora inevitabilmente è difficile apprendere al meglio il tutto e cambiare magari una professione sicura guadagnata negli anni di studio con un'altra incerta ma inerente agli studi (credo siano ben pochi quelli che studiano e lavorano già nel settore di destinazione). Oppure se ci metti tanto vuol dire che le tue capacità sono limitate; ok può essere utile come bagaglio culturale, ma niente più.

Sai Yashiro concordo solo in piccola parte. Bisogna fare molti, moltissimi distinguo con se e ma. Dipende dalle facoltà delle quali parli, ci sono difficoltà e lunghezze diverse, e storie di persone diverse. Io per esempio, parlando dell'ambito comunque sanitario, conosco diversi professionisti, alcuni anche benestanti e "invidiati" dai colleghi, sia per il lavoro che fanno che per l'aspetto economico..che all'università non erano nient'affatto delle cime.. laureatisi in ritardo e non di poco, uno dovette chiedere pure un trasferimento ad un'altra città (dove gli esami erano più facili da sostenere perché c'erano un paio d'esami che non riusciva a passare. Poi però quello che fai nel tuo lavoro e come lo fai è quello che conta.. l'università serve solo per darti una cultura di base in un ambito, che può essere una garanzia di qualità per svolgere determinate professioni.
Anche il mio professore di biochimica per esempio si laureò in ritardo, eppure poi è diventato professore, pure un ottimo insegnante che è diventato pure direttore di recente in un dipartimento ospedaliero. Sono solo degli esempi, per dire che ogni storia individuale è a sè..il fatto che uno cada, ci possa mettere di più, in un percorso lungo come quello di alcuni percorsi di studio è facile. Io non voglio sminuire chi fa tutto perfettamente.. ma io apprezzo di più chi verifica i propri limiti, sperimenta cadute o il vuoto.. per poi riprendersi e trovare passione nelle cose che fa. Alcuni si laureano in tempo per dire ma hanno la media del 22, vanno agli esami e bocciano più spesso che passano.. ma è una strategia che funziona se sei il tipo di persona che lo sai fare per laurearsi con sforzo relativamente basso nei tempi giusti, in alcuni casi è così, ma poi chiaro ogni storia ed ogni impegno e preparazione per gli esami può variare da n individuo all'altro. Per la professione, dipende dalla facoltà: alcune lauree sono un indubbio investimento per il futuro (non a caso in america c'è chi fa mutui per potersi laureare in certi ambiti), altre lauree o indirizzi non offrono sinceramente una reale formazione utilizzabile in ambito lavorativo, o comunque a volte è difficile trovarlo per alcune. Qui concordo.. in alcuni ambiti c'è stata una proliferazione di indirizzi forse eccessiva, in ambiti tra l'altro nei quali la richiesta lavorativa è esigua.. però dico da osservatore poco informato in quest'ultimo argomento.

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Ecco, concordo con te sulle borse, ma non sul parcheggiarsi in facoltà. I soldi che elargisci non sono altro che un parziale rimborso spese per lo Stato che investe su di te. Non pensate che pagando la retta vi paghiate totalmente gli studi, forse forse sarà vero in inghilterra ora che le hanno triplicate. Quanto al lavoro e studio, bisognerebbe sistemare molte cose. O ti laurei, ed in tempi brevi (conveniente per tutti, Stato e studente) e nel tempo che ti avanza se riesci fai qualche lavoretto, oppure se la tua mansione principale è il lavoro e lo studio la secondaria bisognerebbe creare una divisione dall'università ordinaria. Vuoi ampliare il tuo bagaglio culturale, bene: segui questi altri corsi, organizzati per non pesare sul sistema ordinario, ti fai queste sessioni d'esame più rarefatte e tenute in concomitanza ad altri esami regolari, si ottimizza il sistema per essere più flessibile ma anche meno costoso, meno ricco e meno invitante. Per stimolare a seguire il principale, con i criteri di permanenza che ho detto. Se non ce la fai o non puoi, ti accontenti della laurea di "serie B"...
Allo stato conviene sempre incentivare le lauree, non a caso, seppur esigui, ci sono delle agevolazioni per chi lavorando si vuole laureare. Ho l'esempio di una persona molto vicina a me che è riuscita, facendo un lavoro a tempo pieno, a laurearsi nei tempi, ma ho l'esempio anche di altre persone che c'hanno messo più di 15 anni, ma se poi significa avere una retribuzione maggiore a lavoro e quindi pagare più tasse lo stato ci guadagna in pochi anni. Le tasse di sicuro non ripagano tutte le spese, ma guarda che in Italia sono le più alte, considerando le università pubbliche. In Portogallo la gente paga nella stessa facoltà 600 euro all'anno contro i 2000 di qui per dire, ma anche negli altri stati è meno. Non è che là siano tutti perfettini a differenza di qui, così come negli altri paesi.. quello che cambia è solo l'economia, l'importanza che si dà o meno allo studio ed alla cultura, il potere delle varie lobby o di determinate correnti politiche o idee

Ultima Modifica di Trokji : 23-12-2010 10:53 PM.
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  (#26)
Trokji Trokji Non in Linea
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Il discorso borse di studio è un argomento spinoso. Qui dalle mie zone (prevalenza agricola) moltissimi vanno avanti a borse di studio, perché? Perché l'unico metro di giudizio è il reddito familiare. Figli di contadini con centinaia di migliaia di euro sul conto ma denuncia fiscale pari a zero si portano a casa tutte le agevolazioni del caso, anche se hanno rendimenti pessimi. Invece bisognerebbe tenere conto (visto che siamo in Italia e la denuncia dei redditi è inattendibile) sia delle capacità dello studente che dell'effettivo reddito, ma con accertamenti collaborati con l'agenzia delle entrate (valutando le proprietà di famiglia ad esempio, si accorgerebbero che è "bizzarro" che un dichiarante 10'000€ annui abbia una mercedes da 80'000).
Questo mi era sfuggito.. è proprio quello che intendevo.. qui concordo perfettamente

Ultima Modifica di Trokji : 23-12-2010 11:48 PM.
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  (#27)
Yashiro Yashiro Non in Linea
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Yashi...la cosa bella è che quando parli, parli di tempi brevi...

Io mi ddomando: ma i piedi all'università ce li hai messi, oltre che per visitarla, per frequentarla....

Però forse, parlando in giro (in tutt'italia), mi rendo conto di essere l'unico studente sordo, che peraltro lavora e fa volontariato, a seguire pure un corso di ing. aerodinamica...

P.S. scusa l'errore...
Ci sono stato, l'ho frequentata e ho capito che:
  1. o la finivo in 10 anni gravando sui miei e vivendo da parassita senza alcuna garanzia di impiego professionale (a tutti piacerebbe il posto in cui con una firma prendi 4'000€ al mese..)
  2. o me ne andavo
Indovina cos'ho scelto.
Parlo di tempi brevi e continuate a menarmela che ogni facoltà ha la sua durata...sì, ma è stimabile. Medicina,facciamo 10 anni? dopo 4 anni non hai ancora concluso gli esami del primo? O dopo 8 ti mancano ancora esami del 5°? Fuori.
Call non guardare solo te, tu non sei "il popolo studentesco". Tra l'altro come riesci a seguire gli studi, lavorare pure e trovare anche tempo per il volontariato e gli allenamenti? O uno di questi impegni viene penalizzato, oppure li porti avanti tutti e 3 insieme ma meno proficuamente di quanto potresti fare dedicandoti a 2, o a uno solo.

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Sai Yashiro concordo solo in piccola parte. Bisogna fare molti, moltissimi distinguo con se e ma. Dipende dalle facoltà delle quali parli, ci sono difficoltà e lunghezze diverse, e storie di persone diverse. Io per esempio, parlando dell'ambito comunque sanitario, conosco diversi professionisti, alcuni anche benestanti e "invidiati" dai colleghi, sia per il lavoro che fanno che per l'aspetto economico..che all'università non erano nient'affatto delle cime.. laureatisi in ritardo e non di poco (...)
Ma sì, è il discorso più vecchio del mondo: un mestiere si apprende con la pratica, non certo con gli studi. Moltissimi professionisti della precedente generazione hanno forse forse un diploma (vedi insegnanti) mentre ora senza una laurea non puoi nemmeno iniziare l'attività didattica. Qui si rientra nel discorso che gli studi non avviano al mondo del lavoro, ma è un'altra storia.

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Qui concordo.. in alcuni ambiti c'è stata una proliferazione di indirizzi forse eccessiva, in ambiti tra l'altro nei quali la richiesta lavorativa è esigua.. però dico da osservatore poco informato in quest'ultimo argomento.
Altra piaga da debellare...ci sono indirizzi di laurea dai nomi e dalle applicazioni assurde, cose dell'altro mondo con frequenza 5, 1 o anche zero studenti; professori universitari, magari anche politici, che tenendo 2 lezioni l'anno mantengono il diritto di cattedra in quella facoltà...e poi ci stupiamo se il 93% dei fondi stanziati va per pagare gli stipendi, ed il restante 7% per ricerca, sviluppo, borse di studio e progetti.

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Allo stato conviene sempre incentivare le lauree, non a caso, seppur esigui, ci sono delle agevolazioni per chi lavorando si vuole laureare. Ho l'esempio di una persona molto vicina a me che è riuscita, facendo un lavoro a tempo pieno, a laurearsi nei tempi, ma ho l'esempio anche di altre persone che c'hanno messo più di 15 anni, ma se poi significa avere una retribuzione maggiore a lavoro e quindi pagare più tasse lo stato ci guadagna in pochi anni. Le tasse di sicuro non ripagano tutte le spese, ma guarda che in Italia sono le più alte, considerando le università pubbliche. In Portogallo la gente paga nella stessa facoltà 600 euro all'anno contro i 2000 di qui per dire, ma anche negli altri stati è meno. Non è che là siano tutti perfettini a differenza di qui, così come negli altri paesi.. quello che cambia è solo l'economia, l'importanza che si dà o meno allo studio ed alla cultura, il potere delle varie lobby o di determinate correnti politiche o idee
Altra falsa illusione, dà un'occhiata nei call center.... è pieno di laureati e ingegneri. Il problema è che: hai una laurea? Per tuo diritto devi essere assunto con un certo valore di contratto, oneroso per il datore di lavoro il quale se non ha assoluta necessità delle tue referenze e capacità, anche se avesse bisogno della tua manodopera come persona comune NON TI ASSUME. Perché gli costi come un quadro dirigenziale anche se vorrebbe farti fare l'impiegato o l'operaio, e per legge non può assumerti con un inquadramento inferiore a quanto ti spetta. Così l'unica forma di lavoro che trovi sono contratti a progetto o forme di sfruttamento legalizzato dove con una laurea in mano ti ritrovi a tempo determinato e meno di 800€ al mese....non mi pare che una laurea dia solo vantaggi nel trovare un impiego. Non sempre "più laureati" è meglio.
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  (#28)
Call Call Non in Linea
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effettivamente gli allenamenti ne risentono (di cui non mi fr...molto)...iol mio punto forte è che se ci metto impegno sono capace anche di farmi 8 ore col culo sulla sedia...o un programma in un mese, il punto è che se non mi piace il voto rifò l'esame...
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  (#29)
Trokji Trokji Non in Linea
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Beh Yashi le verità sono molte non ce n'è una sola. Se guardi i Call center vedrai che di laureati in chimica, fisica o anche medicina ce ne sono pochissimi (sinceramente non credo che i laureati di ingegneria nei call center siano molti..), mentre molti saranno i laureati in scienze della comunicazione e facoltà dove c'è un eccessivo afflusso di studenti per quelle che sono le richieste.
Sul discorso corsi di laurea fatti ad personam per determinati prof eccetra d'accordissimo.
Appunto, quello che è un mestiere lo apprendi con la pratica, l'esempio che ti ho riportato è lampante. La laurea però è garanzia del fatto che quella cultura di base l'hai affrontata, cioè potrai non ricordarti delel cose ma l'impostazione di un certo tipo ce la devi avere. Poi appunto ad uno psichiatra sarà abbastanza inutile ricordarsi le inserzioni dei muscoli, mentre per un ortopedico o un medico sportivo sarà parte del pane quotidiano, e così via
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ah, poi a me se darebbero 800€ va pure bene per iniziare: non c'ho il lavoro del babbo...nel senso che devi ritenerti fortunato ad avere in qualche modo un'azienda di famiglia, altrimenti stavi ancora a "passeggiare" all'uni raccontandomi che c'è gente che al primo anno non fa esami...beh, io al primo senza capire un accidente a lezione (non perchè sono pure scemo, ma per via della sordità) senza alcun supporto ne ho fatti 3, salvo poi non andare più all'uni per motivi di salute per 3 annetti...
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