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All the Truth Member
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25-06-2011, 09:06 AM
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Tra l'altro come ho scritto all'inizio, è un thread semiserio, una provocazione (ma neanche tanto in fondo) buttata lì per discutere. Quote:
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Gettare alle ortiche gli anni dellla mia vita? Più di quanto abbia già fatto finora? Hai idea di cosa vuol dire svegliarsi la mattina e fare tutto senza uno scopo? Se sì, puoi capire. Se no, inutile discutere. Quote:
Comunque, parlando in generale, è la tua opinione, e la rispetto, ma non la condivido. |
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(#32)
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All the Truth Member
Messaggi: 6,442
Data registrazione: Jun 2007
Località: Non omologata
Età: 51
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25-06-2011, 09:24 AM
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Per il resto, non mi preoccupo della vecchiaia poichè non so neppure se ci arriverò, così come da lavoratori, considerando la situazione attuale, non è scontato che tra vent'anni le nostre pensioni saranno lì ad attenderci. Quote:
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Che sarebbe poi il motivo per il quale opererei la scelta: - Studiare tutto ciò che non ho mai tempo di apprendere/approfondire - Meditare - Compiere frequenti ritiri spirituali - Fare attività di volontariato - Praticare sport naturistici come arrampicata ed escursionismo - Mantenere la casa - Coltivare i prodotti della terra - Lavorare occasionalmente quando serve Pe le piccole emergenze basterebbe avere da parte un gruzzoletto minimo, da intaccare solo in stretta necessità nei periodi di magra. Quote:
Ci sto semplicemente pensando, ma come scrivevo all'inizio, questo sarebbe un altro nodo da sciogliere. Non è che voglia cancellare la nostra relazione, anzi, a me sarebbe molto piaciuto condividere questa visione della vita con lei, ma so per certo che da questo punto di vista siamo troppo diversi; dunque, nel caso, non vedrei molte alternative... Ne abbiamo già discusso; conosco il suo pensiero. |
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(#33)
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All the Truth Member
Messaggi: 6,442
Data registrazione: Jun 2007
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Età: 51
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25-06-2011, 09:49 AM
Rispondo unificatamente a Andrew, Call, Devilman e a tutti i detrattori dell'idea, con alcune considerazioni di carattere generale: Non nasciamo per lavorare. Non esiste solo la vita che la società programma per noi, nè il nostro cervello deve necessariamente spegnersi e pensare acriticamente solo nei termini che la società predispone. Non è scritto da nessuna parte che non si possa essere felici al di fuori del clichè tradizionale, anzi, spesso i fatti dimostrano il contrario. E' anche una questione di sensibilità individuale: molte persone in questa società malata ci vivono bene, benissimo; ci sguazzano, e neppure si pongono il problema. Non hanno valori per sè, e non ne hanno neppure da passare ai figli. Per loro la vita è completamente data per scontata. Altre ci vivono bene autenticamente: hanno trovato il proprio equilibrio, non soffrono le imposizioni, ne gli obblighi, e vivono più o meno sereni. Per altre ancora invece, come me, il circolo lavoro-guadagno-consumo-lavoro è assolutamente privo di significato, poichè porta esattamente sulla strada del nulla. Ho letto e sentito con una certa frequenza, di persone che hanno cambiato radicalmente la propria vita dall'oggi al domani: sto parlando di persone che hanno "gettato alle ortiche" una carriera avviata da medico, avvocato, ingegnere, artista, sportivo, modello, per seguire una vocazione e prendere i voti, o semplicemente unirsi alla prima missione utile in Africa. Paradossalmente, se avessi scritto che prendevo i voti da monaco buddhista nessuno avrebbe avuto nulla da obiettare (probabilmente), invece comportarsi nei fatti allo stesso modo, ma da laico, e limitandosi a restare volontariamente ai margini della società (malata) appare una scelta completamente insulsa. Questo a testimonianza di quanto ancora in questa società i cervelli siano ottusi, e conti l' apparire anzichè l'essere... |
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All the Truth Member
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Età: 36
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25-06-2011, 11:26 AM
Vele io come utente del forum ti stimo comunque per le idee che da quando sono iscritto hai sempre esposto. Conosco una marea di persone che nella loro vita si sono reinventate continuamente per andare a fare sostanzialmente quello che vogliono, ognuno di noi ha i suoi problemi ognuno di noi è probabilmente rinchiuso in una situazione (non necessariamente lavorativa) da cui uscirebbe volentieri. Non condivido l'idea di mollare tutto altra cosa è se avessi detto "uso i miei risparmi e mi compro un appezzamento di terra coltivo e vendo" o "uso i miei risparmi per aprirmi un'attività che sentirò davvero mia" oppure "cazzo stacco tutto vado all'estero e lavoro qualsiasi cosa mi offrano" o ancora "mi riscrivo all'università" , ma questa idea di mollare tutto e tornare da tuoi genitori e fare il mantenuto perchè alla fine a questo si riduce economicamente non si può accettare , anche perchè chi te lo dice che sporadicamente riuscirai a trovare un lavoro? e se c'è un imprevisto d'ogni genere? ergo dovrai sempre appoggiarti ai tuoi adesso hai l'età per concludere quello che vuoi ed hai la possibilità ancora di appogiarti a loro ma quando non ci saranno più che farai? andrai in mezzo ad una strada? perchè devi pensare anche a queste cose mi dispiace ma devo aggiungermi a quanti dicono che il tuo modo di vedere sia in parte egoistico |
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All the Truth Member
Messaggi: 6,442
Data registrazione: Jun 2007
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Età: 51
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25-06-2011, 11:38 AM
Il problema è che non credo più nel sistema sociale. Non mi interessa reinventarmi in questa società, in questo o qualsiasi altro paese-sistema. Naturalmente se fossi ricco di famiglia farei il mantenuto a vita, e il problema non si sarebbe neppure posto dall'inizio. Ma considerando la situazione, la sfida sarebbe proprio quella di affrancarsi dalla dipendenza dal denaro. Tornare ad una vita semplice, elementare, fatta di cose VERE. Comunque rispetto anche la tua opinione, e ti ringrazio per la partecipazione al 3d. |
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All the Truth Member
Messaggi: 1,127
Data registrazione: Aug 2010
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25-06-2011, 12:31 PM
Veleno tu pensi che avere un pezzo di terra da coltivare sia una passeggiata, che ti faccia rilassare? Prova....poi tornerai alla vita di prima senza pensarci due volte.... Se vuoi mantenerti devi avere un bel po' di terra, animali, attrezzature ecc come è già stato detto. Prima presumo tu debba imparare come si fa, perchè anche se può sembrare banale non saresti in grado di mungere una vacca. Il lavoro è DENTRO l'uomo, il lavoro è nobiltà d'animo e deve essere parte integrante della propria vita, sia che tu guadagni 1000 euro al mese che 10000. Se no puoi sempre fare come Rambo che va in Thailandia e campa con combattimenti clandestini |
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All the Truth Member
Messaggi: 10,462
Data registrazione: Jun 2006
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25-06-2011, 12:38 PM
Vada per Rambo.. |
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All the Truth Member
Messaggi: 6,442
Data registrazione: Jun 2007
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Età: 51
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25-06-2011, 12:53 PM
Quote:
Potrei coltivare il mio piccolo orto, senza troppa fatica. Oppure vivere di baratto: le mie capacità, che so, di riparatore, in cambio di generi di prima necessità. Quanto al fatto che "il lavoro è nobiltà d'animo e deve essere parte integrante della propria vita", probabilmente tu sei troppo giovane e idealista per comprendere realmente il senso di una simile affermazione, ed è superfluo aggiungere che non la condivido affatto, anche se, devo riconoscere che tale è la mentalità corrente dell'uomo medio, fiero e pago di farsi sfruttare e spaccare la schiena per quattro soldi, però, quanta dignità... Una cosa però la devo dire: mi hai dato una buona dritta; non avevo pensato a riciclarmi nei combattimenti clandestini; sarebbe un ottimo metodo per incamerare denaro quando occorre, senza sudare troppo, e in più metterei anche a frutto tutti gli anni spesi a praticare arti marziali... |
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All the Truth Member
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Data registrazione: Jun 2006
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25-06-2011, 12:58 PM
Ma può darsi che in futuro non ci sarà più bisogno di lavorare per una fetta ampia della popolazione (e non perché vive di rendita). Semplicemente quando ci sarà una meccanizzazione ancora più spinta, con robot androidi (alcuni prototipi ci sono da qualche anno in giappone) che sostituiranno la maggior parte dei lavori degli operai di oggi, si creerà ancora di più un problema di disoccupazione di "sistema", non più legata ai problemi individuali. A quel punto è probabile che i settori non completamente meccanizzati non riusciranno ad assorbire la forza lavoro, e per evitare rivolte ed un collasso sociale ed economico l'unica possibilità sarà garantire a tutti degli assegni per una vita discreta anche se non lavorano. Però accadrà tra 100 o 200 anni presumo..a meno che i robot non si ribellino diventando intelligenti come si vede in qualche film eh |
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All the Truth Member
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Età: 51
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25-06-2011, 01:08 PM
Il problema è che già adesso domanda e offerta faticano ad incontrarsi, soprattutto per le nuove generazioni, a causa della scolarizzazione "selvaggia" che fa sì che ormai anche il più analfabeta abbia almeno la laurea triennale, quindi, in un futuro anche abbastanza prossimo, verosimilmente i non-occupati e gli occupati non-soddisfatti cresceranno esponenzialmente... |
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(#41)
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All the Truth Member
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Età: 51
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25-06-2011, 01:10 PM
LA COMUNITA' DEGLI ELFI A partire dagli anni Ottanta, l’Appennino pistoiese ospita una delle esperienze più originali del movimento comunitario italiano, si tratta del Popolo degli Elfi. Ad oggi vi sono oltre quindici nuclei, alcuni distanti anche un’ora di cammino a piedi. La maggior parte delle abitazioni è priva di elettricità e si pratica l’autosufficienza. Gli elfi sono un popolo che appartiene alla mitologia Nordeuropea, la cui dimora erano i boschi. Un popolo amico del regno animale e vegetale. L’insediamento in Italia La comunità è situata nei pressi di Sambuca Pistoiese, ed è nata dall’occupazione di terre e ruderi abbandonati da decenni: si tratta di un vasto agglomerato composto da quattro piccoli villaggi e da altre quattordici coloniche raggiungibili solo a piedi. Le case non sono allacciate alla rete elettrica, il riscaldamento e la cucina vanno a legna e in tutto il villaggio non esiste un televisore. Vivere in comunità La vita comunitaria e la vita individuale, con spazi soggettivi, convivono armoniosamente. Non vi sono obblighi partecipativi: ognuno è libero di coinvolgersi nelle attività sociali secondo la propria disponibilità e attitudini. Nella Comunità degli Elfi tutti sono necessari ma nessuno è indispensabile. Ognuno quindi contribuisce alla propria maniera e in osmosi con il gruppo alla vita del villaggio perché i valori importanti sono la conoscenza e la reciproca fiducia. Il cibo e il lavoro Vivono raccogliendo frutti ed erbe spontanee, coltivando ortaggi, cereali, castagne, olive e allevando alcuni capi di bestiame, il tutto esclusivamente per la loro sussistenza. I prodotti della terra e i raccolti vengono infatti ripartiti fra tutti i villaggi in base alle necessità. Il lavoro è manuale e di gruppo, oltre alle coltivazioni si lavora all’autoristrutturazione di diverse case in pietra abbandonate da oltre venti anni e per la maggior parte semidiroccate. Economia C’è una cassa comune per soddisfare i bisogni complessivi di tutti i villaggi e per acquistare alimenti e beni che non producono; una cassa collettiva per le spese spicciole di ogni villaggio ed una cassa individuale per soddisfare le esigenze dei singoli. Ognuno dà in base alla propria possibilità e coscienza e questo sistema funziona perché il principio ispiratore è la condivisione. Istruzione L’istruzione avviene attraverso una scuola autogestita che si avvale anche della collaborazione di due insegnanti ausiliarie esterne alla comunità. La scuola è supportata, anche se in maniera diversa, da tutti i villaggi. È stato avviato anche un progetto di bioedilizia per la ricostruzione di una struttura destinata ad ospitare la futura scuola (la destinazione ufficiale è un centro culturale polivalente) che verrà riconosciuta come scuola sussidiaria dal Comune e dalla Direzione Didattica di competenza. È partita quindi una collaborazione con i predetti organismi per una scuola a metà: metà tempo in autogestione e metà nella scuola pubblica. Una scelta effettuata per mantenere aperta la scuola del paese e per favorire lo scambio e la socializzazione dei bambini che abitano nella comunità con i coetanei esterni al villaggio. La festa dei raccolti Le feste nella comunità sono periodiche e vengono effettuate in occasione delle semine e dei raccolti principali (cereali, patate, castagne, olive), alle quali partecipa un gran numero di persone grazie alla notevole capacità ricettiva dei diversi villaggi. 100 – 120 posti in tutto. Per andarli a trovare non è necessaria la prenotazione: basta buona volontà e spirito di adattamento! SCHEDA Anno di fondazione: 1980 Residenti: 150 Economia: privata. Disponibilità ad ospitare e a inserire nuovi residenti. Aderente alla Rive |
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All the Truth Member
Messaggi: 1,127
Data registrazione: Aug 2010
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25-06-2011, 01:10 PM
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QUeste idee sono troppo astratte, non sussistono nella vita reale. Quote:
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(#43)
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All the Truth Member
Messaggi: 10,462
Data registrazione: Jun 2006
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25-06-2011, 01:10 PM
Appunto, può darsi che dietro a quello che adesso sembra solo un effetto della crisi economica attuale, aggravata da scelte centrali assai discutibili, ci siano anche dei fattori dovuti alla meccanizzazione ed all'informatizzazione sempre più spinta, destinati in futuro a determinare dei cambiamenti strutturali di grossa portata |
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(#44)
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All the Truth Member
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25-06-2011, 01:14 PM
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(#45)
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All the Truth Member
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25-06-2011, 01:15 PM
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