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DesperateGymwife DesperateGymwife Non in Linea
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Predefinito 09-07-2011, 11:11 PM


Ehm, certo che ho visto Fight Club...ma in questo momento mi sfugge il nesso .

Però ho capito il resto del discorso, e ti ringrazio della risposta .

@Veleno: secondo per alcune persone funziona la strategia opposta all'autocommiserazione. Però nel caso mio ho le stesse identiche perplessità che hai tu:
1) è illusoria, e quando scopri che è così stai anche peggio che se non ti fossi neppure azzardato a pensare in grande
2) se per caso ti va bene qualcosa e raggiungi un obiettivo, il giorno dopo non ti sembra più abbastanza e si perpetua l'insoddisfazione

La tua soluzione probabilmente è la più valida, ma anche per quella bisogna esserci portati. E' un approccio anti-individualista nel vero senso della parola, più vicino secondo me alle concezioni orientali che a quelle occidentali per le quali invece l'ego è tutto, nel bene e nel male.
Bisognerebbe davvero riuscire ad "abbandonare il proprio ego", accettare la mediocrità non nel senso dispregiativo del termine, ma nel senso della consapevolezza di quanto in fondo si conti poco se solo si guardano tutte le cose, compresa la propria vita, da una prospettiva un po' più alta.

Ma devo dirlo, credo che per me sarebbe ancora più impossibile di tutto il resto, compresi i famosi obiettivi che mi rode non riuscire a raggiungere . Restando sul tema dieta, visto che da lì si è partiti, credo che in fondo arriverei più facilmente a pesare 40 kg che a un autentico distacco dal mio ego...
Da buona egocentrica, non mettere me stessa al centro dei miei pensieri mi sembra letteralmente contro natura (almeno tanto quanto non mangiare, per l'appunto ).

E se è questa l'unica strada percorribile per superare il mio genere di infelicità...beh, tutto sommato mi tengo l'infelicità!!
Per liberarmi del senso di fallimento dovrei liberarmi anche delle aspettative e dei sogni; per liberarmi delle paure forse dovrei liberarmi anche di tutta una serie di desideri. Non sono pronta, anzi, in realtà nemmeno lo voglio.

Vel, alla fine mi hai fatto capire che mi devo accettare così. Ovvio, io vorrei tenere quel che mi piace e liberarmi solo della parte di me che causa insicurezza e sofferenza, ma probabilmente in effetti non è possibile perchè sono due facce della stessa medaglia. Grazie .
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DesperateGymwife DesperateGymwife Non in Linea
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Originariamente inviato da Acid Angel Visualizza Messaggio
Ciao Desp,
ho letto il tuo thread appena l'hai scritto, quando ancora non vi aveva risposto nessuno.
Un po' perché ultimamente non ho la testa, un po' perché l'argomento è delicato, non sapevo se risponderti o no.
Ieri sera volevo mandarti un sms per dirti che cmq avevo letto e non ti avevo tralasciata volontariamente.
Però non mi sembrava abbastanza, perché io a differenza di Luis o altri ti conosco e un su certe cose abbastanza bene.

Grazie...

Appena ho visto questo thread mi sono cadute le braccia. Il loop ricomincia ho detto, cazzocazzocazzo.
Il tuo loop?

Ho pensato a me che OGGI non riesco nemmeno minimamente a rispettare QUEI canoni malati autoimposti di 2 3 anni fa e sotto sotto me ne dolgo, sai la forza e determinazione che un annetto fa, quando mi iscrissi, dicesti di invidiare? Beh forse è vero, io sono costante nell'allenamento, se ho molta fame mi mangio più verdure (...), ma nonostante questo la fame cui mi sono esposta nel tempo fa' sì che io non sia mai soddisfatta della mia compostezza alimentare diciamo così. La costanza nell'allenamento pure, avendo passato periodi ossessivi, non mi fa' sentire a posto. Come vedi ultimamente ho diminuito i carichi perché sento dolore e spossatezza in caso contrario, ma vorrei far di più.

Già, quando non riesco ad allenarmi perchè non sto bene anche io mi innervosisco e mi sento ugualmente in colpa, come se saltassi solo perchè non ne ho voglia. Dopo l'incidente che ho avuto a inzio maggio, la mia massima preoccupazione era dover saltare la palestra finchè non mi passava il dolore allo sterno... (vabbè, l'auto distrutta era aziendale, se no sarebbero stati i soldi da cacciar fuori per comprarne una nuova . Va bè che sono paranoica ma un minimo di senso pratico mi è rimasto!)

A cosa serve questo? A dirti che anche tra chi TU vedi super costante super cyborg c'è quello che si sente mezza merd@ come ti senti tu.

Oddio, ammetto che un po' mi consola. Più che altro mi fa capire che se uno tende a non essere soddisfatto di sè rischia di avere sempre questa sensazione qualsiasi cosa faccia.

Desp come tu sai bene io ti vedo magrissima, SEI magrissima, da amica pur non standoci bene te lo ripeterò all'infinito. Liborio ha ragione, c@zzo ma lo vedi quanto sei effettivamente magra?
Aspetta, questo è un discorso che posso accettare da una qualsiasi che si ferma a un'occhiata generale, ma non da una come te attenta a certi parametri.
Non sono sovrappeso secondo i canoni del BMI, e sono una longilinea su cui l'adipe per fortuna non si nota molto. Ma per esserci c'è, e se guardiamo la composizione corporea, la percentuale di massa magra e grassa ecc..sono molto meno asciutta di te, e molto meno asciutta di come vorrei essere.

Hai mai pensato che forse non segui una dieta perché sai dentro di te di non averne bisogno?

Qualche volta sì, nel senso che qualche volta mi chiedo "Ma se dovessi perdere 20 chili sarei più costante o sarei uguale?" Ovviamente non lo so, magari sarei così demoralizzata che non inizierei neanche, non saprei proprio.

(...)Soprattutto trovo illuminante l'esempio sui compagni di classe. Io ero tra i primi... ricordata (me l'hanno ripetuto poi dopo anni) da tutti i miei compagni come la perfetta, mi chiamavano vocabolario alle medie, alle superiori ero il punto di riferimento e all'università tutti volevani i miei appunti. Laureata vecchio ordinamento, 4 anni più tesi di 9 mesi, con il max, laureata in corso a 23 anni.

Però Desp... è faticosissimo essere la prima in tutto, nello studio e nella vita.
Per essere ligia al mio ruolo non ho vissuto per molti anni.
E poi anche io sono scoppiata.
DCA e tutto il resto. Quindi, come vedi, anche chi si pone standard altissimi e raggiunge tutti gli obiettivi che si è posto (pensa che al IV esame presi un 26, non avevo frequentato e il prof non volle darmi che questo per me votucolo. Uscii dall'aula in lacrime, promettendo a me stessa che da quel momento in poi non avrei preso MAI meno di 28 e che cmq la mia media di presentazione alla laurea avrebbe dovuto essere molto vicino al 110, mi concedevo un 108 per poi avere il max in sede di discussione di tesi. A ogni esame facevo il calcolo, media * 11 / 3 per vedere quale media dei voti avrei dovuto mantenere in futuro per raggiungere l'obiettivo. Era un'ossessione. Non molto dissimile dal calcolo delle calorie. Dal pesare la pera con la buccia poi sbucciata poi pesarne solo la buccia poi ripesare la pera poi la pera con la buccia tolta ma insieme poi fare la sottrazione... e intanto Andrea che era a pranzo con me magari aveva già bevuto il caffè e era sul divano a rilassarsi. E io pesavo la pera ) non è così sereno.
Non sembra, in effetti...

E se fonda la sua autostima su quello e poi fallisce, allora deve ricostruirsi da capo.

Io ho vissuto tutto. E non è stato bello.
Dopo il fallimento diciamo del personaggio SuperVale (che però era amata in modo più sincero e meno timoroso dagli altri, che finalmente mi vedevano umana), ho passato per filo e per segno la fase descritta da Veleno. Se non potevo eccellere nei meriti, allora potevo diventare la malata, la sottonutrita sempre debole piccola piccola sempre triste bisognosa dell'aiuto di tutti, la bambolina fragile che una volta era una ragazzona taglia 46 che vinceva gli amici a braccio di ferro e parlava 3 lingue come fossero la sua.
Invece, dopo aver visto che la vita fuori casa era schiacciante per le mie aspettative di riuscita (non potevo accettare di non essere subito bravissima a stirare, pulire, preparare pasti gustosi per il palato del mio ex, ecc), sono crollata e sono diventata una larva.

Però Desp, io sotto sotto ero fiera di essere guardata con spavento dalle persone mentre giravo per la mia città, io NON volevo essere normale. Io ero lo scheletrino tutto vene, ero comunque freak in un modo o nell'altro, con in più l'aggiunta di far preoccupare familiari e amici stretti.
Wow!
Era anche meno faticoso rispetto all'altro ruolo.

Però a un certo punto, visto che la cosa era estremamente disfunzionale e comunque io mi aggrappavo agli altri come specchio per affermare me stessa, è venuto il momento di farla finita anche con questo.

Ho accettato in certi ambiti, lo sto faticosamente accettando in altri, che non si può essere sempre o perfettamente bravi o perfettamente fallimentari.

Allo stesso modo magari sotto sotto tu hai bisogno di attenzioni e amore senza che tu te ne accorga veramente, perché non te ne danno a sufficienza o, molto più probabilmente, perché non te ne danno nella maniera che tu vorresti, che è ben diverso.
...fuochino...fuochino...
E ti dirò, da 2-3 mesi mi pare di accorgermene fin troppo bene...

Non so darti la formula magica. Semplicemente volevo comunicarti che spesso è nero il muro che tu dipingi di nero, e che i muri splendenti degli altri gli altri stessi li vedono urgentemente necessitanti una bella imbiancata.
Sai, mettendo insieme il discorso di Veleno e quello che hai raccontato di te a scuola noto che il percorso è piuttosto simile anche se l'atteggiamento verso l'alimentazione è venuto fuori opposto.
Anche io ero una secchiona brava a scuola, secchiona atipica come atteggiamento perchè ero disordinata e casinista, però alla mia media ci tenevo molto e studiavo molto per mantenerla. All'università non ero precisa in modo maniacale come te, e infatti non mi sono laureata in corso, ma anche io sono stata abbastanza perfezionista da rifiutare un 27 in un esamucolo orale, e non mi sentivo mai pronta abbastanza.

Può essere che quando ci siamo accorte che per essere "brave" e avere soddisfazioni nella vita non bastava aver azzeccato qualche compito in classe sia scattata la frustrazione, perchè le aspettative rimangono alte ma non ci sono più le gratificazioni dei voti...
Cazzo, che avesse ragione quella prof amica di mia madre che diceva "I 2 fortificano l'animo, non i 7 e gli 8?"
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luis73 luis73 Non in Linea
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Predefinito 10-07-2011, 12:13 AM


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Ehm, certo che ho visto Fight Club...ma in questo momento mi sfugge il nesso .

Però ho capito il resto del discorso, e ti ringrazio della risposta .

@Veleno: secondo per alcune persone funziona la strategia opposta all'autocommiserazione. Però nel caso mio ho le stesse identiche perplessità che hai tu:
1) è illusoria, e quando scopri che è così stai anche peggio che se non ti fossi neppure azzardato a pensare in grande
2) se per caso ti va bene qualcosa e raggiungi un obiettivo, il giorno dopo non ti sembra più abbastanza e si perpetua l'insoddisfazione

La tua soluzione probabilmente è la più valida, ma anche per quella bisogna esserci portati. E' un approccio anti-individualista nel vero senso della parola, più vicino secondo me alle concezioni orientali che a quelle occidentali per le quali invece l'ego è tutto, nel bene e nel male.
Bisognerebbe davvero riuscire ad "abbandonare il proprio ego", accettare la mediocrità non nel senso dispregiativo del termine, ma nel senso della consapevolezza di quanto in fondo si conti poco se solo si guardano tutte le cose, compresa la propria vita, da una prospettiva un po' più alta.

Ma devo dirlo, credo che per me sarebbe ancora più impossibile di tutto il resto, compresi i famosi obiettivi che mi rode non riuscire a raggiungere . Restando sul tema dieta, visto che da lì si è partiti, credo che in fondo arriverei più facilmente a pesare 40 kg che a un autentico distacco dal mio ego...
Da buona egocentrica, non mettere me stessa al centro dei miei pensieri mi sembra letteralmente contro natura (almeno tanto quanto non mangiare, per l'appunto ).

E se è questa l'unica strada percorribile per superare il mio genere di infelicità...beh, tutto sommato mi tengo l'infelicità!!
Per liberarmi del senso di fallimento dovrei liberarmi anche delle aspettative e dei sogni; per liberarmi delle paure forse dovrei liberarmi anche di tutta una serie di desideri. Non sono pronta, anzi, in realtà nemmeno lo voglio.


Vel, alla fine mi hai fatto capire che mi devo accettare così. Ovvio, io vorrei tenere quel che mi piace e liberarmi solo della parte di me che causa insicurezza e sofferenza, ma probabilmente in effetti non è possibile perchè sono due facce della stessa medaglia. Grazie .
Per una volta non sono d'accordo, o almeno non del tutto,con Veleno. Parto con quello che reputo essere la parte valida del suo discorso e cioe' il relativizzarsi e distaccarsi in parte dal proprio ego. Penso che togliere peso alla propria importanza e prendere coscienza dei propri limiti (chiamarli mediocrita' presuppone una visione pessimistica che non condivido e preferisco dire normalita') aiuti enormemente ad alleggerirsi la vita e a relativizzare i problemi personali...che non sono appunto la fine del mondo di cui siamo solo una goccia. Ma anche io come Desp non rinuncerei mai a sognare, a pormi obbiettivi, ad avere progetti e desideri da condividere con la mia compagna e mia figlia!!!!
Certo che una volta raggiunti perdono gusto e dobbiamo crearcene altri ma questa e' la benzina della vita senza la quale saremmo apatici e VERAMENTE depressi senza speranza. Esistono molte sfumature e convivere con i propri difetti, con i difetti umani che ci accomunano e' forse proprio la chiave della felicita' (a momenti). Quindi non nego la logica del tuo ragionamento ma il risultato e propongo che possa esistere un equilibrio che ci permette di sognare e desiderare senza che la mancata realizzazione o la realizzazione stessa ci distrugga! Io in questo equilibrio vivo bene e sono attaccatissimo alla vita e se anche un pessimista cosmico leopardiano la definisce effimera me la tengo stretta!!!
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Veleno Veleno Non in Linea
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Predefinito 10-07-2011, 12:26 AM


Infatti io non ho scritto da nessuna parte di rinunciare ai propri sogni e desideri, ma solo di relativizzarli, sapendo che la nostra felicità non dipende da essi.
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Veleno Veleno Non in Linea
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Predefinito 10-07-2011, 12:51 AM


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E se è questa l'unica strada percorribile per superare il mio genere di infelicità...beh, tutto sommato mi tengo l'infelicità!!
Per liberarmi del senso di fallimento dovrei liberarmi anche delle aspettative e dei sogni; per liberarmi delle paure forse dovrei liberarmi anche di tutta una serie di desideri. Non sono pronta, anzi, in realtà nemmeno lo voglio.
Naturalmente tu puoi decidere di fare ciò che ritieni giusto per te, ma non puoi sperare che continuando a coltivare il tuo ego starai meglio. Nel tuo caso il problema non credo derivi dal fatto in sè di desiderare o di porsi delle aspettative, quanto piuttosto dal fatto che queste vengano puntualmente distorte a causa di un desiderio e di un aspettativa più grande, e cioè quello di voler essere speciale a tutti i costi. E' solo liberandoti da QUESTO desiderio che tutti gli altri verranno ridimensionati e relativizzati.
Diversamente è solo esercizio di dialettica.
Se non sei pronta per questo cambiamento, allora vuol dire che, come ha scritto Dr Ace, non hai veramente toccato il fondo della tua sofferenza.

Ultima Modifica di Veleno : 10-07-2011 12:56 AM.
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Predefinito 10-07-2011, 01:31 AM


Vero, tu non l'hai scritto, l'ho scritto io perchè credo che per me le due cose sarebbero coincidenti. Io non riesco neppure a concepire una felicità che non sia la realizzazione dei propri desideri/sogni/ambizioni ecc.

Non è un caso che non sia intervenuta nel tuo thread sull'idea del ritiro, Vel. L'ho seguito con interesse, ma non sapevo cosa dirti perchè è un'idea troppo lontana dal mio carattere anche solo per avere dei commenti in merito.

Però vorrei ringraziare tutti quelli che sono intervenuti qui, e dirvi che siete meglio dei 2-3 psichiatri che mi è capitato di incontrare finora.

Non so questo mi aiuterà a seguire una dieta (però purtroppo per voi lo scoprirete se continuate a leggermi...) e francamente mi conosco abbastanza bene da dubitarne.

Però mi avete dato tutti degli spunti per accettarmi meglio così come sono, non tanto nel corpo (ma un po' anche in quello, il che non guasta ) ma soprattutto nei miei problemi e nei miei difetti.

Mi avete fatto capire che neanche per gli altri è poi così facile, e che hanno passato anche loro dei momenti in cui il cibo era un problema. Che magari adesso è risolto perchè hanno trovato un equilbrio nel gestirlo, ma anche loro non sono sempre stati così. E che perfino quello che per me è invidiabilmente perfetto per chi lo vive può non essere abbastanza, e quindi ogni condizione è sempre a rischio, se si ha un carattere di un certo tipo.

E di conseguenza mi avete fatto capire che per uscire da questo pantano dovrei cambiare radicalmente la mia visione di me stessa e liberarmi del mio egocentrismo, cosa per me è anche ben più difficile che rispettare una dieta. Quindi tanto vale cercare di accettare anche gli svantaggi che questo egocentrismo comporta, come i conflitti fra pulsioni opposte, la delusione di vedersi fallire e di scoprirsi non all'altezza delle proprie aspettative.

In realtà ho capito alcune cose anche più specifiche sul perchè non riesco a seguire una dieta, al di là dello scontato, ma sempre valido, "Perchè mi piace mangiare e non riesco a rinunciare ai dolci", ma per ora ve le risparmio .
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DesperateGymwife DesperateGymwife Non in Linea
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Naturalmente tu puoi decidere di fare ciò che ritieni giusto per te, ma non puoi sperare che continuando a coltivare il tuo ego starai meglio. Nel tuo caso il problema non credo derivi dal fatto in sè di desiderare o di porsi delle aspettative, quanto piuttosto dal fatto che queste vengano puntualmente distorte a causa di un desiderio e di un aspettativa più grande, e cioè quello di voler essere speciale a tutti i costi. E' solo liberandoti da QUESTO desiderio che tutti gli altri verranno ridimensionati e relativizzati.
Diversamente è solo esercizio di dialettica.
Se non sei pronta per questo cambiamento, allora vuol dire che, come ha scritto Dr Ace, non hai veramente toccato il fondo della tua sofferenza.
Non saprei...Non posso sapere se ho toccato il fondo della mia sofferenza. So che in passato sono stata peggio, ma per motivi diversi e paranoie diverse da dieta e palestra quindi è difficile fare paragoni.

Però una cosa te la devo confessare...io un po' speciale mi sento già . Non intendo dire migliore o peggiore, certo a volte anche migliore o peggiore, ma in campi molto ben delimitati, e questo penso lo facciano tutti.
Intendo dire un po' "strana", un po' fuori dal coro, un po' imprevedibile. Questo me lo sono sentita dire spesso, e ho finito anche per crederci .

Quindi dipende da cosa intendi con "speciale". Se intendi solo "particolare, diversa dagli altri", beh credo che potrei sentirmi così anche con molti problemi in meno. Invece io vorrei proprio sentirmi "migliore", a proposito di egocentrismo...
E questo sì, o hai davvero delle capacità migliori degli altri, ma disgraziatemente non è il caso mio, oppure ti condanna a sentirti sempre inadeguato ai tuoi desideri.
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Acid Angel Acid Angel Non in Linea
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Predefinito 10-07-2011, 09:40 AM


Desp, sono contenta di leggere che alla fine ti senti meglio. Vorrei però dirti che PROPRIO perché io sono attenta a guardare certi particolari dovresti accettare il mio punto di vista. Cacchio, l'adipe ci deve essere eh...
qui le cose sono 2: o posti foto così tutti capiscono che non sono visionaria , o interviene chi come me ti ha visto dal vivo (Liborio ad esempio lo ha scritto) oppure siamo due dismorfiche senza speranza...

Ciao.
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Veleno Veleno Non in Linea
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Vero, tu non l'hai scritto, l'ho scritto io perchè credo che per me le due cose sarebbero coincidenti. Io non riesco neppure a concepire una felicità che non sia la realizzazione dei propri desideri/sogni/ambizioni ecc.
Forse dovresti cominciare a scardinare questa concezione: fino a che resterai convinta che la felicità funzioni in questo modo navigherai a vele spiegate verso la sofferenza. La realizzazione dei desideri può offrire una soddisfazione temporanea, ma ogni desiderio realizzato, una volta esaurito l'entusiasmo della novità diventa routine, e tutto torna come prima; a quel punto ci porremo un nuovo obiettivo/desiderio/traguardo da realizzare, e il gioco ricomincia da capo, come il gatto che cerca inutilmente di catturare la propria ombra sul muro senza capire che si tratta solo di un'ombra.
Sembra banale, ma questo è l'errore di base che facciamo tutti: pensiamo che saremo felici quando avremo una nuova casa, un' auto più grande e potente, una laurea, una promozione sul lavoro, un aumento di stipendio, un figlio, il divorzio, una vincita, e chi più ne ha più ne metta, eppure traguardo dopo traguardo ci ritroviamo solo con un pugno di mosche...
Negli USA qualche anno addietro sono state condotte delle indagini statistiche sui vincitori delle lotterie, dalle quali è risultato che il loro grado medio di soddisfazione nei confronti della vita NON è cambiato significativamente tra il prima e il dopo la vincita, anche nei casi in cui questa fosse tale da aver letteralmente cambiato la loro esistenza in meglio permettendogli di realizzare molti dei traguardi che si erano prefissi; qualcosa significherà...
Personalmente credo che gli unici desideri la cui realizzazione ci rende felici siano quelli rivolti alla soddisfazione di bisogni REALI nostri o degli altri. In questo senso si innestava anche la mia idea di ritiro dalla società. Tutto il resto è fine a se stesso, e porta, possibilità permettendo, alle aberrazioni che sono sotto gli occhi di tutti: nel porto di Montecarlo sono ormeggiati yacht da decine di milioni di euri, veri e propri monumenti all'ego spropositato dei loro proprietari, i quali, nonostante tutto, non dimostrano di essere più felici di me o di te; anzi, è sufficiente che nel porto attracchi uno yacht più grande del loro, e l'autostima scende sotto i tacchi, e li spinge a spendere altre vagonate di milioni con i quali camperebbero senza problemi centinaia di famiglie, per farsi una barca più grande e ripristinare le proporzioni; magari se avessero impiegato quegli stessi soldi per soddisfare i bisogni VERI di altre persone meno fortunate (dal momento che i loro si suppone siano già stati soddisfatti ampiamente) sarebbero autenticamente felici,e certamente meno annoiati.
Certo, alcuni di questi miliardari fanno beneficenza, ma in genere la loro idea di altruismo non va oltre il pompare il loro ego ostentando denaro e potere persino durante le loro noiose e ipocrite raccolte di fondi...
Così nel nostro piccolo: se compriamo un auto più grande o una casa più grande per il solo fatto di potercela permettere, anche se quella che abbiamo è più che sufficiente per le nostre esigenze, allora questo non porterà nessuna felicità. Se invece facciamo questo acquisto in funzione di un bisogno REALE, per esempio, la necessità di spostarsi facilmente, o l'esigenza di ospitare magari persone a noi care che abbiano necessità abitative impellenti, allora questo ci potrà rendere felici...
Forse la chiave è questa, distinguere i desideri legittimi dai capricci...

Ultima Modifica di Veleno : 10-07-2011 01:08 PM.
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Veleno Veleno Non in Linea
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Non saprei...Non posso sapere se ho toccato il fondo della mia sofferenza. So che in passato sono stata peggio, ma per motivi diversi e paranoie diverse da dieta e palestra quindi è difficile fare paragoni.

Però una cosa te la devo confessare...io un po' speciale mi sento già . Non intendo dire migliore o peggiore, certo a volte anche migliore o peggiore, ma in campi molto ben delimitati, e questo penso lo facciano tutti.
Intendo dire un po' "strana", un po' fuori dal coro, un po' imprevedibile. Questo me lo sono sentita dire spesso, e ho finito anche per crederci .

Quindi dipende da cosa intendi con "speciale". Se intendi solo "particolare, diversa dagli altri", beh credo che potrei sentirmi così anche con molti problemi in meno. Invece io vorrei proprio sentirmi "migliore", a proposito di egocentrismo...
E questo sì, o hai davvero delle capacità migliori degli altri, ma disgraziatemente non è il caso mio, oppure ti condanna a sentirti sempre inadeguato ai tuoi desideri.
Le tue affermazioni mi confermano che non hai ancora capito l'essenza del discorso: sentirsi "diversa" o sentirsi "migliore" è in sostanza la stessa cosa: in entrambi i casi è una gratifica dell'ego fine a se stessa, l'incrollabile volontà di distinguersi, l'incapacità di sentirsi persona comune.
Come dire, se non posso essere migliore, mi accontento di essere "diversa", che è nè più nè meno che ciò che stai già facendo.

Ultima Modifica di Veleno : 10-07-2011 01:21 PM.
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luis73 luis73 Non in Linea
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Forse dovresti cominciare a scardinare questa concezione: fino a che resterai convinta che la felicità funzioni in questo modo navigherai a vele spiegate verso la sofferenza. La realizzazione dei desideri può offrire una soddisfazione temporanea, ma ogni desiderio realizzato, una volta esaurito l'entusiasmo della novità diventa routine, e tutto torna come prima; a quel punto ci porremo un nuovo obiettivo/desiderio/traguardo da realizzare, e il gioco ricomincia da capo, come il gatto che cerca inutilmente di catturare la propria ombra sul muro senza capire che si tratta solo di un'ombra.
Sembra banale, ma questo è l'errore di base che facciamo tutti: pensiamo che saremo felici quando avremo una nuova casa, un' auto più grande e potente, una laurea, una promozione sul lavoro, un aumento di stipendio, un figlio, il divorzio, una vincita, e chi più ne ha più ne metta, eppure traguardo dopo traguardo ci ritroviamo solo con un pugno di mosche...
Negli USA qualche anno addietro sono state condotte delle indagini statistiche sui vincitori delle lotterie, dalle quali è risultato che il loro grado medio di soddisfazione nei confronti della vita NON è cambiato significativamente tra il prima e il dopo la vincita, anche nei casi in cui questa fosse tale da aver letteralmente cambiato la loro esistenza in meglio permettendogli di realizzare molti dei traguardi che si erano prefissi; qualcosa significherà...
Personalmente credo che gli unici desideri la cui realizzazione ci rende felici siano quelli rivolti alla soddisfazione di bisogni REALI nostri o degli altri. In questo senso si innestava anche la mia idea di ritiro dalla società. Tutto il resto è fine a se stesso, e porta, possibilità permettendo, alle aberrazioni che sono sotto gli occhi di tutti: nel porto di Montecarlo sono ormeggiati yacht da decine di milioni di euri, veri e propri monumenti all'ego spropositato dei loro proprietari, i quali, nonostante tutto, non dimostrano di essere più felici di me o di te; anzi, è sufficiente che nel porto attracchi uno yacht più grande del loro, e l'autostima scende sotto i tacchi, e li spinge a spendere altre vagonate di milioni con i quali camperebbero senza problemi centinaia di famiglie, per farsi una barca più grande e ripristinare le proporzioni; magari se avessero impiegato quegli stessi soldi per soddisfare i bisogni VERI di altre persone meno fortunate (dal momento che i loro si suppone siano già stati soddisfatti ampiamente) sarebbero autenticamente felici,e certamente meno annoiati.
Certo, alcuni di questi miliardari fanno beneficenza, ma in genere la loro idea di altruismo non va oltre il pompare il loro ego ostentando denaro e potere persino durante le loro noiose e ipocrite raccolte di fondi...
Così nel nostro piccolo: se compriamo un auto più grande o una casa più grande per il solo fatto di potercela permettere, anche se quella che abbiamo è più che sufficiente per le nostre esigenze, allora questo non porterà nessuna felicità. Se invece facciamo questo acquisto in funzione di un bisogno REALE, per esempio, la necessità di spostarsi facilmente, o l'esigenza di ospitare magari persone a noi care che abbiano necessità abitative impellenti, allora questo ci potrà rendere felici...
Forse la chiave è questa, distinguere i desideri legittimi dai capricci...
Ora mi e' piu' chiaro il tuo discorso e posso condividerlo. Probabilmente mi sono espresso male quando parlavo di desideri e obbiettivi. Io intendo proprio il soddisfare esigenze reali e ricche a livello emozionale e non effimeri feticci materiali. Ho un telefonino per lavoro che credo tra poco varra' in quanto antico...uso la macchina di mia madre e ho scelto di creare il mio lavoro in campagna a fianco di casa mia proprio perche' sono diventato misantropo e un po come te rifiuto e mi annoio con i discorsi centrati alla materialita' che si finiscono per fare all'aperitivo con gli amici. Non e' demagogia e non critico e giudico chi invece sguazza nelle ultimissime figo-tecnologie e nel macchinone di moda ma a me non interessano, tutto qui'. Pero' trovo che desiderare un viaggio in un posto che mi affascina da sempre, desiderare di poter mandare mia figlia in una scuola che sia multilingua e di concezione un po piu' aperta e moderna non siano desideri effimeri e anche se alcuni di essi lasciano l'amaro in bocca una volta realizzati hanno un bilancio positivo sulla mia felicita'. L'elenco dei desideri "inutili" che tu hai citato lo condivido tutto a parte il desiderare un figlio che trovo sia un bisogno primario e naturale e sia l'unico che una volta realizzato non segna una fine ma un inizio. Se intendevi il fare un figlio per colmare un vuoto e niente piu' sono d'accordissimo con te. Forse la sfumatura tra quello che dici
tu e quello che intende Desp e' proprio sul cambiare le priorita' e non necessariamente il proprio modo di essere...
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DesperateGymwife DesperateGymwife Non in Linea
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Originariamente inviato da Veleno Visualizza Messaggio
Le tue affermazioni mi confermano che non hai ancora capito l'essenza del discorso: sentirsi "diversa" o sentirsi "migliore" è in sostanza la stessa cosa: in entrambi i casi è una gratifica dell'ego fine a se stessa, l'incrollabile volontà di distinguersi, l'incapacità di sentirsi persona comune.
Come dire, se non posso essere migliore, mi accontento di essere "diversa", che è nè più nè meno che ciò che stai già facendo.
No Vel, ti sei spiegato benissimo e credo proprio di averlo capito, ma ho anche capito che la tua "soluzione" non fa per me.
Non sto dicendo che non funzioni, e a ogni tuo post in realtà la trovo del tutto condivisibile in teoria, ma è troppo lontano dalla mia mentalità perchè possa concepire un cambiamento del genere su me stessa.

Sono troppo egocentrica, non sei certo il primo a notarlo, (di recente ho anche perso una persona molto cara proprio per questo), e di conseguenza se devo sforzarmi di cambiare preferisco sforzarmi per gratificare il mio ego puttosto che sforzarmi di dimenticarmene, anche se questo mi riporta nel circolo vizioso di cui sono prigioniera.

Ma il tuo intervento è stato iluminante proprio per farmi capire quali sono le uniche alternative e quale preferisco tutto sommato.
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  (#28)
David23 David23 Non in Linea
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Originariamente inviato da DesperateGymwife Visualizza Messaggio
Oggi sono proprio avvilita.
Lo so, ieri ero ancora carica ed entusiasta per il concerto dei Metallica, e oggi invece mi sento già da schifo.

I motivi sono tanti, ma qui elenco solo quelli in qualche modo pertinenti al forum: dieta e allenamento, ovvero la MANCANZA di dieta e allenamento.

Tanto per cominciare, confesso che io continuo a seguire il forum, ma ho smesso di aggiornare il mio diario perchè qui mi sento un u.f.o., perchè non riesco a fare quello che tutti gli altri riescono a fare: seguire un'alimentazione controllata e allenarsi con costanza.

Ma in realtà comincio a sentirmi un'aliena dappertutto, perchè mi pare che tutti riescano a stare a dieta, e io sono l'unica che ne è del tutto incapace. Lo stesso discorso vale per gli allenamenti e per tutto quello che mi prefiggo di fare.

Perchè sono così maledettamente pigra e priva di forza di volontà?
Perchè la mia debolezza riesce sistematicamente a sabotare tutti i miei propositi?
Perchè non riesco mai a raggiungere un obiettivo, uno che sia uno?
Perchè la mia forza mentale è perfino minore della mia forza fisica, e c'è un modo per allenarla?
Perchè per me tutto si esaurisce nel provare e fallire, e riprovare e rifallire?
Perchè non riesco mai a motivarmi abbastanza?
Sbaglio ogni volta qualcosa o è un'incapacità costituzionale ed è meglio che invece di rodermi l'anima mi sforzi di rassegnarmi all'idea di non poter cambiare mai?

Peccato che anche se provassi a rassegnarmi ormai sono sicura che non sarei serena e continuerei a sentirmi una merda per la mia incapacità, quindi nemmeno quella è una reale alternativa .

Okay, pare che soffra di depressione, ma la sto curando senza interruzioni da un anno, anche se a ogni difficoltà che incontro l'effetto della mia cura sembra indebolirsi progressivamente.
In ogni caso, la depressione non è una scusante, perchè so benissimo che anche quando mi sento meglio non ho molta più forza di volontà di quanto sto peggio.
Anzi, visto che fra i motivi della mia depressione c'è proprio la mia incapacità di seguire dieta e allenamento, in teoria la paura dei sensi di colpa dovrebbe fungere da deterrente, ma non funziona proprio.

A pensarci bene, probabilmente non funziona perchè in realtà, per quanto mi stiano rovinando giornate su giornate, questi motivi di depressione NON sono quelli principali, e di fronte agli altri motivi, ancora più opprimenti, questi cedono il passo.

Però, non è che gli altri motivi di tristezza o di angoscia magicamente spariscono se mangio dolci in continuazione, o se mi affloscio sul divano invece di andare in palestra ...questo dovrei saperlo, K@zzo. Anzi, so perfettamente che a comportarmi così finisco solo per aggiungere altri motivi di avvilimento a quelli che già ho.
Non potendo oggettivamente agire sugli altri motivi, dovrei almeno agire sui motivi che dipendono esclusivamente dalla mia volontà, giusto?
E perchè allora nonostante tutti i miei propositi ogni volta falliscono?

E soprattutto come imparare a essere più costante?

Come fate voi a rispettare gli impegni che prendete con voi stessi?


secondo me bisogna vedere cosa intendi per "fallimento"....dove alcune persone vedono un successo,altre vedono il fallimento....
per una persona può essere un successo avere il suo umile lavoro,la famiglia con 5 bambini,la casetta in campagna e il pollo ai ferri la domenica....per alcune persone questo è un successo,è la felicità cercata..per me è la stessa cosa,ma se entro i 30/35 anni non riesco a possedere lamborghini,ferrari,yatch,villa con piscina...ho fallito miseramente...sono due modi di vedere diversamente le cose...

è per dire che sicuramente avrai un ottimo fisico,ma te vorrai di piu....e lo vedi un fallimento..altri persone guardantoti sicuramente ti chiedono se sei scema...

per il fatto della depressione..io non l'ho mai provata,però a tutti capitano i momenti tristi e brutti....in cui non ci pensi minimamente a metterti a fare i pesi o attività fisica,perchè in quel momento non ha proprio senso,ti dici tra te e te"a che serve,non raggiungerò mai quello che voglio"....però io ho capito che è proprio in quel momento che devo darmi una scossa....anche se non voglio....è l'unica soluzione....bisogna imporsi delle cose che dobbiamo rispettare per il nostro bene...

come ho già scritto in un altro post,mangio tutti i giorni bene,sgarro sempre di meno,eppure vedo risultati uguali a prima....e mi dico"ma chi me lo fa fare di mangiare meglio se ottengo la stesso risultato"...e mi rispondo"tu continua cosi,prima o poi quello che vuoi lo ottieni,serve perseveranza per raggiungere un risultato allla lunga"



ps= non so che cazz-o ho scritto sono stato ad una festa e sono storditissimo...
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Originariamente inviato da DesperateGymwife Visualizza Messaggio
Sono troppo egocentrica, non sei certo il primo a notarlo, (di recente ho anche perso una persona molto cara proprio per questo), e di conseguenza se devo sforzarmi di cambiare preferisco sforzarmi per gratificare il mio ego puttosto che sforzarmi di dimenticarmene, anche se questo mi riporta nel circolo vizioso di cui sono prigioniera.
Contenta tu...
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  (#30)
DesperateGymwife DesperateGymwife Non in Linea
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David, scusa se mi permetto, ma vedo che anche tu sei un tipo di poche pretese...
Ferrari, Lamborghini, lo yacht...e tutto entro i 35 anni ?
Ora, non so da che base parti, ma l'obiettivo certo è molto ambizioso. Tu e Veleno siete proprio ai poli opposti!
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