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All the Truth Member
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17-10-2012, 10:15 PM
Ma crescere all'infinito sarebbe anche possibile, bisognerebbe che la crescita tecnologica però fosse infinita e che non aumentasse l'accentramento della ricchezza in poche mani. Il problema è anche che negli anni passati si cresceva costruendo un debito graduale che distruggeva il futuro (sia il debito pubblico, sia la distruzione dell'ambiente e l'inquinamento, al quale tuttora se non si porrà un freno significativo renderà il pianeta invivibile in alcuni decenni). Questo al di là della goccia che ha fatto traboccare il vaso, che è stato un problema legato alla finanza americana, ma di nuovo era perche c'era chi pensava che si potesse crescere vertigonosamente ora ipotecando un futuro incerto (concedendo mutui in modo indiscriminato ed a tassi super vantaggiosi) |
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All the Truth Member
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18-10-2012, 01:49 PM
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Sull'accentramento della ricchezza, in realtà la crisi è dovuta proprio all'opposto di quanto dici. Fin che erano 600 milioni di occidentali che pasteggiavano certi ritmi erano possibili, ora che Cina Russia e Sud America vogliono fare uguale non lo è più. La crisi è questa e dobbiamo farcene una ragione, ed è per questo che non passerà. Le varie "impiccagioni" possono sicuramente migliorare la situazione, però. Di fatto sta che lo spreco immane di risorse tra aerei scadenti e babbà alla crema non sono più sostenibili ora... |
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All the Truth Member
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18-10-2012, 02:02 PM
bisognerebbe semplicemente tagliare tutto ciò che è un futile spreco di risorse. Se una ditta non serve a nulla, secondo me non ha senso aumentare un debito complessivo per evitare che dei poveretti stiano a casa da lavoro. Se no per un numero contenuto ma alla lunga logorante va a finire che nel baratro ci finiscono tutti. |
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All the Truth Member
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18-10-2012, 02:50 PM
Quote:
Considerare futile una qualche sorta di tutela per le persone invece direi di no... Anche perchè il poveretto che sta a casa non lo devi tutelare per carità cristiana, lo devi tutelare perchè quando diventano 10 poi 100 e poi 1000 finisci con l'avere le città che sono tutte una scampia. Quello che dobbiamo capire e che 100 anni fa era molto più ovvio, è che se abbiamo 100 non possiamo spendere 200 e se siamo 10 sarebbe auspicabile che più o meno ognuno abbia 10... anche a costo di finire in un mondo tipo project mayhem in cui andiamo in giro tutti vestiti con jeans nere maglietta nera e scarpe nere. Ad esempio sulla fantomatica ditta io non la penso come te, se in Italia ora ci sono 5 milioni di disoccupati che in qualche modo campano sulle spalle di qualcuno (stato, genitori, figli, coniuge e via dicendo) tanto vale metterli a far qualcosa. La ricchezza complessiva della comunità non cambia, però almeno fanno qualcosa. Al posto di pagare la cig per tener la gente a casa mettila a pulir le strade, metti gli uomini a tagliar l'erba nei parchetti pubblici e le donne a fare degli asili nido comunali (per la cronaca, qui dalle mie parti un nido costa 600€ al mese e non c'è neanche posto per tutti). |
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All the Truth Member
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18-10-2012, 04:38 PM
Io non volevo assolutamente escludere quello che tu dici. Ma devono essere cose necessarie. Perchè se per dar da mangiare a uno, gli dobbiamo far tagliare un prato che nessuno mai calpesterà...tantovale dargli i soldi mentre se ne sta a casa a grattarsi le palle. Perlomeno si risparmierà sul tagliaerba, il combustibile di quest ultimo e la vettura (e gli eventuali rimborsi) che lo ha portato fino al prato. Questo per fare un esempio idiota ma che fila. Poi è logico che non bisogna pagare nessuno per solleticarsi la borsa a casa, ma devono essere cose perlomeno utili (equindi sono lavori che al 90% l'italiota medio non vuole fare) |
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All the Truth Member
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18-10-2012, 05:28 PM
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Già solo per l'assistenza agli anziani (che può limitarsi anche ad una semplice compagnia o a fargli la spesa), disabili, bambini e cura del bene pubblico ce n'è da fare. Poi chiaramente siamo in Italia, quindi non bisogna dare nulla per scontato, però basterebbe vincolare i sussidi ad un tot di ore da svolgere presso un'associazione di volontariato riconosciuta e in un paese civilizzato hai creato un sacco di ricchezza dal niente. |
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All the Truth Member
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18-10-2012, 09:42 PM
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Un problema simile è anche per il posto "fisso", nel senso che si pensa a tutelare l'"immoblismo" del lavoratore con quel posto in quell'azienda che fa quella cosa, non il lavoratore per renderlo produttivo per il sistema. Magari quindi se il mercato richiede altro sarebbe da investire in formazione per poter garantire a quei lavoratori di essere di nuovo produttivi facendo anche altro se necessario e non lavorare in perdita (in altri paesi in una certa misura questo è stato fatto, purtroppo in Italia quasi mai). Ovviamente escludo da questo discorso i lavori non produttivi in senso stretto ma che hanno un'effettiva utilità sociale (però c'è da dire che l'utilità sociale può essere indicativamente valutata anche in termini economici, in termini di risparmio per disabilità, morbilità o mortalità evitata). Quote:
La crisi sul lungo termine poi è dovuta a vari motivi strutturali, alcuni dei quali non sono comunque del tutto chiari. Uno di questi comunque è il fatto che non c'è più il petrolio a basso costo come si era avuto fino ai primi anni 2000, a questo si aggiunge il problema dei debiti sovrani. La crescita del Brasile e della Cina in un'economia globale come la nostra può essere solo un problema in termini di inquinamento e di riduzione della disponibilità di materie prime (ma ben lungi attualmente dall'essere un problema determinante in ambito economico globale) mentre è più che altro un vantaggio economico: ormai è tutto collegato ed un peggioramento dell'economia cinese si ripercuote in un peggioramento di quella americana ed a sua volta europea, oppure nel caso di miglioramento ci possono essere cicli positivi. E' chiaro se se guardiamo solo all'Italia la maggior parte della crisi qui è dovuta al problema dell'indebitamento (che a sua volta ha portato a tasse molto alte, mancati aumenti dei salari, perdita di finanziamenti dall'estero), al quale si aggiungono i problemi strutturali e culturali che il paese si porta dietro cronicamente da sempre o quasi. Per il resto il modello non potrà che essere espansivo come è sempre stato, altrimenti è destinato alla distruzione per la stessa natura dell'economia di mercato. Pensare di tornare alla ricchezza in mano di pochi significa sì un'involuzione molto grave, ma basta guardare l'evoluzione dell'economia nella storia per rendersene conto, oppure a quei paesi dove effettivamente è tuttora così. Quindi se l'Africa e l'america del sud crescono economicamente non è che un bene per tutti. La sfida è quella di rendere la crescita sostenibile, facendo sì che questa avvenga senza l'autodistruzione (per questo è necessario garantire la possibilità di svilupparsi senza distruggere l'ambiente e senza esaurire le risorse, cosa che richiede in parte investimenti tecnologici ed in parte dei cambiamenti culturali) |
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All the Truth Member
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19-10-2012, 10:26 AM
Su crescita sostenibile e decrescita ci ho fatto una tesi, quello che sostieni tu è il mantra di pochi miliardari che è ormai sotto gli occhi di tutti non poter funzionare. Quando tutto il miliardo di cinesi (più un altro di indiani e un altro di sud'americani) vorrà mangiare quello che mangi tu (noi), bere quello che bevi tu(noi), avere l'auto che hai tu(noi), stare a 22 gradi d'inverno e d'estate come fai tu(noi) ti accorgerai che in questa economia non c'è niente di sostenibile ed è semplicemente impossibile quello che dici. Poi, certo, se consideriamo una piccolezza uno sviluppo infinito della tecnologia e che sia sostenibile consumare ogni anno le risorse che ad oggi sono prodotte da 3 "terre" allora è anche inutile che stiamo qui a discuterne. Mi devi spiegare come possa essere sostenibile un sistema che al 22 di agosto ha già finito tutte le risorse prodotte in un anno e quindi va a "debito" Quote:
Quote:
Quote:
Terra, consumate in otto mesi le risorse di un anno. Il 22 agosto l’Overshoot Day - Il Fatto Quotidiano http://www.footprintnetwork.org/it/index.php/GFN/ Quando tutti vorranno avere lo stile di vita che hai tu (noi), ne serviranno 4 di pianeti. Fino ad oggi abbiamo mangiato sulle spalle del poveraggio che sul delta del niger pescava i pesci a mani nude, al di là che sia giusto o sbagliato è da sempliciotti negarlo. La crisi, al di là di come si è verificata, non è nient'altro che lo spostamento di risorse da ovest a est e da nord a sud. |
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19-10-2012, 10:37 AM
Che poi in italia le cose siano sempre peggiori che dalle altre parti non c'è dubbio, qua si mangiano anche le mutande. Però è fallita la grecia così come è fallita l'islanda... Riguardo quanto diceva Liborio, vale lo stesso discorso. E' un mese che a radio24 c'è un programma in cui distruggono la regione sicilia per tutti gli sprechi... e si parla di milioni e milioni in una regione che è tecnicamente fallita. Non il più grande ma il più "divertente" riguarda l'assunzione di 40 stallieri per curare 80 cavalli. Tempo indeterminato, dopo il periodo di prova 15 si è scoperto essere "ippofobici" o qualcosa del genere. Neanche nei migliori ospedali del mondo c'è un infermiere ogni due pazienti... Questo è il primo link che ho trovato digitando sicilia cavalli stallieri La Sicilia spende 2,2 milioni per 40 stallieri (che curano zero cavalli) | Laboratorio Sicilia |
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(#130)
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All the Truth Member
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19-10-2012, 10:58 AM
Bè ma quelli sono robe incredibili, tempo fa (molto) mi ero soffermato su una stazione che parlava degli sprechi-molto più evidenti nel meridione secondo il loro punto di vista-e si era focalizzata sulla calabria come punta di diamante nel rapporto sprechi/quanto producevano ne era uscito un quadro tragicomico. Se ricordo bene si parlava, per citare la stupidata impressiva, di un reparto ospedaliero di cardiochirurgia con 5 posti letto per i pazienti e più di 20 medici. Cmq il discorso realmente importante è quello che hai fatto all'inizio, la palese e innegabile insostenibilità di questo sistema. Sul lungo termine o ci si decima o si torna alle origini oppure restano le scelte peggiori. |
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19-10-2012, 11:08 AM
La mia risposta è che l'espansività del mercato non è nel sempre maggiore consumo di risorse (che anzi andrebbe diminuito) ma è nel maggiore scambio di beni e servizi (come sempre è stato). Perché ancora c'è una fascia di popolazione esclusa dal mercato, molto vasta. Oltre a questo la crescita si fa espandendo il mercato con gli investimenti: rientrano in questo i grandi finanziamenti della storia, dal piano Marshall alla riannessione della Germania Est. Per quel che riguarda le attuali riserve di acqua, petrolio, cibo ecc è chiaro che la situazione è problematica (o meglio non lo è nel brevissimo termine ma può esserlo nel medio), ma lo è perché da una parte ci sono sprechi di notevole entità, dall'altra la tecnologia non è ancora stata migliorata. E' logico come nella storia si è passati da un livello dove un'area vasta come l'Europa poteva garantire le risorse per la sopravvivenza di meno di 50 000 uomini (preistoria), fino al 1800 con la rivoluzione industriale, quando siamo arrivati ad alcuni milioni, fino ad oggi.. e così cambierà sempre. Per dire solo che le risorse non sono assolute ma dipendono dal modo e dalla tecnologia con la quale si utilizzano (oltre che da quanto si buttano via talvolta inutilmente). Al di là di questo discorso la crescita non è certo però nell'aumento della popolazione come detto sopra ma nella possibilità di scambiare sempre una maggior quantità di beni e servizi. Per le inefficienze di certe regioni d'Italia penso che molti le abbiano presenti, questo però rientra soprattutto in un problema "locale" tipico italiano che va ad acuire quelli che sono i problemi su scala globale |
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19-10-2012, 11:13 AM
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Già. Tutto era nato da qui, l'unica cosa buona di questa crisi è che volente o no la gente sta imparando a capire che la maglietta di calvin klein, le scarpe di prada e il profumo francese non sono priorità nella vita. Che la "collezione aututto-inverno 2013" è una cazzata pazzesca perchè una giacca, se tiene caldo, è una giacca a prescindere dall'anno e dallo stemmino cucito sopra e che se una cosa funziona non c'è poi tutto questo bisogno di buttarla. Poi certo, esce l aifon nuovo e ti metti le mani nei capelli, però sostanzialmente il processo non è reversibile e chi più tardi lo capisce semplicemente più ci soffrirà dopo. Quote:
Se oggi in Europa c'è un auto ogni 2 persone (sparo un numero verosimile) e in cina una ogni dieci si scambieranno 3 auto ogni 12 persone, quando anche in cina sarà come da noi si scambieranno 6 auto ogni 12 persone. Gli investimenti di cui parli sono stati fatti con soldi fittizzi, che non esistevano. Tutto questo debito significa anche che ci sono dei creditori e quando hai debiti più alti delle tue entrate significa semplicemente che c'è qualcuno che ti tiene per le palle. Quello che dici tu sulla tecnologia non è sbagliato a prescindere ma ad oggi, con la tecnologia di oggi, con lo spreco di oggi e con le risorse di oggi siamo sul baratro. E' come se io fossi un operaio e mi comprassi una ferrari perchè forse da qui a tot anni diventerò manager. Non funziona, è chiaro... L'energia atomica che doveva toglierci ogni problema petrolifero si è rivelata, dopo 30 anni, ancora non assolutamente gestibile e non ci ha liberato dalla dipendenza. Il discorso sull'Italia era solo per dire che se ovunque le cose vanno male, da noi andranno sempre peggio. E non è una questione di "locale", guarda il lazio e guarda la lombardia.... siamo tutti sulla stessa barca. |
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All the Truth Member
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19-10-2012, 11:23 AM
Però questo è un discorso più di spreco in termini di denaro , ma dal punto di vista delle risorse è più sostenibile comprare 1 maglietta da 700 euro che 20 magliette al mercato. Un problema del modello attuale è proprio il consumismo più fine a se stesso, nel senso di oggetti acquistati in grosse quantità a basso costo che poi durano pochissimo e vengono buttati via dopo poco. Tornare alle produzioni artiginali in certi casi invece ha permesso di riportare la produzione in Italia e competere più sulla qualità che sulla quantità (purtroppo invece talvolta sui alcuni capi firmati si paga solo il nome, nel senso che il costo di produzione è bassissimo e c'è una ricarica enorme sopra e la produzione è comunque fatta a basso costo) Quote:
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(#134)
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All the Truth Member
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19-10-2012, 12:03 PM
Sono slegati a livello pratico perchè è chiaro che 2000 miliardi di debito dell'Italia (o quello statunitense o quello di chi vuoi) non sono connessi al fatto che a livello globale abbiamo già finito le risorse ittiche del 2012 però a livello strutturale derivano dalla stessa concezione miope che sia possibile crescere all'infinito, indebitandosi, pensando di poter pagare poi per non si sa quale miracolo. A cui si aggiunge il fatto che magari il debito in germania l'hanno fatto per costruire le strade, da noi per far arrivare "er-batman" a pesare 200kg, per pagare le vacanze a quello, le mignotte all'altro o la laurea a quell'altro ancora (giusto per par condicio e giusto per rimanere in tema di appendini). Riguardo lo spreco, tu hai una visione secondo me troppo ottimistica del tutto. Quando devi fare 300milioni di macchine per gli occidentali, perchè tanto i cinesi si muovono col mulo e col carretto, puoi permetterti di sprecare 10000kg di acciaio per fare un auto da 1000kg. Chissenefrega, ne hai in abbondanza, buttalo pure. Quando devi fare auto per 3 miliardi di persone perchè altri 2 e mezzo si sono rotti le scatole di girare sul carretto, che è scomodo, e al mulo gli puzza il culo, e non è divertente starci dietro, puoi anche arrivare ad uno spreco nullo, ma non li hai 1000kg di acciaio per fare 3 miliardi di macchine. Così come non hai abbastanza benzina per farle camminare tutte quante. Ne abbastanza gomma per fare pneumatici per tutti. Puoi minimizzare gli sprechi anche ad un utopico 0%, puoi riciclare il riciclabile ma non basta c'è poco da fare. Comunque ne possiamo discutere all'infinito ma alla fine ci basta aspettare per vedere quello che succede... |
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(#135)
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All the Truth Member
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19-10-2012, 12:20 PM
Ma guarda non sono cose facili, sono sicuramente delle sfide. Il problema infatti è pensare di crescere indebitandosi e soprattutto con debiti con pochissime garanzie che possano essere ripianati. Anche in Italia si sono costruite infrastrutture ecc, il problema è che ogni km di strada costava il triplo della media europea (solo un esempio, può essere esteso ad altre cose), quindi c'è una questione italiana sicuramente, ma non da adesso. I problemi sembrano venire tutti al pettine ora, ma perché è ora che è stato deciso di rimettere in carreggiata il debito, quindi non si tratta solo di eliminare gli sprechi per non fare più debito pubblico, ma addirittura di destinare parte dei guadagni a ripianare il debito già fatto, quindi è chiaro che lo sforzo è doppio. Ma in Italia non è tutto negativo, è vero però che ci sono alcuni problemi grossi in certi ambiti ma che vengono da lontano. Io non invidio certo i Cinesi, perché nonostante quello che si dice c'è solo una piccolissima minoranza di popolazione ricca mentre la maggior parte vive ancora con uno stile di vita che è quello che è e con pochissimi diritti. Detto questo un tempo le auto facevano tutte 1 o 2 km con 1 litro, oggi ci sono auto che fanno 30 km con un litro (neppure con lo sfruttamento a fondo delle tecnologie in realtà, dico cioè che se si incentivasse l'efficienza realmente in pochi anni raggiungeremmo livelli tuttora impensabili) sul mercato, così per i materiali usati che possono essere riciclati o usati di diversi. Il problema è di nuovo tecnologico e parte dalla mente dell'uomo, solo apparentemente è di risorse, per cui oltre a riciclare il 100% di materiali si possono ottenere auto più sicure ed efficienti usando meno materiali e soprattutto più facilmente reperibili e meno costosi (in realtà è sempre stato così dacché esiste l'industria, tranne per i modelli ipercostosi con caratteristiche particolari). Ritornando poi al discorso del mercato, cioè che nuove fasce compreranno auto e servizi connessi (assicurazioni ecc) creando maggiore ricchezza. Poi sono d'accordo che invece che spendere 8000 euro a testa all'anno tra costi e mantenimento dell'auto è meglio cercare modelli "misti", riducendo l'auto privata solo a dove serve ed investendo le risorse risparmiate per ricerca, innovazione e miglioramento della qualità della vita delle persone (qui si parla più di un'etica del mercato ed a lungo termine anche di maggiore crescita). E' sicuro che questa dell'auto era una questione che avevi posto, ma è solo un aspetto particolare, che come concetto può essere esteso a tanti altri ambiti. E' tutto difficile in realtà, sono delle "sfide", ma il percorso della storia e della civiltà umana è sempre stato difficile |
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