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Nutrizione Dalla fisiologia alle linee guida, fino alla dieta del momento. Tutto sulla nutrizione.

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  (#46)
Gianlu..... Gianlu..... Non in Linea
FIPL Moderator
 
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Predefinito 28-09-2010, 12:34 AM


io direi che degli spunti utili dallo "studio" ci sono...

nel senso:

fissarsi maniacalmente sulla scelta degli alimenti è il meglio, in termini assoluti. però bisogna valutare quanto la cosa sia mantenibile per lungo tempo (le diete funzionano sul lungo periodo)

quindi meglio una dieta mediocre ma costante che un mese perfettissimo.

insomma, chi non ha modo/tempo/voglia/determinazione (e chi più ne ha più ne metta) di fare costantemente una dieta pefetta può tranquillamente approcciarsi con qualcosa di più soft... sta attento a mantenere una giusta quota proteica e di EFA e le resanti calorie le mangia al meglio che riesce. che non vuol dir schifezze per scelta, ma magari, a volte, per necessità


che poi è quello che spesso fanno i dietologim le loro diete ai ostri occhi non sono mai perfette. anzi spesso fanno pena. ma siamo noi ch cerchiamo il top. si ottngono risultati considerevoli anche con meno perfezione, e spesso certe persone non riescono ad essere perfette (o non vogliono) quindi queste diete mediocri a volte sonole uniche che portano risultati.(a volte eh....)



Ultima Modifica di Gianlu..... : 28-09-2010 12:39 AM.
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  (#47)
DesperateGymwife DesperateGymwife Non in Linea
All the Truth Member
 
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Predefinito 28-09-2010, 10:46 AM


Concordo con te.
Poi secondo me la "correttezza" di una dieta o dell'altra non si può mai valutare in termini assoluti, le variabili in gioco sono troppe, non solo l'assimiliazione e il metabolismo dei cibi.

1) anche gli effetti di un dato cibo su ognuno di noi non sono identici, ma influenzati da condizioni preesistenti, patologie, squilibri, intolleranze ecc.

2) la situazione di partenza e i risultati potenziali. Prendete una signora 42enne che vuole smaltire un po' di adipe accumulato su fianchi e cosce, va in palestra ma ha una costituzione tale per cui al massimo si tonifica un po' ma muscoli zero...poi prendete un tizio che fa le gare di bodybuilding...vi pare ragionevole che facciano la stessa dieta solo perchè fanno entrambi la panca piana?

3) la maggior parte della gente (salvo gli utenti di questo forum, beninteso ) considera il cibo un fondamentale piacere della vita, ed è incapace di portare avanti una dieta rigorosa per molto, per cui meglio qualche compromesso della totale disattenzione a ciò che si mangia
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  (#48)
silver silver Non in Linea
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Predefinito 30-09-2010, 01:50 AM


L'unica cosa che penso sia da sfatare sia la questione dei canonici "6 pasti" per ottenere risultati. Secondo me conta molto di più l'introito calorico, molto più del fatto di fare pasti ripetuti durante il giorno.

Quello che conta di gran lunga è mangiare in modo nutriente. Occorre capire bene cosa sia sgarro: per alcuni è mangiare junk food (dolci, take away, fritti... )- e su questo non ci sono dubbi - per altri significa mangiare qualcosa che non rientra nel loro perfetto piano alimentare...

Cosa ne pensate?
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  (#49)
GundamRX91 GundamRX91 Non in Linea
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Predefinito 30-09-2010, 01:14 PM


In teoria fare piu' pasti, a parita' di calorie totali giornaliere, fa aumentare il metabolismo con un incremento delle calorie bruciate, poi a livello pratico e' da valutare. Per quanto mi riguarda faccio solo 3 pasti al giorno (colazione, pranzo e cena) e l'eventuale spuntino e' per il pre-wo (anche se in genere mangio della frutta e poi assuma dei BCAA 30 minuti prima del wo), e riesco tranquillamente a gestire tutta la situazione.
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  (#50)
greatescape greatescape Non in Linea
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Predefinito 30-09-2010, 01:20 PM


si tiene il metabolismo sempre attivo, non si ha una digestione lenta e pesante non si creano sbalzi insulinici e il corpo non immagazzina troppe scorte almeno questo è alla base del ragionamento su piu pasti giornalieri
c'è anche pero chi professa e si trova bene con la warrior diet
anche se personalmente non la reputo una buona dieta sopratutto per un bber
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  (#51)
Alberto86 Alberto86 Non in Linea
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Predefinito 30-09-2010, 02:07 PM


Quote:
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si tiene il metabolismo sempre attivo, non si ha una digestione lenta e pesante non si creano sbalzi insulinici e il corpo non immagazzina troppe scorte almeno questo è alla base del ragionamento su piu pasti giornalieri
c'è anche pero chi professa e si trova bene con la warrior diet
anche se personalmente non la reputo una buona dieta sopratutto per un bber

quoto!! anche se dipende molto dall'obbiettivo: conosco diverse persone bb che con obiettivo volume/massa continua e quindi dieta ipercalorica, iperglucidica e normolipidica continua fanno 3 pasti giornalieri con l'aggiunta del post-work nei giorni allenamenti ottenendo sempre ottimi risultati...

il discorso del maggiore numero dei pasti lo vedo ottimo sopratutto in diete ipocaloriche e ipoglucidiche in quanto un aumento dei pasti mantiene un buon rapporto testo/cortisolo permettendo cosi anche un catabolismo proteico( dato dalla diminuzione dei cho) minore, aumenta il metabolismo permettendo una maggiore ossidazione dei depositi adiposi, permette una milgiore ripartizione proteica e quindi un continuo afflusso di aminoacidi nel sangue, ecc
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  (#52)
gian90 gian90 Non in Linea
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Predefinito 30-09-2010, 02:53 PM


Quote:
Originariamente inviato da silver Visualizza Messaggio
L'unica cosa che penso sia da sfatare sia la questione dei canonici "6 pasti" per ottenere risultati. Secondo me conta molto di più l'introito calorico, molto più del fatto di fare pasti ripetuti durante il giorno.

Quello che conta di gran lunga è mangiare in modo nutriente. Occorre capire bene cosa sia sgarro: per alcuni è mangiare junk food (dolci, take away, fritti... )- e su questo non ci sono dubbi - per altri significa mangiare qualcosa che non rientra nel loro perfetto piano alimentare...

Cosa ne pensate?
CHe hai perfettamente ragione

Sempre Lyle

Summary: Theoretical examination of meal frequency
It appears that eating too frequently could potentially be detrimental to the goal of gaining muscle mass in that muscle tissue becomes insensitive to further stimulation by amino acids, increasing protein oxidation in the liver. Eating more frequently than every three hours would seem to not only be unnecessary (based on the rate of digestion of whole proteins) but could possibly be detrimental.
Given a moderately sized whole food meal, the body will generally remain in an anabolic state for at least five to six hours (and possibly longer depending on the foods chosen). Conservatively, we might use five hours as the upper limit cutoff for time between meals.
This yields a duration between meals of anywhere from three to five hours. This should keep the body in an overall anabolic state without causing problems related to too frequent or too infrequent consumption of meals.
Full time athletes with time to eat very frequently are probably best served with the higher meal frequency simply to ensure adequate caloric intake. Again, smaller individuals with lower total energy intakes may want to use slightly larger meals eaten slightly less frequently for practical reasons. Similarly, individuals who work jobs and are unable to fit in a meal every three hours needn’t worry obsessively about becoming catabolic. A solid food meal containing a high quality protein, carbohydrates, fat and some fiber eaten every five hours will maintain an anabolic state readily.
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  (#53)
-Luci- -Luci- Non in Linea
ParentalAdvisoryMember
 
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Data registrazione: Jul 2010
Località: Paleolitico
Età: 38
Invia un messaggio via MSN a -Luci-
Predefinito 30-09-2010, 02:55 PM


Quote:
Resting energy expenditure in short-term starvation is increased as a result of an increase in serum norepinephrine1,2
Christian Zauner, Bruno Schneeweiss, Alexander Kranz, Christian Madl, Klaus Ratheiser, Ludwig Kramer, Erich Roth, Barbara Schneider and Kurt Lenz
1 From the Intensive Care Unit, the Department of Internal Medicine IV; the Department of Surgery; and the Institute of Medical Statistics and Documentation, the University of Vienna, Vienna.

Background: The effects of food restriction on energy metabolism have been under investigation for more than a century. Data obtained are conflicting and research has failed to provide conclusive results.

Objective: The objective of this study was to test the hypothesis that in lean subjects under normal living conditions, short-term starvation leads to an increase in serum concentrations of catecholamines and thus to an increase in resting energy expenditure.

Design: Resting energy expenditure, measured by indirect calorimetry, and hormone and substrate concentrations were measured in 11 healthy, lean subjects on days 1, 2, 3, and 4 of an 84-h starvation period.

Results: Resting energy expenditure increased significantly from 3.97 ± 0.9 kJ/min on day 1 to 4.53 ± 0.9 kJ/min on day 3 (P < 0.05). The increase in resting energy expenditure was associated with an increase in the norepinephrine concentration from 1716. ± 574 pmol/L on day 1 to 3728 ± 1636 pmol/L on day 4 (P < 0.05). Serum glucose decreased from 4.9 ± 0.5 to 3.5 ± 0.5 mmol/L (P < 0.05), whereas insulin did not change significantly.

Conclusions: Resting energy expenditure increases in early starvation, accompanied by an increase in plasma norepinephrine. This increase in norepinephrine seems to be due to a decline in serum glucose and may be the initial signal for metabolic changes in early starvation.
Come vedete nel digiuno a breve termine si ha un aumento del rilascio di catecolemine e quindi un aumento del consumo energetico a riposo.

Quote:
A controlled trial of reduced meal frequency without caloric restriction in healthy, normal-weight, middle-aged adults1,2,3
Kim S Stote, David J Baer, Karen Spears, David R Paul, G Keith Harris, William V Rumpler, Pilar Strycula, Samer S Najjar, Luigi Ferrucci, Donald K Ingram, Dan L Longo and Mark P Mattson
1 From the Beltsville Human Nutrition Research Center, US Department of Agriculture, Agriculture Research Service, Beltsville, MD (KSS, DJB, KS, DRP, GKW, and WVR), and the Clinical Research Branch (PS and LF), and the Laboratories of Cardiovascular Science (SSN), Experimental Gerontology (DKI), Immunology (DLL), and Neurosciences (MPM), National Institute on Aging Intramural Research Program, Baltimore, MD

Background:Although consumption of 3 meals/d is the most common pattern of eating in industrialized countries, a scientific rationale for this meal frequency with respect to optimal health is lacking. A diet with less meal frequency can improve the health and extend the lifespan of laboratory animals, but its effect on humans has never been tested.

Objective:A pilot study was conducted to establish the effects of a reduced-meal-frequency diet on health indicators in healthy, normal-weight adults.

Design:The study was a randomized crossover design with two 8-wk treatment periods. During the treatment periods, subjects consumed all of the calories needed for weight maintenance in either 3 meals/d or 1 meal/d.

Results:Subjects who completed the study maintained their body weight within 2 kg of their initial weight throughout the 6-mo period. There were no significant effects of meal frequency on heart rate, body temperature, or most of the blood variables measured. However, when consuming 1 meal/d, subjects had a significant increase in hunger; a significant modification of body composition, including reductions in fat mass; significant increases in blood pressure and in total, LDL-, and HDL-cholesterol concentrations; and a significant decrease in concentrations of cortisol.

Conclusions:Normal-weight subjects are able to comply with a 1 meal/d diet. When meal frequency is decreased without a reduction in overall calorie intake, modest changes occur in body composition, some cardiovascular disease risk factors, and hematologic variables. Diurnal variations may affect outcomes.
Come vedete vi si riscontra un abbassamento dei livelli di cortisolo a riposo.

Quote:
Meal size and frequency: effect on the thermic effect of food.
Tai MM, Castillo P, Pi-Sunyer FX.

Obesity Research Center, St. Luke's-Roosevelt Hospital Center, Columbia University, New York, NY.
Comment in:

Am J Clin Nutr. 1992 Dec;56(6):1069.
Abstract
The effects of meal size and frequency on thermic effect of food (TEF) were examined in seven healthy normal-weight young women. Each volunteer consumed in random order one of two identical meals [3138 kJ (750 kcal), 54.5% carbohydrate, 14.0% protein, 31.5% fat]. One meal was taken over 10 min [large meal (LM)] whereas the other was taken in six equal portions of 523 kJ (125 kcal) at 30-min intervals over a 3-h period [small meals (SM)]. Metabolic rate was measured for 1 h before and every 30 min after the meal started for 5 h. When expressed as either kJ/min (kcal/min) or kJ/5h (kcal/5h), TEF was significantly higher in the LM day than in the SM day (P less than 0.05). We conclude that the temporal pattern in which a mixed caloric load is eaten affects the thermogenic response and may be an important determinant of energy balance after a meal.
e questo tanto per commentare anche il discorso TEF.


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orange orange Non in Linea
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Predefinito 30-09-2010, 03:43 PM


Quote:
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L'unica cosa che penso sia da sfatare sia la questione dei canonici "6 pasti" per ottenere risultati. Secondo me conta molto di più l'introito calorico, molto più del fatto di fare pasti ripetuti durante il giorno.

Quello che conta di gran lunga è mangiare in modo nutriente. Occorre capire bene cosa sia sgarro: per alcuni è mangiare junk food (dolci, take away, fritti... )- e su questo non ci sono dubbi - per altri significa mangiare qualcosa che non rientra nel loro perfetto piano alimentare...

Cosa ne pensate?
Infatti per me quello che non rientra nel piano alimentare non è uno sgarro ma è un pasto evasivo.
In una dieta lo sgarro per me non esiste, capita, ma non è pianificato. Tipo una fetta di torta, una cioccolata, pane e nutella ecc...Le mangio ma "teoricamente"(moooolto) non le mangierei.

I pasti evasivi invece li prevedo, atrimenti dopo un pò non riesci più a stare in un regime rigido. Una pasta elaborata o lasagne al posto della pasta in bianco, arrosto o tagli grassi al posto della carne bianca. Ma anche una pizza ogni tanto mica è uno sgarro, forse come macro, ma dal punto di vista calorico è pure meno di un pasto normale.
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  (#55)
ArmandoVinci ArmandoVinci Non in Linea
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Predefinito 30-09-2010, 04:11 PM


Serve sempre la visione d'insieme, generale, soffermarsi sulla settimana o brevi periodi serve a poco.
La vera dieta, intesa come "saper alimentarsi", è quella che si riesce a seguire tutto l'anno.
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  (#56)
silver silver Non in Linea
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Data registrazione: Jun 2005
Predefinito 01-10-2010, 12:43 PM


Secondo me è dieta quella che ti consente di vivere in modo normale la giornata, senza essere schiavo di certe abitudini - del tipo: a quest'ora dovevo mangiare e sono in ritardo!!! -. Penso sia questo, oltre all'evitare di magiare cibi eccessivamente elaborati e poco nutrienti, l'unico modo per poter dire che ci si alimenta correttamente. Tra l'altro anche il ruolo dello stress, nella gestione del programma alimentare, gioca un ruolo determinante: se l'approccio seguito non è adatto al soggetto, oppure la scelta degli alimenti non è di suo gradimento in quanto troppo riduttiva, allora è davvero difficile avere risultati, perchè si perde la possibilità di seguire uno schema alimentare sul lungo periodo.
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  (#57)
Kilianan Kilianan Non in Linea
Rookie
 
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Data registrazione: Oct 2011
Età: 43
Predefinito 19-10-2011, 04:02 PM


We can save from number of the dieting programs and also from the number of the diseases that is only because of the wrong choice of the bad food that is not good for the stomach and also for the digestive systems.
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