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Predefinito I grassi bruciano al fuoco dei carboidrati - 24-10-2010, 06:29 AM

I grassi bruciano al fuoco dei carboidrati


I grassi bruciano al fuoco dei carboidrati

Leggo molto e, forse, troppo spesso di “dieta dell’ultimo momento” in cui, basandosi sull’affermazione : “ i grassi bruciano al fuoco dei carboidrati”, viene intrapresa un’alimentazione “monotematica”. Faccio un esempio: la dieta della banana o del pompelmo o di qualsiasi altro alimento che sia ricco di zuccheri e del tutto privo di lipidi.
Nei tempi odierni, mi dispiace ammetterlo, la scienza della nutrizione è manipolata dalle “multinazionali del frumento” e mostra una cultura “medico-nutrizionale” troppo "stantia". La prova è radicata nel suo bisogno *di "spingere" ad uno spropositato consumo di carboidrati e mettere in guardia sulla "presunta pericolosità" di un eccessivo consumo di proteine ( limite stupidamente basso visti gli ultimi studi in merito). Diventa quindi logico che l'affermazione “ i grassi bruciano al fuoco dei carboidrati” venga fraintesa e venga usata come scusa per “avallare” ancestrali teorie di molti “nutrizionisti” italiani.

Verità o leggenda metropolitana quindi?

Entrambe le cose; chimicamente parlando è più che correto affermare che i grassi abbiano bisogno del glucosio per essere ossidati, ma vi è un fraintendimento. “Bruciare”; cosa vi porta ad immaginare questo verbo? Pensateci un poco. Il “bruciare” ci dona l’idea di distruggere, di rendere inutile, di far sparire un qualcosa, ditemi se sbaglio. “Bruciare i grassi”, quindi, da l’idea di “perderli”, di portarli a cenere e quindi inutilizzabili. Bene, non vi è errore più grande. In biochimica, “bruciare” indica la capacità di estrarre energia da un determinato substrato. "Bruciare" si rifà al metabolismo, "bruciare" è ossidare, che siano carboidrati, grassi o proteine. “Bruciare” è la condizione per poter prelevare ATP da essi.


ATP: la moneta di scambio

Denaro, come la nostra economia anche il nostro corpo è basato su di una “moneta”; questa è l’ATP o adenosin trifosfato. Non è mia intenzione addentrarmi nella trattazione chimica di questa molecola, non attendetevi quindi lunghe e noiose descrizioni di reazioni che portano alla sua formazione.
Moneta di scambio perché tutto il nostro corpo funziona grazie all’ATP: la riproduzione cellulare, la crescita. Ogni reazione abbisogna di questa moneta. Capite bene, quindi, come i vari macronutrienti non siano altro che “fonti di denaro”. Tranne varie eccezioni come i fosfolipidi di membrana e le proteine strutturali, i restanti substrati servono solo a dare ATP.
Quando vi tirate un paio di serie di curl, ad esempio, consumate ATP. Grassi, glicogeno muscolare ed aminoacidi vengono “bruciati” ( ossidati ) solo per darvi ATP (o meglio: “fosfato inorganico”, la P dell'acronimo) e poter continuare l’esercizio.


Ciclo di krebs e disponibilità di glucosio

Arriviamo al punto, al ciclo di rezioni chimiche per cui nasce tale affermazione. Il ciclo di krebs o “ciclo degli acidi tricarbossilici” è la tappa intermedia, dopo glicolisi e betaossidazione, e poi seguita dalla “catena respiratoria degli elettroni. Questi tre passaggi hanno il solo scopo di estrarre la maggior quantità di ATP da lipidi, glucosio ed aminoacidi, i residui di questo ciclo sono acqua ed anidride carbonica.
Il glucosio, attraverso varie reazioni, viene convertito in ossalacetato, un substrato indispensabile affinchè abbia inizio il ciclo di krebs ed afinchè l’acetyl-CoA (dato dall’ossidazione dei grassi, o betaossidazione) possa dare la maggior resa di ATP.
Ossalacetato; questo può essere ottenuto solo dal glucosio, che venga dal diretto metabolismo dei carboidrati o dall’ossidazione degli aminoacidi glucogenici non importa. Cosa certa è la "necessarietà" del glucosio per ottenere ossalacetato.

Cosa accade quando abbiamo scarsa disponibilità di glucosio?
Avrete letto il mio articolo sulle diete chetogeniche e, spero, che sia riuscito nell'intento di farvi comprendere come avviene la sintesi dei corpi chetonici. Quando vi è scarsa disponibilità di glucosio, come negli approcci “low carbs” o, più estremo, nelle diete chetogeniche, il ciclo di krebs viene rallentato o del tutto bloccato.
Ricordate che un grammo di grassi dona 9 calorie? Bene, quando scarseggia il nostro carissimo ossalacetato ed il ciclo di krebs è bloccato, l’acetyl-CoA, dato dal metabolismo dei lipidi, inizia ad accumularsi. L’unione di 2 molecole di acetyl-CoA ci regala un bel “corpo chetonico”.
Torniamo al termine “bruciare”, “dar fuoco” ad un grammo di grassi nel ciclo di krebs ci consente di avere 9 calorie, dar spazio, invece, alla chetosi bloccando il ciclo di krebs ci dona solo 7 calorie per ogni grammo di grassi.

Non finisce qui comunque; i corpi chetonici non possono essere conservati e riutilizzati come accade per i grassi. Quando 2 molecole di acetyl-CoA si fondono, stop, fine, non possono essere più divise, ne utilizzate per altre reazioni di “prelevamento di fondi”. L’organismo, quando scarseggia il glucosio, produce corpi chetonici e questa produzione è quasi sempre in surplus. Quelli di cui non si ha bisogno vengono solo espulsi attraverso urine, sudore e respirazione. Notate bene come vi sia un grande spreco di "denaro" in carenza di glucosio e come, a parità di calorie, una dieta chetogenica porti un maggior deficit energetico.
I grassi, bruciando al fuoco dei carboidrati, ci daranno 9 calorie. Invece “spegnendosi” al freddo della chetosi solo 7 calorie per ogni grammo. Il ciclo di krebs ci permette, quindi, di ossidare in modo totale i grassi e prelevare da essi il massimo quantitativo di ATP con pochissimo spreco energetico. La carenza di glucosio, di contro, porta un esiguo guadagno di ATP dai lipidi con l'aggiunta di un maggiore "spreco di denaro".

Antonio Rubbino


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