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deimos deimos Non in Linea
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Predefinito IG alto e basso - 13-10-2008, 10:37 PM

IG alto e basso


ciao ragazzi ki è ke gentilmente mi spiega in modo semplice cosa cambia se si mangiano alimenti ad alto ig o a basso ig.
cosa succede quando si ha un picco insulinico?


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Vecchio
  (#2)
gian90 gian90 Non in Linea
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Predefinito 13-10-2008, 11:14 PM


il discorso ig è un po complicato... e piu' che quello dovrebbe contare il carico glicemico...cmq l'insulina è l'ormone piu' anticatabolico che possiamo sfruttare...ma anke il piu' anabolico per il grasso purtroppo
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  (#3)
deimos deimos Non in Linea
RealUncensoredMofo
 
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Predefinito 14-10-2008, 09:02 PM


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Originariamente inviato da gian90 Visualizza Messaggio
il discorso ig è un po complicato... e piu' che quello dovrebbe contare il carico glicemico...cmq l'insulina è l'ormone piu' anticatabolico che possiamo sfruttare...ma anke il piu' anabolico per il grasso purtroppo
grazie per la risp ma non è ke ci ho capito tanto lo stesso
Qualcuno di buona volontà ke spiega in parole moooooooolto semplici.....
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  (#4)
gian90 gian90 Non in Linea
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Predefinito 14-10-2008, 09:47 PM


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Originariamente inviato da deimos Visualizza Messaggio
grazie per la risp ma non è ke ci ho capito tanto lo stesso
Qualcuno di buona volontà ke spiega in parole moooooooolto semplici.....
ok ma ti faccio un copia e incolla brutale o_o

L'indice glicemico (IG) rappresenta la velocità con cui aumenta la glicemia in seguito all'assunzione di 50 grammi di carboidrati. La velocità si esprime in percentuali prendendo il glucosio come punto di riferimento (100%).

Un indice glicemico pari a 50 indica che l'alimento preso in esame innalza la glicemia con una velocità che è la metà di quella del glucosio.

Questo dato è influenzato in primo luogo dalla qualità dei carboidrati, tanto più sono semplici e tanto più l'indice glicemico aumenta.

Il valore ottenuto non dipende solo dalla complessità dei carboidrati, per esempio l'amido del riso e delle patate ha un indice glicemico superiore a quello di mele e pesche. La frutta e gli ortaggi, infatti, hanno in generale indici glicemici bassi a causa del loro elevato contenuto in fibre.

ALTO INDICE: glucosio, miele, pane bianco, patate cereali, cracker, cereali per la prima colazione. uva banane, CAROTE, riso.

MODERATO INDICE: pane integrale, pasta*, mais, arance, cereali integrali per prima colazione, riso brillato.

BASSO INDICE: fruttosio, yogurt, piselli, mele, pesche, fagioli, noci, riso parboiled, latte.

L'indice glicemico dipende da diversi fattori: dalla prevalenza di amilosio o amilopectina, da eventuali manipolazioni tecnologiche nei cibi, dalla cottura, dalla presenza di fibre e dalla quantità di zucchero presente (un frutto maturo ha un IG maggiore di un frutto acerbo).

Inoltre l'indice glicemico è influenzato dalle interazioni con grassi e proteine poiché la presenza di questi due macronutrienti rallenta la velocità di assorbimento intestinale.

Ecco perché è più salutare associare ad un pasto ricco di carboidrati come la pasta alimenti proteici come la carne o il pesce e/o alimenti ricchi di fibre come la verdura. Paradossalmente se l'obiettivo è quello di dimagrire è meglio mangiare un piatto di pasta con una scatoletta di tonno e pomodoro o con del macinato magro piuttosto che mangiare lo stesso quantitativo di pasta senza condimenti. E i grassi? Aggiungere un cucchiaio di olio d'oliva, oltre a rallentare la successiva comparsa della fame, diminuisce anche l'indice glicemico del pasto.

Anche il rapporto fruttosio-glucosio è importante: un maggior contenuto in fruttosio riduce la velocità di assorbimento dei carboidrati.



Il carico glicemico ( GL ) è un indice che oltre a rappresentare la qualità dei carboidrati (IG) considera anche la loro quantità. Quindi un etto di pasta che contiene circa 74 grammi di carboidrati a medio indice glicemico aumenterà di più la glicemia rispetto ad una banana che ha un indice glicemico più elevato ma che contiene meno carboidrati.

E ancora, il fruttosio ha un indice glicemico molto basso (IG=20) ma 50 g di fruttosio provocano un aumento glicemico maggiore rispetto a 10 g di zucchero (IG=66).

Un esempio banale che rende l'idea della differenza tra indice e carico glicemico è quello del piombo e del mattone.
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  (#5)
deimos deimos Non in Linea
RealUncensoredMofo
 
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Località: Frosinone
Predefinito 14-10-2008, 10:18 PM


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Originariamente inviato da gian90 Visualizza Messaggio
ok ma ti faccio un copia e incolla brutale o_o

L'indice glicemico (IG) rappresenta la velocità con cui aumenta la glicemia in seguito all'assunzione di 50 grammi di carboidrati. La velocità si esprime in percentuali prendendo il glucosio come punto di riferimento (100%).

Un indice glicemico pari a 50 indica che l'alimento preso in esame innalza la glicemia con una velocità che è la metà di quella del glucosio.

Questo dato è influenzato in primo luogo dalla qualità dei carboidrati, tanto più sono semplici e tanto più l'indice glicemico aumenta.

Il valore ottenuto non dipende solo dalla complessità dei carboidrati, per esempio l'amido del riso e delle patate ha un indice glicemico superiore a quello di mele e pesche. La frutta e gli ortaggi, infatti, hanno in generale indici glicemici bassi a causa del loro elevato contenuto in fibre.

ALTO INDICE: glucosio, miele, pane bianco, patate cereali, cracker, cereali per la prima colazione. uva banane, CAROTE, riso.

MODERATO INDICE: pane integrale, pasta*, mais, arance, cereali integrali per prima colazione, riso brillato.

BASSO INDICE: fruttosio, yogurt, piselli, mele, pesche, fagioli, noci, riso parboiled, latte.

L'indice glicemico dipende da diversi fattori: dalla prevalenza di amilosio o amilopectina, da eventuali manipolazioni tecnologiche nei cibi, dalla cottura, dalla presenza di fibre e dalla quantità di zucchero presente (un frutto maturo ha un IG maggiore di un frutto acerbo).

Inoltre l'indice glicemico è influenzato dalle interazioni con grassi e proteine poiché la presenza di questi due macronutrienti rallenta la velocità di assorbimento intestinale.

Ecco perché è più salutare associare ad un pasto ricco di carboidrati come la pasta alimenti proteici come la carne o il pesce e/o alimenti ricchi di fibre come la verdura. Paradossalmente se l'obiettivo è quello di dimagrire è meglio mangiare un piatto di pasta con una scatoletta di tonno e pomodoro o con del macinato magro piuttosto che mangiare lo stesso quantitativo di pasta senza condimenti. E i grassi? Aggiungere un cucchiaio di olio d'oliva, oltre a rallentare la successiva comparsa della fame, diminuisce anche l'indice glicemico del pasto.

Anche il rapporto fruttosio-glucosio è importante: un maggior contenuto in fruttosio riduce la velocità di assorbimento dei carboidrati.



Il carico glicemico ( GL ) è un indice che oltre a rappresentare la qualità dei carboidrati (IG) considera anche la loro quantità. Quindi un etto di pasta che contiene circa 74 grammi di carboidrati a medio indice glicemico aumenterà di più la glicemia rispetto ad una banana che ha un indice glicemico più elevato ma che contiene meno carboidrati.

E ancora, il fruttosio ha un indice glicemico molto basso (IG=20) ma 50 g di fruttosio provocano un aumento glicemico maggiore rispetto a 10 g di zucchero (IG=66).

Un esempio banale che rende l'idea della differenza tra indice e carico glicemico è quello del piombo e del mattone.
Quindi se ho capito bene in in grosso modo si potrebbe dire ke con un aumento della glicemia si assorbirerbero maggiormente grassi e proteine mentre con una glicemia bassa sarebbe molto + lento l'assorbimento??
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Vecchio
  (#6)
deimos deimos Non in Linea
RealUncensoredMofo
 
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Predefinito 18-10-2008, 09:51 PM


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Quindi se ho capito bene in in grosso modo si potrebbe dire ke con un aumento della glicemia si assorbirerbero maggiormente grassi e proteine mentre con una glicemia bassa sarebbe molto + lento l'assorbimento??
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Guru Guru Non in Linea
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Predefinito 19-10-2008, 06:26 AM


No, è l'insulina che influenza l'assorbimento dei nutrienti.
Più un carboidrato è "veloce" è più la stimola perchè elevando rapidamente i livelli glicemici nel sangue, è necessario che questa intervenga per riportarli nella norma.

E' chiaro che, continui sbalzi glicemici non fanno altro che rovinare il meccanismo portando a resistenza all'insulina e ad una maggiore tendenza ad ingrassare.
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