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Perche' e' meglio che il Powerlifting non diventi sport olimpico


Quote:
Originariamente inviato da EnricoPL Visualizza Messaggio
mi sembra un articolo veramente delirante. Possibile che su powerlifting watch non glielo fa notare nessuno?
Ovviamente concordo con l'esposizione precisa ed esaustiva, come sempre, di tonymusante, ma al di là della discussione futile sulla privazione della libertà ed altre amenità simili tirate in ballo dall'autore , mi piacerebbe propio discutere di cosa succederebbe al Powerlifting IN ITALIA, se venisse ammesso alle olimpiadi estive.

Sappiamo tutti che la FIPCF che è riconosciuta dal CONI non ha il potere di regolere il powerlifting e non è riconosciuta a livello internazionale dall'organismo che invece disciplina questo sport (l' IPF). La FIPL a sua volta riconosciuta a livello internazionale dalla IPF non è riconosciuta a livello nazionale dal CONI.
In una vecchia discussione propio lo stesso Giovanni (tonymusante) mi aveva fatto notare come, il fatto che il PL diventi sport olimpico, non dia automaticamente alla FIPL le credenziali per parteciparvi nonchè affiliata IPF. Ma allo stesso tempo il coni non ha organismi riconosiuti per poter portare avanti questa disciplina a livello internazionale. Quindi? quali potrebbero essere gli scenari possibili?

Ciao Enrico,
anche io concordo con te e con chi, come noi, si occupa realmente ed all'interno di PL (Ado), mentre comprendo come per altri che non si interessano e non conoscono la materia, soprattutto dal concreto punto di vista agonistico, ne facciano prevalentemente un pour parler generico; è un po'come se io parlassi di pallavolo anche se, in tutta onestà, qualora il 3d si fosse intitolato "perchè il BB non deve andare alle olimpiadi" , non avendo la medesima competenza diretta, non sarei intervenuto in maniera così articolata.

Ti chiedi come mai su PL watch qualcuno non faccia notare a questo signore delle sue contraddizioni e incongruenze?
Ma a cosa servirebbe? Leggo che questo presunto esperto si occupa di PL dal 2007 (ben 4 anni! Bontà sua, io mi occupo di pesi dall'81 e non ho ancora lanciato i miei strali contro il Comitato Olimpico ) ed ha allenato sedicenti atleti; il tizio in questione, presumibilmente, è un esponente più o meno rappresentativo di movimenti federativi minori, che temono di sparire a seguito di una raggiunta maturità ufficiale del powerlifting e seguirà d'altro canto personaggi che, ad ogni buon conto, avrebbero tutto da perdere da un giro di vite nella regolamentazione della disciplina sportiva, sia in termini normativi che per altre sfaccettature.
Dunque, quando non si ha nulla da perdere e, innanzi a se, una prospettiva futura ancor più magra del proprio passato, non ci si arresta se non in fondo al baratro e la pubblicità, sia pur limitata, che altri inconsapevolmente o meno fanno a quell'articolo è quanto già di superiore alle aspettative preventivate in partenza.

Chiuso, per quanto mi riguarda, questo discorso ormai avvolto su se stesso, approfitto invece per riallacciarmi alle problematiche da te sollevate in merito alle fattispecie più tipicamente nostrane.
Ricordo molto bene quel topic su AOS, fucina di tanti interessanti discorsi in materia, e posso formularti delle ipotesi molto soggettive e personali (quindi da prender con le pinze) sul discorso FIPL-FIPCF-CONI.

Ritengo che, qualora il PL entrasse nel programma olimpico con il conseguente coinvolgimento dell'IPF a livello internazionale, così come già ora riconosciuta dal CIO, la situazione in Italia potrebbe prendere una delle seguenti strade:

a) la FIPCF, annusando terreni vergini e nuova linfa vitale, vira completamente a babordo garantendo all'IPF (cui presenterebbe istanza) tutte le misure necessarie a poter sviluppare in Italia il powerlifting in versione appunto IPF, fondandosi magari sull'appoggio di talune individualità già note nel settore ma senza un coinvolgimento ufficiale della FIPL attuale. L'IPF, per non scontentare il CIO, ( che non dimentichiamocelo è pur sempre il sovraComitato dei Comitati olimpici nazionali) avallerebbe l'inserimento dalla FSN CONI all'interno della propria struttura internazionale a danno proprio della FIPL.
E' l'ipotesi per noi più sgradevole, attualmente alquanto improbabile e tuttavia da non escludere a priori;

b) la FIPL, forte dell'appoggio incondizionato della IPF e della completa disorganizzazione FIPCF, chiede il riconoscimento al CONI in veste di FSN; il Comitato Olimpico Nazionale, spinto dalla Federazione Internazionale, preso atto della situazione nell'ambito del WL e preconizzando una possibile riduzione dell'attività riferita a quest'ultimo, appoggia la candidatura per gradi e magari affiancando l'FIPL alle preesistenti FIPCF e FILKAM, forse limitandosi a favorire delle sostituzioni politiche ai vertici.
E' l'ipotesi a noi più favorevole, realistica ma ancora ben aldilà di poter essere prevista.

c) si crea una macrofederazione che resta fondamentalmente in mano all'attuale vertice FIPCF, che tuttavia deve subire l'inserimento dell'intera struttura FIPL, in veste autonoma di amministratrice dell'attività di powerlifting. I criteri relativi alle rappresentanze, ai punteggi, alle poltrone verrebbero esaminati caso per caso.
Si tornerebbe ad una situazione tipica della vecchia FILPJK, al cui interno operavano, rispettivamente, i settori lotta, pesi, judo e poi karate.
E' un'ipotesi pragmatica e di compromesso, con molte conseguenze positive e non ed altrettanti nodi da sciogliere, incluso quello delle risorse disponibili e della proprietà delle attrezzature e del materiale già in uso.
Potrebbe rivelarsi una strada percorribile se all'orizzionte si ventilasse subito la configurazione della fattispecie di federazione autonoma appoggiata alla FIPCF o alla FILKAM, come del resto già fu per la F.I.Tri. (Federazione Italiana triathlon) inizialmente in appoggio per amministrazione, locali, impiegati e strutture alla FIPM (Federazione Italiana Pentathlon Moderno).


Un saluto e a presto


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