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Pure Strength Weightlifting, Powerlifting e tutto ciò che riguarda la pura forza.
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Rookie
Messaggi: 8
Data registrazione: Aug 2011
Età: 33
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progressione parallele -
05-05-2012, 12:38 PM
progressione paralleleciao a tutti, una rapida domanda: il programma sulle trazioni di alessio ferlito è applicabile anche alle parallele o ci sono soluzioni miglior? mi interessa aumentare il numero di ripetizioni più che il massimale sulla singola ripetizione, per ora sono arrivato a 15 parallele e 10 trazioni supine |
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ParentalAdvisoryMember
Messaggi: 300
Data registrazione: Jun 2007
Località: Roma
Età: 61
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25-05-2012, 10:40 AM
In generale quello di Alessio potremmo considerarlo un protocollo che, con opportune varianti, potrebbe prestarsi a svariati esercizi a corpo libero, tenendo tuttavia presente alcuni capisaldi: a) gli esercizi di trazione da un punto di vista biomeccanico e salutistico andrebbero eseguiti in volume e frequenza maggiore rispetto a quelli di spinta (parlo così, nonostante sia un panchista ); pertanto, non essendo la tipologia del programma rivolta a incrementare una specialità agonistica di gara, mi atterrei a questo principio di base e ridurrei da 3xweek a 2xweek la routine di Leviatano, qualora applicata alle parallele; b) le dip alle parallele hanno insito un maggior rischio percentuale nella probabilità di infortuni, quindi limiterei l'escursione protratta all'angolo tra braccio ed avanbraccio e non affonderei nel movimento con le spalle sotto la linea del gomito, per preservare la cuffia dei rotatori e, in generale, tutto il cingolo scapolo omerale; c) lo schema di base è duro a sufficienza: dunque non svolgerei il medesimo programma in contemporanea su più catene cinetiche ma lo alternerei applicando la ripartizione per "blocchi" di microcicli in una logica di periodizzazione e di sinergia nella pianificazione generale dell'allenamento; d) inoltre, considerando il fine di forza resistente o resistenza alla forza, eviterei/limiterei/ridurrei, tra le possibili varianti applicative, l'eventuale incremento del sovraccarico, privilegiando pure nel tempo la routine a carico naturale. In sintesi direi quindi che la risposta è - a mio parere - affermativa, purchè vengano previste opportune varianti e si alternino periodi limitati, quali del resto quelli ottimamente proposti da Leviatano. Un saluto |
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Rookie
Messaggi: 8
Data registrazione: Aug 2011
Età: 33
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27-05-2012, 06:38 PM
grazie mille per la riposta completa ed esauriente |
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RealUncensoredMofo
Messaggi: 382
Data registrazione: Jan 2012
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28-05-2012, 09:33 PM
io avevo applicato un protocollo di visione su parallele e trazioni 3xweek piu duro di quello di alessio e i risultati (pur non finendo il programma per un infortunio) ne avevo visti molti....io nelle parallele affondo bene anke con sovraccarico notevole (per me) e danni per ora non ne ho riscontrati...pero tieni contro che mi limito a 3ple o 2ppie |
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ParentalAdvisoryMember
Messaggi: 300
Data registrazione: Jun 2007
Località: Roma
Età: 61
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29-05-2012, 11:23 AM
Quote:
il tema è un po' più complesso. Nel caso dell'invasività di un sovraccarico per le articolazioni, il problema non sta tanto nella relatività del carico rispetto al livello dell'atleta (cosa che potrebbe influire sull'efficienza muscolare e l'efficacia individuale dell'esercizio), quanto piuttosto nel carico assoluto. Nel senso che utilizzare un carico modesto può essere allenante per un neofita o un uomo molto leggero e meno per un avanzato ma non comporta rischi particolari per nessuno dei soggetti; quando invece si arriva a sopportare un sovraccarico notevole, che nelle dip potrebbe arrivare a 40 o 50 kg (facevo il 5x5 con oltre 50kg, a poco più di 60kg. di bw), il rischio di infortuni articolari sussiste aldilà del livello dell'atleta, poichè purtroppo l'adattabilità di tendini ed articolazioni, nel corso degli anni, non è pari ovviamente a quella della muscolatura. Un rischio minore ma sempre considerevole lo si può correre incrementando il volume in luogo dell'intensità di carico. Se infatti il fisico, in generale e nel tempo, si adatta facilmente a sopportare una progressione da 5/8 serie fino a 20/30 serie (come in concreto è quella ottimamente suggerita da Leviatano) - con indubbi benefici sul piamo ipertrofico e di rendimento muscolare, sia in forza che soprattutto in resistenza - a livello articolare c'è minor disponibilità e possono insorgere infortuni, pure a cospicua distanza dal termine del programma svolto. Questo il motivo per cui, con lavori di intensità qualitativa o quantitativa come appunto quello oggetto del presente thread, suggerisco di usare degli accorgimenti che limitino (non evitino, purtroppo) l'insorgere di patologie, soprattutto su esercitazioni quali le dip che si prestano particolarmente a tali rischi. E'chiaro che poi esiste un margine di tolleranza individuale, una maggiore o minore pulizia esecutiva dell'esercizio, che in ultima analisi è soggettiva e un buffer più o meno ampio, il quale può essere opportunamenta adottato sui margini individuali di capacità sia di carico che di volume. Rimane il fatto che un pizzico di prudenza in uno sport tendenzialmente pesante - quale per tautologia è quello dei pesi - non guasta, soprattutto a gioco lungo. Ne consegue pure che la frase "..danni per ora non ne ho riscontrati" - chiaramente non riferita solo a te ma in generale - ha un senso relativo se pronunciata da un ragazzo under 30 (come intuisco potresti essere dalla piega del discorso), mentre diventerebbe una testimonianza di valore se tu o altri la potreste orgogliosamente replicare tra 10/15 anni, sempre beninteso continuando ad allenarvi con analoghe metodiche e pari intensità. E questo fondamentalmente, e neppure tanto tra le righe, è l'augurio implicito che rivolgo, da agonista e trainer di agonisti, a tutti coloro che occasionalmente mi leggono sorbendosi i miei prolissi discorsi. |
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All the Truth Member
Messaggi: 5,464
Data registrazione: Apr 2008
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29-05-2012, 02:24 PM
hai ragione tonymusante, spesso si sottovaluta completamente questo discorso e ci si allena con volumi assurdi "perchè tanto il muscolo recupera in x tempo".. |
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