Un modello di allenamento universale

[IronPaolo]

Eh sì, anche io ci sono cascato… E’ stato più forte di me. Credo che ognuno di noi raggiunga un punto della vita in cui si ritiene di avere sufficiente esperienza per poter “dire la sua” su qualcosa che gli sta particolarmente a cuore. Forse questo coincide con l’inizio del rincoglionimento senile, forse ci vuole del tempo per far arrivare il livello di presunzione oltre la soglia per la quale si ritiene di avere qualcosa di importante da dire agli altri (che chiaramente devono per contratto stare ad ascoltare e fare “Ooooohhhh” quando gli viene richiesto).

Il punto è che dopo tutti questi anni ad allenarmi, a leggere, a sperimentare, a conoscere, alla fine ritengo di aver capito qualcosa anche io. Leggendo, però, ho sempre trovato argomenti che, per quanto interessanti, mi facevano dire “si, ma qui non è stato sviluppato questo” o “giusto, però manca quest’altro”.

Perciò, ho sviluppato una mia teoria dell’allenamento. So benissimo che da Sandow in poi, sono decenni che la minestra è stata preparata, cucinata e riscaldata, per milioni di volte. Ben poco di nuovo c’è da dire, questo è chiaro. E non sarò di certo io a far soffiare il vento delle novità.

Questo articolo ha la supermegaultra pretesa megalomane e presuntuosa di descrivere un modello universale di allenamento. Non solo per i pesi, ma per tutti gli sport. E ha la ulteriore assurda presunzione di essere valido per voi in particolare.

Spero che dopo questa affermazione non ci siano problemi di spinta motivazionale alla lettura. In più, spero che generi un bel po’ di casino e di flames. Al termine ci sarà chi dirà “tutto questo puzzo per… questo?”, chi dirà “grandioso, mi hai dato un motivo per vivere” oppure “sei un sobillatore terrorista”. Spero che ci sia una reazione, cioè.

Sono spesso stato “accusato” di affermare che tutto va bene, allenamenti da 6 volte a settimana come da 1 volta ogni 15 giorni. C’è chi dice che secondo me va bene tutto. In realtà non è così, e spero di chiarire il tutto con questo primo articolo.

Sebbene il modello sia assolutamente universale come da dichiarazione di guerra detta prima, mi rivolgo in particolare a coloro che si allenano da soli, con costanza e dedizione: io sono uno di questi. Chi si allena da solo solitamente lo fa in condizioni di “risorse limitate”. Poco tempo, poca attrezzatura, poca comunicazione con gli altri, poco tutto. In queste condizioni, secondo me si deve sopperire alla carenza di risorse sfruttando al massimo ciò che abbiamo fra le orecchie. Chi si allena in queste condizioni non può permettersi di sprecare il poco che ha, e perciò spero, con tutta umiltà, che questa roba possa essere di aiuto.
Bene, let’s go!
Come tutti i modelli che si rispettino, si parte con lo schemino. E poi non ci può essere un articolo che si definisce serio se non c’è un flouciart (ops… flow chart). Dio quanti ne ho fatti da quando lavoro… i flow chart hanno un fascino aziendale particolare, devo dire: rendono il tutto “serio e preciso”.

Lo schema rappresenta gli elementi funzionali (le scatolette di tonno colorate) del modello e le relazioni fra questi. In altri articoli se serve apriremo le scatolette con l’apriscatole e vedremo in dettaglio cosa c’è, adesso darò una descrizione sommaria però necessaria per la comprensione.

....

il resto è qui

Dangerous Fitness » Archive » ITT – IronPaolo’s Theory of Training – Parte 1 - un modello di allenamento universale

CI terrei ad una risposta perchè sono curioso!

Ciao

Paolo

[Undertaker]

Perdona, ma non comprendo la novità... quanto riporti nel flow chart è ciò che faccio/ho fatto normalmente con più di 2000 clienti (tutti contenti per i risultati raggiunti! ) che alleno/ho allenato "personalmente" e oltre ai clienti anche i miei articoli sul web o sulle varie riviste nazionali lo confermano... (se gli altri non lo fanno e stilano programmi senza valutare quelle variabili non è affar mio, nel senso che non posso parlare anche per loro...)

Tu parli di leggi generali... beh, sicuramente ci sono, ma non pensare di codificarle con semplicità, nel senso di stilare un programma che - a grandi linee - vada bene per tutti. Le variabili che hai sintetizzato nel flow chart , all'atto pratico portano a situazioni che possono risultare agli antipodi... per esperienza personale (e penso che il bacino d'utenza utilizzato come campione non sia striminzito... ) posso sicuramente affermare che programmi di allenamento che hanno dato risultati grandiosi su alcuni soggetti, su altri non funzionano!
Dopo tutto questo tempo a seguire personalmente moltitudini di atleti, posso dire che alcuni programmi "statisticamente" funzionano meglio di altri e/o spesso posso "intuire" che su un determinato soggetto funzionerà un certo tipo di programma...

Il modello "teorico" che hai stilato è - a grandi linee - esatto, ma tra quel teorizzare e creare programmi PRATICI produttivi, a mio personalissimo modo di vedere, c'è ancora da lavorare...

Teorizzare è bello, ma l'applicazione pratica sul campo (cioè in palestra) è quella che rende i programmi di allenamento produttivi...

[IronPaolo]

Ciao!

Concordo con quello che scrivi e mi conforta una cosa: trovi che il flowchart sia sostanzialmente corretto. Dal mio punto di vista, è un traguardo.

Un Preparatore con la P maiuscola opera così perchè ha, oltre che conoscenza, le capacità analitiche di estrapolare e sintetizzare dai risultati che ottiene, e le capacità tattiche per applicare le giuste correzioni. Probabilmente lo fa in maniera implicita, senza formalizzare.

Cioè... non è di certo una novità! Anzi, è per molti aspetti banale.

Però è un modo di ragionare. Tu non hai bisogno dello schemino, ma hai 2000 clienti perchè ragioni così, oppure ragioni così ed hai 2000 clienti.

Molti altri... no.

Quando scriverò (è una forma di scrittura compulsiva perciò scrivo solo se c'è la crisi ) i "principi" e i "metodi" vedrai benissimo che non dico niente di nuovo. Che cosa potrei dire, in fondo? A te, poi...

Però separare e smiuzzare i ragionamenti nei minimi termini a me piace. Forse è utile per chi invece tende a mescolare.

Il programma perfetto non esiste perchè non può esistere. Se esistesse, tra l'altro, il divertimento di discutere cesserebbe.

Concordo sul fatto che cose identiche danno risultati diversi: in queste situazioni, a me piace capire perchè, per spirito di conoscenza.

E concordo che l'applicazione pratica sia tutto un'altro film, perchè lì ti giochi la faccia. A fare tanti discorsi è facile, far ottenere risultati alla gente molto meno.

Però, in fondo, io sfortunatamente non faccio di lavoro il preparatore, perciò posso perder tempo su queste cose qua...

Paolo

[Undertaker]

Allora Paolo,
per prima cosa desidero ribadire la stima che ho nei Tuoi confronti... e non è una frase di cortesia; se controlli il 3d relativo agli auguri di qualche giorno fa, ti ho definito "una delle poche menti pensanti del nostro ambiente"... e mi pare un DECISO complimento.

Per molti versi, anche i nostri modi di pensare sono simili... i corsi di laurea che abbiamo frequentato sono - a parte qualche laboratorio - assolutamente simili...

Siano benvenute le persone come Te, che si chiedono il perchè delle cose, ma - a mio modo di vedere - ci sono problemi (magari a causa delle limitate conoscenze attuali) che non hanno soluzione... e potrei fare molti esempi al riguardo, ma mi limito ad alcuni:

1) se l'economia - ad esempio - fosse una scienza esatta, non pensi che il premio nobel per l'economia sarebbe più ricco di Bill Gates? Ma la cosa non è riscontrabile...

2) Per non parlare di un esempio attinente alla vita di tutti i giorni: le previsioni del tempo. I modelli matematici attualmente adottati sono in buona parte inefficienti; danno probabilità, ma non certezze...

3) Le previsioni dei terremoti? Non ne parliamo...

4) i punti 2 e 3 possono essere intesi come "manybody problems" (problemi a molti corpi) ... e noi in maniera esatta sappiamo risolvere quelli a 2 corpi (l'atomo di idrogeno) ... già i 3 corpi (vedi atomo di elio) ci danno parecchi problemi...

Ebbene, lo hai capito Tu stesso e si evince dalle variabili che hai inserito, che il programmare un training, per molti versi è un problema a molti corpi... e con l'ulteriore variabile dettata del fatto che dalla teoria dell'allenamento (ma vale anche per la nutrizione/integrazione), ogni 3-6 mesi, vengono fuori delle evidenze che a volte contraddicono le "certezze" precedenti ... personalmente gli allenamenti che facevo utilizzare ai miei clienti 3-6 mesi fa ... adesso non li faccio utilizzare più ... ho trovato qualcosa di più produttivo...

Comunque, ben vengano i Tuoi interventi, sempre intelligenti e stimolanti...
Ciao.
Francesco.

[alex...]

ok....lo so che già solo il fatto di rispondere è di per se una caxxata...

trà l'altro ad un post caduto nel limbo....

e so già che senza dubbio rimarrò schiacciato frà i due titani che si stavano facendo botta e risposta qui sopra (titani nel senso della preparazone,esperienza ecc...)

ok,sono pronto a beccarmi i vostri:<<ma và cagher....ecc

ma leggendo mi è venuto da pensare:

tenendo conto che la variabile più importante è la costanza( e già qui in realtà sono 2 le variabili...poichè la prima è la costanza propriamene detta,cioè l'impegno protratto per un tempo x......
e l'altra è l'impegno profuso per ogni singolo allenamento....)

tenendo conto di ciò.....

un programma di allenamento,per essere valutato,non dovrebbe fornire anche notizie sull'impegno che (in questo caso ) uno dei 2000 clienti di turno ha profuso in esso?

cioè,visto che azioni simili portano a risultati diversi,come faccio,pur cercando di considerare tutte le restanti variabili,a non tener conto proprio di questa,a mio avviso fondamentale....l'unica che ''assicura'' un qualche risultato?

e poi: come faccio ad assicurarmi di questa,se il cliente non è consapevole?

certe cose non sono fatte per tutti.....dcisamente.
gente che a chiacchiere si aggiunge 20 kg su qualche esercizio...senza nemmeno poi spremersi fino in fondo in allenamento.....


e qui mi viene in mente il libro del sig. tozzi....(che ho letto,ma non sono un suo ''pupillo'',tranquilli...)....quando nel suo libro come prima pagina di ogni scheda,di ogni mesiciclo ecc,mette la griglia di valutazione della voglia,dell'energia,della condizione psicosomatca ecc,pulsazioni,stanchezza percepita ecc...





P.S. spremersi....non spremersi.......

esaurirsi(muscolarmente).......non esaurirsi......

voi che dite?

c'è nessuno (acqua lete....) ^_^

ciao