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Work in Progress Dove postare il proprio programma di preparazione atletica, le proprie esperienze, il proprio diario personale.
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UncensoredMember
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03-10-2018, 10:39 PM
A volte ritornano... Sono le 18.30 spaccate.Scrivo sul blocco note del mio netbook,non avendo a disposizione alcuna connessione.Aggiornerò questo status dunque tra qualche ora. Il caro flixbus che quest'ultimo anno ha sostitutito trenitalia sta attuando il suo ultimo tragitto con il sottoscritto a bordo.Da un lato amareggiato,non volevo che questa esperienza finisse così...dall'altro rasserenato.E' la cosa migliore per la mia salute psichiatrica.Prima me stesso,poi tutto il resto. Il tutto contro ogni razionalità,d'altronde. Avevo trovato e soggiornato in una casa convenientissima:una matrimoniale da solo a 150€. Cavoli lo scorso anno ne pagavo 160€ in doppia!Tuttavia,l'uomo è anche un essere razionale.Ma non esclusivamente,con la razionalità altrimenti vestiremmo con vestiti Shop China ed andremmo in giro con una panda a metano. Perchè avevo deciso di iniziare questa esperienza lì ad Ancona?Bella domanda cavoli! Statistiche che la pongono alla pari con quelle del nord,a prezzi accessibili a tutti però. Gente nuova,vita da solo,sesso droga e rock'n roll! Quante aspettative crea la fantasia di un appena 20eenne,ahimè...a volte mi immedesimo nel film di Pozzetto"Ragazzo di campagna"(se non erro si chiama così).Un villano che per cercare fortuna ed emanciparsi emigra in città,con tutte le sventure che ciò può comportare,ed alla fine ritorna in campagna,poichè è ciò che il suo cuore vuole(che poi,cazzarola,ho lo stesso modello di vespa identico,e mia madre aveva lo stesso modello della 2CV anch'essa rossa e nera,sarà il fato?) L'esperienza è iniziata bene,lo scorso anno.Mi trovavo bene.Il classico entusiasmo del giovane che prova nuove esperienze.Poi,gradualmente,il vuoto dentro me...non ce l'ho fatta. Nonostante mi mancasse un solo esame del primo anno,eccomi quì,domani andrò a segnarmi a Pescara. Mi manca il mio paese,la mia famiglia,i miei hobbies,i miei amici i quali tanto ho disprezzato precedentemente,ma dei quali oggi ho un estremo bisogno.Ho bisogno di ridere,di stare in compagnìa incondizionatamente dall'università,non di persone con le quali parlare solo di esami,ed obbligato ad uscirci perchè l'alternativa è rimanere in casa a vedere serie tv. Le risate degli amici di sempre,quelli che solo una semplice chiacchiera di 5 minuti ti fa sentire a casa,con qualcuno che a te ci tiene. Che poi infondo,chi cavolo me l'ha fatto fare?E' solo una triennale,va bene ovunque,tanto solo con la triennale cosa posso fare?A mala pena pulirmici ciò che avete intuito anche voi altri. La specialistica la farò altrove,spero in una città più viva di Ancona,o magari in una privata,tanto le finanze a quanto pare i miei ce le hanno per permettermela,non stanno a pensare mai ad altro,se non a una buona privata...magari una LUISS non mi dispiacerebbe.. Almeno con una triennale a Pescara ho la possibilità di tornare ogni week end oppure viaggiare in treno,e quindi riprendere la mia vecchia vita.Vado incontro ad una migliore situazione psicologica,lasciando convinzioni"per sentito dire"che fosse migliore,bah.. E' la scelta migliore da fare,su questo non ne ho dubbi.Mi auguro che questo non mi crei rimorsi in futuro. Cosa mi è rimasto e cosa ho capito in quest'ultimo anno? Quanto ami la mia famiglia,gli amici di vecchia data,l'ignoranza e l'analfabetismo di paese. Uscire il Sabato sera e vedere 20 persone in tutto il paese...e conoscerle tutte. Già,perchè puoi anche abitare in una metropoli,ma nemmeno mille conoscenti per lavoro o altro fanno sentirti come un vero amico riesce. Amo il mio paese,il verde,l'odore delle piante in ogni stagione,il guardarmi intorno e vedere solo montagne. Infondo,amo tutto ciò che anche prima avevo,ma che da ragazzo ingenuo disprezzavo. Questo è stato l'insegnamento più grande che questa esperienza potesse darmi. |
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All the Truth Member
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Età: 61
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04-10-2018, 01:50 AM
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All the Truth Member
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04-10-2018, 11:18 PM
It's Show(-off) time! Vivo all'estero da piu' di venti anni, ho lavorato in UK e in Francia e parlo tre lingue piu' di Matteo Renzi. Eppure, niente mi da piu' gioia che parlare in dialetto con la vecchina che abita nella parte alta del paese dei miei nonni paterni (in realta' mio nonno; la nonna era di un altro paese, venne a vivere li dopo il matrimonio). Penso che si possa chiamare *casa* non piu' di un luogo, e la cosa tragica e' che alcuni non hanno nemmeno quello (diventare cittadini del mondo vuol dire essere stranieri ovunque). Tu l'hai capito, e ci hai messo molto meno di me; ti invidio. And that's the end of the show. Parlando d'altro, leggo che vorresti andare alla LUISS. Mi auguro tu non diventi un altro dei tanti cloni neoliberal che ormai sembrano essere il prodotto prevalente delle facolta' economiche italiane. Un Cottarelli dei misci, per dire. Onde aiutare a scongiurare questa eventualita', mi permetto di suggerirti la lettura di un testo, una antologia di alcuni scritti di uno dei piu' grandi economisti italiani. Il libro e' "La dignita' del Lavoro", e raccoglie articoli e interventi di Federico Caffe' (che immagino non abbia bisogno di presentazioni). Se avessi il tuo indirizzo, te ne manderei una copia in regalo, come augurio per la tua carriera universitaria e felicitazione per la tua (ri)trovata consapevolezza. In bocca al lupo. |
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UncensoredMember
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30-03-2019, 01:02 AM
Ho incontrato molte macchine in senso contrario durante il tragitto. È venerdì sera, un giorno di festa con gli amici dov'è vietato essere tristi. Molte macchine penso proprio stessero andando verso la movida pescarese, dato che la direzione è la stessa. Sarebbe bello poter sapere cosa stessero provando durante il viaggio in auto sapendo di passare una serata all'insegna della felicità, credo stessero proprio in balìa dell'euforia..un po' come un bambino la mattina di natale che dalla propria camera appena sveglio si dirige verso l'albero per vedere quale regalo ci sia sotto. Il mio tragitto invece, specie il ritorno, infinito e silenzioso. Un silenzio assordante piú di ogni altro suono. A volte vorrei tanto poter mettere in stand-by il mio cervello, o almeno la mia lucidità. Non avere pensieri insomma. Sono andato a trovare mio nonno in ospedale. Ricoverato da una decina di giorni per polmonite, visibilmente deperito ma sempre col suo entusiasmo adolescenziale. Quando gli ho detto, in modo giocoso, che era diventato una siluette per quanto dimagrito mi ha risposto che quando uscirà si darà da fare per recuperare quei chili, da sempre di buona forchetta. Non voglio scriverlo, non riesco, non lo concepisco. Mio nonno da quell'ospedale non ne uscirà piú. Siamo andati io e mia madre dopo una telefonata di mio zio che era gia lì. ''Venite che dobbiamo parlare''.. inimmaginabile la tensione dato che aspettavamo il risultato di una TAC. Caro diario, non dovrei nemmeno scriverlo perchè tanto il seguito è talmente lapalissiano... non è una polmonite, bensì un tumore con metastasi che hanno ricoperto gran parte dei polmoni. Fumatore da quasi 70 anni, ne ha 83, uno dei tanti infondo. Sono riuscito a trattermi dallo scoppiare in lacrime davanti a lui, ovviamente inconscio del tutto e di cui non dovrà mai sapere nulla. Una fatica immensa insieme a mia madre e mio zio il dover fingere davanti a lui che sia tutto nella normalità. Fino a quattr'ore fa nessuno poteva saperlo. Immaginarlo sì, in quanto la tac è stata richiesta d'urgenza dopo che questa notte ha avuto una crisi respiratoria e con conseguente maschera d'ossigeno. L'ultima volta che l'avevo visto saranno state 2 settimane fa, stava benone a casa. Poi da quando è entrato in ospedale per quella presunta polmonite stando a casa a L'Aquila per studio non sono potuto andarlo a trovare fino ad oggi. Non c'era urgenza. Sarei andato domenica e la settimana prossima sarebbe riuscito. La normalità, la monotonìa che tutti disprezziamo, ma che prima o poi rimpiangiamo. Il primario ci ha detto che anche questa notte potrebbe finire il tutto, o comunque è questione di giorni. Nulla da fare, ovviamente, se non stargli vicino in questi ultimi momenti senza peró farsi scoprire. Fosse stato un lutto improvviso sarei stato peggio adesso, ma avrei metabolizzato piú in fretta. Non è concepibile che l'unica cosa da poter fare è aspettare che la natura faccia il suo corso. Ma oggettivamente, è così. Mio zio domani vuole sentire il parere di uno specialista del nord di grande fama. Sia io che mia madre, ma anche lui sa che sarà tutto inutile. Anche perchè una chemio o una operazione non la reggerebbe, un organismo di 83 anni, cavoli... Eppure si cerca di fare l'impossibile, anche solo per poter tenere viva quella illusione di speranza così remota, perchè da accettare così com'è non si puó, dire mazzata non renderebbe l'idea. Solitamente scrivevo due righe su questo diario nei momenti della mia vita che ritenevo cruciali. Bene, questo penso sia uno dei piú intensi ed indescrivibili. |
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(#170)
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UncensoredMember
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30-03-2019, 01:08 AM
Quote:
Grazie ancora del pensierio di gran cuore. |
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(#171)
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All the Truth Member
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Data registrazione: Sep 2009
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30-03-2019, 03:37 PM
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(#172)
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All the Truth Member
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02-10-2019, 01:12 PM
Mi permetto di riprendere questo thread, contando sul fatto che il padrone di casa ogni tanto passa, per ricollegarmi a questo: Quote:
Una riprova, assolutamente non l'unica ma significativa, e' il fatto recente che ha visto la LUISS 'licenziare' un professore in quanto portatore di opinioni non gradite sulla gestione dell'immigrazione. Opinioni, tengo a precisare, espresse al di fuori delle ore dedicate al suo compito didattico (i dettagli si trovano con una ricerca di un minuto). Ironico, per non dire tragico, che una istituzione che ha nel nome la parola 'Libera' sia arrivata a praticare la censura (perche' questo e', dietro la foglia di fico del "un contratto di lavoro si puo' non rinnovare") delle opinioni non conformi; e non incoraggia di certo riguardo alle capacita' di pensiero critico di chi viene formato dall'istituzione stessa. Buona giornata. |
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(#173)
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UncensoredMember
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05-11-2019, 12:40 AM
Il padrone di casa passa, passa.... Solo nei momenti cruciali della propria vita, ma passa.. Voglio che il mio diario sia un indice. Semplicemente un insieme di ricordi datati tra un messaggio ed il successivo. Non sarebbe poi appetibile a me stesso scrivere frequentemente. Perchè ogni rilettura di ogni singolo messaggio deve suscitarmi ricordi, malinconie, magari anche essermi da strumento di confronto per vedere come il trend della mia maturità stia andando. Se sto crescendo pian piano, se sto acquisendo un minimo di saggezza di cui "voi grandi" tanto ve ne considerate possidenti. Let's start again. Un'altra settimana di palestra sarà di stop. Questa volta non è mancanza di tempo, problemi fisici o altre simili stupidaggini. Anzi, magari lo fosse... Sono quì in Spagna in erasmus da 34 giorni ormai. Giorni in cui sicuramente l'andazzo è stato di molto più intrigante rispetto alla vita del paesello di collina. Quanta gente conosciuta, quante serate in discoteca, quante ragazze conosciute e "flirtate"! Aggiungiamoci anche il fatto che mi hanno attribuito 10 mesi di borsa di studio alla modica cifra di 550€ mensili, cavoli! Una vita alla Flavio Briatore! Eppure, quel sentimento al mezzo tra la mia personale fragilità e quella perenne ricerca di un qualcosa che mi renda sempre più sereno deve per forza prevalere sulla razionalità, in ogni occasione possibile, ahimè.. E bene, dopo l'ennesimo sfogo in lacrime (si, non lo nascondo, a 22 anni..) la decisione ormai è stata presa. Quasi forzata, ma questo è quanto. Ritornerò, molto, troppo tempo prima del previsto al mio paesello ed all'università de L'Aquila. Dov'è la ratio in questo momento? Cosa mi starà mai dicendo quel grillo parlante vestito da contabile con lo smoking grigio e senza alcun sentimento? Mi pagano per stare quì, è un'esperienza che sicuramente mi darebbe punti in più sul curriculum, conosco tante persone ogni serata in discoteca, apprenderei una nuova lingua col passare dei mesi studiando su libri in spagnolo.. meh, cos'altro c'è che può farmici ancora pensar su? Ieri sera c'erano 22 gradi ed è novembre inoltrato! Stai lì tutta la vita, no? Dall'altro lato, il grillo del ragazzo di provincia. Di quel ragazzo fragile, lo ammetto, che più che una vita fatta di movida preferirebbe la tranquillità e la serenità di avere fin quanto possibile i suoi cari vicini. Che mai e poi mai sostituirebbe una passeggiata in campagna con il suo cane ad una serata in discoteca, così come un giro in bicicletta in mezzo al verde appenninico, o una semplice strimpellata di chitarra, o due risate in compagnia dei propri amici storici, di sempre, per poi andare a letto presto diversamente da quanto si fa attualmente(mediamente le 6 ogni weekend), ma col viso dal quale trascende serenità. Svegliarsi la domenica mattina pensando di aver passato una serata noiosa, ma dove in realtà è la noia stessa ciò che rende felici. Di tutte quelle piccolezze che solo dopo un mese e mezzo di "apparente gioia" rivaluti, come d'altronde già fatto in precedenza. E risiamo sempre punto e a capo. Vuoi allontanarti, fare qualcosa che sia meglio per te ed il tuo futuro, che ti apra la mente e ti dìa un panorama molto più ampio della realtà. Eppure torno sempre quì. Dove il mio cuore subisce inizialmente, si lascia convincere ma poi finisce per prevalere sempre sulla ragione. Quella stupida ragione che ci rende così bui ed acidi con l'avanzare dell'età. Smetterò di essere ambizioso. Mille persone seguono il proprio cuore fin dall'inizio, portano a termine un solo percorso e sono felici così, scegliendo non il percorso più facile, e nemmeno quello più produttivo. Semplicemente quel percorso in cui si hanno quelle solide fondamenta per costruire un castello negli anni. Quelle fondamenta chiamate piccole cose, dove con loro nulla ci annienta e ci blocca, e con le quali ovunque si può arrivare. Non sto dicendo di voler cazzeggiare. Ho dimostrato di aver dato del mio meglio in questi primi due anni di università. 2 soli esami indietro su 14. Così come non dico di volermene fregare del mio futuro. Le ambizioni certo, ci vogliono. Quando avrò finito il mio percorso di studi se sarà necessario mi sposterò. Non ci sarà storia, ti sei fatto il culo per qualificarti per quella mansione, adesso vai, ovunque tu debba andare. Ma oggi come oggi, nel dover scegliere tra quel percorso che ti darà tanto su carta e magari anche nella tua mente in un futuro, e quell'altro percorso che ti renderà meno appetibile e diciamocela tutta, anche un pochino più ignorante, mi spiace ma scelgo quest'ultimo. Perchè l'importante non è dove arrivi, ma è cosa provi durante il viaggio stesso. Tra una galoppata in autostrada con 150cv sotto il sedere piegando ogni curva, ed una trottata in collina su una Harley Davidson a fil di gas... beh, cosa sceglierei è ormai ben sott'inteso. Basta spostamenti, basta ambi(presun)zioni, Per i prossimi 3 anni sarò in pace con me stesso. P.S sempre un piacere @principe scambiare due chiacchiere con te. Di rado mi faccio vivo, ma osservo, ed apprendo.. P.P.S La luiss ora come ora è solo una lontana fiamma. Potrà ravvivarsi, chi lo sa. Prima devo riacquistare fiducia su me stesso, autoconvincendomi che non sono il bamboccione che si riavvicina sempre a mammà. Perchè al momento non sono così sicuro di poter contare pienamente sulle mie gambine gracili, visto l'andazzo. Chissà dopo la laurea.. |
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(#174)
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UncensoredMember
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Data registrazione: Feb 2017
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05-11-2019, 01:00 AM
Ah, qualche info utile per miglior comprensione. Sto in erasmus ad Almerìa, estremo sud della Spagna(oggi 05.11.19, 22gradi celsius ore 00.10). Ho vinto la borsa di studio per starci 9 mesi, tutto l'anno accademico, e dare 10 esami che per magie burocratiche saranno riconosciuti solo in 6, gli ultimi prima della laurea. Tutto rose e fiori, poi mi sono ricordato di essere una testa di (..). Perchè infondo io non so di esserlo quando prendo iniziative, ma mi ricordo successivamente di esserlo solo al momento propizio per rovinare tutto, con un tempismo che pure i rolex invidiano. |
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(#175)
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All the Truth Member
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Data registrazione: Apr 2008
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05-11-2019, 10:55 AM
Dovresti (o avresti dovuto) tener duro. Anche solo per rispetto per chi avrebbe voluto essere lì, ma non è stato preso per quell'esperienza. Anche perché, visto che in futuro hai ancora ottime possibilità di doverti spostare, 9 mesi ora avrebbero iniziato a essere un buon allenamento per reggere. Poi se hai deciso di non omologarti in Italia, perché farlo in Spagna? Andare in discoteca non dà crediti, puoi anche cercare di fare una vita più tranquilla o affine a te stesso ovunque. Sopravvive chi si sa adattare. Se sei durato un mese lì, al caldo, in una piccola città tra montagne e mare, a Milano duri giusto il tempo di un weekend. Nel caso vai subito a vedere i posti turistici salienti. |
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(#176)
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UncensoredMember
Messaggi: 107
Data registrazione: Feb 2017
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05-11-2019, 12:18 PM
Quote:
A L'Aquila c'è la possibilità di studiare una tirennale di economia più orientata verso la giurisprudenza, senza esami quali statistica, matematica fianziaria e tutte cose così. Io sono orientato a cambiare ed entrare in quel ramo, anche perchè mi riconoscerebbero tutti gli esami tranne uno o due. Ho capito col passare di questi due anni che questo tipo di materia che sto studiando adesso non è per me, mi nausea studiarla. Ora, avendo già compilato quì il piano di studi mi ritrovo obbligato a dare questo tipo di esami, che poi nel caso decidessi di cambiare per il ritorno ti trasformerebbero in una perdita di tempo, dato che appunto li perderei facendo il passaggio. Invece, tornando adesso ho questo semestre per dare esami del ramo della facoltà in cui mi sposterei. Di tempo ne ho già perso al liceo. Non voglio che succeda ancora. E' stata una promessa verso me stesso e verso chi mi mantiene gli studi. Questa è principalmente la motivazione. Per scelte sbagliate dall'inizio pian piano stanno uscendo i primi nodi del percorso. Voglio rimediare adesso. Anche perchè la magistrale è la stessa, ed è quella che conta. Fermarsi alla triennale non avrebbe senso, e la stessa viene annullata dalla magistrale, che prevale. |
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All the Truth Member
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17-11-2019, 07:37 PM
Siamo davvero diventati una societa' inumana se l'ambizione di volersi realizzare nei posti dove si e' nati e' ormai considerata anormale. A me pare un desiderio normale, di una persona sana; e andare a fare il conformista fuori sede puo' essere piu' divertente i primi tempi, ma a lungo andare non penso porti molto lontano. Aggiungo che se diventare adulti vuol dire non avere piu' paura dei propri errori, e del giudizio degli altri, mi sembra che stia andando nella direzione giusta, anche se non in linea retta. In bocca al lupo, e buon ritorno al paesello. |
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(#178)
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All the Truth Member
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11-05-2020, 09:02 AM
Ciao, ho appena finito di leggere questo: Pandemia e virus finanziario: una risposta ad Alesina e Giavazzi - micromega-online - micromega L'articolo contiene questo passaggio: <quote> ... in molti casi gli economisti che “non avevano capito o si occupavano d’altro” (capito che stava arrivando la crisi del 2008 - nota mia) hanno combattuto tenacemente i colleghi che non condividevano le loro idee, allontanandoli dai loro dipartimenti o impedendo la pubblicazione dei loro articoli sulle riviste di cui erano redattori o consulenti editoriali. Questa è l’esperienza di molti che hanno studiato e lavorato in alcuni grandi dipartimenti di economia negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Italia. In alcune importanti università lo scambio, il confronto, la diversità di opinioni e di approcci sono incoraggiati, così come dovrebbe essere, ma in altri casi purtroppo non si comprende il valore del pluralismo. Al riguardo, in Italia, un dipartimento si staglia fra tutti. <unquote> Arrivato alla parte in grassetto, ho pensato a te; e' per questo che ti lascio il link qui nel tuo diario. Buona lettura. |
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